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Rateo variabile quali sono i vantaggi reali?


DjRudy

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In zona il mais è coltura marginale, per cui non mi sono mai informato più di tanto sui vantaggi del rateo variabile ecc, in questi giorni che continua a piovere mi sono messo a cercare un po' in rete e a fare domande a qualcuno del nord che conosco che l'ha provata e i pareri come sempre sono discordanti, c'è chi ha trovato vantaggi e c'è invece chi non li ha trovati.

Intanto vorrei segnalare questa bella tesi (anche se ha qualche anno) caso studio di un'azienda agricola passata su un appezzamento da agricoltura normale, a quella di precisione implementando progressivamente anche il rateo variabile sia concime che densità di semina su mais, con relativi vantaggi ottenuti.

https://core.ac.uk/download/pdf/11672165.pdf

Come tutte le cose in agricoltura o si fanno bene o non si fanno a mio parere, inutile prendere e fare rateo variabile in semina, senza avere una seria analisi del terreno, e poi non fare anche la concimazione variabile.

Ovvero chi non ha trovato vantaggi dall'applicazione del rateo variabile sono quelli che guarda caso hanno applicato mappe prese con satellite, e senza riscontro analitico del terreno, e magari non hanno nemmeno poi fatto concimazione variabile e  infatti incrementi produttivi non ne hanno visti come era prevedibile perché è stata applicata solo una parte della tecnica e non tutto.

Ma prima ancora di applicare questa tecnologia molto innovativa e interessante, la domanda da porsi è:  Abbiamo i campi tutti perfettamente apposto oppure no?

Non ha nessun senso applicare rateo variabile (e quando parlo parlo in toto ovvero dalla semina alla concimazione), se ad esempio ho campi con problemi di ristagni idrici ecc, dove ci sono i ristagni il terreno è sempre messo peggio, perchè ho maggiore compattamento,  minore areazione e quindi attività batterica, ecc ecc. ergo meno produttivo, ma non per colpa della composizione fisica del terreno ma per colpa dell'uomo.

Per cui prima di iniziare ad applicare tali tecnologie molto avanzate è bene prima mettere apposto i campi ed eliminare tutte le possibili cause di cali produttivi, come ad esempio le buche, che determinano cali produttivi ma magari li comunque la terra è buona produrrebbe meglio se fosse livellata bene.

Prima di mettersi ad applicare questa tecnologia, se siete agricoltori piccoli, chiamate terzista e investite per sistemare i terreni, se siete medio grandi che potete permettervi una livella, compratela e negli anni sistemate tutti i terreni. Una volta sistemato i campi allora progressivamente potrete pensare di introdurre questa nuova tecnologia e quando la introducete introducetela per bene, meglio pochi ettari alla volta ma fatti per bene (rimando sempre alla tesi che ho messo link sopra).

Altri link di prove USA, dove si vede che il rateo del solo seme non porta a nessun vantaggio:

https://farmdocdaily.illinois.edu/2019/05/variable-vs-uniform-seeding-rates-for-corn.html

https://agcrops.osu.edu/newsletter/corn-newsletter/2018-38/variable-rate-corn-seeding-considerations

 

a voi la parola, soprattutto a chi usa già questa tecnologia da alcuni anni, come la pratica, cosa usa ecc.

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Io vedo che in pianura da me molti terzisti si sono attrezzati così, poi però i clienti concimano da soli e hanno ancora L imbuto monoventola con apertura alla c di cane quindi anche qua pochi riscontri attendibili ma comunque nessuno impazzisce per questo sistema.
Personalmente sono d accordo con te in tutto però io se dovessi prendere in considerazione il rateo variabile in azienda lo farei solo sulla concimazione perché secondo me, nel mio piccolo, sarebbe sufficiente per avere incrementi di produzione e cali di spesa


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Mah.. Là direzione futura è quella del rateo variabile.. Specialmente per chi fa mais visto il costo della semente. La cosa che mi lascia di stucco sono 2 clienti del samurai, che il giorno della semina a 8file x 75cm a rateo variabile si sono inseriti nel campo con alcuni giri di mais a 4file x75cm vecchia maniera, con la sp520 regolata a 17cm sulla fila. Il mais seminato "all antica" viene marcato in modo visibile fino alla raccolta con la axial flow che mappa il tutto.. Alla fine della fiera le 8 file all antica hanno prodotto come le altre a rateo variabile.. Anzi in una tesi hanno superato il variabile. Stesso terreno, stessa varietà, stessa concimazione, stessa irrigazione. A voi le conclusioni 

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Concludere qualcosa di solido in questo caso è difficile.

