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VENDEMMIA 2021 (NO SOGNATORI)


CBO

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Buongiorno colleghi,

volevo avvisarvi che a loro insaputa i nostri negretti hanno iniziato, da veri bulli e quindi con il nostro soldo, una scalata ostile a un collega ?

https://www.enpaia.it/2022/02/08/la-fondazione-enpaia-acquista-il-4-di-masi-agricola-spa/

L' iniziativa di investire e' partita da un collega veneto storico della Coldiretti. 

Su che basi Coldiretti ha convinto i nostri negretti a diventare imprenditori c'e' scritto qui

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Punto: azienda ben strutturata ad altissima redditivita'. 

 

Vi ho messo a confronto l' andamento di borsa di Masi con l' altro cavallino nostrano di cui avevo discusso con @Francesco F. nel 2021.

Quotazioni quasi sincrone ma per scopi diversi. Una li ha rispettati ed e' premiante, l' altra no.

La cd azienda ben strutturata e' arrivata a quotare meno della meta' del valore di Ipo.

Screenshot_20220211-144625_Samsung Internet.jpgScreenshot_20220211-144638_Samsung Internet.jpgScreenshot_20220211-144647_Samsung Internet.jpgScreenshot_20220211-144700_Samsung Internet.jpgScreenshot_20220211-144711_Samsung Internet.jpg

L' altissima redditivita' di Masi

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Qui il 2019. Il perimetro sulla base delle trim 2021 e' + o - lo stesso

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Credo che Coldiretti si riferisca al margine di profitto netto in termini di altissima redditivita': 6.5/8%.

La mia domanda e': il margine di profitto netto definisce anche la redditivita' dell' investimento di Coldiretti?

Ragioniamoci assieme osservando questi dati

Screenshot_20220211-141033_Samsung Internet.jpg

e decidiamo se iscriverci/rimanere o meno alla Coldiretti ovvero la TeldarCarta  del settore agricolo (d' altra parte B.F. di recente si e' definita la Mediobanca dell' agricoltura italiana. Una Mediobanca che con un fatturato di 90/100 sacchi di carta moneta e' riuscita a sedersi sulla testa di un soggetto molto piu' grande come Cai grazie alla TeldarCarta agricola).

Prima di ragionare e di determinare la reale redditivita' dell' investimento di Coldiretti (e di conseguenza la sua convenienza anche alla luce delle finalita' di Enpaia e della natura di Masi) riscoltiamo la perla piu' perla del Callaghan di uol strit Nova Iorch.

 

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Siete poco partecipativi

Il 11/2/2022 Alle 14:54, CBO ha scritto:

 

La mia domanda e': il margine di profitto netto definisce anche la redditivita' dell' investimento di Coldiretti?

... 

Mi rispondo da solo partendo dalla capitalizzazione aggiornata di Masi Agricola spa alla chiusura di borsa di venerdi u.s. (4.18).

Sara' uno dei post piu' lunghi di sempre, quindi, non leggetelo. L' ho scritto solo per avere memoria per il futuro.

Screenshot_20220213-072728_Samsung Internet.jpg

Iniziamo sapendo che Coldiretti ha acquistato il 4% di Masi: quanto vale questo 4%?

Non lo sappiamo precisamente ma il collega veneto autore dell' investimento in piu' occasioni parla di poco piu' 4milioni.

Quando e' avvenuto l' acquisto? Se fosse avvenuto venerdi' in chiusura a 4.18 sarebbero stati necessari: 132mil*0.04 = 5.3milioni.

Ergo 4milioni * il 4% significa un prezzo medio di 3.15/3.20 come risultato di (5.3*4)/4.18 pari ad uno sconto del 30/35% dall' ultimo prezzo, il che equivale ad una valutazione complessiva per Masi di 100milioni [(132*3.15)/4.18].

Coldiretti sta realizzando una plusvalenza del 30/35% pari a 1.3milioni lordi, mica bau bau micio micio ?

