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io sarei intenzionato a mettere Aureo, mi consigliano (non mi obbligano) dai primi di dicembre fino a poco prima di Natale, seguendo il tuo ragionamento, dovrei seminarlo considerando che aureo è molto precoce?

Aureo non è un grano produttivo però ha una qualità, un colore e un gusto superlativo ma difficilissimo che vada oltre i 50 q/ha in terre buone non è molto resistente fa un chicco medio-piccolo per cui ha alto PS e accumula meno amido, richiede un clima più asciutto e concimazioni azotate più accompagnate difficile che alletti però ama terreni abbastanza fini e forti anche estremi. L'aure è quasi sempre sotto contratto e addirittura il seme è colorato in maniera distintiva. Un grano nato per paste particolari ma non viene remunerato giustamente perché altissima qualità per produzioni abbastanza basse. Un Alternativo largo nel senso che tollera abbastanza le semine nei periodi estremi e tende a non decollare, se seminato presto tende a non far effetto prato resta un ceppo e difficile che sviluppi troppo e presto, però parte presto in primavera e risente della stretta se è in pieno sviluppo seppur aumenta proteine e coloranti-antociani e carotenoidi. Un grano che va azotato e sostenuto anche con zolfo. Nulla vieta di seminarlo già a metà novembre fa gli ultimi ma non mi fiderei di andare oltre perché l'arrivo dell'inverno non è per niente lontano. Comunque sia il fotoperiodo è giusto e il grano lo sente quando inizia a sviluppare le prime foglie e a distendere il germoglio dopo la germinazione lo sente in pratica subito ma per mettersi in moto serve 7gg, lo stesso vale per il freddo e le temperature ma è sempre bene che il grano sia già partito quando inizia a gelare veramente che non sia ancora seme.... se è già germinato o uscito di problemi non ne ha. Se si semina tardi ha più difficolta ad assorbire fosforo e zinco quindi resterei a novembre non mi spingerei oltre neppure nelle zone più calde.... perché comunque deve fare anche le radici.

Se radica meglio dovrebbe essere più tollerante alle varie strette ..... finchè non arrivano i 28-30 C° a marzo-aprile.... ma lì non scampa nessuno perché i cereali a paglia (meno l'orzo) amano climi freschi se non gelidi dai 14-ai 18C° è il top produttivo.... i climi italiani non sono storicamente il top da tempi immemori non di certo da oggi.

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No uno le semina qualora riesce ad entrare in campagna non c'è un manuale, le alternative risentono molto di più del fotoperiodo e del caldo, se fa caldo presto sentono molto di più la stretta. Alte o no non dipende dal periodo. Le varietà in Italia seguono comunque il fotoperiodo e difficilmente si riesce a centrare i periodi di stretta o siccità.... può arrivare il vento e fa danni lo stesso.

 

Non ci sto capendo una mazza. Dunque le varietà alternative risentono più del fotoperiodo e del caldo e fin qui ci siamo. Se fa caldo presto sentono più la stretta e questo lo avevo visto già da me. Se sono alternative in ogni caso possono essere a ciclo lungo, sia di spigatura che di maturazione, che a ciclo medio e breve? Ovviamente a ciclo lungo non le posso seminare a febbraio così come se a ciclo breve non lo posso seminare a novembre. Ho detto fesserie?

Come già ti dicevo seminare prima di dicembre è potenzialmente più rischioso che seminare a gennaio inoltrato almeno per quel che riguarda il mio areale, non di tutto il sud sardegna eh. Se vai verso cagliari si semina e si raccoglie fino a circa 15 giorni in anticipo. Questo perchè una eventuale stretta a marzo fa più danno ad un grano seminato prima dell'immacolata che non dopo. Fermo restando la semina di varietà a ciclo precoce o al limite medio-precoce. Ma dimmi tu tutto il casino che sta facendo questo qua spingendo per fare due sole varietà nella filiera ( e neanche così belle) senza sapere un fico secco di come vanno qua e senza dare indicazioni sulla epoca di semina per di più.

