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Mandorlo in bio difficile da gestire


Albachiara

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Ciao a tutti.

Vorrei aprire una discussione sulla mandorlicoltura e sui problemi riscontrati nel mio appezzamento di ha 1,33 di appena 4 anni che ha subito un attacco forte di cimicetta del mandorlo ed essendo in biologico, dopo un trattamento con piretroide e olio bianco la cosa sembrava  fatta, ma prima della raccolta sono ingiallite anche le foglie per il forte attacco e durante la raccolta sono state più le foglie cadute che  le mandorle che portato a casa.

Avete qualche consiglio da darmi sui trattamenti da fare durante l'anno?

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Ciao a tutti.
Vorrei aprire una discussione sulla mandorlicoltura e sui problemi riscontrati nel mio appezzamento di ha 1,33 di appena 4 anni che ha subito un attacco forte di cimicetta del mandorlo ed essendo in biologico, dopo un trattamento con piretroide e olio bianco la cosa sembrava  fatta, ma prima della raccolta sono ingiallite anche le foglie per il forte attacco e durante la raccolta sono state più le foglie cadute che  le mandorle che portato a casa.
Avete qualche consiglio da darmi sui trattamenti da fare durante l'anno?
C'è un apposita sezione del forum.
In bio il.manforlonè come il pesco, non basta uno o due trattamenti perchè non ci sono solo insetti. La bolla del mandorlo, la moniglia, il.nerume dono funghi e vanno trattati come il corineo va trattato già adesso. Il bio non è meno facile e neppure diverso dal tradizionale.

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Grazie per la risposta! Gentile! 
Cortesemente vorrei maggiori informazioni sui periodi per i trattamenti e sui prodotti da usare!
In quale sezione del forum dovrei andare?
L'argomento è Mandorlicoltura.
Periodi non è possibile dirlo con certezza perchè insetti e malattie seguono ritmi stagionali e precipitazioni. Solo alcuni trattamenti si possono considerare fissi al seguito di precisi momenti della crescita delle piante, stadi fenologici. Lo stadio più noto è quello di ingiallimento- inizio caduta foglie.

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Lo stadio più noto è quello di ingiallimento- inizio caduta foglie.
Che trattamenti vanno fatti ?
 
In bio si fanno quasi tutti i trattamenti contro corineo, bolla, monilia e nerume, la prima parte, la seconda a pianta spogoa intorno a dicembre, la terza prima della fioritura poco prima che si veda il.bianco del fiore. Essenzialmente rame poi ci sono altri prodotti un pò più delicati da usare usati in anni precedenti solo con temperature tiepide rs. Polisolfuro di calcio.
Via via si segue l'andamento stagionale, gli insetti si contano o si mettono diverse trappole specifiche perchè il.mandorlo ha parassoti comuni e fratelli del pesco, bstteriosi e malattie virali da afidi ma gli inseþi devono essere visti e trattati dopo la scamiciatira ossia perdita completa dei petali. Lascia stare i profeti del piretro, non esiste solo il piretro e se usato male e spesso fa più danni di altri trattamenti.
Questa una piccola infarinatura a grandi linee ma proprio grandi linee per darti un'udea di come non sia facilissino e non basti solo coltivare e potare ma serva difendere il raccolto.

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Grazie per la risposta!

Sono seguito da un tecnico per la burocrazia del BIO ma non mi sa dare consigli utili per i trattamenti da fare, ho capito che sono per la quantità allo stesso livello del pesco. 

In questo periodo abbiamo temperature intorno ai 30 gradi, le piante dopo l'attacco della cimicetta e la raccolta con lo scuotitore a motore con perdita della maggior parte delle foglie, hanno emesso nuove foglioline e questo mi consola un pochino per favorire la fotosintesi e l'accumulo di nutrienti. 

Mi sembra di aver capito che dovrei quindi dare rame sotto forma di poltiglia bordolese già da ottobre, poi a dicembre e poi ancora prima dell'apertura dei boccioli, giusto?