A quanto ammonta il pacchetto di Coldiretti? 4mil/3.15 = 1.270.000 azioni c.a.

Questi i graficci dei volumi e dei corrispondenti controvalori mensili del book di Masi. Fonte ufficiale Borsa Italia.

Screenshot_20220211-185302_Samsung Internet.jpgScreenshot_20220211-184828_Samsung Internet.jpg

Coldiretti praticamente ha o avrebbe coperto da sola il book di ottobre/novembre e di buona parte di dicembre, facendo scalping atipico di medio termine su un titolo sostanzialmente illiquido anche in considerazione del flottante che partiva dal 19% ed e' sceso al 15% ovviamente (19-4)

Si puo' dire che Coldiretti si e' vincolata a Masi. Scaricare un pacchetto del genere sul book di Masi se il mercato gira sara' un grosso problema.

L' opzione e' venderlo in blocco fuori mercato, non so se si puo' fare ma tant'e'. Il patto parasociale tra i 3 eredi di Masi, sincrono rispetto alla new di Coldiretti, non e' casuale. 

Queste le premesse fattuali e mo concentriamoci sulla domanda di partenza:

... il margine di profitto netto (6.5/8%) definisce anche la redditivita' dell' investimento di Coldiretti? ... 

Se poniamo gli utili di Masi a 4.5 milioni, un cicino in piu' del 2019 a parita' di ricavi lordi (65milioni) abbiamo

1) 4.5*0.04 = 180mila eurini/4milioni = 4.5%.

Con gli stessi ricavi Masi ha maturato utili per 7 milioni negli esercizi precedenti al 2019.

2) 7*0.04 = 280mila eurini/4milioni = 7%

4.5/7% sono la remunerazione teorica del rischio dell' investimento. 

E' una remunerazione alta o bassa? A mio sommesso parere bassa per il tipo di azienda, per i volumi dell' investito e per la politica di dividendo dell' azienda. 

Essere azionista di un soggetto che fa utili non significa automaticamente che questo distribuisca utili o che li distribuisca in modo generoso. Tanto piu' in un azionariato concentrato come quello di Masi.

In tanti anni di Goog non mi ricordo di aver mai percepito 1 cent di dividendo. Idem per molte similari. Non mi e' mai dispiaciuto e non mi dispiace. Io stesso non distribuisco a me stesso piu' di quanto necessario a vivere dignitosamente. Il resto va a patrimonializzazione anche detta leva per il bisniss che non significa non diversificare ma usare il mq come garanzia per altro in tempi di finanza a debito.

Non concepisco l' investimento azionario come fonte di dividendo. Non a caso quando non sono nel confessionale con la mia family banker sono spessissimo short. Mi piace sfidarmi fissando da subito una strategia con confini definiti in modo da potermi pentire serenamente.

Masi, finora, ha distribuito dai 7 ai 10 centesimi/azione (escluso il 2020). 

Accettiamo la tesi piu' generosa: 10*1.270.000 = 127mila eurini.

127/4mila = 3.2% pari a un pay out del 40%. Questo la cedola che Coldiretti puo' aspettarsi da Masi nella migliore delle ipotesi nel 2022 sul 2021.

Se invece fossero distribuiti 7 centesimi, la cedola varrebbe 90mila eurini ovvero il 2.25%.

Segnamocelo per verificarlo tra aprile/maggio.

Siamo passati dal 6/8% di margine come rapporto tra utile/fatturato al 4.5/7% come rapporto tra utile/investito a una cedola verosimile che rende il 3.2/2.25%. 

Tanto o poco per il tipo di azienda e per il volume dell' investito?

Facete voi. Io ho gia' risposto prima di aver determinato la cedola.

Non scordiamoci, pero', la potenziale plusvalenza di + 35% lordo che sui massimi (4.8 di qualche giorno fa) valeva un + 55% lordo.

Guardiamo bene questo grafici perche' sono molto significativi.

