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Quote latte - Cosa sono, cosa è successo.


Mapomac

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Posto due articoli tratti da Il Fatto Quotidiano dove si accennano ad alcuni dei nuovi riscontri fatti dai Carabinieri. Queste informazioni sono state prese da una seconda relalazione ancora più compromettente, che tramite indagini in tutta Italia, sta scoprendo chi sono i veri truffatori. Apeena posso vedo se riesco ad averne una copia.

 

Mucche fantasma per latte reale | Davide Vecchi | Il Fatto Quotidiano

 

Quote latte, gli allevatori protestano: “Su multe ed età bovini vogliamo la verità” | David Perluigi Davide Vecchi | Il Fatto Quotidiano

In questo link c'è anche un video dell'ultima protesta fatta davanti alla sede AGEA giovedì 7

 

Chiudo dicendo soltanto che c'è parecchia carne al fuoco che dovrebbe portare il problema a un lieto finale per TUTTI.

Modificato da Kroto
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Posto due articoli tratti da Il Fatto Quotidiano dove si accennano ad alcuni dei nuovi riscontri fatti dai Carabinieri. Queste informazioni sono state prese da una seconda relalazione ancora più compromettente, che tramite indagini in tutta Italia, sta scoprendo chi sono i veri truffatori. Apeena posso vedo se riesco ad averne una copia.

 

Mucche fantasma per latte reale | Davide Vecchi | Il Fatto Quotidiano

 

Quote latte, gli allevatori protestano: “Su multe ed età bovini vogliamo la verità” | David Perluigi Davide Vecchi | Il Fatto Quotidiano

In questo link c'è anche un video dell'ultima protesta fatta davanti alla sede AGEA giovedì 7

 

Chiudo dicendo soltanto che c'è parecchia carne al fuoco che dovrebbe portare il problema a un lieto finale per TUTTI.

Non esagerare ,purtroppo , con il lieto fine , io personalmente ,che sento parlare di questi mannelli , è da quando sono uscite le quote latte , e mi chiedo come mai queste indagini sono arrivate solo ora dopo molti anni , governi (di vario colore ) e forze dell'ordine dove erano in qusti anni?.

saluti

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ad ogni modo,ragazzi,vacche fantasma o no,non sono stati certo gli splafonatori a NON PRODURRE.

anzi,sarebbe l'ennesima beffa per chi ha comperato le quote:se davvero mancano 12 milioni di quintali(o di tonnellate,non mi ricordo più),potevano aumentare la produzione senza comperare le quote!!!

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Le quote, ahimè, son state una fregatura per tutti noi che lavoriamo. Chi le ha comprate ha speso, chi non le ha comprate spende nelle multe, chi ha fatto ricorsi spende per avvocati.... Nessuno potrà mai essere contento di questa faccenda. Solo chi non lavora ha fatto soldi: i mediatori, le associazioni, i notai che tutti quanti nelle compravendite hanno intascato parecchie palanche...:nutkick:

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Le quote, ahimè, son state una fregatura per tutti noi che lavoriamo. Chi le ha comprate ha speso, chi non le ha comprate spende nelle multe, chi ha fatto ricorsi spende per avvocati.... Nessuno potrà mai essere contento di questa faccenda. Solo chi non lavora ha fatto soldi: i mediatori, le associazioni, i notai che tutti quanti nelle compravendite hanno intascato parecchie palanche...:nutkick:

 

eh già hai ragione!

Però ci sono i rincoglioniti come me che pagano le multe (la prima rateizzazione) hanno pagato per conprarsele, e pagano ancora per comprarle in affitto visto che non hanno abbastanza terra...evvai giù euri!!

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il problema è solo uno... chi si è messo in regola, ha rispettato la legge e sta pagando le multe andrà avanti a farlo. Chi non lo è, non lo sta pagando etc, non lo farà mai per un semplice motivo. Di quelle aziende, metà hanno chiuso... l'altra metà ha problemi già di suo e non riuscirebbe mai a mettersi in regola ed è per questo che non lo fa e non lo farà mai(diciamocelo chiaro). Credo che ci sia anche una ferma consapevolezza da parte dei vari organi istituzionali che tutto ciò non potrà mai accadere ed è qui spiegato il perchè si favoriscono eventuali prorroghe e trattenimento della pac... sanno già che è l'unico metodo con cui possono risquotere qualcosa.

