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Tassazione redditi agricoli


campagna2020

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  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)

https://www.tasse-fisco.com/case/reddito-agrario-da-terreni-calcolo-tassazione-esenzioni/25083/

Qui ho trovato le aliquote, mi sembrano un po' altine, ma le quote PAC vengono conteggiate nel reddito agricolo ? Oppure per reddito agricolo si intende solo ciò che deriva dalla vendita del raccolto ?

Poi mi sembra di aver capito che c' è un rimborso sull' iva che si paga ?

Modificato da campagna2020
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campagna2020 ti restituisco il favore dei tuoi commenti nei miei post.

Semplifico molto perchè sono sotto bilanci; di fatto non si paga praticamente nulla, finchè si rimane nei limiti dell'attività agricola e non si sfora nell'attività commerciale si dichiara sempre e comunque solo il reddito agrario rivalutato dei terreni (poche decine/centinaia di euro annui di reddito, quindi poche decine di euro di imposte) ed il reddito domenicale (idem, pochissima roba) se sei anche proprietario del terreno. 

E'una disciplina incredibilmente agevolativa per venire incontro alle difficoltà economiche degli agricoltori: se ci tassassero come qualunque altra categoria economica le campagne non le lavorerebbe più nessuno e si vivrebbe tutti nelle città.

Anche il concetto dei contributi UE è lo stesso: visti i costi (alti), la fatica (tanta) i rischi (enormi) ed i redditi (pochi), se non ci fossero i contributi si produrrebbe solo vino, uva da tavola e mele. 

 

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se ti riferisci al regime di esonero totale da ogni adempimento sono 7.000 di fatturato.

Ma a parte i regimi Iva (ESONERO - SEMPLIFICATO (versi con le % di compensazione, senza scaricare l'iva effettivamente sostenuta sugli acquisti) ed ORDINARIO (versi la differenza fra iva vendite ed iva acquisti)), per le imposte sui redditi vale quanto ti ho scritto, ossia di fatto non paghi praticamente nulla.

 

 

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  • 2 settimane dopo...

si, certo che è conteggiato (o, meglio, DEVE essere conteggiato). Ma è un reddito fisso, praticamente uguale tutti gli anni, e bassissimo. I terreni hanno due valori, che puoi vedere su una visura catastale: il primo, reddito domenicale, è la rendita presunta che spetta al proprietario del terreno, ossia il reddito che lo stato gli attribuisce e che il proprietario deve dichiarare in dichiarazione dei redditi, anche se non coltiva il terreno. Deve dichiararlo per il solo fatto di essere il proprietario del terreno. Il secondo, reddito agrario, è il reddito che dipende dalla coltivazione del terreno, e deve essere dichiarato se il terreno è coltivato. Entrambi dipendono, oltre che dall'estensione, dalla classificazione del terreno: seminativo, seminativo irriguo, pascolo, oliveto, vigneto, etc. In visura vedrai che gli stessi ammontano a pochi euro e vanno dichiarati applicando dei moltiplicatori (fermi da decenni).  IL totale del reddito da dichiarare è sempre nell'ordine di qualche decina di euro l'ettaro, quindi le imposte sono veramente poca cosa.

I contributi non costituiscono reddito e quindi non vanno dichiarati e non si paga nulla.. Se non modifichi la tipologia dei tuoi terreni (es: impianti un frutteto su un terreno classificato come seminativo) il reddito che devi dichiarare rimane lo stesso ogni anno. Questo vale finchè la tua attività è agricola, ossia non eccede la produttività dei terreni che possiedi e/o che conduci in affitto.  

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  • 1 mese dopo...
  • 2 settimane dopo...
Il 11/6/2021 Alle 10:44, campagna2020 ha scritto:

Grazie K71, quindi nel 730 si contano il reddito domenicale e agrario ai fini Irpef, non si paga ad esempio la percentuale del 27% di imposta Irpef se un agricoltore guadagna 28000 euro con la vendita dei prodotti agricoli. Giusto ? 

giusto, se il venduto è prodotto sul fondo, nei limiti delle sue potenzialità. E' una legislazione molto favorevole, fatta per permettere agli agricoltori di poter campare senza di fatto pagare le imposte, visti i redditi già bassi, la fatica per ottenerli ed il fatto di essere appesi in modo drammatico ai capricci del meteo. D'altronde gli agricoltori hanno una funzione sociale fondamentale: se non gli permetti di campare con il loro lavoro le campagne sarebbero abbandonate e spopolate, le città sovraffollate, l'Italia non produrrebbe cibo, per il quale dipenderebbe solo dalle importazioni. Stesso criterio guida la PAC e tutti i tipi di contributo, biologico in primis.  

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