Concordo nel dire che probabilmente la direzione delle pratiche agricole (semina, concimazione, irrorazione ed irrigazione) sta andando verso l'applicazione sito-specifica ed a dosaggio variabile, ma potrei parimenti concordare con chi sostiene che le tecniche non siano mature.

Limitandosi alla semina vra, vanno valutate le densità da attuare nella varie aree di fertilità soprattutto in base all'ibrido.

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Ma ma ma.. Per passare al rateo variabile non basta un attrezzo da 2000€ ma un pacchetto di attrezzi che spesso costa intorno ai 100.000€.. Chi vende attrezzature di tale tipologia ha assunto nell ufficio vendite un profeta al posto di un agronomo.. Nel mio caso.. Davanti a un investimento iniziale di 100.000€ i benefici economici del rateo variabile vanno in toto a chi mi vende la ferraglia. Arriverò a cambiare gli attrezzi senza avere recuperato tutta la spesa iniziale. 

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Ma ma ma.. Per passare al rateo variabile non basta un attrezzo da 2000€ ma un pacchetto di attrezzi che spesso costa intorno ai 100.000€.. Chi vende attrezzature di tale tipologia ha assunto nell ufficio vendite un profeta al posto di un agronomo.. Nel mio caso.. Davanti a un investimento iniziale di 100.000€ i benefici economici del rateo variabile vanno in toto a chi mi vende la ferraglia. Arriverò a cambiare gli attrezzi senza avere recuperato tutta la spesa iniziale. 

Come non quotare!!! E non c'è solo il rateo variabile, ci sono molti altri ambiti dove il costo è più gravoso del beneficio. E gli agricoltori tutti dietro alle mode come le pecore.

Tolusso docet "buone cambiali a tutti!!"

 

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Penso che sia l'ennesima bella cosa che male di adatta a certe realtà. Mi spiego. Fare un rateo variabile su certi appezzamenti di qualche ettaro(come la stragrande maggioranza dei terreni in italia) è una cosa inutile perché la tessitura del terreno difficilmente ha variazioni così importanti da giustificare un cambio di densità di semina e di concimazione e se ci fosse sarebbe per porzioni di terreno talmente piccole che non porterebbe così grandi benefici. Avere terreni stile pianure americane canadesi o dell'est Europa di parecchie decine se non centinaia di ettari dove si possono riscontrare cambi di tipologia di terreno notevoli è tutt'altra cosa. Ti porta a risparmiare parecchie decine o centinaia di dosidi seme e di quintali di concime e un risparmio indubbiamente si ha. Qui aziende di qualche centinaio di ettari sono poche e comunque hanno appezzamenti limitati in dimensioni abbastanza omogenei quindi un rateo variabile lascia il tempo che trova e quindi i costi diventano insostenibili visto l'esiguo risparmio sul seme e sul concime e il mancato incremento produttivo auspicato. Ma la differenza di realtà lo si denota anche dal fatto che noi andiamo a seminare al massimo coi 100-120cv con la 8 file ed è già un signor cantiere pochissimi i casi di 12 file con trattori più potenti, in altre realtà vedi i cingolati a seminare e quindi un investimento di 100000 euro per una seminatrice a rateo variabile e qualche altra decina per spandiconcime e software non incide come da noi.  Concludo ribadendo che concettualmente è anche una bella cosa ma pensata come il fild view per grandi realtà 

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È tutto bellissimo, ma il discorso secondo me si può sintetizzare in:
Siamo in Italia e in una famiglia di due persone troverai almeno 5 pareri differenti e opposti, pertanto da una parte c’è chi fa rateo variabile dopo aver speso centinaia di mila euro e avrà raccolto 100 con soddisfazione e chi con “l’imbuto” del bisnonno e “lo zappetto” del nonno, il seme di autoproduzione non svecciato e nessun trattamento fungicide, in una buona annata che capita ogni 10 anni avrà fatto 80 e ti verrà a dire che lui non ha fatto niente alla terra e ha raccolto lo stesso

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  • 2 settimane dopo...