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Provo a ricapitolare. Le varietà alternative non risentono delle variazioni di temperatura e fotoperiodo, per cui ci si può spingere a seminarle sino al mese di marzo, con tutte le cautele del caso: ad esempio se sono "costretto" a seminare a marzo dovrò aumentare congruamente la dose di semina standard. Tali varietà dunque, ribadisco, non risentono della temperatura e del fotoperiodo per smettere di vegetare e impostare la spiga, passando dunque dalla fase strettamente vegetativa a quella riproduttiva. Le varietà non alternative hanno bisogno di "sentire" le temperature esterne e il fotoperiodo per impostare la spiga e produrre: generalmente sono grani da seminare entro la metà di gennaio, anche se è una indicazione di massima. In un areale tendenzialmente siccitoso io sceglierei prioritariamente una varietà precoce, per sfuggire la stretta del grano. Se poi la varietà è alternativa potrò, in caso di impedimento da piogge o impraticabilità del campo, spingermi a seminare oltre la metà gennaio, sapendo che il mio grano arriverà a spigatura e produrrò un raccolto accettabile.

Modificato da Alextodi
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Provo a ricapitolare. Le varietà alternative non risentono delle variazioni di temperatura e fotoperiodo, per cui ci si può spingere a seminarle sino al mese di marzo, con tutte le cautele del caso: ad esempio se sono "costretto" a seminare a marzo dovrò aumentare congruamente la dose di semina standard. Tali varietà dunque, ribadisco, non risentono della temperatura e del fotoperiodo per smettere di vegetare e impostare la spiga, passando dunque dalla fase strettamente vegetativa a quella riproduttiva. Le varietà non alternative hanno bisogno di "sentire" le temperature esterne e il fotoperiodo per impostare la spiga e produrre: generalmente sono grani da seminare entro la metà di gennaio, anche se è una indicazione di massima. In un areale tendenzialmente siccitoso io sceglierei prioritariamente una varietà precoce, per sfuggire la stretta del grano. Se poi la varietà è alternativa potrò, in caso di impedimento da piogge o impraticabilità del campo, spingermi a seminare oltre la metà gennaio, sapendo che il mio grano arriverà a spigatura e produrrò un raccolto accettabile.

 

Mmmm però così vedo due opinioni discordi riguardo all'alternatività e alla sensibilità rispetto a temperature e fotoperiodo.

In ogni caso devo sentire il loro "esperto" . Penso che già venerdì potrò avere delucidazioni anche se a me comunque dare due sole varietà per "comodità" del processo industriale a prescindere dalla produzione mi sembra una minchiata. Oppure dovendo fare filiera per prendere anche lui gli eventuali denari regionali ( sicuri per lui ) mette in situazioni a dir poco ambigue noi.

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I caratteri "Alternatività" e "non Alternatività" sono collegati unicamente al fabbisogno in freddo di cui le piantine di grano necessitano, per superare la fase vegetativa e passare a quella riproduttiva. L'alternatività non è un parametro correlato alla resistenza al caldo.

Gran parte dei grani teneri attualmente in commercio sono strettamente "non alternativi", e dunque vanno seminati dando loro la possibilità di "sentire" il freddo. Nel centro nod vanno seminati preferibilmente entro il mese di novembre.

Gran parte dei grani duri attuali sono invece "alternativi", e non hanno bisogno di superare una fase di freddo per formare la spiga.

 

 

 

Mmmm però così vedo due opinioni discordi riguardo all'alternatività e alla sensibilità rispetto a temperature e fotoperiodo.

In ogni caso devo sentire il loro "esperto" . Penso che già venerdì potrò avere delucidazioni anche se a me comunque dare due sole varietà per "comodità" del processo industriale a prescindere dalla produzione mi sembra una minchiata. Oppure dovendo fare filiera per prendere anche lui gli eventuali denari regionali ( sicuri per lui ) mette in situazioni a dir poco ambigue noi.