Alla luce di ciò il non voler inflierire su certe aziende in parte è comprensibile, ciò non toglie che così facendo si prende in giro il duro lavoro e i grandi sacrifici economici iniziali che la maggior parte delle aziende zootecniche ha dovuto affrontare per stare sempre in regola

 

poi la fantomaticità delle quote di carta, del non saper bene quanta era la nostra quota etc credo proprio che sia parole che lasciano il tempo che trovano, come chi dice che non sapeva quant'era la sua quota etc...

ho qualche amico che è stato dentro in questi circoli viziosi... gli procamavano la politica delle quote di carta, dell'errore di calcolo dell'incostituzionalità del sistema e nel frattempo le menti promotrici di tutto questo sistema gli in......no(ci siamo capito....) i soldi dal mese del latte

il fatto di indagare nuovamente sui calcoli è solo il sistema per cercar di far spostare ulteriormente il termine da giugno a dicembre... situazione che si ripeterà puntualmente

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Le quote, ahimè, son state una fregatura per tutti noi che lavoriamo. Chi le ha comprate ha speso, chi non le ha comprate spende nelle multe, chi ha fatto ricorsi spende per avvocati.... Nessuno potrà mai essere contento di questa faccenda. Solo chi non lavora ha fatto soldi: i mediatori, le associazioni, i notai che tutti quanti nelle compravendite hanno intascato parecchie palanche...:nutkick:

 

Perfettamente d'accordo.

 

il fatto di indagare nuovamente sui calcoli è solo il sistema per cercar di far spostare ulteriormente il termine da giugno a dicembre... situazione che si ripeterà puntualmente

 

Per l'esattezza ci sono state gia altre due relazioni che mettevano in dubbio i calcoli, ma quando le carte arrivavano in commissione agricoltura a roma, venino archiviate motivazione che invece i conti erano giusti, tutto perchè chi nascondeva il marcio era anche chi era in commissione. Se la cosa va in porto le multe verranno bloccate a tutti e penso che questo faccia felici quelli dalla parte opposta della barricata no?

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sinceramente parlando credo che queste prorroghe e indagini hanno lo scopo e servono solo a far slittare la data di inizio rateizzazione per chi non ha ancora pagato... gli altri stati europei sono in regola da anni come la maggior parte degli agricoltori italiani credo proprio che non trarranno beneficio! i soldi delle multe non saranno mai restituiti agli agricoltori italiani e nemmeno a quelli europei

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Per l'esattezza ci sono state gia altre due relazioni che mettevano in dubbio i calcoli, ma quando le carte arrivavano in commissione agricoltura a roma, venino archiviate motivazione che invece i conti erano giusti, tutto perchè chi nascondeva il marcio era anche chi era in commissione. Se la cosa va in porto le multe verranno bloccate a tutti e penso che questo faccia felici quelli dalla parte opposta della barricata no?

 

Le multe verranno bloccate????? E ci daranno di ritorno i soldi spesi fino adesso vero??? seee aspetta e spera.........:cheazz:

 

Se fosse per me farei pagare a tutti subito (chi ce la fa bene e gli altri chiudono) e non elimenerei le quote nel 2015.

Magari sbaglio ma appena verranno eliminate verrà prodotto una mare di latte con conseguente crollo del prezzo per non parlare della perdita di capitale di ogni singola az

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Ma smettiamola!

Ecco i due blocchi che si contrappongono belli e bravi siamo....veniamo continuamente fregati in tutte le direzioni e siamo solo capaci di tirarci m...a fra noi.

Io ho comprato! Tu non hai pagato! Lui ha chiuso!