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Screenshot_20220212-110758_Samsung Internet.jpg

Ogni scalino al ribasso sul lungo (1* grafico) e' coinciso con la comunicazione di un calo di ebitda margin (ebitda/fatturato) passato da over 25% del 2017 (modello Antinori, investitore in mq) al 10% del 2020.

Ora, dai dati contabili dei primi 9 mesi, l' ebitda 2021 si aggira sui valori del 2019 (<20%). 

Stranamente Masi ha massimizzato l' ebitda quando doveva quotarsi salvo poi peggiorare in modo costante.

Come scritto a 3.15 Masi viene valutata 100 milioni contro i 132 di venerdi' (4.18). 

Ipotizzando un ebitda 2021 pari al 2019 (Masi dichiara un miglioramento del'1.5% nel 3* trimestre e tutti sappiamo che le perfomance migliori si realizzano nel 4* trimestre causa Natale/capodanno e/o per ordini di scorte per l' anno successivo da parte del compratore. Io pero' sono sicuro che alla fine il suo ebitda sara' anche peggiore del 2019. La rete commerciale di Masi e' obsoleta [ad una certa eta' bisognerebbe avere il coraggio di pensionarsi] e' stata salvata da Santa Margherita ma lasciare la vendita pro quota del proprio ad altri significa indebolirsi) la capitalizzazione di Masi arriva a 112mil (ebitda*10 anni) pari ad un price di 3.55 

(3.55-3.15)/3.15= + 13% di plusvalenza lorda. Sempre tanta roba.

I pallini sui grafici precedenti indicano proprio quella fascia di prezzo come una fascia topica per Masi. Una fascia tra i 3.4 e i 3.6 che ha fatto da tappo verso valori piu' alti (resistenza) ma ora diventa un tappo al rovescio (supporto).

Basandoci su dati meramente contabili si puo' dire che Masi con le proiezioni di ricavi suddette (65mil e ebitda a 11.2/11.5 mil) e' in palese speculazione e ha margini di discese di almeno un 15%: (4.18-3.55)/4.18.

Non e' difficile capire dove Coldiretti tornera' a mercato se non lo sta gia' facendo ? avendo annunciato un operazione di mesi fa proprio sul top ?

La cosa che rende oggi l' investimento speculativo di Coldiretti meno audace ma non per questo previdente e' il cuscinetto di 40/ 50 centesimi (3.15-3.55) di garanzia su valori contabili ad oggi disponibili.

Ma allora chi a meta' settimana ha acquistato Masi a 4.80 cosa ha comprato? + 35% da una valutazione patrimoniale di un soggetto che non cresce piu' [(4.80-3.55)/3.55].

Semplice ha comprato speculazione. 

La stessa speculazione che permette di quotare la gia' conosciuta produttrice di latte atipico con certi conti

Screenshot_20220212-140630_Samsung Internet.jpgScreenshot_20220212-141817_Samsung Internet.jpg

la stessa speculazione che ci ha resi famosi nel mondo per i monopattini

Screenshot_20220212-141037_Samsung Internet.jpg

e che ci ha fatto sognare una tartaruga definita senza il piacere di una corsetta giornaliera

https://www.google.com/amp/s/www.leccenews24.it/attualita/start-up-pugliese-gelesis-quotata-in-borsa-a-new-york.htm/amp/

Screenshot_20220212-142045_Samsung Internet.jpg

pur con questi conti ?

Screenshot_20220212-141753_Samsung Internet.jpg

ma e' la stessa speculazione che colpisce anche la cenerentola di un investor value come l' oracolo (W.Buffet)

Screenshot_20220212-142929_Samsung Internet.jpgScreenshot_20220212-142813_Samsung Internet.jpg

Una speculazione che tocca anche  la nostra sensibilita' verso l' ambiente senza considerare gli effetti di tradurre un idea idealizzata in realta'.