Ancora un'altra domanda, ogni anno tutto ad un tratto trovo morte 3-4 piantine, si nota una sofferenza vegetativa finchè non muoiono completamente anche con mandorle attaccate. Cosa potrei fare per evitare cio? Probabilmente sarà un attacco di funghi alle radici, lo scorso anno ho dato al terreno calce viva, ho fatto bene?

Grazie per le delucidazioni che mi darai. Sono fortemente scoraggiato tanto da pensare di convertirlo in uliveto man mano che muoiono le piante di mandorlo.

Il primo anno di impianto ho sostituito 20 piantine morte, il secondo 80 piantine su 320. Andando avanti così nel giro di 10 anni li rimpiazzerò tutte. 

A presto

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Grazie per la risposta!
Sono seguito da un tecnico per la burocrazia del BIO ma non mi sa dare consigli utili per i trattamenti da fare, ho capito che sono per la quantità allo stesso livello del pesco. 
In questo periodo abbiamo temperature intorno ai 30 gradi, le piante dopo l'attacco della cimicetta e la raccolta con lo scuotitore a motore con perdita della maggior parte delle foglie, hanno emesso nuove foglioline e questo mi consola un pochino per favorire la fotosintesi e l'accumulo di nutrienti. 
Mi sembra di aver capito che dovrei quindi dare rame sotto forma di poltiglia bordolese già da ottobre, poi a dicembre e poi ancora prima dell'apertura dei boccioli, giusto?
Ancora un'altra domanda, ogni anno tutto ad un tratto trovo morte 3-4 piantine, si nota una sofferenza vegetativa finchè non muoiono completamente anche con mandorle attaccate. Cosa potrei fare per evitare cio? Probabilmente sarà un attacco di funghi alle radici, lo scorso anno ho dato al terreno calce viva, ho fatto bene?
Grazie per le delucidazioni che mi darai. Sono fortemente scoraggiato tanto da pensare di convertirlo in uliveto man mano che muoiono le piante di mandorlo.
Il primo anno di impianto ho sostituito 20 piantine morte, il secondo 80 piantine su 320. Andando avanti così nel giro di 10 anni li rimpiazzerò tutte. 
A presto
Il.mandorlo va irrigato, la trafizione di twnerlo in asciutta ha ucciso la mandorlicoltura, come si diceva, il mandorlo è come il pesco seppur esige meno acqua ma non è un cactus. Stress su strress deprimono le piante, uno è l'irrigazione, due le malattie, da curare bene bolla e corineo, tre la monilia che indebolidce all'inverosimile entrando dsi rametti e dai colpi in fase di raccolts scuotimento, pettine o anbacchiatura che sia. I batteri subdoli entrano dalle ferite.
Tutto per dire che pianta stressata muore, tira le cuoia oppure resta stentata per colpa di funghi che causano carie e purtroppo come tutte le drupacee il mandorlo risente molto del mal del piombo tato dal fungo Xylindrocarponstereum purpureum che ogni tanto fa la comparsa fisica in forma di piccole orecchiette o puntini bianchi fuori dal tranco e dai rami.


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Grazie per la risposta.

L'appezzamento di mandorli varietà Tuono e Ferragnes li irrigo regolarmente con impianto a goccia nei periodi di caldo torrido, siamo in Sicilia in collina.

Vorrei entrare nel merito dei trattamenti se non ti dispiace e chiederti cosa utilizzare nei trattamenti da fare considerando che siamo in bio.

Mi interesserebbe conoscere il calendario dei trattamenti da fare e il prodotto da usare per tutti i tipi di malattie da te elencate.

Cosa mi consiglieresti?