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I caratteri "Alternatività" e "non Alternatività" sono collegati unicamente al fabbisogno in freddo di cui le piantine di grano necessitano, per superare la fase vegetativa e passare a quella riproduttiva. L'alternatività non è un parametro correlato alla resistenza al caldo.

Gran parte dei grani teneri attualmente in commercio sono strettamente "non alternativi", e dunque vanno seminati dando loro la possibilità di "sentire" il freddo. Nel centro nod vanno seminati preferibilmente entro il mese di novembre.

Gran parte dei grani duri attuali sono invece "alternativi", e non hanno bisogno di superare una fase di freddo per formare la spiga.

 

Si infatti nelle schede di diversi riproduttori sementieri i duri sono quasi tutti alternativi ed i teneri quasi tutti non-alternativi. La resistenza al caldo o più in generale a stress termici e/o idrici dovrebbe essere più legata alla varietà e all'epoca di semina aggiungo io. In ogni caso la scelta della varietà , dose di seme e epoca di semina dovrebbero comunque far parte di quello chè è il nostro "rischio dimpresa".

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Aureo non è un grano produttivo però ha una qualità, un colore e un gusto superlativo ma difficilissimo che vada oltre i 50 q/ha in terre buone non è molto resistente fa un chicco medio-piccolo per cui ha alto PS e accumula meno amido, richiede un clima più asciutto e concimazioni azotate più accompagnate difficile che alletti però ama terreni abbastanza fini e forti anche estremi. L'aure è quasi sempre sotto contratto e addirittura il seme è colorato in maniera distintiva. Un grano nato per paste particolari ma non viene remunerato giustamente perché altissima qualità per produzioni abbastanza basse. Un Alternativo largo nel senso che tollera abbastanza le semine nei periodi estremi e tende a non decollare, se seminato presto tende a non far effetto prato resta un ceppo e difficile che sviluppi troppo e presto, però parte presto in primavera e risente della stretta se è in pieno sviluppo seppur aumenta proteine e coloranti-antociani e carotenoidi. Un grano che va azotato e sostenuto anche con zolfo. Nulla vieta di seminarlo già a metà novembre fa gli ultimi ma non mi fiderei di andare oltre perché l'arrivo dell'inverno non è per niente lontano. Comunque sia il fotoperiodo è giusto e il grano lo sente quando inizia a sviluppare le prime foglie e a distendere il germoglio dopo la germinazione lo sente in pratica subito ma per mettersi in moto serve 7gg, lo stesso vale per il freddo e le temperature ma è sempre bene che il grano sia già partito quando inizia a gelare veramente che non sia ancora seme.... se è già germinato o uscito di problemi non ne ha. Se si semina tardi ha più difficolta ad assorbire fosforo e zinco quindi resterei a novembre non mi spingerei oltre neppure nelle zone più calde.... perché comunque deve fare anche le radici.

Se radica meglio dovrebbe essere più tollerante alle varie strette ..... finchè non arrivano i 28-30 C° a marzo-aprile.... ma lì non scampa nessuno perché i cereali a paglia (meno l'orzo) amano climi freschi se non gelidi dai 14-ai 18C° è il top produttivo.... i climi italiani non sono storicamente il top da tempi immemori non di certo da oggi.

 

grazie, sei stato molto chiaro

 

ti chiedo un'ultima cosa su una varietà syngenta, pigreco, sono indeciso tra queste 2 varietà sempre relative al contratto barilla.

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grazie, sei stato molto chiaro

 

ti chiedo un'ultima cosa su una varietà syngenta, pigreco, sono indeciso tra queste 2 varietà sempre relative al contratto barilla.