Rateo variabile include sia concimazione che semina. Per quanto riguarda la concimazione trovo molto utili le mappe di vigore per poter poi fare mappe di prescrizione per concimare. Per il rateo variabile nella semina la trovo un po’ più complicata. Ideale sarebbe avere mappe della tessitura degli appezzamenti. Spesso non si trovano differenze di terreni tali da avere una densità di semina significativa.
Per quanto mi riguarda credo che quando cambierò seminatrice la prenderò elettrica e con possibilità del rateo variabile


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  • 3 settimane dopo...

Girando in lungo e in largo per l'Italia non ho mai visto un appezzamento e la coltura che ci cresceva sopra uniforme/uguale dall'inizio alla fine, purtroppo o per fortuna viviamo in un paese con delle caratteristiche molto variegate che vanno dalle pianure alluvionali, alle zone di bonifica, colline accentuate e non ecc..é impossibile che un terreno sia tutto uguale ed uniforme. Certamente 10 anni fa conoscere la variabilità dei propri terreni non era semplice, ma ora potendo mappare le rese, disponendo di svariati tipi di mappe satellitari, potendo mappare la tessitura con sistemi ARP o simili é 1000 volte più semplice, non dico che sia gratis ma è sicuramente molto semplice, anche guardando i propri appezzamenti da Google Earth ci si accorge di tante cose. Sono poi convito che ognuno di noi facendo qualche lavorazione su di un appezzamento ha sentito il trattore calare di giri in certe zone ed in altre viaggiare con più leggerezza (sempre che il trattore non sia sovradimensionato?), a meno che non ci sia stato un dislivello questo é sicuramente dovuto ad una qualche variabile del terreno. Una volta poi appresa la variabilità dei propri terreni ognuno é libero di prendere le decisioni che vuole, ci si può arrendere ed accettare che ci sia la variabilità senza agire, oppure cercare di mitigarne gli effetti e sfruttarla a proprio vantaggio. Pensate per esempio che in Romania certe aziende situate in zone collinari con appezzamenti che hanno avvallamenti al loro interno, sfruttano questo svantaggio seminando il mais più fitto nelle zone più basse e più rado sulle zone più alte. Non avendo possibilità di irrigare ed avendo estati aride é logico che ci sia più umidità nelle zone più basse e di meno nelle zone più alte degli appezzamenti, spesso poi queste aziende lavorano con trattori scassati ma con attrezzature di ultima generazione.

Detto questo sono comunque assolutamente d'accordo con chi dice che é inutile seminare/concimare/diserbare a rateo variabile se in un appezzamento c'è del ristagno d'acqua..qua meglio mandare la livella, poi eventualmente se ne riparla.

Nella foto allegata c'é la zona del Mezzano a Ferrara vista da Google Maps dal cellulare...giusto per rendersi conto che basta una prospettiva di osservazione diversa per accorgersi di tante cose☺️

 

Schermata 2021-02-06 alle 20.06.26.png

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Il 10/1/2021 Alle 15:31, Cat power ha scritto:

Mah.. Là direzione futura è quella del rateo variabile.. Specialmente per chi fa mais visto il costo della semente. La cosa che mi lascia di stucco sono 2 clienti del samurai, che il giorno della semina a 8file x 75cm a rateo variabile si sono inseriti nel campo con alcuni giri di mais a 4file x75cm vecchia maniera, con la sp520 regolata a 17cm sulla fila. Il mais seminato "all antica" viene marcato in modo visibile fino alla raccolta con la axial flow che mappa il tutto.. Alla fine della fiera le 8 file all antica hanno prodotto come le altre a rateo variabile.. Anzi in una tesi hanno superato il variabile. Stesso terreno, stessa varietà, stessa concimazione, stessa irrigazione. A voi le conclusioni 