Grazie per il tempo che mi stai dedicando

A presto

 

 

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Grazie per la risposta.
L'appezzamento di mandorli varietà Tuono e Ferragnes li irrigo regolarmente con impianto a goccia nei periodi di caldo torrido, siamo in Sicilia in collina.
Vorrei entrare nel merito dei trattamenti se non ti dispiace e chiederti cosa utilizzare nei trattamenti da fare considerando che siamo in bio.
Mi interesserebbe conoscere il calendario dei trattamenti da fare e il prodotto da usare per tutti i tipi di malattie da te elencate.
Cosa mi consiglieresti?
Grazie per il tempo che mi stai dedicando
A presto
 
 
Dopende, vanno fatti in base al meteo e annata, cimicette e afidi se ci sono. Non si possono pianificare.

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Questo l'ho capito.
Mi servirebbe sapere quali prodotti usare e le dosi.
Grazie
Prodotti devono essere ammessi nel bio e non sempre aggiornano e attyalizzano le liste, vecchi e nuovi prodotti non è datto che sianonautorizzati seppur usati da secolo. Disciplinari lo sconsiglio perchè non sono aggiornati e molto lacunosi. Una coltivazione va vista non si può decidere prima, già da prima della potatura si inizia a fare pulizia e reprimenda segnando le piante messe male.

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Me la cavo con la poltiglia bordolese e polisolfuro di calcio tanto per non sbagliare e per semplificare?
Grazie
Adesso non sono da usare, adesso vai di ossicloruro di rame che è più leggero, in poltiglia boldolese solo a pianta ferma spoglia. In vegetazione solo rame leggero, come il pesco, il mandorlo non ama il rame men che meno la poltiglia boldolese in vegetazione. Non tutto il rwme è ugusle.
Polisolfuro di calcio è forte e va usato con una certa e rigida tempistica, paradossalmente va bene anche d'etate ma dose di poco e rigida 1 su 99 non in %.
Mai col freddo e coi ritorni di freddo a breve...ecco perchè fare bio non è semplice e non è facilotto.

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  • 2 settimane dopo...
Il 5/10/2020 Alle 09:45, Albachiara ha scritto:

 

Il primo anno di impianto ho sostituito 20 piantine morte, il secondo 80 piantine su 320. Andando avanti così nel giro di 10 anni li rimpiazzerò tutte. 

A presto

Hai ristagni idrici? Difficile che muoiano piante per carenza di acqua. Più probabile accada per terreni umidi/argillosi.

La ferragnes sulle colline pugliesi è fallimentare, non so da voi se trova habitat ideale. Qui stiamo reinnestando questa varietà

 

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Hai ristagni idrici? Difficile che muoiano piante per carenza di acqua. Più probabile accada per terreni umidi/argillosi.
La ferragnes sulle colline pugliesi è fallimentare, non so da voi se trova habitat ideale. Qui stiamo reinnestando questa varietà
 
Capita che muoiono come nel pesco che soffre più che altro la siccotà. Il problema è il Mal del piombo o cilindrocarponstereum carie e malattia da sofferenza. Il mandorlo risente nel medio periodo la siccità seppur è più forte del pesco. Il problema è che bisogna lavorare e sapere il portainnesto, quello aiuta. Sul.mal del piombo c'è poco perchè è la malattia stress c9mune al comportamento di altri funghi cariogeni. Se in questi anni si stanjo doffondendo Mdap, Mde, carie da phomes è perchè le piante sono stressatissime non solo dai problemi idrici.
L'albicocco che è botanicamente un affine alle die persocea, trova nel.mal del piombo il colpo di grazia dato da prec3denti problemi patologici come monilia, bolla mal curata, carpodio, insetti del legno ecc. .....