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il fatto non è io ho pagato, tu non haiu pagato egli ha chiuso...

il fatto è che quasi tutti li stan facendo pagare(nonostante si dica che i calcoli son sbagliati, a me tutti gli anni arriva la cedola della multa da pagare e nonostante in questi anni si faccia molta fatica mi tocca pagarla...

altri invece non l'hanno mai pagata!

allora quello che io mi chiedo ora che se entro in un tribinale e leggo la legge è uguale per tutti allora alla maggior parte degli italiani e la totalità degli allevatori europei dovrebbe arrivare la multa da pagare altrimenti, non dovrebbe arrivare a nessuno

alla luce di ciò è quel che voglio capire io è se:

- la legge è uguale per tutti

- la legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali

- la legge è uguale per quasi tutti, ma per altri no

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il fatto non è io ho pagato, tu non haiu pagato egli ha chiuso...

il fatto è che quasi tutti li stan facendo pagare(nonostante si dica che i calcoli son sbagliati, a me tutti gli anni arriva la cedola della multa da pagare e nonostante in questi anni si faccia molta fatica mi tocca pagarla...

altri invece non l'hanno mai pagata!

allora quello che io mi chiedo ora che se entro in un tribinale e leggo la legge è uguale per tutti allora alla maggior parte degli italiani e la totalità degli allevatori europei dovrebbe arrivare la multa da pagare altrimenti, non dovrebbe arrivare a nessuno

alla luce di ciò è quel che voglio capire io è se:

- la legge è uguale per tutti

- la legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali

- la legge è uguale per quasi tutti, ma per altri no

 

Pure a me arriva da pagare ogni anno...e oltre a questo ho speso anche per comprarmi le quote e restare in "regola".

I furbetti invece oltre a non pagare mai e fregarsene altamente si sono venduti pure quelle poche quote che avevano, hanno monetizzato e mungono comunque..

Direi che è l'ultima quella giusta...la legge è uguale per quasi tutti, ma per altri no.

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Vabbè mi arrendo alzo bandiera bianca

 

Direi che è l'ultima quella giusta...la legge è uguale per quasi tutti, ma per altri no.

 

Beh su questo sono d'accordo con te, basta gurdare chi ci sta sopra le teste ogni giorno.

 

Casomai se qualcuno fosse interessato a notizie mi contatti per mp, ovviamente nel limite che mi autorizzano ad diffonderle.

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ma aprite gli occhi,non vedete che siamo gli zimbelli di tutta la gerontocrazia che domina il ns settore da 50 anni? ci mettono gli uni contro gli altri con un battito di ciglia e noi come le pecore dietro. Ancora gente a parlare che...io ho comprato e allora quello la deve pagare!! i delinquenti sono coldiretti e c. che dominano il tutto tramite i servizi informativi di agea . Chiedetevi mentre tanta gente fa fatica a pagare i servizi quelli investono più di 1 milione di euro in almaviva che a sua volta entra in agrisian e oggi in sin. Chiedetevi perchè quando richieste al fine di capire quante cazzo di vacche ci sono in italia ,sono state riscontrate la metà dei modelli della profilassi 2/33,e su 40000 aziende in produzione solo 28000 hanno l'autorizzazione a produrre ex dpr 54/97

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Manteniamo toni adeguati, mi raccomando. Capisco bene che questo è un argomento spinoso, ma credo che Gianpi, Kroto e Paolo abbiano ben centrato il problema (come avevo già detto pure io).

Tutto il settore ci ha rimesso e ci sta rimettendo, chi ha guadagnato è chi non è del nostro settore ma vi gravita intorno, chi fa girare tutta la carta che ci impongono di tenere (li ho già citati poco sopra)

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ma aprite gli occhi,non vedete che siamo gli zimbelli di tutta la gerontocrazia che domina il ns settore da 50 anni? ci mettono gli uni contro gli altri con un battito di ciglia e noi come le pecore dietro. Ancora gente a parlare che...io ho comprato e allora quello la deve pagare!! i delinquenti sono coldiretti e c. che dominano il tutto tramite i servizi informativi di agea . Chiedetevi mentre tanta gente fa fatica a pagare i servizi quelli investono più di 1 milione di euro in almaviva che a sua volta entra in agrisian e oggi in sin. Chiedetevi perchè quando richieste al fine di capire quante cazzo di vacche ci sono in italia ,sono state riscontrate la metà dei modelli della profilassi 2/33,e su 40000 aziende in produzione solo 28000 hanno l'autorizzazione a produrre ex dpr 54/97

 

 

Sembra che passa sempre l'idea che gli allevatori "in regola" sono la metà di quelli "non in regola" ma la realtà non è così...

