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Coronavirus


Gianni il Folle

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6 minuti fa, siesa ha scritto:

in pratica non si può, ma se in ditta non vengono rispettate certe regole si attaccano li, perché è più difficile dire l' hai preso al

supermercato o in metropolitana. glandi eh ?

Così non si va da nessuna parte

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Purtroppo va detta anche una cosa magari non piacevole, ma a me è capitato che un dipendente si era fatto male a casa, il giorno dopo è venuto a lavoro  come non avesse nulla, non ha detto niente a nessuno, il pomeriggio è andato al pronto soccorso e dichiarato che si era fatto male a lavoro, sapete com'è andata, hanno creduto tutti a lui e mi è costato diversi soldini  previo un accurato controllo in azienda come se fossi un delinquente.

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E aggiungo che se invece ti fai male te (sempre con i debiti scongiuri) è meglio che dici di esserti infortunato a casa .
Purtroppo paghiamo anche gli abusi nel ricorso alle indennità di infortunio degli anni passati.
Poi col governo Prodi venne fatto uno spartiacque drastico, a sfavore dei datori di lavoro ovviamente.


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io dico solo una cosa: mia madre ha dei giardini in giro, e le serve uno che fa manutenzione inquadrato con il libretto famiglia ( ex voucher ).

i lavori li seguo in qualità di direttore generale autonominato , e curo pure il trasporto perché il soggetto non ha il mezzo, quindi il consulente

del lavoro che mi segue con le pratiche non è neanche sicuro che si possa girare assieme fuori comune ( mia madre, io e il collaboratore 3

comuni diversi nel raggio di 4 km ). ma non è finita eh no, quindi udite udite: ieri lunedì mando la mail al consulente per due giorni ovvero

domani mercoledì e anche venerdì,  e l'inps non accetta la comunicazione, non so ancora per quale motivo. fondo inps che ho già pagato in

anticipo il mese scorso. e dobbiamo ancora cominciare a lavorare, oltre alla questione del meteo.

prossima volta rinasco a Codroipo, almeno risparmio fiato.

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28 minuti fa, miro filippucci ha scritto:

E aggiungo che se invece ti fai male te (sempre con i debiti scongiuri) è meglio che dici di esserti infortunato a casa .
Purtroppo paghiamo anche gli abusi nel ricorso alle indennità di infortunio degli anni passati.
Poi col governo Prodi venne fatto uno spartiacque drastico, a sfavore dei datori di lavoro ovviamente.


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Come se non avessero capito che la specie che si sta estinguendo è quella dei datori di lavoro...

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8 ore fa, miro filippucci ha scritto:

E aggiungo che se invece ti fai male te (sempre con i debiti scongiuri) è meglio che dici di esserti infortunato a casa .
Purtroppo paghiamo anche gli abusi nel ricorso alle indennità di infortunio degli anni passati.
Poi col governo Prodi venne fatto uno spartiacque drastico, a sfavore dei datori di lavoro ovviamente.


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A me le schegge negli occhi sempre andate lavorando a casa......  ma ditemi quando è stata fatta una leggina a nostro favore, provate a rispondermi se ne trovate mezza.

 

Modificato da mareziano
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Il 20/4/2020 Alle 19:31, Edo ha scritto:

Se volete lavorare siete responsabili e se si ammala un vostro dipendente siete indagati per lesioni personali o omicidio colposo.
Direi che andiamo bene
69a936fca44dc442a1b56b9599f33f5e.jpg

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Ma sei sicuro di questa cosa qua ? Perchè a me non hanno detto nulla e comunque se anche così fosse è una minchiata proprio. Cioè come norma è proprio incompleta, fatta alla cazzum

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Ma sei sicuro di questa cosa qua ? Perchè a me non hanno detto nulla e comunque se anche così fosse è una minchiata proprio. Cioè come norma è proprio incompleta, fatta alla cazzum
Le circolari come queste mi arrivano dall'associazione contoterzisti di Mantova,
Quindi non credo si mettano a mandare in giro delle fake news

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48 minuti fa, Edo ha scritto:

Le circolari come queste mi arrivano dall'associazione contoterzisti di Mantova,
Quindi non credo si mettano a mandare in giro delle fake news