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Concordo in tutto. Però una tale incidenza di fallanza mi fa pensare ad altro che non a siccità...portinnesto(come dici giustamente) o terreno poco idoneo. Da (poche) esperienze dirette, il terreno (argilloso o ristagni) è la causa più frequente. Ovviamente solo ipotesi....buona notte

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Concordo in tutto. Però una tale incidenza di fallanza mi fa pensare ad altro che non a siccità...portinnesto(come dici giustamente) o terreno poco idoneo. Da (poche) esperienze dirette, il terreno (argilloso o ristagni) è la causa più frequente. Ovviamente solo ipotesi....buona notte
Col ristagno ci sono altri funghi del terreno certo ul mandorlo non ama troppa acqua ma è un periodo in anni difficile per le drupacee. Il terreno va tenuto bene in primis poi viene il resto ma appunro, tutta la serie di cose da il colpo di grazia e quello che si vede è Mdp ma in verità è tutta la serie. N9n che si migliori con altre tecn8che ma guà partire dal terreno preparato e da un giusto portainnesto è un passo avanti.

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Che potinnesto consigli?
Su terreni fini? Iŕigabili? I GF.
Se no un tipo albicocco ma in asciutta sparata difficile provare con 8bridi di mandorlo ma poi per altri resta problema asfisia e compstibilità o partenze primaverili troppo anticipate come albicocco e relativi portaunnesti fanno.
Le annate attuali non fanno bene alle drupacee. Basta poi vedere in California e Spagna come sono messi.
Vero, il mandorlo ha una nuova vita, un consumo enorme ma una vita di merda in questi anni.
Problemi alla fecondazione per via che le api non vogliono troppo impollinarlo. Serve cambiare genetiche ebportainnesti perchèbla vecchia mandorlicoltura èbproprio f8nita e in bio è assai pesante tanto quanto il pesco come l'albicocco... non ci sono troppe vie di salvezza solo che nell'albicocco stanno tentando vari miglioramenti. Sul.mandorlo, in Italia si vede poco. Già buona tenersi la Tuono e trovare qualche autofertile.

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Io ho Franco di Mandorlo. È irriguo ma poco irrigato. Ho una buona risposta, eccetto nelle zone umide. Il bio difficile, quasi impissibile, specie con monocoltura. Un primo passo potrebbe essere quello di allargare i sesti, invece di restringere, come facciamo tutti. Ho provato portinnesto 'Marianna'(forse prugno). Moto resistente alla asfissia. Per la sua produttività non ho uno storico. Giusto un esperimento...

 

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Io ho Franco di Mandorlo. È irriguo ma poco irrigato. Ho una buona risposta, eccetto nelle zone umide. Il bio difficile, quasi impissibile, specie con monocoltura. Un primo passo potrebbe essere quello di allargare i sesti, invece di restringere, come facciamo tutti. Ho provato portinnesto 'Marianna'(forse prugno). Moto resistente alla asfissia. Per la sua produttività non ho uno storico. Giusto un esperimento...
 
Marianna sì deve essere un ibrido certo è uno buono. Il franco vuoke spazio gli altri ni. La fittezza dipende se uno f
Ha acqua e riesce a sostenere le piante vanno bene sesti più stretti da pesco. La fartilità è un pò un'acia a doppio taglio ma il.mandorlo carico riesce ad evitare effetti pioppi, è meno esuberante rispetto al pesco. Come dicevo in altri post più frutticoli, i portsinnesti attuali serve provarli e vederli. Marianna è uno che da anni mi piace molto, evita il difetto delle partenze sprint che usa goà fare di suo il.mandorlo e peggiora con portsinnesti detti veloci come albicocco e alcuni franchi... essendo nati da seme e cv non autofertili le piante restano molto più disomogenee anche negli effetti. Il problema resta trovare il vivaista che tiene il portainnesto voluto e soprattutto sano, sano, sano da virus 8n primi e batteri e o micoplasmi... altro gran bel problenaccio. Molto casi di disaffinità sono dovuti a materiale 8nfetto... massima attenzione.

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Ciao a tutti.

Non mi collego da un pò e ho trovato con piacere che la discussione va avanti.