Puoi venirmi a raccontare quello che vuoi ma dire "ci mettono gli uni contro gli altri" non mi sembra giusto...Qual'è la percentuale degli allevatori che se ne fregano delle quote? Se la stragrande maggioranza in questi anni si è messa apposto ci sarà un motivo o no?

La realtà è che ormai siete quattro gatti ed è giusto che finisca anche per voi...o pagate o chiudete (linciatemi pure ma il pensiero di molti è questo)

 

Ps: Io sono un allevatore non un politico....

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nello slogan promozionale manca un basta andare dietro come pecoroni a Coldiretti, Cia e Confagricoltura! tutti dovete sostenere Copagri....

Essere uniti non è solo voler dire che noi tutti dobbiamo sostenere voi nei vostri intenti!

essere uniti vuol dire che anche voi sostenete noi e tutti gli allevatori zootecnici nell'adeguarsi al sistema o sbaglio?

Modificato da teo81
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ehm....visto che siamo in tema...

E' facile parlare tanto di restare uniti ma come mai il vostro "capo" quello del "vero latte italiano" è stato buttato fuori dalla sua stalla da suo fratello??

Oppure il suo amico mantovano costretto a mungere le bufale, perchè era l'unica soluzione prima della chiusura...

Da che pulpito viene la predica....

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Così non ne veniamo a capo, mi mettete in condizione di dover cancellare messaggi! Basta! Agri, abbiamo capito che te sei uno di quelli in regola, ma non sei solo!

Sicuramente è come dicono gli altri, si vede già da qui come le cose non potranno mai andare bene. Sempre a guardare l'altro, se ha fatto di più, se ha fatto di meno... siamo tutti nella stessa botte (di ferro, ma piena di m..da però....:asd:)

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Così non ne veniamo a capo, mi mettete in condizione di dover cancellare messaggi! Basta! Agri, abbiamo capito che te sei uno di quelli in regola, ma non sei solo!

Sicuramente è come dicono gli altri, si vede già da qui come le cose non potranno mai andare bene. Sempre a guardare l'altro, se ha fatto di più, se ha fatto di meno... siamo tutti nella stessa botte (di ferro, ma piena di m..da però....:asd:)

 

Il problema è che non se ne verrà mai a capo purtroppo fin che si ragiona così..

Io ho solo detto che non serve niente parlare di restare uniti quando non lo sono nemmeno loro...poi vabbè se te la vuoi prendere solo come me fa pure.

Io ora sono in regola e sono fiero di esserlo...

Ah per la cronaca....quel signore del "vero latte italiano" moltissimi anni fa quando ha cominciato la storia dei cobas l'ha cominciata insieme ai miei e a altri nel mio garage...tanto per farti capire che qualcosina la so...

 

ps: sicuro che siamo tutti nella stessa botte? Perchè io non ho debiti? perchè io riesco a pagare i fornitori? perchè riesco a investire lo stesso? Perchè al contrario c'è stata gente che si è ritrovata a prender i soldi del latte dopo 36 mesi, a perdere la pac e ad avere centinaia di migliaia di euro di multa? Solo ideologia....

