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Rimessa in opera di un vigneto


Damiano88

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Ciao a tutti,

Assieme a mio padre sto pensando di dare nuova vita ad un vigneto [misto uliveto] dal quale la mia famiglia produce vino per consumo privato da oltre 70anni.

L'idea di base è quella di reinserire viti dove serve [alcune negli ultimi anni sono morte e non sono state reinserite] e con il tempo valutare di sostituire le piante più anziane e/o di origine sconosciuta con barbatelle.

Ci siamo già informati per effettuare un analisi del terreno che con l'ausilio di un enologo possa darci un'idea di quale tipologia di vite poter reinserire.

La faccio breve per arrivare al punto che mi interessa chiedere: Se l'esperimento iniziale dovesse andare bene mi piacerebbe riuscire [da qui a 10anni] a risistemare tutte le piante con una sola tipologia [sono in liguria, e chessò sarebbe bello produrre vermentino] e produrre un vino che possa rispondere ad un disciplinare. Non riesco però a capire se è "sempre" consentito avere una coltivazione promiscua che contenga sia viti [prevalenti] sia ulivi.

Mi sapete aiutare?

Saluti

Damiano

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La prima risposta che mi viene da darti: perché non ti droghi come tutti gli altri? ? 

Scherzi a parte mancano un un po' di informazioni... Il problema della coltivazione promiscua è il più facilmente risolvibile (non so come ma dovrebbe esserci il modo di calcolare la superficie realmente investita a vite).

La vigna non risulta iscritta? Superficie maggiore di 1000mq? Varietà impiantate sono tutte appartenenti ai vitigni ammessi per la regione Liguria (con che percentuali per ogni varietale se questi sono coltivati insieme)? Puoi dimostrare che l'impianto è ante '82? Sei coltivatore diretto? In che comune si trova?

A pelle direi che il tuo progetto (di cui non è chiaro il fine) parte in salita... Poi levare ceppi di 70 anni, che magari sono dei dinosauri autoctoni, mi pare una bestemmia...

Poi, se la tua vigna fosse come questa fotografata a Pigna, io lavorassi in regione chiuderei entrambe gli occhi davanti alle norme per permetterti di regolarizzarti. Massima espressione della cultura ligure!

 

IMG-20200905-WA0002.jpg

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10 ore fa, Meme ha scritto:

La prima risposta che mi viene da darti: perché non ti droghi come tutti gli altri? ? 

Scherzi a parte mancano un un po' di informazioni... Il problema della coltivazione promiscua è il più facilmente risolvibile (non so come ma dovrebbe esserci il modo di calcolare la superficie realmente investita a vite).

La vigna non risulta iscritta? Superficie maggiore di 1000mq? Varietà impiantate sono tutte appartenenti ai vitigni ammessi per la regione Liguria (con che percentuali per ogni varietale se questi sono coltivati insieme)? Puoi dimostrare che l'impianto è ante '82? Sei coltivatore diretto? In che comune si trova?

A pelle direi che il tuo progetto (di cui non è chiaro il fine) parte in salita... Poi levare ceppi di 70 anni, che magari sono dei dinosauri autoctoni, mi pare una bestemmia...

Poi, se la tua vigna fosse come questa fotografata a Pigna, io lavorassi in regione chiuderei entrambe gli occhi davanti alle norme per permetterti di regolarizzarti. Massima espressione della cultura ligure!

 

IMG-20200905-WA0002.jpg

Dunque innanzitutto comincio con il ringraziarti per la risposta e la disponibilità!

Proseguo rispondendo per punti:

- il vigneto risulta iscritto come promiscuo appunto; devo verificare bene domani gli incartamenti che non ho a casa

- la superficie è circa 2900mq

- buona parte del vigneto dovrebbe essere vermentino; ma di certo vi sono ceppi non autoctoni posizionati in ordine sparso e di provenienza sconosciuta ( li piantó mio nonno e nemmeno mio padre ricorda molte informazioni)

- l’impianto dovrebbe essere stato registrato prima dell’82, ma mi riservo di verificarlo negli incartamenti

- io personalmente non sono coltivatore diretto; attualmente mio padre è registrato come tale

- il terreno si trova nel comune di Arcola (SP)

Aggiungo che il terreno è uno di quelli classici Liguri a terrazzamenti, esiste anche un sistema di “teleferica” artigianale per trasportare i raccolti nella cantina.

lo scopo (da qui a 10 anni posso immaginare) sarebbe quello di fare una piccola produzione di vino da vendere. È un progetto a lungo termine che mi piacerebbe ma non è necessariamente dedito all’esclusivo scopo di ricavarne qualcosa; di base ho intenzione di rendere giustizia al terreno ed alla sua storia. Se ne puó uscire qualcosa di commercializzabile ben venga; è per questo motivo che sto cercando di capire qualcosa in più.