Ci sono almeno due cose che non vanno in questa prova:

  • Non posso fare paragoni tra due seminatrici completamente diverse! Se voglio confrontare rateo variabile contro rateo fisso (cosa che va sempre fatta!!) lo devo fare con la stessa seminatrice, scelgo una zona all'interno della prescrizione e ci metto la densità che avrei dovuto seminare a rateo fisso oppure su di una zona dell'appezzamento "stacco" il rateo variabile e semino a densità fissa. Gia se ci fosse andata un altra seminatrice uguale a quella del Samurai non sarebbe stato giusto perchè magari l'altra seminava a 1 cm piú su o piú giú o distribuiva qualche kg in più di concime ed il risultato era falsato. Figuriamoci poi se paragoniamo una seminatrice moderna con una sp520, magari la Gaspardo era alla profondità di semina perfetta, ha seminato nella zona più fertile, magari scendevano 50 kg di 18.46 in più, già di suo poi la 520 é precisa ed il gioco é fatto. Il test giusto semmai sarebbe stato sp520 a rateo fisso vs sp520 a rateo variabile, tanto ormai volendo anche una sp520 si puo modificare a rateo variabile.
  • L'altro fattore poi per la riuscita ottimale è: sono al corrente della giusta densità di semina per l'ibrido di mais che devo seminare in base al potenziale produttivo di quell'appezzamento ed alle caratteristiche di ogni zona di esso?

Tanto di cappello comunque al samurai che già da parecchi anni si è buttato su queste tecnologie portando a casa diverse soddisfazioni.

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Il 10/1/2021 Alle 11:03, DjRudy ha scritto:

In zona il mais è coltura marginale, per cui non mi sono mai informato più di tanto sui vantaggi del rateo variabile ecc, in questi giorni che continua a piovere mi sono messo a cercare un po' in rete e a fare domande a qualcuno del nord che conosco che l'ha provata e i pareri come sempre sono discordanti, c'è chi ha trovato vantaggi e c'è invece chi non li ha trovati.

Intanto vorrei segnalare questa bella tesi (anche se ha qualche anno) caso studio di un'azienda agricola passata su un appezzamento da agricoltura normale, a quella di precisione implementando progressivamente anche il rateo variabile sia concime che densità di semina su mais, con relativi vantaggi ottenuti.

https://core.ac.uk/download/pdf/11672165.pdf

Come tutte le cose in agricoltura o si fanno bene o non si fanno a mio parere, inutile prendere e fare rateo variabile in semina, senza avere una seria analisi del terreno, e poi non fare anche la concimazione variabile.

Ovvero chi non ha trovato vantaggi dall'applicazione del rateo variabile sono quelli che guarda caso hanno applicato mappe prese con satellite, e senza riscontro analitico del terreno, e magari non hanno nemmeno poi fatto concimazione variabile e  infatti incrementi produttivi non ne hanno visti come era prevedibile perché è stata applicata solo una parte della tecnica e non tutto.

Ma prima ancora di applicare questa tecnologia molto innovativa e interessante, la domanda da porsi è:  Abbiamo i campi tutti perfettamente apposto oppure no?

Non ha nessun senso applicare rateo variabile (e quando parlo parlo in toto ovvero dalla semina alla concimazione), se ad esempio ho campi con problemi di ristagni idrici ecc, dove ci sono i ristagni il terreno è sempre messo peggio, perchè ho maggiore compattamento,  minore areazione e quindi attività batterica, ecc ecc. ergo meno produttivo, ma non per colpa della composizione fisica del terreno ma per colpa dell'uomo.

Per cui prima di iniziare ad applicare tali tecnologie molto avanzate è bene prima mettere apposto i campi ed eliminare tutte le possibili cause di cali produttivi, come ad esempio le buche, che determinano cali produttivi ma magari li comunque la terra è buona produrrebbe meglio se fosse livellata bene.