Pigreco non è troppo diverso da Aureo sempre della famiglia Syngenta in termini produttivi sono pochino e pendono a favore della Barilla, a questo punto sono meglio i cuginetti tipo Odisseo che è della famiglia.

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Pigreco non è troppo diverso da Aureo sempre della famiglia Syngenta in termini produttivi sono pochino e pendono a favore della Barilla, a questo punto sono meglio i cuginetti tipo Odisseo che è della famiglia.

 

ho seminato odisseo l'anno scorso e mi sono trovato molto bene (viste le condizioni in cui l'ho seminato e l'ultima concimazione non azzeccata), solo che odisseo non rientra nel contratto, solo aureo, svevo e pigreco.

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grazie, sei stato molto chiaro

 

ti chiedo un'ultima cosa su una varietà syngenta, pigreco, sono indeciso tra queste 2 varietà sempre relative al contratto barilla.

 

Da noi la Barilla , per tramite della ditta Caione , propone filiera con Aureo e Svevo , uno dei 2 fà più quintali più o meno 50 :fiufiu: l'altro fà più proteine ... alla fine ti "devono " dare sempre la cifra che hanno stabilito , loro , a tavolino :leggi:

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Da noi la Barilla , per tramite della ditta Caione , propone filiera con Aureo e Svevo , uno dei 2 fà più quintali più o meno 50 :fiufiu: l'altro fà più proteine ... alla fine ti "devono " dare sempre la cifra che hanno stabilito , loro , a tavolino :leggi:

 

Mi ricordi un attimo i termini del contratto? Cioè come variava il prezzo dal minimo al massimo in funzione di peso spcifico e proteiine? Questo pomeriggio dovrei andare avedere un pò cosa prpone cellino.

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Qualcuno ha confrontato le varietà Athoris e Antalis entrambi della RAGT, mi interessa di piu sul discorso produttività e resistenza alle malattie!devo decidere di seminare una delle due. Grazie

 

Athoris l'ho provato solo una volta, non fa molto testo, ma risultati deludenti, Antalis molto più produttivo

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ho seminato odisseo l'anno scorso e mi sono trovato molto bene (viste le condizioni in cui l'ho seminato e l'ultima concimazione non azzeccata), solo che odisseo non rientra nel contratto, solo aureo, svevo e pigreco.

Perché deviano i duri per usi a paste speciali tipo i formati quadrati, dei tre meglio Svevo e Pigreco anche se Svevo è assai vecchio e testato ma come qualità, dolcezza e proteine non ha confronti, non sono grani da fare quintali ma si difendono e sicuramente sono più produttivi di Aureo... il problema è sempre la remunerazione della scelta. Odisseo è un figlio di Svevo ma è un duro che cogniuga produttività e qualità poi il resto lo fa l'agronomia e l'annata.

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Perché deviano i duri per usi a paste speciali tipo i formati quadrati, dei tre meglio Svevo e Pigreco anche se Svevo è assai vecchio e testato ma come qualità, dolcezza e proteine non ha confronti, non sono grani da fare quintali ma si difendono e sicuramente sono più produttivi di Aureo... il problema è sempre la remunerazione della scelta. Odisseo è un figlio di Svevo ma è un duro che cogniuga produttività e qualità poi il resto lo fa l'agronomia e l'annata.

 

come la metti la metti purtroppo gli ultimi ad essere tutelati siamo noi produttori, non è per niente bello essere trattati in questo modo, sono da poco in questo settore ma mi sto rendendo conto che si pretende tanto dai produttori ma vengono pagati in modo inverso, ad esempio il grano, il nostro grano è oro rispetto a tutto ciò che arriva dall'estero, noi ci lavoriamo e non ci viene riconosciuto niente di tutto ciò, solo una sopravvivenza quando va bene, sennò ci si rimette alla grande

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come la metti la metti purtroppo gli ultimi ad essere tutelati siamo noi produttori, non è per niente bello essere trattati in questo modo, sono da poco in questo settore ma mi sto rendendo conto che si pretende tanto dai produttori ma vengono pagati in modo inverso, ad esempio il grano, il nostro grano è oro rispetto a tutto ciò che arriva dall'estero, noi ci lavoriamo e non ci viene riconosciuto niente di tutto ciò, solo una sopravvivenza quando va bene, sennò ci si rimette alla grande

Estremizzando ti posso dire che quando il prezzo della merce che produci non lo decidi te non si farà mai il salto di qualità.