 

saluti

Damiano

 

 

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4 ore fa, Damiano88 ha scritto:

di base ho intenzione di rendere giustizia al terreno ed alla sua storia

❤️!!

Il fatto che non sia un vigneto abusivo è già qualcosa. Io comunque devo chiedere a chi in famiglia ne sa (e che scende regolarmente per cantine in Liguria).

Magari carica foto dei tuoi muretti, causa spostamenti bloccati è un po' che non ne vedo ?

(Ad Arcola ci sono stato a sbandierare tanti anni fa. Non ricordo nulla se non, chissà perché, il cartello stradale di inizio centro abitato modificato a pennarello in "barcolla"...)

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5 ore fa, Meme ha scritto:

❤️!!

Il fatto che non sia un vigneto abusivo è già qualcosa. Io comunque devo chiedere a chi in famiglia ne sa (e che scende regolarmente per cantine in Liguria).

Magari carica foto dei tuoi muretti, causa spostamenti bloccati è un po' che non ne vedo ?

(Ad Arcola ci sono stato a sbandierare tanti anni fa. Non ricordo nulla se non, chissà perché, il cartello stradale di inizio centro abitato modificato a pennarello in "barcolla"...)

Da quel che mi viene riportato so che fu registrato proprio per poter usufruire di alcune facilitazioni economiche presenti in passato; non per qualche ragione particolarmente nobile quindi ??

 

I muretti non ci sono; probabilmente ho usato erroneamente il termine “terrazzamenti”; intendo solo che il terreno è scosceso e suddiviso in “piane” a gradoni, ma non ci sono i classici muretti di contenimento. Proprio per questo credo fossero presenti anche gli ulivi che di sicuro posti mediamente in testa-centro-coda delle piane tendono a irrobustire il terreno per ipotetici smottamenti di terra. In ogni caso appena mi reco ad Arcola posto qualche foto! 
 

(Si arcola è posto abbastanza “colorito” diciamo! ???)

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41 minuti fa, mitomane ha scritto:

Io lo purifichererei.... decidi quale sia la varietà predominante ed estirparei il restante, rimpiazzandoli 2 anni dopo con barbatelle nuove,mi raccomando il vecchie viti tienile

L’idea di base è proprio quella.

Attualmente il terreno ospita 700 ceppi circa (all’inizio degli anni 2000 ne ospitava circa 3000)

Di base vorrei fare un investimento basico; inserendo dove mancano delle barbatelle (vermentino / albarola sarebbero quelle preferite) e vedere appena riescono a produrre uva dove si va a cadere come vino.

A quel punto se la cosa appare effettivamente soddisfacente lo scopo sarebbe quello di sostituire tutto.

Le vecchie viti c’era già una mezza idea di dedicarle in alcune zone meno raggiungibili del terreno per mantenerle vive.

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47 minuti fa, Damiano88 ha scritto:

L’idea di base è proprio quella.

Attualmente il terreno ospita 700 ceppi circa (all’inizio degli anni 2000 ne ospitava circa 3000)

Di base vorrei fare un investimento basico; inserendo dove mancano delle barbatelle (vermentino / albarola sarebbero quelle preferite) e vedere appena riescono a produrre uva dove si va a cadere come vino.

A quel punto se la cosa appare effettivamente soddisfacente lo scopo sarebbe quello di sostituire tutto.

Le vecchie viti c’era già una mezza idea di dedicarle in alcune zone meno raggiungibili del terreno per mantenerle vive.

Puoi fare fare le barbatelle con il tuo materiale.?

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7 ore fa, mitomane ha scritto:

Barbatelle no.. ma può impiantare selvatico e innestare... sinceramente è un ottima idea...sicuramente sono piu resistenti delle attuali 

Davide87 pensava di fare così, prende portainnesto poulsen poi innesta con clone antico del suo Pignoletto, avrà barbatelle eccezzlionali.