Sono convinto che la moria di piantine sia stata causata da materiale infetto in vivaio  e in parte dal terreno che in certi punti è più pesante, siamo a ridosso del fiume Salso con terreno alluvionale ricco di sassi di fiume, dopo una pioggia bastano solo 3 giorni per poter zappettare. Il portinnesto è Mandorlo amaro e Franco.

Attualmente le piante hanno vegetato di nuovo dopo che avevano perso le foglie con lo scuotitore a spalla per un attacco di cimicetta del mandorlo. Ho aiutato la nuova vegetazione con un pochino di azoto.

Non ho irrigato tanto quest'anno, circa 50 litri per pianta ogni settimana perchè ho sostituito le fallanze mettendo a dimora piantine di mandorlo amaro seminate da me in fitocella.

Due anni fa avevo distribuito 1 Kg/pianta di calce idrata come antifungino e vorrei ripetere il trattamento a breve. Attendo la caduta foglie per dare il rame oppure dovrei darlo già adesso?

Quest'anno sono morte solo 4 piantine  e mi ritengo fortunato. Ho raccolto circa 100 kg di mandorle in guscio come primo raccolto. 

Vado avanti per tentativi prima che mi decida a mettere a dimora sulla stessa fila (sesto 6x5) piante di ulivo e dopo qualche anno togliere le piante di mandorlo per avere meno problemi di gestione.

Rilancio la discussione a voi! Cosa ne pensate?

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Ciao a tutti.
Non mi collego da un pò e ho trovato con piacere che la discussione va avanti.
Sono convinto che la moria di piantine sia stata causata da materiale infetto in vivaio  e in parte dal terreno che in certi punti è più pesante, siamo a ridosso del fiume Salso con terreno alluvionale ricco di sassi di fiume, dopo una pioggia bastano solo 3 giorni per poter zappettare. Il portinnesto è Mandorlo amaro e Franco.
Attualmente le piante hanno vegetato di nuovo dopo che avevano perso le foglie con lo scuotitore a spalla per un attacco di cimicetta del mandorlo. Ho aiutato la nuova vegetazione con un pochino di azoto.
Non ho irrigato tanto quest'anno, circa 50 litri per pianta ogni settimana perchè ho sostituito le fallanze mettendo a dimora piantine di mandorlo amaro seminate da me in fitocella.
Due anni fa avevo distribuito 1 Kg/pianta di calce idrata come antifungino e vorrei ripetere il trattamento a breve. Attendo la caduta foglie per dare il rame oppure dovrei darlo già adesso?
Quest'anno sono morte solo 4 piantine  e mi ritengo fortunato. Ho raccolto circa 100 kg di mandorle in guscio come primo raccolto. 
Vado avanti per tentativi prima che mi decida a mettere a dimora sulla stessa fila (sesto 6x5) piante di ulivo e dopo qualche anno togliere le piante di mandorlo per avere meno problemi di gestione.
Rilancio la discussione a voi! Cosa ne pensate?
Leggi prima e facciamo un contronto. Vedi se continuare con i tuoi portainnesti o cambiare. Dopo la cimicetta a flotte difficilissimo che siano belle, se non è uno stress....
Rame su piante debilitate non lo darei, aspetterei. Se l'innesto lo fai tu con le tue marze può esserci un problema ma la moria è data da funghi indipendenti.
Come le innesti, lo fai già in v8vaio o su impianto?

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Ho messo a dimora le piantine di mandorlo amaro in primavera, le innesterò il prossimo anno alla ripresa vegetativa. Pensare di cambiare portinnesto non mi conviene dopo l'esperienza, se devo rivoluzionare l'impianto cambierò coltivazione e mettendo uliveto.

Ho in programma di dare le cure necessarie per i funghi patogeni, dopo la caduta foglie farò una piccola potatura (il topping l'avevo già fatto in estate) e poi ossicloruro di rame e poi alla rottura gemme. Infine polisolfuro di calcio a gemme gonfie. Ho studiato bene la lezione?

La calce idrata può essere d'aiuto?

Grazie per la condivisione.

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