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Flavescenza dorata


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17 ore fa, CBO ha scritto:

Grazie Culti. Sempre un piacere leggerti. 

Ci vedremo nell' Oltrepo' Pavese.

Sui trattamenti al bruno c'e' da fare una riflessione. 

Se tratti con un trichoderma tratteresti anche con un olio minerale? Io no almeno di non anticipare l' olio di un bel po' ma questo significa fare potature precoci in modo che l' olio si scarichi.

Fare un trichoderma (elemento vivo) dopo un elemento (olio) coprente e' una strategia su cui ragionarci bene. 

Un tempo l' olio si dava a prescindere. Io almeno lo davo con o senza evidenze perche' la corni piu' che la ficus (diffusa nel Valdobbianese soprattutto) e' sempre stata latente ma sta tornando alla grande. 

E qui si ritorna al tema della sostenibilita' ambientale che deve essere prima di tutto economica. Meglio un fosforganico risolutivo o piu' trattamenti a ridotta efficacia? 

Facete voi. 

Nel mentre al Cerletti si esperimenta:

MDE: DENDROLOGIA + ELP

https://www.infowine.com/it/articoli_tecnici/effetto_del_risanamento_mediante_dendrochirurgia_e_successivo_utilizzo_di_concimi_e_biostimolanti_su_viti_a_fine_ciclo_economico._sc_20182.htm#

Le tempistiche sono differenti anche perchè le specie di cocciniglie sono differenti e sempre più tropicaleggianti.

Tutti per una certa dis cultura tendono a dare olii troppo presto ma sarebbe opportuno asettare per prendere le cocciniglie, il più possibile, in un momento di scudetto più debole con i primi caldi e incalzare con i regolatori di crescita, Applaud o altro o neem su alcune specie nel momento di sfarfallamento o ovisacco evoluto o meglio alla prima nascita delle neanidi. Ad oggi si conoscono i ferormoni per le cocciniglie flocculose e cotonose, Ficus e compagnia cino-giapponese per cui andrebbero usati per i maschi quantomeno. La Ficus è un super vettore, porta molti ceppi di virus dell'accartocciamento ... un romano direbbe ... sti axxxi!

 

Sostenibilità è una brutta parola, in italiano è Durata, quanto può durare? Boh, vediamo chi muore prima se la vite o l'agricoltore, quante epidemie hanno riscritto la storia, piantare Chardonnay in zone endemiche di Mlo è come piantare caffè in Sri Lanka con la ruggine del caffè, la pianta quanto dura e quindi quanto durerebbe l'economia...... concetto di durata non di sostenibilità economica, salute primo investimento .... come nello sportivo se non fai esami nonostante fai sport non è detto che resti e sei in salute.... casi ce ne sono diversi. Le indagini e la ricerca anche molecolare è fondamentale se no è troppo bello favoleggiare di latenza, ceppi nascosti .... chiaro che se non ricerco non so! Cercando anche caxxx spesso si trova anche l'introvabile es.. specie alliene nuove entrate.

Il Tricoderma lo si da sui tagli freschi e vivi in potatura o sulle radici con inzaffatura o sugli sbucciamente non lo si usa troppo a benedizione, lo si da eventualmente dopo grandinate o nella lotta vivente alla botrite. Il Tricoderma è specifico a seguito di operazioni traumatiche o di funghi bersaglio, non è da uso pret a portè. A parte il continuo costo altalenante.

Gli olii perchè dipende dall'olio solitamente non interferiscono ma appunto sugli olii tra tempistiche di applicazione e prodotti ce ne sono a iosa, pari ad un arsenale. Dipende che artiglieria pesante uno vuole sfoderare, dalla vasellina agli olii distillati leggeri a tutti gli olii vegetali e animali. L'Oilio di lino crudo o cotto è veramente strong. Ogni olio poi ha diversi bersagli collaterali. Di olii ne parleremo minimo due mesi.

Trattamenti ripetuti perchè? Se conosco so e ho il bersaglio, meteo eventuali modelli e poi colpire. Ritorna si colpisce. Delle tignolette compresa la fasciata o zebrata si conosce qualcosa di più, i fosforganici servivano per i voli sovrapposti della seconda che si sovrapponeva alla piena attività dello Scafoideo e di molti picchi di cicaline. Chiaro che se non conosco i cicli delle specie e la possibilità di infettare, corro  a trattare a cazzem. Fondamentale conosce compresi il meteo specie il vento e il traffico dei veicoli, le fasce, le fasce e i perimetri.