Tra l altro si parla di un numero esiguo, quindi ampiamente fattibile

I vivai vendono sia Kober poulsen Ruggeri 140

Modificato da ALAN.F
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7 ore fa, mitomane ha scritto:

Barbatelle no.. ma può impiantare selvatico e innestare... sinceramente è un ottima idea...sicuramente sono piu resistenti delle attuali 

Mi dicevano amici friulani , vivai top zona Rauscedo,  che per ordini grossi con dovuto anticipo  ti fanno le barbatelle con il tuo materiale. Per mantenere cloni storici 

Ovviamente paghi un po' di più

Modificato da ALAN.F
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  • 3 settimane dopo...

Manco da un po ma nel frattempo è arrivata l’analisi dei terreni.

La allego che sicuramente sapere darmi qualche consiglio o ad occhio sapete stabilire se qualcosa non va.

per le barbatelle fatte dai ceppi attuali volevo capire qualcosa in più; il vantaggio sarebbe semplicemente quello di avere una pianta già ben integrata e resistente o c’è altro che mi sfugge?

doc01299320210204160522.pdf

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Ciao Damiano. Mi defilo un attimo dalle tue domande x chiederti se il vigneto in questione è di quelli terrazzato a file strette? Hai foto? Come fai a fare i trattamenti taglio erba ecc tutto a mano? 

Per la tua domanda sulle barbatelle prodotte con marze tue hai il vantaggio di preservare il tuo patrimonio viticolo tipico del territorio (fondamentale x una viticoltura eroica come la vostra) e si probabilmente le tue viti sono ben adattate al luogo di coltivazione. 

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5 ore fa, davide87 ha scritto:

Ciao Damiano. Mi defilo un attimo dalle tue domande x chiederti se il vigneto in questione è di quelli terrazzato a file strette? Hai foto? Come fai a fare i trattamenti taglio erba ecc tutto a mano? 

Per la tua domanda sulle barbatelle prodotte con marze tue hai il vantaggio di preservare il tuo patrimonio viticolo tipico del territorio (fondamentale x una viticoltura eroica come la vostra) e si probabilmente le tue viti sono ben adattate al luogo di coltivazione. 

Ciao 

I trattamenti vengono eseguiti quasi totalmente a mano;
Abbiamo solo un carrello [tipo teleferica] per trasportare dal fondo alla cima delle apposite cassette.
Usiamo una motozappa a mano in quanto la larghezza delle piane lo permette.

Aggiungo qualche foto fatta oggi che già nei post precedenti era stato chiesto.

 

WhatsApp Image 2021-02-06 at 18.29.34.jpeg

WhatsApp Image 2021-02-06 at 18.29.35 (1).jpeg

WhatsApp Image 2021-02-06 at 18.29.35.jpeg

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23 ore fa, Damiano88 ha scritto:

Manco da un po ma nel frattempo è arrivata l’analisi dei terreni.

La allego che sicuramente sapere darmi qualche consiglio o ad occhio sapete stabilire se qualcosa non va.

per le barbatelle fatte dai ceppi attuali volevo capire qualcosa in più; il vantaggio sarebbe semplicemente quello di avere una pianta già ben integrata e resistente o c’è altro che mi sfugge?

doc01299320210204160522.pdf 202 kB · 6 downloads

Si fa automoltiplicazione per conservare il clone ovvero la parte fruttifera che per n motivi ti interessa mantenere.

Il clone va pero' innestato su un portainnesto ovvero il motore della pianta ed e' questo che influisce sugli aspetti veri della pianta con i limiti del terreno in cui radica.

Dalle tue analisi per esempio si ricava che il tuo terreno e' tendente al basico (ph 8 dove il ph vite non dovrebbe superare i 7/7,5 essendo la vita una pianta neutra), ma hai poco calcio totale (il calcio e' un elemento che aiuta ad alzare il ph, se vuoi alzare il ph del tuo orto usa la cenere o carbonato di calcio) e quello che c'e' e' anche poco scambiabile. Questo ci fa correre verso il dato che misura la capacita' di scambio che e' la precondizione per l'assorbimento degli elementi (come molto terreni basici hai una s.o. elevata e con essa anche del resto degli elementi) da parte della pianta: hai un terreno che non scambia, la matrice di argilla e' troppo bassa.

Guardo le tue fotine e senza analisi ti direi "Damiano daghe da magnar perche' le e' magre" e farei una magra figura.

Per fortuna la pianta ha 2 motori: uno sottopiano campagna e uno aereo. Tu devi sfruttare quello aereo se non vuoi buttare soldini per nulla.