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Io ho appena visionato il pdf dell'inail sulle linee guida e non fa nessun riferimento alle responsabilità penali. In ogni caso se fosse vero quello che ti è stato mandato , non si può prescindere da uno stato di buona salute del dipendente nello stesso istante che mette piede in azienda. Anche nel pdf inail

https://notizie.tiscali.it/export/sites/notizie/download/Documento-Tecnico-Inail.pdf

Fa riferimento solo a test temperature corporee all'ingresso in azienda ma sappiamo bene che non è sufficiente. Cioè i test sierologici li puoi fare all'inizio della ripresa, puoi fare anche un tampone ( poi è tutto da vedere in quanto tempo hai l'esito ) , però non si può certificare che ogni giorno , i dipendenti in azienda entrano "sani". Cioè puoi comprare mascherine, verificare che le indossino, fare percorsi in azienda , evitare turni sovraffollati, etc etc ma nessun dipendente ti può certificare il suo stato di buona salute se non con una autocertificazione. Ma e questa autocertificazione che valore avrebbe ?  Cioè si sta dicendo che il datore di lavoro è responsabile e colpevole di un qualcosa che a prescindere dal suo operato , può succedere ai suoi dipendenti. E poi quale sarebbe il protocollo sottoscritto da sigle sindacali e datoriali ?

Non sto dicendo che è una fake news, fosse quello non mi preoccuperei, sto dicendo che proprio è assurda e contraddittoria.

Modificato da superbilly1973
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Ma se nelle task force non c' è nessun imprenditore cosa vuoi che decidano?
E i sindacati continuano a battere i pugni.
Se vogliono decidere loro come dirigere le nostre aziende se le comperino o vi entrino rilevando capitale sociale.


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57 minuti fa, miro filippucci ha scritto:

Ma se nelle task force non c' è nessun imprenditore cosa vuoi che decidano?
E i sindacati continuano a battere i pugni.
Se vogliono decidere loro come dirigere le nostre aziende se le comperino o vi entrino rilevando capitale sociale.


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Si ma quello che io trovo assurdo è che l'inail abbia messo quelle regole. Cioè tu apri, in tale data un tuo operaio dice che ha il covid, come fai a dire che lo ha preso in azienda ? Tu puoi anche avere dato i dpi etc etc ma quando si è contagiato ? Dove si è contagiato ? Perchè se tu fai comunicazione all'inail che dai 3 ai 14 giorni prima ( e già questa è una assurdità perchè l'inail ti da 24 ore per denunciare l'infortunio ) un tuo dipendente è stato contagiato, stai già ammettendo che hai delle responsabilità

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mi sembra che ci stiamo incaponendo su qualche concetto errato.

faccio riferimento al presidentissimo Zaia, che avrà tanti difetti, sarà antipatico, ma in questo momento sta facendo un buon lavoro (non esente da errori): a domanda, lui risponde, in maniera diretta senza dare adito a incomprensioni.

Le aziende dovranno convivere per lungo tempo con questo virus. le famiglie dovranno convivere con questo virus. Per quanto tempo non si sa, probabile in autunno un ritorno dello stesso.

detto questo dobbiamo prevenire i contagi, ovvero nelle aziende i dipendenti devono essere sani. Nessuno, nemmeno il dpcm del presidente Conte, mette in penale il datore di lavoro che ha un contagiato. è ovvio che il contagiato deve stare a casa, ma l'unica responsabilità del datore di lavoro è fornire i DPI di sicurezza e mettere anche per iscritto nel suo DUVRI (non dimentichiamo questo passaggio) le disposizioni anti contagio. Se non lo fa allora è perseguibile, sicuramente civilmente. (non ho scritto "penalmente" perchè non ho competenza in merito)