Più trattamenti se si è a fine ciclo i P.a. sono quelli con durate brevi, il temperatura meteo, le condizioni di trattamento. Se inacidifico le molecole si degradano ne e o due gg in più non sono da buttar via esclusi poi gli effetti fisiologici sulla pianta. Nel bio il pH è fondamentale.

Vedrete che divertimento con la Popillia japonica.... godetevi la Minatrice occidentale americana della vite.....

MDE e le favole della dendrochirurgia, non è come dirlo, se le piante infette sono tante  auguri. Poi il concetto di dendrochirurgia per una sindrome con 5 funghi diversi e tutti più o meno cariogeni del legno? Della pianta resta un tubo vuoto che non si sa come riempire.... fantasie anni 80... meglio togliere tutto.... come dire che l'Euthypa lata era scomparsa dai tempi dei romani .... purtroppo c'è e lotta contro di noi in una forma di Studio associato fa Phomer, Acremonium e cariogeni vari. Più meccanica e più traumi, come si fa a resettarli tutti e poi oltre al legno se si va al floema, quanta roba resta? ogni taglio e scavo è una via ulteriore. Disinfettare ma se è dentro come spore o pezzi di ifa? Belle cose sulla carta quando ci sono pochi funghi coinvolti e si conosce tutto del fungo. Una Sindrome da deperimento per giunta con cambiamenti climatici e stress .... in pieno campo.... è durissima fare dendrochirurgia su un bersaglio che è una liana non un platano. Ogni taglio si sfasano i vasi e non è come negli animali che si possono cucire o sostituire con protesi presise. In Campo la sterilità? 

Mde c'è la solita questione degli antagonisti, non si sa chi riesce a controllare i magnifici 5 e per quanto tempo senza far partire il seguito di funghetti accompagnatori, fosse bello prendere solo i primi 5 della classe. Il Bioma ... bella scoperta! Degli antagonisti, tricodermi vari compresi non si sa se riescono ad entrare dentro la pianta e combattere. Mde è troppa roba, il Mal dell'esca è sempre stato sottovalutato e spesso basterebbe fare attenzione e irrigare. Con la meccanizzazione spinta è inevitabile trovarlo sempre più frequente come i cancri del platano in un parcheggio, anche la singola bicicletta può fare un macello. Non a caso i problemi del banano sono dati da un parente stretto del cancro del platano che ormai si è evoluto ai traumi meccanici che fa l'Essere Umano ai vegetali, il tipico caso del trauma da macete, da raccolta e pulizia. Parola chiave, Disinfettare. Alla potatura serve igiene poi ogni antagonista fa quel che può ma in concetto è sempre quello, CaRoTa, potenziale di inoculo .... Co x r x t = Cn . Non vado certo a risanare un lazzaretto. Posso tentare a decapitare qualcuno ma spingo in là il problema che è sempre quello... steritità e disinfazione, decapito e poi innesto e comunque mi impesto.

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  • 5 mesi dopo...
  • 1 mese dopo...

condivido questa risposta che mi ha dato il prof Carlo Duso, dell'università di Padova:

"Ciao Francesco, da quel che sappiamo la manifestazione appare l’anno successivo alla trasmissione. Ma poco si sa su eventuali fasi di “latenza” più lunghe che spiegherebbero determinati fenomeni che osserviamo in campo. Le barbatelle le puoi contestare solo al primo anno d’impianto

Ciao

CD"

La domanda era semplice: chiarire se la manifestazione dei sintomi avviene l'anno successivo alla infezione/puntura oppure nell'anno in corso.

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E qualcuno così, si para il culo!
Mah, in teoria non si para molto il culo se si accerta che la trasmissione avviene un anno prima di manifestarsi. Vuol dire che se trovi barbatelle infette piantate in quell'annata, è certo che siano state contagiate l'anno prima in vivaio.

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Io mi trovo in difficoltà a tagliare la vite in questi casi.
Non vorrei confondere FD per altro o viceversa.
Un mese fa ero ben più deciso.
Di fatto ci sono solo due tre tralci che manifestano l'arricciamento delle foglie, ma il resto della pianta è buono e anche la lignificazione dei germogli IMG_20220725_181644.jpgIMG_20220725_181619.jpgIMG_20220725_181602.jpg

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Io mi trovo in difficoltà a tagliare la vite in questi casi.
Non vorrei confondere FD per altro o viceversa.
Un mese fa ero ben più deciso.
Di fatto ci sono solo due tre tralci che manifestano l'arricciamento delle foglie, ma il resto della pianta è buono e anche la lignificazione dei germogli IMG_20220725_181644.thumb.jpg.c66072fcde0fdd39748ab0fb3ab665a0.jpgIMG_20220725_181619.thumb.jpg.fb0ff8bab514a17668edf9f63998bd2e.jpgIMG_20220725_181602.thumb.jpg.701754fd2d11712186dc17c6373fdcc5.jpg

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Io taglio anche in questi casi, anche con piante colpite solo su alcuni tralci. Non ha senso tentennare e mettere a repentaglio l'intero vigneto.