Quella forma di potatura assomiglia molto alla potatura a siepe. E' tipica della tua zona o e' una vs soluzione. Non ricordo potature cosi' in Liguria. Devo stare piu' attento.

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19 minuti fa, CBO ha scritto:

 

Per fortuna la pianta ha 2 motori: uno sottopiano campagna e uno aereo. Tu devi sfruttare quello aereo se non vuoi buttare soldini per nulla.

Quella forma di potatura assomiglia molto alla potatura a siepe. E' tipica della tua zona o e' una vs soluzione. Non ricordo potature cosi' in Liguria. Devo stare piu' attento.

Cbo ma in un contesto del genere dove mi sembra una coltivazione molto naturale e ben integrata nell'ambiente con anche una valenza storica del territorio non sarebbe meglio se usasse letame pellettato invece di concimi chimici fogliari? 

X la potatura a me sembra un doppio capovolto ancora da legare con qualche vite un po scappata sopra il filo. 

Però a me piace così... Legno canne piccoli terrazzamenti. Penso sia definibile viticoltura eroica.. 

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36 minuti fa, davide87 ha scritto:

Cbo ma in un contesto del genere dove mi sembra una coltivazione molto naturale e ben integrata nell'ambiente con anche una valenza storica del territorio non sarebbe meglio se usasse letame pellettato invece di concimi chimici fogliari? 

X la potatura a me sembra un doppio capovolto ancora da legare con qualche vite un po scappata sopra il filo. 

Però a me piace così... Legno canne piccoli terrazzamenti. Penso sia definibile viticoltura eroica.. 

La mia non e' una critica. E' un interpretazione fattuale di un analisi come chiesto dal collega.

Il suo e' un terreno che non scambia. Ha una dotazione di s.o. da invidia. Usare letale o altro organico non cambia lo stato delle cose. Anzi quello che non rimane sul terreno va in percolato vista la tessitura cbe tende al franco. 

Ergo credo sia piu' "naturale" sparare meno ma su un bersaglio certo per un risultato migliore.

Potatura. Vedo dei capo a frutti legati su un filo superiore rispetto al cordone. E' una cosa che non ho mai visto fare se non nell'impostazione a siepe per aumentare lo spazio fruttifero. 

Da turista mi fermerei sicuramente con la mia nipotina ad ammirare la laboriosita' del collega. Eroe no pero'. Almeno per il valore che do io a questo termine. 

Eroico soffre di inflazione al pari di sostenibile. 

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A ok allora chiedo scusa x la boiata sulla concimazione. 

Sulla potatura non credo siano legati... Non ha molto senso tirare i tralci in alto dopo partono solo le gemme superiori o no? 

Ho detto eroica perché so che la viticoltura di montagna su terrazzamenti è chiamata così... 

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4 ore fa, CBO ha scritto:

Si fa automoltiplicazione per conservare il clone ovvero la parte fruttifera che per n motivi ti interessa mantenere.

Il clone va pero' innestato su un portainnesto ovvero il motore della pianta ed e' questo che influisce sugli aspetti veri della pianta con i limiti del terreno in cui radica.

Dalle tue analisi per esempio si ricava che il tuo terreno e' tendente al basico (ph 8 dove il ph vite non dovrebbe superare i 7/7,5 essendo la vita una pianta neutra), ma hai poco calcio totale (il calcio e' un elemento che aiuta ad alzare il ph, se vuoi alzare il ph del tuo orto usa la cenere o carbonato di calcio) e quello che c'e' e' anche poco scambiabile. Questo ci fa correre verso il dato che misura la capacita' di scambio che e' la precondizione per l'assorbimento degli elementi (come molto terreni basici hai una s.o. elevata e con essa anche del resto degli elementi) da parte della pianta: hai un terreno che non scambia, la matrice di argilla e' troppo bassa.

Guardo le tue fotine e senza analisi ti direi "Damiano daghe da magnar perche' le e' magre" e farei una magra figura.

Per fortuna la pianta ha 2 motori: uno sottopiano campagna e uno aereo. Tu devi sfruttare quello aereo se non vuoi buttare soldini per nulla.

Quella forma di potatura assomiglia molto alla potatura a siepe. E' tipica della tua zona o e' una vs soluzione. Non ricordo potature cosi' in Liguria. Devo stare piu' attento.

C'è da dire che qua in Romagna il pH va da 7,6 a 8,5 e il kober5 spinge come un assassino ?