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Da indagini di polizia giudiziaria è trapelato che Agea ha manomesso il dato globale delle vacche da latte ,aggiungendone ben 300.000 con età non plausibile,con l'evidente obbiettivo di avvalorare la produzione nazionale di latte.Ovvio che centinaia di migliaia di vacche con 20 o 30 o 40 anni possono solo far comodo a quelle persone che negli ultimi 15 anni hanno sponsorizzato la cosiddetta regolarizzazione col regime quote latte che si è tradotta in miliardi di euro usciti indebitamente dalle tasche degli allevatori.In conseguenza di ciò Agea ha pigolato che nel 2010/11 sono solo 53000 le vacche oltre i 10 anni,con ciò confermando indirettamente la bontà delle risultanze delle citate indagini le quali si rivolgevano a periodi precedenti interessati dalle multe.Le associazioni istituzionalmente deputate alla difesa degli agricoltori,il cosiddetto fuoco amico,hanno affermato "... E’ ora di finirla con le polemiche sui conti che sono già stati fatti e verificati da tempo...solidarietà e apprezzamento per il lavoro dell’Agea nell’applicazione della normativa sulla quote latte(coldiretti)"-"...“A maggior ragione - dice Confagricoltura - occorre proseguire senza tentennamenti nell’applicazione del regime, la cui mancata o incompleta operatività é già costata al sistema Italia svariate centinaia di milioni di euro e potrebbe costarne di ulteriori in presenza di un continuo ripetersi di strumentali iniziative legali e normative”.

Nel confermare la fiducia dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, nonché il sostegno alla linea seguita dall’Amministrazione e da AGEA “non si può rimanere indifferenti di fronte ai tentativi di screditare il lavoro dell’Agenzia, con l’evidente obiettivo di mettere in discussione l’applicazione delle disposizioni normative previste dalle leggi 119/2001 e 33/2009”.-"..In questi giorni proprio i 'cobas del latte' - afferma la Cia - hanno dichiarato che i dati di questi anni sulla produzione di latte non risultano corretti, facendo riferimento all'anagrafe zootecnica e rimarcando il sospetto che in Italia esista un patrimonio di vacche da latte 'fantasma'''. La Cia rimarca la ''piena legittimita' del calcolo del quantitativo di latte operato da Agea, che (come richiamato dalla stessa Agenzia) sulla base della regolamentazione vigente e' determinato dalla documentazione fiscale''.E se i sindacati ,fra una Agea che massacra indebitamente gli agricoltori e questi ultimi che subiscono ,si schierano dalla parte del più forte ,del padrone del vapore,qualche motivazione supplementare sbuca all'improvviso.Coldiretti,Confagricoltura e Cia nel mentre continuano a richiedere alla propria base continui sacrifici economici per il sostentamento delle strutture associative,quatti quatti investono cadauno 1.093.000 euro in Almaviva The italian Innovation Company azienda leader in prodotti telematici.Ci si chiede...ma che c'azzeccano sindacati agricoli con i computer? Almaviva per il periodo che va dal 2001 al 2009 faceva parte della compagine societaria costituente Agrisian ,società gestore dei servizi informatici di Agea.Sciolta Agrisian ora Almaviva e annessi sindacati gestiscono sempre gli stessi servizi informativi (Sian) tramite una partecipazione in Sin.Questi servizi informatici sono il vero e proprio braccio esecutivo dell'amministrazione,la stanza dei bottoni.E le sindacali sanno bene i comfort e gli optional che si acquisiscono risiedendo nella stanza dei bottoni visto che da una vita altro non fanno.In barba al principio che impedirebbe al controllato cioè la rappresentanza degli agricoltori essere al tempo stesso controllore e distributore di contributi ,a posteriori si comprendono le modifiche dei dati produttivi sempre in aumento o la demenziale applicazione della restituzione dei prelievi dal 2003 in poi.Prima Aima ,poi Agea col fervente contributo di Agrisian poi Sin hanno applicato il regime quote latte avendo come stella polare la giustificazione di un esubero produttivo nazionale anche inventandosi vacche di 80 anni.Questo illegittimo agire ha causato lo spostamento di circa 3 miliardi di euro di sola compravendita di quota,mediazioni e speculazioni comprese.Se dopo 20 anni il caos è immutato si può solo dire che non è casuale.