Prima di mettersi ad applicare questa tecnologia, se siete agricoltori piccoli, chiamate terzista e investite per sistemare i terreni, se siete medio grandi che potete permettervi una livella, compratela e negli anni sistemate tutti i terreni. Una volta sistemato i campi allora progressivamente potrete pensare di introdurre questa nuova tecnologia e quando la introducete introducetela per bene, meglio pochi ettari alla volta ma fatti per bene (rimando sempre alla tesi che ho messo link sopra).

Altri link di prove USA, dove si vede che il rateo del solo seme non porta a nessun vantaggio:

https://farmdocdaily.illinois.edu/2019/05/variable-vs-uniform-seeding-rates-for-corn.html

https://agcrops.osu.edu/newsletter/corn-newsletter/2018-38/variable-rate-corn-seeding-considerations

 

a voi la parola, soprattutto a chi usa già questa tecnologia da alcuni anni, come la pratica, cosa usa ecc.

Bellissima tesi grazie per averla condivisa

Riguardo alle mappe satellitari e al vantaggio dato dal rateo variabile di solo seme, non volermene male ma ti contraddico.

Mi spiego meglio: 

  • Mappe satellitari ce ne sono di tanti tipi bisogna usare quelle giuste e del periodo giusto, cosa per altro fattibile solo dal 2016 in poi da quando operano i satelliti Sentinel 2 e successivi Prima del 2016 era meglio basarsi su altro.
  • Solo seme variabile funziona eccome se utilizzata la giusta densità in base all'ibrido ecc, cosa sicuramente non facile da determinare come si evince anche dalle due tesi, tuttavia provare per credere. Ovvio che poi se al seme a rateo variabile ci aggiungo il concime a rateo variabile il vantaggio aumenta. Sella zona migliore dell'appezzamento seminerò il mais più fitto perchè giá le caratteristiche lo permettono ed a quella zona ci applico un quantitativo di azoto superiore sará come buttare benzina sul fuoco 
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Girando in lungo e in largo per l'Italia non ho mai visto un appezzamento e la coltura che ci cresceva sopra uniforme/uguale dall'inizio alla fine, purtroppo o per fortuna viviamo in un paese con delle caratteristiche molto variegate che vanno dalle pianure alluvionali, alle zone di bonifica, colline accentuate e non ecc..é impossibile che un terreno sia tutto uguale ed uniforme. Certamente 10 anni fa conoscere la variabilità dei propri terreni non era semplice, ma ora potendo mappare le rese, disponendo di svariati tipi di mappe satellitari, potendo mappare la tessitura con sistemi ARP o simili é 1000 volte più semplice, non dico che sia gratis ma è sicuramente molto semplice, anche guardando i propri appezzamenti da Google Earth ci si accorge di tante cose. Sono poi convito che ognuno di noi facendo qualche lavorazione su di un appezzamento ha sentito il trattore calare di giri in certe zone ed in altre viaggiare con più leggerezza (sempre che il trattore non sia sovradimensionato), a meno che non ci sia stato un dislivello questo é sicuramente dovuto ad una qualche variabile del terreno. Una volta poi appresa la variabilità dei propri terreni ognuno é libero di prendere le decisioni che vuole, ci si può arrendere ed accettare che ci sia la variabilità senza agire, oppure cercare di mitigarne gli effetti e sfruttarla a proprio vantaggio. Pensate per esempio che in Romania certe aziende situate in zone collinari con appezzamenti che hanno avvallamenti al loro interno, sfruttano questo svantaggio seminando il mais più fitto nelle zone più basse e più rado sulle zone più alte. Non avendo possibilità di irrigare ed avendo estati aride é logico che ci sia più umidità nelle zone più basse e di meno nelle zone più alte degli appezzamenti, spesso poi queste aziende lavorano con trattori scassati ma con attrezzature di ultima generazione.
Detto questo sono comunque assolutamente d'accordo con chi dice che é inutile seminare/concimare/diserbare a rateo variabile se in un appezzamento c'è del ristagno d'acqua..qua meglio mandare la livella, poi eventualmente se ne riparla.
Nella foto allegata c'é la zona del Mezzano a Ferrara vista da Google Maps dal cellulare...giusto per rendersi conto che basta una prospettiva di osservazione diversa per accorgersi di tante cose
 