Screenshot_20220212-142255_Samsung Internet.jpgScreenshot_20220212-142336_Samsung Internet.jpg

Sono tutte ipo ad altissima redditivita' immediata. Doppia redditivita' considerando il cambio. 

Ergo se Coldiretti decide di fare speculazione con le macchinette usando i soldini dei miei negretti scelga almeno di farlo in modo intelligente speculando su soggettii liquidi.

C'e' un oceano di liquidita', in cui affogheranno tutti gli accumulatori di vil dinero, da navigare. Scegliere di nuotare in un pozza che puzza di vecchio non e' da soggetti previdenti ?

Da giovedi' u.s. guardo in modo diverso i miei negretti. Li facevo solo bulli ma sono anche pericolosi a loro insaputa.?

Attenzionero' Masi per loro. Ho un cuore grande, io. Mi sto gia' adoperando da tempi non sospetti per il loro futuro. A mie spese e a loro insaputa.

Se vi va ascoltate. A me piacciono tanto.

https://donchisciottepodcast.it/2022/02/10/che-brutto-ambiente-s2e43/

Firmato.

Il Feticista di Ipo dal cuore grande.

 

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Siete poco partecipativi
Mi rispondo da solo partendo dalla capitalizzazione aggiornata di Masi Agricola spa alla chiusura di borsa di venerdi u.s. (4.18).
Sara' uno dei post piu' lunghi di sempre, quindi, non leggetelo. L' ho scritto solo per avere memoria per il futuro.
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Iniziamo sapendo che Coldiretti ha acquistato il 4% di Masi: quanto vale questo 4%?
Non lo sappiamo precisamente ma il collega veneto autore dell' investimento in piu' occasioni parla di poco piu' 4milioni.
Quando e' avvenuto l' acquisto? Se fosse avvenuto venerdi' in chiusura a 4.18 sarebbero stati necessari: 132mil*0.04 = 5.3milioni.
Ergo 4milioni * il 4% significa un prezzo medio di 3.15/3.20 come risultato di (5.3*4)/4.18 pari ad uno sconto del 30/35% dall' ultimo prezzo, il che equivale ad una valutazione complessiva per Masi di 100milioni [(132*3.15)/4.18].
Coldiretti sta realizzando una plusvalenza del 30/35% pari a 1.3milioni lordi, mica bau bau micio micio
A quanto ammonta il pacchetto di Coldiretti? 4mil/3.15 = 1.270.000 azioni c.a.
Questi i graficci dei volumi e dei corrispondenti controvalori mensili del book di Masi. Fonte ufficiale Borsa Italia.
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Coldiretti praticamente ha o avrebbe coperto da sola il book di ottobre/novembre e di buona parte di dicembre, facendo scalping atipico di medio termine su un titolo sostanzialmente illiquido anche in considerazione del flottante che partiva dal 19% ed e' sceso al 15% ovviamente (19-4)
Si puo' dire che Coldiretti si e' vincolata a Masi. Scaricare un pacchetto del genere sul book di Masi se il mercato gira sara' un grosso problema.
L' opzione e' venderlo in blocco fuori mercato, non so se si puo' fare ma tant'e'. Il patto parasociale tra i 3 eredi di Masi, sincrono rispetto alla new di Coldiretti, non e' casuale. 
Queste le premesse fattuali e mo concentriamoci sulla domanda di partenza:
... il margine di profitto netto (6.5/8%) definisce anche la redditivita' dell' investimento di Coldiretti? ... 
Se poniamo gli utili di Masi a 4.5 milioni, un cicino in piu' del 2019 a parita' di ricavi lordi (65milioni) abbiamo
1) 4.5*0.04 = 180mila eurini/4milioni = 4.5%.
Con gli stessi ricavi Masi ha maturato utili per 7 milioni negli esercizi precedenti al 2019.
2) 7*0.04 = 280mila eurini/4milioni = 7%
4.5/7% sono la remunerazione teorica del rischio dell' investimento. 
E' una remunerazione alta o bassa? A mio sommesso parere bassa per il tipo di azienda, per i volumi dell' investito e per la politica di dividendo dell' azienda. 
Essere azionista di un soggetto che fa utili non significa automaticamente che questo distribuisca utili o che li distribuisca in modo generoso. Tanto piu' in un azionariato concentrato come quello di Masi.
In tanti anni di Goog non mi ricordo di aver mai percepito 1 cent di dividendo. Idem per molte similari. Non mi e' mai dispiaciuto e non mi dispiace. Io stesso non distribuisco a me stesso piu' di quanto necessario a vivere dignitosamente. Il resto va a patrimonializzazione anche detta leva per il bisniss che non significa non diversificare ma usare il mq come garanzia per altro in tempi di finanza a debito.
Non concepisco l' investimento azionario come fonte di dividendo. Non a caso quando non sono nel confessionale con la mia family banker sono spessissimo short. Mi piace sfidarmi fissando da subito una strategia con confini definiti in modo da potermi pentire serenamente.
Masi, finora, ha distribuito dai 7 ai 10 centesimi/azione (escluso il 2020). 
Accettiamo la tesi piu' generosa: 10*1.270.000 = 127mila eurini.
127/4mila = 3.2% pari a un pay out del 40%. Questo la cedola che Coldiretti puo' aspettarsi da Masi nella migliore delle ipotesi nel 2022 sul 2021.