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fantastico ,ricordi quello del "latte italiano".Hai presente il dito e la luna .Tu stai guardando l'unghia del dito e della luna non te ne frega un cazzo.Non ti interessa essere stato taglieggiato per 20 anni,non ti interessa essere stato una marionetta in mano a dei mafiosi burattinai.Non ti chiedi nemmeno lontanamente perchè bedoni e micolini dismessi i panni di presidenti coldiretti dopo 5 minuti erano presidenti di cattolica e cirio.Come diavolo puoi pensare che avessero difeso i tuoi interessi ?Siamo una categoria la cui origine si perde nella notte dei tempi e nel suo dna coniuga solo 2 verbi . lavorare e delegare (in bianco)

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ma solo sentire il pres. di agea affermare che quello che conta è solo la fatturazione del latte e che tutto il resto è noia ,ma non vi fa pensare ? e i controlli chi li fa? e il latte in polvere che circola normalmente chi lo controlla? chi fa gli l1 ,il produttore o l'acquirente ?come già detto dai carabinieri nel 2002 gli acquirenti importano latte estero lo fanno fatturare a ignari pseudo produttori avendone benefici fiscali e il monte latte nazionale cresce

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Cosa ne pensa di come i nostri amministratori hanno gestito le assegnazioni italiane?

 

Secondo me gli interessi dell’Italia non sono stati tutelati bene dai nostri funzionari, perché quando è stato fissato il contingente italiano ci siamo ritrovati con una quota largamente inferiore al nostro consumo interno: in Italia si consumavano circa 150 milioni di quintali di latte e la quota che ci è stata assegnata era di circa 90 (tra l’altro sono convinto che allora non avevamo abbastanza capi di bestiame per produrre quanto bastava a soddisfare il nostro fabbisogno) per fare in modo che una parte del latte olandese e tedesco potesse essere smerciato qui. Questo sistema avrebbe potuto funzionare se ci si fosse attenuti alle regole. Ma l’Italia non ha applicato la normativa europea; ha fatto una serie di pastrocchi ben indicati nelle varie Relazioni della Commissione di Indagine, frodi che oggi, nella seconda Repubblica, vengono perseguite con severità, tant’è che alle Relazioni è anche seguita una specifica denuncia.

Chi erano i Ministri interessati dalla denuncia? Nelle Relazioni si parla solo di Pandolfi e Mannino…

 

Può rendersene conto controllando chi era Ministro in quelle legislature. Ufficialmente questi fatti credo siano ancora coperti dal segreto istruttorio. Quattro Relazioni sono state rese pubbliche dal Presidente del Consiglio, e lì si trovano molte informazioni. Esistono poi altri carteggi che non sono stati resi pubblici ma che sono stati inviati alla Corte dei Conti, per gli aspetti del recupero dei danni erariali, e ai Tribunali, perché le responsabilità riferite erano pesantissime. Sono stati acquisiti anche documenti autografi in cui si affermava “Non facciamo questo”.

L’attuazione non conforme alla normativa ha dato spazio all’assegnazione di una serie di quote “di favore” basate sulle dichiarazioni dei primi acquirenti. Le faccio degli esempi: la quota non prodotta viene perduta, così è capitato che ad un agricoltore venisse detto dalla latteria che la sua quota era decaduta. Invece la latteria fatturava il latte come proveniente dalla fattoria di quello stesso agricoltore, utilizzando la quota ad insaputa del titolare. Quindi, la stessa quota veniva ceduta ad un terzo produttore per incassare il frutto della truffa.

Un’altra grossa frode ha riguardato il riciclo di latte prodotto in altri Stati, o di latte in polvere. Facciamo un esempio: se la Germania produceva oltre il proprio consumo interno, poteva esportare in Italia l’eccesso. Questi spostamenti sono registrati nella rete dei documenti doganali, così sono stati fatti controlli sulle operazioni di importazione. È risultato che la produzione italiana più le importazioni non arrivano a quei 150 milioni di quintali che l’Italia consumava. Ma nelle fatture dei caseifici questo latte c’è, per cui sono state sicuramente utilizzate autocisterne di latte di contrabbando, magari di latte in polvere rigenerato o di latte prodotto fuori quota in altri Stati. Del fatto che questi casi esistano sono state acquisite le prove. Il personale della Guardia di Finanza ha trovato in alcune latterie autobotti di latte tedesco supportate da fatture di allevatori italiani che non ne sapevano nulla. In questo modo le denunce di produzione dei primi acquirenti hanno portato al superamento del nostro QGG e gli allevatori che hanno prodotto oltre la propria quota non hanno potuto beneficiare in sede di compensazione delle quote non prodotte da allevatori deficitari.