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Estremizzando ti posso dire che quando il prezzo della merce che produci non lo decidi te non si farà mai il salto di qualità.

 

come succede in tutti gli altri settori, il problema è che non si trova il modo per uscire da questa situazione, è una situazione, da quel poco che ho potuto capire, si è cronicizzata, e francamente non so nemmeno quale possa essere la situazione

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Per fare grano duro i costi sono più o meno quelli che dici tu. Chi è ben attrezzato riesce ad abbattere un po' i costi anche se tenersi aggiornati con le macchine costa parecchio. Non so di che zona sei ma anche da me c'è la corsa al rialzo degli affitti da parte dei terzisti che puntano sulla quantità di terra da lavorare. Penso che devi perdere un po' di tempo e carta e penna e fare i conti con i costi della tua zona. Ricordati di calcolare anche i rischi perché la plv non è cosi fissa e certa ogni anno: questa è la voce più difficile da inserire nel calcolo.

 

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Ti ringrazio per la risposta. Eccetto la mietitrebbia sarei dotato di tutti i macchinari e già un pó di esperienza, anche se un pó datate tutte e due. Le rese del duro sono sui 60 nella mia zona delle marche che è bassa collina ma argillosa. Se potete indicativamente darmi un idea tolta la burocrazia agricola e altro di cui non ho assolutamente esperienza e considerando i lavoro per conto proprio, quanti ettari di proprietà servirebbero per campare? Con i miei 60 ha potrei salutare la fabbrica e campare di questo??

 

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Mi ricordi un attimo i termini del contratto? Cioè come variava il prezzo dal minimo al massimo in funzione di peso spcifico e proteiine? Questo pomeriggio dovrei andare avedere un pò cosa prpone cellino.

 

Purtroppo non l'ho preso in considerazione e non ricordo i termini erano piuttosto rigidi e per arrivare ai prezzi di Divella servivano + prot.

Allora mi sono orientato verso Divella che con i prezzi pagati lo scorso anno era più appetibile , p.s. 79 e prot. 13,5 ( € 27 ) , prot. 14 ( € 28 ) e poi ancora a salire con le prot. i prezzi arrivavano a € 31 .

La prox settimana dovremmo sapere i termini di quest'anno .

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Ti ringrazio per la risposta. Eccetto la mietitrebbia sarei dotato di tutti i macchinari e già un pó di esperienza, anche se un pó datate tutte e due. Le rese del duro sono sui 60 nella mia zona delle marche che è bassa collina ma argillosa. Se potete indicativamente darmi un idea tolta la burocrazia agricola e altro di cui non ho assolutamente esperienza e considerando i lavoro per conto proprio, quanti ettari di proprietà servirebbero per campare? Con i miei 60 ha potrei salutare la fabbrica e campare di questo??

 

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Se coltivi 60 ha suppongo non faccia ogni anno grano. Non so quanto tempo ti prende la fabbrica e che stipendio ti da però dovresti fare i conti prima di tutto con la pac. Cioè se devi fer forza passare tutto a nome tuo e diventare coltivatore diretto oppure se puoi lavorare in fabbrica e comunque tenere almeno il pagamento base. Se così fosse tenere il tuo lavoro da dipendente ( con trattamento pensionistico nettamente superiore a quello di un agricoltore sappilo ) e tenere la pac sarebbe un gran bel colpo. Poi i terreni ne puoi coltivare tu a tempo perso, ne puoi dare in affitto magari anno per anno cioè puoi fare diverse cose se hai le spalle coperte. Se ti metti a coltivare mica fai solo grano. Devi fare rotazione come minimo perchè sei sopra i 30 ha e quindi almeno tre diverse colture. Metti 30 ha a grano se ti va bene a 60 e te lo pagano a 20 sei a 1200 e circa 300-400 euro massimo netti a stagione. Alla fine con la pac poresti arrivare a circa 25-30 mila euro ma con partita iva. Siamo moolto ot però. E' meglio se fai un discorso su tutto quello che c'è da fare per coltivare e poi tu fai le tue considerazioni.