Modificato da Francesco F.
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Art. 42 (Disposizioni INAIL) 1. In considerazione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, a decorrere dal 23 febbraio 2020 e sino al 1 giugno 2020, il decorso dei termini di decadenza relativi alle richieste di prestazioni erogate dall'INAIL e' sospeso di diritto e riprende a decorrere dalla fine del periodo di sospensione. Sono altresi' sospesi, per il medesimo periodo e per le stesse prestazioni di cui al comma 1, i termini di prescrizione. Sono, infine, sospesi i termini di revisione della rendita su domanda del titolare, nonche' su disposizione dell'Inail, previsti dall'articolo 83 del D.P.R. n.1124 del 1965 che scadano nel periodo indicato al comma 1. Detti termini riprendono a decorrere dalla fine del periodo di sospensione. 2. Nei casi accertati di infezione da coronavirus (SARS- CoV-2) in occasione di lavoro, il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all'INAIL che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell'infortunato. Le prestazioni INAIL nei casi accertati di infezioni da coronavirus in occasione di lavoro sono erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell'infortunato con la conseguente astensione dal lavoro. I predetti eventi infortunistici gravano sulla gestione assicurativa e non sono computati ai fini della determinazione dell'oscillazione del tasso medio per andamento infortunistico di cui agli articoli 19 e seguenti del Decreto Interministeriale 27 febbraio 2019. La presente disposizione si applica ai datori di lavoro pubblici e privati.

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E l' Inail fa rivalsa sul datore di lavoro che si becca anche una causa civile da parte del lavoratore con ammissione alle parti lese anche del sindacato che lo segue che intanto si becca qualche provvigionale per coprire le spesette in attesa di spartirsi l' eventuale malloppo finale.

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Mi ricorda la storia dell'avvocato e l'imputato: qui si vince noi, qui lo prendi in c..o te, qui si vince noi, qui lo prendi in c..o te e così via.

Praticamente tutto quel pappiè dell'art 42 rispecchia benissimo quanto sopra, quindi  bastavano solo poche righe.

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“Supereremo questa crisi solo se ripartiamo dall’ambiente”: intervista al Ministro Costa

INTERVISTA ESCLUSIVA - In occasione dell'Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra, il Ministro Sergio Costa parla del Green deal, degli incentivi alle auto elettriche e dello smaltimento dei rifiuti

A proposito di quanto detto in precedenza.....

Inviato  (modificato)

 Mi permetto di fare una domanda su una cosa che rifletto da giorni,.

Ma non è per caso il forte inquinamento  che  in parte debilita il sistema respiratorio delle persone e lo rende più vulnerabile a virus, la differenza di casi  e mortalità fra nord e sud non lo dimostra???? Solo una mia  modesta considerazione.

Modificato da mareziano
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23 minuti fa, miro filippucci ha scritto:

E l' Inail fa rivalsa sul datore di lavoro che si becca anche una causa civile da parte del lavoratore con ammissione alle parti lese anche del sindacato che lo segue che intanto si becca qualche provvigionale per coprire le spesette in attesa di spartirsi l' eventuale malloppo finale.

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Dipende....Se gli dai i dpi o se comunque verifichi che lui li abbia, e fai in modo di organizzare le attività aziendali in modo che siano rispettate le diettive del governo gli viene un pò in salita dimostrare che si è contagiato nel luogo di lavoro e per responsabilità del datore di lavoro. Cioè se sei un infermiere o un medico o lavori in strutture a rischio covid è un conto ma se sei metalmeccanico o agricoltore non è che lavori con il covid in azienda. Caso mai bisogna procurrsi uno scanner per le temperature.

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Chi ha i polmoni più compromessi: un fumatore o nonfumatore? Una pesona che abita in area industrializzata o non? Quindi nord e sud? Non mi è ancora capitato di sentire considerazioni da qualche esperto su questo argomento, sicuramente mi fa pensare che ci siano dei collegamenti.

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Chi ha i polmoni più compromessi: un fumatore o nonfumatore? Una pesona che abita in area industrializzata o non? Quindi nord e sud? Non mi è ancora capitato di sentire considerazioni da qualche esperto su questo argomento, sicuramente mi fa pensare che ci siano dei collegamenti.

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Le risposte sono scontate, ma non cambia niente ragionare in questi termini.
È ovvio che un forte fumatore che vive in un area molto inquinata è piu a rischio, ma non per questo puo essere "lasciato al suo destino". Cosi come un malato di tumore, o uno che ha avuto un infarto, è ovvio che se prendono il virus hanno piu probabilita di morire rispetto ad un giovane sportivo in salute, ma si deve fare in modo che non muoia di virus né l'uno e né l'altro.
Il mondo è pieno di persone non in perfetta salute, tuttavia prima dell arrivo del coronavirus queste persone grazie alle cure mediche potevano comunque campare per anni, mentre se prendono il virus sono ad alto rischio. Quindi prima dobbiamo pensare a trovare un vaccino o farmaco efficace per qeusto virus, poi a tutto il resto.