1161002448_Schermata2021-02-06alle20_06_26.png.9d68b81f55cd0cc0a66592320f16ffdc.png
Non capisco, che prospettiva diversa avrebbe la valle del Mezzano???
Secondo me il discorso è semplice e cerco di spiegarmi: gestire queste tecnologie in modo serio per avere un minimo di risultato, costa molto di più dei risultati stessi. Quindi ad oggi è una tecnologia in perdita non sostenibile. Se poi uno lo fa per diletto o per passione, è libero di continuare su questa strada e magari tra qualche anno cambierà la situazione, c'è gente che tiene un cavallo, alcuni giovane alle slot, altri possono spendere soldi nel rateo variabile. Ma ad oggi quel pizzico di resa in più non giustifica un investimento così elevato in tecnologie, mezzi e competenze. Se in un investimento, per prendere 1 devi spendere 5, meglio farsi qualche domanda prima...

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La settimana scorsa parlavo con un amico maiscoltore che da qualche anno si fa fare analisi e mappatura del terreno col quad da chi gli vende seme di mais.. Poi affida semina e concimazione a rateo variabile al suo terzista.. Insomma dopo 3 anni di prove anche su soia e grano.. Nel 2021 applicherà il rateo variabile solo sul mais.. Conti alla mano è l unica coltura secondo lui che a causa del costo disumano del seme e delle enormi quantità di concime (300u di azoto ndr) dove si intravvede un minimo di beneficio economico anche in questo caso "variabile" perché l andamento meteorologico non è uguale anno dopo anno e neanche i terreni visto che il mais in rotazione va su seminativi che spaziano dalla 1 alla 3 classe usando termini catastali 

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2 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Non capisco, che prospettiva diversa avrebbe la valle del Mezzano???
Secondo me il discorso è semplice e cerco di spiegarmi: gestire queste tecnologie in modo serio per avere un minimo di risultato, costa molto di più dei risultati stessi. Quindi ad oggi è una tecnologia in perdita non sostenibile. Se poi uno lo fa per diletto o per passione, è libero di continuare su questa strada e magari tra qualche anno cambierà la situazione, c'è gente che tiene un cavallo, alcuni giovane alle slot, altri possono spendere soldi nel rateo variabile. Ma ad oggi quel pizzico di resa in più non giustifica un investimento così elevato in tecnologie, mezzi e competenze. Se in un investimento, per prendere 1 devi spendere 5, meglio farsi qualche domanda prima...

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La foto dall'alto del Mezzano era un esempio per dimostrare che in Italia di variabilità c'è ne in abbondanza, magari ad occhio nudo camminandoci sopra non ci si accorge ma già da quella foto ci si può accorgere di tante differenze. Non era una critica al Mezzano.

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Provo a farvi una domanda/provocazione riguardo ai prezzi e costi, ma non perchè voglio smentire quello che dite ma perchè l'argomento è attuale, non c'é una regola universale che va bene per tutti, e sopratutto é un campo che lascia molto spazio alla sperimentazione e si anche alla fantasia.

Secondo voi quant'è al giorno d'oggi che si spenderebbe per seminare a rateo variabile? O concimare a rateo variabile? O trebbiare mappando le rese?

La mia idea è questa: Certo non è gratis, lo so, ma alla fine per esempio una seminatrice che possa seminare a rateo variabile non costa 100000 € rispetto ai 0 € di una meccanica. Una seminatrice a rateo variabile costerà un 10-20-30 % in più rispetto ad una meccanica quindi la differenza di prezzo è questa non l'intero costo della seminatrice. Seconda cosa c'é un altro vantaggio che é quello del section control che la seminatrice meccanica non fà, quindi vantaggio dato da rateo variabile + risparmio seme dato dalla non sovrapposizione. E terza cosa seminatrici che facciano rateo variabile non sono solo da 8 o 12 file ma anche da 4.

Stessa cosa vale per lo spargiconcime.

Mietitrebbie si può dire che ormai negli ultimi 5 anni la mappatura delle rese "sia di serie", specialmente ora se prese con contributi 4.0.