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I terreni sono sopra Fano ma attualmente lavoro altrove. Ho cercato di parlare di duro perché è la coltura principale che vedo si fa da me in rotazione ai girasoli e quindi farei anche quelli ma scusate se sono comunque fuori tema.

Quindi praticamente ai prezzi attuali più o meno se lavoro bene e la stagione è favorevole farei un utile di circa 300 + i titoli? E da quello che ho capito ancora meno con coltura in rotazione.. ma le aziende che ci pagano per coltivare le terre in affitto come fanno??

Bellissimo forum comunque

 

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I terreni sono sopra Fano ma attualmente lavoro altrove. Ho cercato di parlare di duro perché è la coltura principale che vedo si fa da me in rotazione ai girasoli e quindi farei anche quelli ma scusate se sono comunque fuori tema.

Quindi praticamente ai prezzi attuali più o meno se lavoro bene e la stagione è favorevole farei un utile di circa 300 + i titoli? E da quello che ho capito ancora meno con coltura in rotazione.. ma le aziende che ci pagano per coltivare le terre in affitto come fanno??

Bellissimo forum comunque

 

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E' difficile che un estraneo ti possa fare i conti sulla coltura nelle tue zone. Se hai tutti i mezzi in casa si potrebbe supporre che potresti anche spendere qualcosa in meno ma dubito che per fare rese da 60 di duro tu riesca a spendere meno di 700-800 euro globalmente. Per quello ti dicevo cerca di fare due conti se riesci a salvare capra e cavoli e portare a casa pac e stipendio. Poi seconda del tempo libero qualcosa la puoi coltivare anche tu e comunque consegnarla con la partita iva oppure fare coltivare i terreni anche ai 10 mesi o sulla parola e fare soldini in più comunque.

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Ti ringrazio per la risposta. Eccetto la mietitrebbia sarei dotato di tutti i macchinari e già un pó di esperienza, anche se un pó datate tutte e due. Le rese del duro sono sui 60 nella mia zona delle marche che è bassa collina ma argillosa. Se potete indicativamente darmi un idea tolta la burocrazia agricola e altro di cui non ho assolutamente esperienza e considerando i lavoro per conto proprio, quanti ettari di proprietà servirebbero per campare? Con i miei 60 ha potrei salutare la fabbrica e campare di questo??

 

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Dipende da che attrezzature hai, se hai tutti attrezzi da 2/2,50m è dura. Per 60 ettari da solo si possono fare ma tocca attrezzarsi mettere più colture oer organizzare meglio il lavoro. Sul piano economico visti i tempi non è che sia un buon affare se sulla bilancia metti altri motivi allora è un discorso diverso.

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Purtroppo non l'ho preso in considerazione e non ricordo i termini erano piuttosto rigidi e per arrivare ai prezzi di Divella servivano + prot.

Allora mi sono orientato verso Divella che con i prezzi pagati lo scorso anno era più appetibile , p.s. 79 e prot. 13,5 ( € 27 ) , prot. 14 ( € 28 ) e poi ancora a salire con le prot. i prezzi arrivavano a € 31 .

La prox settimana dovremmo sapere i termini di quest'anno .

Cortesemente ci aggiorni sul contratto Divella di questo anno? Vedo che le condizioni sono diverse da uno stoccatore all'altro.

 

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