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condivido questa risposta che mi ha dato il prof Carlo Duso, dell'università di Padova:
"Ciao Francesco, da quel che sappiamo la manifestazione appare l’anno successivo alla trasmissione. Ma poco si sa su eventuali fasi di “latenza” più lunghe che spiegherebbero determinati fenomeni che osserviamo in campo. Le barbatelle le puoi contestare solo al primo anno d’impianto
Ciao
CD"
La domanda era semplice: chiarire se la manifestazione dei sintomi avviene l'anno successivo alla infezione/puntura oppure nell'anno in corso.
Perchè per manifestarsi i sintomi il.mico deve crescere tanto da intoppare bene il floema, dipende anche a che livello e in che dose viene inoculato dallo scafoideo. Poù insetti infetti, più dose, più velocità e danno.
La layenza c'è, è un fenomeno che esiste, dipende poi dalla tolleranza delle piante.
Il pericolo sono gli asintomatici o le varietà con sintomi atipici..

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Il 25/7/2022 Alle 18:20, Francesco F. ha scritto:

Io mi trovo in difficoltà a tagliare la vite in questi casi.
Non vorrei confondere FD per altro o viceversa.
Un mese fa ero ben più deciso.
Di fatto ci sono solo due tre tralci che manifestano l'arricciamento delle foglie, ma il resto della pianta è buono e anche la lignificazione dei germogli IMG_20220725_181644.jpgIMG_20220725_181619.jpgIMG_20220725_181602.jpg

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Foglie accartocciate e giallognole, mancata lignificazione, grappolo assente perché già perso o in via di disseccamento del rachide con acini fiappi (no singoli acini secchi con rachide verde, tipo esca). Tutto il resto può tranquillamente essere virus dell'accartocciamento. Ad oggi la malattia è assolutamente conclamata, sul cordone può presentarsi anche su un singolo internodo. Quelle sospette (dipende dalla gravità del sospetto) segnale e tieni monitorato. Occhio a non fare macelli, perché in vigneti vecchi con accartocciamento e mal dell'esca, rischi ti tagliare tutto. Io fortunatamente ho chi mi segue e mi spiega, anche a livello di assistenza regionale. La formazione è fondamentale altrimenti si rischia, col forbicione come con l'insetticida, di sparare a caso. Nelle foto non è chiara la situazione, sarebbe da vedere com'è il legno e come sono i grappoli di quei germogli. Certamente non va tagliata a prescindere ma va osservata un'attimino per capire se sussistono tutti i sintomi. Le foglie in foto, di per sé, non dicono nulla.

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26 minuti fa, alefriuli ha scritto:

Foglie accartocciate e giallognole, mancata lignificazione, grappolo assente perché già perso o in via di disseccamento del rachide con acini fiappi (no singoli acini secchi con rachide verde, tipo esca). Tutto il resto può tranquillamente essere virus dell'accartocciamento. Ad oggi la malattia è assolutamente conclamata, sul cordone può presentarsi anche su un singolo internodo. Quelle sospette (dipende dalla gravità del sospetto) segnale e tieni monitorato. Occhio a non fare macelli, perché in vigneti vecchi con accartocciamento e mal dell'esca, rischi ti tagliare tutto. Io fortunatamente ho chi mi segue e mi spiega, anche a livello di assistenza regionale. La formazione è fondamentale altrimenti si rischia, col forbicione come con l'insetticida, di sparare a caso. Nelle foto non è chiara la situazione, sarebbe da vedere com'è il legno e come sono i grappoli di quei germogli. Certamente non va tagliata a prescindere ma va osservata un'attimino per capire se sussistono tutti i sintomi. Le foglie in foto, di per sé, non dicono nulla.

infatti il discorso lignificazione dei tralci è l'aspetto che in questo momento mi lascia perplesso.

dove vedo i tralci completamente verdi, puntini, assenza raspi etc.. vado sicuro. in questi casi, invece, la maggior parte dei tralci sono lignificati bene. tengo monitorato.