Se invece fossero distribuiti 7 centesimi, la cedola varrebbe 90mila eurini ovvero il 2.25%.
Segnamocelo per verificarlo tra aprile/maggio.
Siamo passati dal 6/8% di margine come rapporto tra utile/fatturato al 4.5/7% come rapporto tra utile/investito a una cedola verosimile che rende il 3.2/2.25%. 
Tanto o poco per il tipo di azienda e per il volume dell' investito?
Facete voi. Io ho gia' risposto prima di aver determinato la cedola.
Non scordiamoci, pero', la potenziale plusvalenza di + 35% lordo che sui massimi (4.8 di qualche giorno fa) valeva un + 55% lordo.
Guardiamo bene questo grafici perche' sono molto significativi.
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Ogni scalino al ribasso sul lungo (1* grafico) e' coinciso con la comunicazione di un calo di ebitda margin (ebitda/fatturato) passato da over 25% del 2017 (modello Antinori, investitore in mq) al 10% del 2020.
Ora, dai dati contabili dei primi 9 mesi, l' ebitda 2021 si aggira sui valori del 2019 ( Stranamente Masi ha massimizzato l' ebitda quando doveva quotarsi salvo poi peggiorare in modo costante.
Come scritto a 3.15 Masi viene valutata 100 milioni contro i 132 di venerdi' (4.18). 
Ipotizzando un ebitda 2021 pari al 2019 (Masi dichiara un miglioramento del'1.5% nel 3* trimestre e tutti sappiamo che le perfomance migliori si realizzano nel 4* trimestre causa Natale/capodanno e/o per ordini di scorte per l' anno successivo da parte del compratore. Io pero' sono sicuro che alla fine il suo ebitda sara' anche peggiore del 2019. La rete commerciale di Masi e' obsoleta [ad una certa eta' bisognerebbe avere il coraggio di pensionarsi] e' stata salvata da Santa Margherita ma lasciare la vendita pro quota del proprio ad altri significa indebolirsi) la capitalizzazione di Masi arriva a 112mil (ebitda*10 anni) pari ad un price di 3.55 
(3.55-3.15)/3.15= + 13% di plusvalenza lorda. Sempre tanta roba.
I pallini sui grafici precedenti indicano proprio quella fascia di prezzo come una fascia topica per Masi. Una fascia tra i 3.4 e i 3.6 che ha fatto da tappo verso valori piu' alti (resistenza) ma ora diventa un tappo al rovescio (supporto).
Basandoci su dati meramente contabili si puo' dire che Masi con le proiezioni di ricavi suddette (65mil e ebitda a 11.2/11.5 mil) e' in palese speculazione e ha margini di discese di almeno un 15%: (4.18-3.55)/4.18.
Non e' difficile capire dove Coldiretti tornera' a mercato se non lo sta gia' facendo avendo annunciato un operazione di mesi fa proprio sul top
La cosa che rende oggi l' investimento speculativo di Coldiretti meno audace ma non per questo previdente e' il cuscinetto di 40/ 50 centesimi (3.15-3.55) di garanzia su valori contabili ad oggi disponibili.
Ma allora chi a meta' settimana ha acquistato Masi a 4.80 cosa ha comprato? + 35% da una valutazione patrimoniale di un soggetto che non cresce piu' [(4.80-3.55)/3.55].
Semplice ha comprato speculazione. 
La stessa speculazione che permette di quotare la gia' conosciuta produttrice di latte atipico con certi conti
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la stessa speculazione che ci ha resi famosi nel mondo per i monopattini
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e che ci ha fatto sognare una tartaruga definita senza il piacere di una corsetta giornaliera
https://www.google.com/amp/s/www.leccenews24.it/attualita/start-up-pugliese-gelesis-quotata-in-borsa-a-new-york.htm/amp/
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pur con questi conti
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ma e' la stessa speculazione che colpisce anche la cenerentola di un investor value come l' oracolo (W.Buffet)
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Una speculazione che tocca anche  la nostra sensibilita' verso l' ambiente senza considerare gli effetti di tradurre un idea idealizzata in realta'.
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Sono tutte ipo ad altissima redditivita' immediata. Doppia redditivita' considerando il cambio. 
Ergo se Coldiretti decide di fare speculazione con le macchinette usando i soldini dei miei negretti scelga almeno di farlo in modo intelligente speculando su soggettii liquidi.
C'e' un oceano di liquidita', in cui affogheranno tutti gli accumulatori di vil dinero, da navigare. Scegliere di nuotare in un pozza che puzza di vecchio non e' da soggetti previdenti 
Da giovedi' u.s. guardo in modo diverso i miei negretti. Li facevo solo bulli ma sono anche pericolosi a loro insaputa.
Attenzionero' Masi per loro. Ho un cuore grande, io. Mi sto gia' adoperando da tempi non sospetti per il loro futuro. A mie spese e a loro insaputa.
Se vi va ascoltate. A me piacciono tanto.
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Il Feticista di Ipo dal cuore grande.
 