Questi lavori poi possono essere affidati al contoterzista che spesso é già equipaggiato di tutto.

In fine il costo per determinare poi la variabilità in azienda, analizzare i dati e prendere decisioni per gli anni successivi ormai é molto contenuto.

In fine un fattore che sicuramente incide sul costo é il fatto che bisogna dedicarci del tempo. Le mappe di resa, le mappe del suolo, le mappe sat le devo analizzare ed interpretare. Gli ibridi di mais li devo conoscere in base alle caratteristiche della mia azienda, sarebbe bellissimo provare un determinato ibrido a diverse densità e capire quale é la più adatta alla mia azienda/zona dell'appezzamento etc (a meno che qualcuno non lo abbia già fatto per me). Stessa cosa per la concimazione grano a rateo variabile, una buona base di partenza è quella di dire che alle zone peggiori bisogna dare un 20% in più di concime, ma magari dopo 2-3 anni di prove ci si accorge che per la propria realtà e meglio darne un +10% o un +30%.

 

 

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Devo dire che a me piace provare e sperimentare però sul rateo variabile resto ancora dubbioso non per il concetto in se quanto su un reale incremento di produzione, anche se sarebbe da valutare un'incremento di utile in questo caso.

Comunque il mio terzista ha anche una kinze elettronica di precisione che fa tranquillamente anche il rateo variabile però nei suoi terreni dove fa gia minima e cover non applica il rateo variabile. La domanda mi sorge spontanea,  perché?? Qui non c'è il discorso che deve acquistare i mezzi e quindi impegni economici non indifferenti perché li ha già si tratta solo di inserire una mappa e schiacciare qualche bottone (si fa per dire) e seminerebbe in tranquillità a rateo variabile senza spendere di più rispetto a una semina tradizionale. Qualche dubbio sulle reali potenzialità di questa tecnica allora mi vengono.

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Su questa tecnica, l'unico fattore certo è il maggior costo in fase di acquisto, e di manutenzione.
I ricavi ulteriori possono essere estremamente variabili, da zero in su.
Sarà sicuramente il futuro, ma al momento ha costi elevati, a volte tenuti alti volutamente, perché solo a sentire cifre di certi cablaggi, c'è da svenire.
Fatto più volte i conti con carta e penna, e per ammortizzare correttamente il tutto, la extra produzione di questa tecnica è eccessiva e non realizzabile.

Poi vero che le macchine montano questi dispositivi "di serie" che di serie non sono, però comunque si pagano cari con aumenti di listino ecc

Ma è anche vero che nel caso dei terzisti, non tutte le aziende sono interessate a queste tecnologie, con conseguente allungamento dell'ammortamento.

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Si tutto bello.
Condivido soprattutto gli interventi di VG, ma la base di partenza è una.
Senza reddito non si va da nessuna parte.
Quindi o queste tecniche consentono di ripagare gli investimenti nei 5 anni successivi oppure niente.
Se per seminare un campo da 5ha, (che da me non è nemmeno piccolo), occorre che perdo 2 ore a calibrare tutti gli arnesi, ci si spiega probabilmente come mai il terzista di VG che ha già tutto non la usa.
Qui veniva con la kienzle meccanica e prima con la monosem.
Adesso arrivano con la Vaderstadt, i tempi si allungano e la qualità di semina, doppie a parte, non migliora e forse peggiora.
Non so, fate voi.

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30 minuti fa, tripleboss ha scritto:

Si tutto bello.
Condivido soprattutto gli interventi di VG, ma la base di partenza è una.
Senza reddito non si va da nessuna parte.
Quindi o queste tecniche consentono di ripagare gli investimenti nei 5 anni successivi oppure niente.
Se per seminare un campo da 5ha, (che da me non è nemmeno piccolo), occorre che perdo 2 ore a calibrare tutti gli arnesi, ci si spiega probabilmente come mai il terzista di VG che ha già tutto non la usa.
Qui veniva con la kienzle meccanica e prima con la monosem.
Adesso arrivano con la Vaderstadt, i tempi si allungano e la qualità di semina, doppie a parte, non migliora e forse peggiora.
Non so, fate voi.