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1 ora fa, Francesco F. ha scritto:

infatti il discorso lignificazione dei tralci è l'aspetto che in questo momento mi lascia perplesso.

dove vedo i tralci completamente verdi, puntini, assenza raspi etc.. vado sicuro. in questi casi, invece, la maggior parte dei tralci sono lignificati bene. tengo monitorato.

99% non malattia. Se hanno i tralci lignificato difficilmente hanno i problemi sui grappoli che ho descritto. Più facile sia accartocciamento.

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2 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Se è accartocciamento, la pianta lo ripresenta anche l'anno dopo?

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Potrebbe. Non è una virosi grave, anzi. Ci convivi, non sarebbe grave in sé. Di più non so dirti. In questi anni il problema è che si confonde con la flavescenza e ti manda in confusione. A me insegnano di togliere piante che presentano quei 3 sintomi. Spesso il grappolo (mancante o fiappo) e' quello che ti toglie i dubbi.

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Potrebbe. Non è una virosi grave, anzi. Ci convivi, non sarebbe grave in sé. Di più non so dirti. In questi anni il problema è che si confonde con la flavescenza e ti manda in confusione. A me insegnano di togliere piante che presentano quei 3 sintomi. Spesso il grappolo (mancante o fiappo) e' quello che ti toglie i dubbi.
Sinceramente non vedo il motivo per il quale dovrei tenere in piedi piante sulle quali ho un sospetto. Ovvio, se abbiamo un dubbio sul 50% del totale beh, a quel punto forse forse era meglio arrivarci prima, ma se su una decina di ettari ho venti piante in dubbio, io non ci penso su due volte e taglio immediatamente. Non rischio di diffondere ulteriormente l'infezione per risparmiare 2 quintali d'uva.

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2 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Sinceramente non vedo il motivo per il quale dovrei tenere in piedi piante sulle quali ho un sospetto. Ovvio, se abbiamo un dubbio sul 50% del totale beh, a quel punto forse forse era meglio arrivarci prima, ma se su una decina di ettari ho venti piante in dubbio, io non ci penso su due volte e taglio immediatamente. Non rischio di diffondere ulteriormente l'infezione per risparmiare 2 quintali d'uva.

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Qua in zona invece la scelta è se tagliare a prescindere tutto e trovarsi con il vigneto a metà.... è un casino. Io ho tagliato forte, mi ritrovo addirittura con un proprietario di un vigneto in affitto che vuole denunciarmi... Vedi te che storie qua.

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7 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Sinceramente non vedo il motivo per il quale dovrei tenere in piedi piante sulle quali ho un sospetto. Ovvio, se abbiamo un dubbio sul 50% del totale beh, a quel punto forse forse era meglio arrivarci prima, ma se su una decina di ettari ho venti piante in dubbio, io non ci penso su due volte e taglio immediatamente. Non rischio di diffondere ulteriormente l'infezione per risparmiare 2 quintali d'uva.

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Per 20 piante taglia. Ciò non toglie che sarebbe bene capire il più possibile (ho visto fior di esperti osservare perplessi diverse piante) se sia la malattia o no. Sui vigneti giovani va tutto bene, ma sui vecchi se non stai attento fai macelli per nulla. Quando ti ritrovi a tagliare anche solo un 5% cominci a porti un sacco di domande e vuoi capire se quel che fai è corretto o no.  

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Per 20 piante taglia. Ciò non toglie che sarebbe bene capire il più possibile (ho visto fior di esperti osservare perplessi diverse piante) se sia la malattia o no. Sui vigneti giovani va tutto bene, ma sui vecchi se non stai attento fai macelli per nulla. Quando ti ritrovi a tagliare anche solo un 5% cominci a porti un sacco di domande e vuoi capire se quel che fai è corretto o no.  
Si si certo, capire è sempre un passo avanti, l'ignoranza non aiuta mai. Xo io mi chiedo, xke alefriuli scrive sul forum alle 4 di mattina nella settimana di ferie nella bella Romagna??? Perplesso

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1 ora fa, Gianni il Folle ha scritto:

Si si certo, capire è sempre un passo avanti, l'ignoranza non aiuta mai. Xo io mi chiedo, xke alefriuli scrive sul forum alle 4 di mattina nella settimana di ferie nella bella Romagna??? Perplesso emoji848.pngemoji848.pngemoji848.pngemoji2520.pngemoji2520.pngemoji2520.pngemoji565.pngemoji564.pngemoji565.pngemoji564.pngemoji565.pngemoji567.png

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ale è in ferie???? 