Cbo, facci tremare per le erbacee... ormai morti di paura per la zootecnia. Aapetta peima di unirti al pianto... risparma le lacrime per non annacquare il vino. Freddo, srcco.. giorni lunghi e amari.... Siamo in attesa del prodigio antico e sempre nuovo... Un Sesterzio di Guadagno!!!
Stanno potando e piangendo... Xhi ha l'Iva Fragola e le Americane, poange di dolore... per ora che arriviamo al pianto... la gente qua è una mummia liofilizzata.
Un dispersto viticoltore per volta... Solo i vognaioli fruttai riescono a contrarre le guance in alto...

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Masi non solo non scende ma cresce di oltre il 5% in un giorno no per la borsa. 227mila eurini di controvalore. 

Ma come razzo ha fatto Coldiretti a raccogliere il 4% di Masi senza far scattare il book? 

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Nel mentre si discute

https://www.italiaatavola.net/tendenze-mercato/vino-beverage/caro-prezzi-nel-vino-valpolicella-classico-rischia-l-uscita-dal-mercato/83907/#.Ygd3VCqTweE.facebook

Mi piacerebbe tanto se qualcuno prendesse l' iniziativa visto il momento per un reboot di questo. 

 

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Buone nuove per i charmat ovvero i metodi classici conosciuti anche come i Martinotti. 

https://www.winemag.it/prezzi-vino-sfuso-italia-alle-stelle-ecco-perche/

Comunque sono info che a me tangono (da tange = tanga) pochissimo. 