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Le risposte sono scontate, ma non cambia niente ragionare in questi termini.
È ovvio che un forte fumatore che vive in un area molto inquinata è piu a rischio, ma non per questo puo essere "lasciato al suo destino". Cosi come un malato di tumore, o uno che ha avuto un infarto, è ovvio che se prendono il virus hanno piu probabilita di morire rispetto ad un giovane sportivo in salute, ma si deve fare in modo che non muoia di virus né l'uno e né l'altro.
Il mondo è pieno di persone non in perfetta salute, tuttavia prima dell arrivo del coronavirus queste persone grazie alle cure mediche potevano comunque campare per anni, mentre se prendono il virus sono ad alto rischio. Quindi prima dobbiamo pensare a trovare un vaccino o farmaco efficace per qeusto virus, poi a tutto il resto.

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Tutto giusto, mi sono riallacciato alle considerazioni sul nord e sud, aree industriali e non. È chiaro che ogni vita è preziosa e bisogna fare il possibile per preservarla. Speriamo che essendoci il mondo intero coinvolto una cura arrivi in fretta

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Intanto cari maschietti studi e ricerche ipotizzano che siamo più colpiti rispetto alle donne perchè il virus troverebbe riparo nei testicoli in attesa di attaccare gli organi che più gli competono.
Quindi mascherina, guanti ,gel, e laccetto attorno allo scroto ( non strigiamolo troppo però sennò si seccano )

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1 ora fa, miro filippucci ha scritto:

Intanto cari maschietti studi e ricerche ipotizzano che siamo più colpiti rispetto alle donne perchè il virus troverebbe riparo nei testicoli in attesa di attaccare gli organi che più gli competono.
Quindi mascherina, guanti ,gel, e laccetto attorno allo scroto ( non strigiamolo troppo però sennò si seccano )

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E' uno scherzo vero ? ?

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3 ore fa, mareziano ha scritto:

Mi ricorda la storia dell'avvocato e l'imputato: qui si vince noi, qui lo prendi in c..o te, qui si vince noi, qui lo prendi in c..o te e così via.

Praticamente tutto quel pappiè dell'art 42 rispecchia benissimo quanto sopra, quindi  bastavano solo poche righe.

da dipendente (con padrone molto attento agli aspetti di sicurezza) non sono d'accordo.

faccio esempio: un paio di anni fa è morot un cantiniere in un'azienda qui vicino. erroneamente ha messo il naso dentro l'autoclave. 20 di lavoro nell'azienda.

pensavo fosse finita per l'azienda. vabbè che è grossa, ma ste robe possono mettere in ginocchio.

a Natale mi è venuto in mente e ho chiesto all'enologo della stessa, chiedendo cosa è successo e come ne sono venuti fuori. per farla breve, l'azienda non ha mai smesso di lavorare, nonostante i controlli spisal etc, la causa penale si è risolta subito senza nessun strascico con ragione del titolare, in quanto era assolutamente in regola con tutto quel che riguarda la parte documentale.

in quel caso l'errore, fatale, è stato constatato essere stato fatto dalla vittima (che non ha seguito i protocolli scritti dell'azienda, e che ha fatto una cosa che m nei protocolli non scritti, non fanno mai, perchè inutile e fuori luogo, nota dell'enologo)

quindi se le aziende sono a posto a livello di normativa, non vedo ragione di aver "paura" di cose che non esistono

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2 ore fa, miro filippucci ha scritto:

Intanto cari maschietti studi e ricerche ipotizzano che siamo più colpiti rispetto alle donne perchè il virus troverebbe riparo nei testicoli in attesa di attaccare gli organi che più gli competono.
Quindi mascherina, guanti ,gel, e laccetto attorno allo scroto ( non strigiamolo troppo però sennò si seccano )

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però chi è sotto cura ormonale per tumore prostata sembra ne sia immune. (vedi news veneto)

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