...alle 4 va a vedere i vigneti di soppiatto...

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7 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Si si certo, capire è sempre un passo avanti, l'ignoranza non aiuta mai. Xo io mi chiedo, xke alefriuli scrive sul forum alle 4 di mattina nella settimana di ferie nella bella Romagna??? Perplesso emoji848.pngemoji848.pngemoji848.pngemoji2520.pngemoji2520.pngemoji2520.pngemoji565.pngemoji564.pngemoji565.pngemoji564.pngemoji565.pngemoji567.png

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Scrivevo dal bagno della discoteca...?

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  • 2 settimane dopo...
Il 28/7/2022 Alle 23:11, BIANCO86VE ha scritto:

Qua in zona invece la scelta è se tagliare a prescindere tutto e trovarsi con il vigneto a metà.... è un casino. Io ho tagliato forte, mi ritrovo addirittura con un proprietario di un vigneto in affitto che vuole denunciarmi... Vedi te che storie qua.

Non sei il solo sai quanto.... e in quanti ti vogliono denunciare anche per il solo fatto che vuoi farli trattare anche col 3 trattamento. Non so a chi imprecare. Di positivo c'è solo che non c'è più Popillia ma l'anno prossimo.... non vorrei trovarmi in Italia.

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  • 3 settimane dopo...

ho parlato ieri col direttore di zona di VCR.

gli ho spiegavo la situazione flavescenza dorata. secondo lui, i tanti incolti, estirpi fatti male e selvatici che crescono ai bordi dei campi (un casino) portano la malattia.

i selvatici, sembra siano portatori sani della malattia.

purtroppo non si può andare a toccare dai vicini che se ne fregano. dovrebbero essere le istituzioni a pensarci.

ho scoperto giusto in settimana che un paio di miei vicini (tra cui uno grosso) hanno fatto solo un trattamento insetticida (perchè secondo lui col caldone che c'è stato, gli insetti sono pochissimi).....  cosi non si va da nessuna parte. sarà sempre peggio.

Modificato da alexbrown
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ho parlato ieri col direttore di zona di VCR.
gli ho spiegavo la situazione flavescenza dorata. secondo lui, i tanti incolti, estirpi fatti male e selvatici che crescono ai bordi dei campi (un casino) portano la malattia.
i selvatici, sembra siano portatori sani della malattia.
purtroppo non si può andare a toccare dai vicini che se ne fregano. dovrebbero essere le istituzioni a pensarci.
ho scoperto giusto in settimana che un paio di miei vicini (tra cui uno grosso) hanno fatto solo un trattamento insetticida (perchè secondo lui col caldone che c'è stato, gli insetti sono pochissimi).....  cosi non si va da nessuna parte. sarà sempre peggio.
Buongiorno a tutti
Fine vendemmia estirpo un vigna per poi ripiantarla nel 2024, la estirpo perché quest'anno è stata seriamente colpita dal FD, 40%
Fortunatamente è l'unica in queste condizioni, negli altri impianti (sono tutti lontani da questo) è quasi inesistente.
Leggendo il post precedente, si parla di estirpi fatti male
Che consiglio potete darmi per evitare il riformarsi della malattia.

Grazie!

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10 ore fa, ferrarone ha scritto:

Buongiorno a tutti
Fine vendemmia estirpo un vigna per poi ripiantarla nel 2024, la estirpo perché quest'anno è stata seriamente colpita dal FD, 40%
Fortunatamente è l'unica in queste condizioni, negli altri impianti (sono tutti lontani da questo) è quasi inesistente.
Leggendo il post precedente, si parla di estirpi fatti male
Che consiglio potete darmi per evitare il riformarsi della malattia.

Grazie!

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ciao, io con estirpi fatti male intendo quelli fatti senza più reimpiantare. di solito gente che ha venduto i diritti o pensionati che non hanno intenzione di continuare.

si tratta sempre di campi con radici e ceppi maltolti che ricacciano parecchio (ne ho uno vicino che sembra una vigna ripiantata in mezzo alle sterpaglie). quelli sono super-focolai.

bisognerebbe, almeno, disseccare tutto. ma invece i proprietari se ne fregano, lasciano incolto e i comuni non fanno nulla.

tu se reimpianti, cerca di togliere al massimo le radici e tutta la legna (anche per il MdE)

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