Il mio focus nel medio e' sull' oltrepo' pavese e su Masi.

Masi:Tod's (fu') = Coldiretti:Chiara (fu').

https://winenews.it/it/la-valpolicella-oltre-la-pandemia-nel-2021-vendite-a-piu-16-in-valore-sul-2020_462246/

 

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Buone nuove per i charmat ovvero i metodi classici conosciuti anche come i Martinotti. 
https://www.winemag.it/prezzi-vino-sfuso-italia-alle-stelle-ecco-perche/
Comunque sono info che a me tangono (da tange = tanga) pochissimo. 
Il mio focus nel medio e' sull' oltrepo' pavese e su Masi.
Masi:Tod's (fu') = Coldiretti:Chiara (fu').
https://winenews.it/it/la-valpolicella-oltre-la-pandemia-nel-2021-vendite-a-piu-16-in-valore-sul-2020_462246/
 
Stai pronto che non dura, Gigi sei in grado di comprarla a breve... il giall9 non è indice di salute e di fortuna o correttezza. I r9manzi di omocidi e crimini sono gialli. Malsttie al fegato, colore giallo... ematomi giallo blu viola, la diarrea .... non continuo.
Masi lo vedo vestito do Goretex e forse gli dona.
Charmant e vasche inox a tenuta, la via italica è questa. La vie en rosé è questa. Champagnino classoco sì è bello ma forse millesimayo bene
Gli impianti nuovi in zone depresse oltrepadane richiamano sempre gente ma come le zone dell'Alaska, solo i migliori,i duri, i puri, i cazzuti sopravvivono e ci restano... gli altri ci testano e basta a far compagnia alle antiche vesta insieme alle radici. Quanto servirebbe un Marcaro red style type open!

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Buone nuove per i charmat ovvero i metodi classici conosciuti anche come i Martinotti. 
https://www.winemag.it/prezzi-vino-sfuso-italia-alle-stelle-ecco-perche/
Comunque sono info che a me tangono (da tange = tanga) pochissimo. 
Il mio focus nel medio e' sull' oltrepo' pavese e su Masi.
Masi:Tod's (fu') = Coldiretti:Chiara (fu').
https://winenews.it/it/la-valpolicella-oltre-la-pandemia-nel-2021-vendite-a-piu-16-in-valore-sul-2020_462246/
 
Volendo GiGio puoi insaccocciarti anche la Franciacorta... olte all'OltrePo. Du gusr is mej che wuan!!
Masi è Granciacorta quel tronco del Lago di Garda. Ma fai pure a 300km sud ovest ci sono altre splendide e storiche colline...
Si può benissimo investire in economia resle e territorio è pericoloso tenere i soldo su cc e fermi... poi i CG picchia.... qualche collinetta, un calice e un'escursione a quadrupede non fanni male, qualche castello dove portare la castellana sarebbe il top. Quando piove un a bella giacca, cappuccio e mantello traspirante è perfetto.

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Torniamo ad un tema noto e a me caro. 

https://www.winemeridian.com/corso_export_manager/vino_in_lattina_opportunita_di_crescita_ma_serve_un_approccio_laico_.html

Laico o meno bisogna dare al mercato e al produttore liberta' operativa su come vestire il proprio prodotto. 

Questa vale soprattutto per quei vini a bassa marginalita'. 

Il tema si lega a doppia corda con quello ancora piu' caro dei vini low o no alcool. 

Non sta a noi produttori decidere cosa e' e cosa non e' "vino". L' unico titolato e' il consumatore. 

Il consumatore gia' chiama carne un impasto vegetale a forma di fiorentina ... 

https://www.sancrispinovino.it/i-love-sancrispino/

 

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6 minuti fa, CBO ha scritto:

Torniamo ad un tema noto e a me caro. 

https://www.winemeridian.com/corso_export_manager/vino_in_lattina_opportunita_di_crescita_ma_serve_un_approccio_laico_.html

Laico o meno bisogna dare al mercato e al produttore liberta' operativa su come vestire il proprio prodotto. 