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Dividiamo le due cose per favore:

Per caricare una mappa di prescrizione in un monitor predisposto ci vogliono 5 minuti facendolo pure con calma. Se invece per calibrare/sistemare la seminatrice ci vogliono due ore per appezzamento e se poi questa semina pure male non sarà mica colpa del rateo variabile???

Per quanto riguarda il reddito é sacrosanto che deve esserci un guadagno, neanche il cane muove la coda inutilmente.

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Forse ho dilagato, ma neppure molto, il mio messaggio voleva essere diretto al fatto che spesso il tempo di calibrare, programmare, sincronizzare, non c'è, perché tra un ora piove e per fare il campo magari ne servono 2.
Il rateo variabile non centra, ma più ammennicoli ci sono più le cose possono incepparsi, a fronte i un reddito che se tutto va bene copro i costi in 10 anni?
Lo stesso vale per le rotopresse, oggi abbiamo macchine che corrono, ma ogni tanto c'è una noia.
Mentre il vecchio catorcio con i suoi tempi imballa.
Alla fine tagli 20 ha perché conti sulla prestazione della macchina qualcosa va storto e il fieno prende acqua.
Col vecchio catorcio tagliavi 10ha lo imballavi e poi reimballavi 10 ha dopo qualche giorno.
Alla fine corriamo di più per cercare di lavorare meno, ma non sempre le cose vanno cosi.
Non dimentichiamoci che noi lavoriamo la terra è abbiamo a che fare con una miriade di eventi imprevedibili, non siamo in un ufficio dove se il programma non va oggi andrà domani...

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Non so se sia realizzabile ma avrei una proposta...Proviamo a seminare qualche appezzamento a rateo variabile quest'anno e seguire il tutto qui sul forum? dalla progettazione alla semina alla raccolta ed in fine l'analisi dei dati? Per cercare di darci qualche risposta in più ed evidenziare criticità, vantaggi, costi etc..

Lo farei volentieri a casa mia ma causa rotazione e cinghiali quest'anno non posso seminare mais??

Quindi se qualcuno ha a disposizione (o il terzista) seminatrice adatta e mietitrebbia con mappatura rese ed ha voglia di sperimentare e condividere l'esperienza si faccia pure avanti, io posso mettere quel po' di know how e gli strumenti per la progettazione e l'analisi, le decisioni le discuteremo ovviamente assieme.

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  • 2 settimane dopo...
Il 7/2/2021 Alle 11:06, #VG# ha scritto:

Devo dire che a me piace provare e sperimentare però sul rateo variabile resto ancora dubbioso non per il concetto in se quanto su un reale incremento di produzione, anche se sarebbe da valutare un'incremento di utile in questo caso.

Comunque il mio terzista ha anche una kinze elettronica di precisione che fa tranquillamente anche il rateo variabile però nei suoi terreni dove fa gia minima e cover non applica il rateo variabile. La domanda mi sorge spontanea,  perché?? Qui non c'è il discorso che deve acquistare i mezzi e quindi impegni economici non indifferenti perché li ha già si tratta solo di inserire una mappa e schiacciare qualche bottone (si fa per dire) e seminerebbe in tranquillità a rateo variabile senza spendere di più rispetto a una semina tradizionale. Qualche dubbio sulle reali potenzialità di questa tecnica allora mi vengono.

Un perchè potrebbe essere che non sa analizzare le mappe di variabilità e quindi fare delle corrette mappe di prescrizione ragione per la quale non ha ottenuto benefici, un altra motivazione potrebbe essere che nei suoi terreni non ha variabilità sufficiente da giustificare delle applicazioni a rateo variabile (può succedere). 

Fare mappe di prescrizione non è cosa banale, non è che nella zona rossa applico un +30% di concime e in quella verde un -20%.. insomma la differenza è un po' quella che ci sta tra fare un corretto piano di concimazione basato su analisi del terreno e asporti della coltura o quella più comune fatta un tanto al mq perchè così fa anche il mio vicino.

Modificato da Turf
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