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1 ora fa, ALAN.F ha scritto:

C'è da dire che qua in Romagna il pH va da 7,6 a 8,5 e il kober5 spinge come un assassino ?

Se hai un analisi completa vediamo perche'. Voglio vedere le tue piccole di dicembre u.s. fra solo 5 anni. Se non hanno un diametro doppio rispetto a quello del collega devi pensare a toglierle perche' i 400 ql/ha te li sogni.

La mia lettura si e' sviluppata su altri 2 parametri (calcio e indice di scambio) su cui l'occhio cade per necessita' con un ph del genere.

E' un po' quando sei fissato sulle bionde come tipe, ne approcci una e vis to vis ti accorgi che ha le sopracciglia scure.

Per capire se e' una bionda naturale e quindi meritevole del tuo tempo c'e' un solo modo: bisogna scendere nei particolari operando in modo scientifico.

Chiamasi sete di conoscenza.

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1 minuto fa, CBO ha scritto:

Se hai un analisi completa vediamo perche'. Voglio vedere le tue piccole di dicembre u.s. fra solo 5 anni. Se non hanno un diametro doppio rispetto a quello del collega devi pensare a toglierle perche' i 400 ql/ha te li sogni.

La mia lettura si e' sviluppata su altri 2 parametri (calcio e indice di scambio) su cui l'occhio cade per necessita' con un ph del genere.

E' un po' quando sei fissato sulle bionde come tipe, ne approcci una e vis to vis ti accorgi che ha le sopracciglia scure.

Per capire se e' una bionda naturale e quindi meritevole del tuo tempo c'e' un solo modo: bisogna scendere nei particolari operando in modo scientifico.

Chiamasi sete di conoscenza.

Quelle piantate nel 2014 hanno un diametro di circa 8/10cm , Kober 5 più bello di A420 e S04...le analisi dovrebbero essere nella discussione triangolo, vado a vedere se le trovo

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8 minuti fa, ALAN.F ha scritto:

Quelle piantate nel 2014 hanno un diametro di circa 8/10cm , Kober 5 più bello di A420 e S04...le analisi dovrebbero essere nella discussione triangolo, vado a vedere se le trovo

Pagina 3 il triangolo , questo campione seminativo pH 8,08 

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16 ore fa, ALAN.F ha scritto:

Pagina 3 il triangolo , questo campione seminativo pH 8,08 

Visto che e' un elemento interpretabile da chiunque ti faccio una domanda: la composizione del tuo terreno, sabbia limo argilla, ti sembra uguale a quella del collega ligura?

Secondo te il collante, in termini sempliciotti il colloidale ovvero la rete stradale del terreno, e' lo stesso?

Te lo dico spesso che hai un terreno da orto e a vedere le partizioni non mi sbagliavo. Avessi avuto un cicino in piu' di argilla e un po meno di limo dovresti pensare a venderlo a sacchetti da 10 kg.

Avessi avuto la porzione di limo rovesciata sul dato sabbioso dovresti confezionarlo su sacchi da 15 kg.

Terreno da orto con una s.o. alta per come lo maltratti. E' ingiusto.

16 ore fa, davide87 ha scritto:

@CBO ma visto che deve mettere nuove barbatelle nel vigneto che portainnesto gli consigli a Damiano in base alle analisi? C'è un portainnesto che si adatta bene ad un terreno basico? 

Il collega non ha un terreno basico ma tendente al basico. Sono due terreni molto diversi. 

Su un terreno che dopo anni di monocoltura puo' presentarsi "stanco" ci sono dei cloni preferenziali ma il terreno del collega non e' per nulla stanco. Anzi. E' in forza ma e' una forza che e' limitata dalle sue caratteristiche.

Nel mio primo post ho scritto cosi'

"... il clone va pero' innestato su un portainnesto ovvero il motore della pianta ed e' questo che influisce sugli aspetti veri della pianta con i limiti del terreno in cui radica... "

Non siamo noi che decidiamo o meglio che dovremmo decidere il portainnesto e il clone. E' il terreno. 

Che in realta' si opti a prescindere per un motore vigoroso non ragionando in termini complessivi (un terreno franco e' un terreno che soffre il secco. Se ci metto un clone generose che spinge e quindi ciuccia mi trovero' piu' frequentemente in situazioni di emergenza ... ) e' un dato comune a tutti indotto anche dai vivaisti.

Modificato da CBO
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