Da questa situazione di illegalità sono nate le proposte della Commissione di Indagine di far compilare le dichiarazioni di produzione all’allevatore, assieme al primo acquirente, e di eseguire il censimento dei capi di bestiame, elemento di controllo che tra l’altro, secondo le direttive, l’Italia avrebbe dovuto rendere attivo già dal 1993.

L’Italia, seppur con ritardo, ha recepito la direttiva ma ha incaricato il Ministero della Sanità di raccogliere i dati anagrafici del bestiame. Questo, secondo me, è un errore. In primo luogo perché la consistenza delle mandrie e l’attività posta in essere riguardano soprattutto il Ministero dell’Agricoltura; in secondo luogo perché i veterinari, a cui spettano i controlli, con le procedure di decentramento non sono più funzionari dello Stato ma delle Regioni. Si è arrivati così alla situazione paradossale che lo Stato non gli può più imporre di fare i controlli. E qui è arrivata la sorpresa: alcuni veterinari non hanno più dato il proprio appoggio, soprattutto in quelle zone dove le quote erano in mano a personaggi appartenenti alla criminalità organizzata. Mi sono sentito dire esplicitamente che i dati non li avrebbero mandati oppure che sarebbero stati falsi. Al che ho risposto che ad un simile atteggiamento non poteva che corrispondere una denuncia, ma la replica è stata questa: “un pessimo processo è molto meglio che un funerale di Stato, con tutti gli onori del caso”. Il problema delle quote latte deriva soprattutto da questi abusi e da queste circostanze.

Io sono convinto di una cosa: noi abbiamo comunicato i dati di produzione a Bruxelles in maniera sconsiderata e per quantitativi sicuramente superiori alla produzione effettiva italiana. Almeno una parte del superprelievo deriva da un gioco di fatture. La Commissione ha chiesto al Governo di creare un ulteriore controllo ma le norme emanate sono risultate disomogenee e contorte. Sono stati creati degli sportelli regionali il cui giudizio era insindacabile e inappellabile. Questo è incostituzionale: ogni giudizio ha diritto al suo appello. Questo appello avrebbe voluto controllarlo anche la Commissione, che è stata informata di diversi abusi ma che non ha potuto a nessun titolo intervenire. Alcuni membri di queste commissioni regionali sono stati comunque inquisiti perché hanno fatto risultare validi dati impossibili.

In Italia abbiamo avuto allevatori onesti che sono stati colpiti da multe ingentissime ed altri che hanno fatto i propri comodi e si sono arricchiti.

Chi le bestie le possedeva e non disponeva di quote sufficienti ha dovuto ricorrere ad ogni possibile escamotage per poterle far produrre. Sono stati ideati così contratti illegali, veri obbrobri giuridici fatti validare anche per situazioni impossibili da sostenere. Ma per molti allevatori questo è stato un passo obbligato, necessario per evitare un balzello che comunque è iniquo: se le quote non prodotte fossero state ridistribuite non ci sarebbe stato bisogno di alcuna illegalità.

E’ sicuro del fatto che la ridistribuzione sarebbe stata sufficiente a tamponare le sovrapproduzioni?

 

Sì, perché a fronte di allevamenti moderni, altamente produttivi, c’è una vasta frangia di allevamenti ai limiti del sostentamento. Io sono sardo, al mio paese ci sono mucche rinsecchite che se arrivano a produrre un quintale di latte in un anno fanno la gioia dei loro proprietari. Quando dai dati risulta che di quintali ne hanno prodotti 9, diventa chiaro che c’è qualcosa di strano.

Ma in Sardegna ci sono allevamenti che tengono il passo con quelli (ad esempio) del Veneto…

 

Sì, esistono, ma solo in rari posti: Arborea in particolare. Ma si tratta di pochi allevamenti. In tutto il resto della Sardegna molto del bestiame bovino vive allo stato brado.

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