Questa vale soprattutto per quei vini a bassa marginalita'. 

Il tema si lega a doppia corda con quello ancora piu' caro dei vini low o no alcool. 

Non sta a noi produttori decidere cosa e' e cosa non e' "vino". L' unico titolato e' il consumatore. 

Il consumatore gia' chiama carne un impasto vegetale a forma di fiorentina ... 

https://www.sancrispinovino.it/i-love-sancrispino/

 

Il consumatore con ragionata esperienza o dall'ignoranza galoppante? Lattina per vini frizzanti o fermi o entrambi? Sinceramente non saprei come possa variare , se varia, il gusto. Non so sono abituato al vetro nemmeno al cartone. E poi soprattutto che numeri devono esserci per valerne la pena ? Perchè potrebbe verificarsi una situazione in cui hai doppio impianto di confezionamento che ti porta solo spese e non margine netto sufficiente a giustificare il costo d'impianto

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3 ore fa, superbilly1973 ha scritto:

Il consumatore con ragionata esperienza o dall'ignoranza galoppante? Lattina per vini frizzanti o fermi o entrambi? Sinceramente non saprei come possa variare , se varia, il gusto. Non so sono abituato al vetro nemmeno al cartone. E poi soprattutto che numeri devono esserci per valerne la pena ? Perchè potrebbe verificarsi una situazione in cui hai doppio impianto di confezionamento che ti porta solo spese e non margine netto sufficiente a giustificare il costo d'impianto

E' il consumatore tipo che come me va in montagna e, dopo una mattinata a salire dietro alla nipotina per aiutarla se serve, avrebbe bisogno di un goccetto di incorragiamento per scendere ma non puo' averlo perche' la bottiglia in sacca e' scomoda e il tetra fa troppo festival dei barbun e allora si scanna una birretta pagato piu' del vinello pur sapendo che i costi di struttura/ produzione del secondo sono multipli del primo.

Numeri. Io parlo di liberta' e non di obbligo. Non voglio imporre il rischio di impresa a nessuno ma non voglio nemmeno che sia limitato il mio perche' altri non se lo possono permettere.

E' solo questo il punto. 

Se non lo faccio io lo fara' il mio concorrente sapendo che arrivare primi significa assumersi un rischio che viene ampiamente ripagato dalle fatiche del secondo. Ci sono 2 aziende storiche locali che han fatto il mercato dei vini in fusto. Erano talmente sedute sui fusti che non hanno visto che il resto del mondo era passato dalla poverta' della dabigiana al lusso della bottiglia e adesso (ultimi 6/7 anni) devono inseguire. 

Tu ti dichiari affezionato al vetro perche' non hai provato la lattina. Pure io prima di affezionarmi ai tanga, rigorosamente leopardati, ne avevo un opinione ambigua. Provato il primo (su gentile concessione della mia nipotina che mi inseguiva con la scopa) ho superato subitissimo ogni ritrosia. 

Provare per credere. Il senso di liberta' offerto da certi tanga e' eccezionale. Fosse per me sarebbe da tempo inserito nell' elenco dei dip obbligatori per i negretti del campo. 

Se l' amico Silvio, maestro di tanga, fosse salito al Colle, come promesso alla sua povera mamma, avrebbe inaugurato il settennato firmando il giorno stesso un dpr con effetto retroattivo che proibiva la vendita e l' uso di intimo diverso dal tanga e/o peri. Bonus di 50 eurini/mese per chi optava per la nudite' (nudite' sottolineo).

Purtroppo il laicismo clericale ha interrotto il sogno di Silvio che era anche il mio: salvare l' Italia per salvare il mondo intero.

Se vogliamo salvare il mondo dobbiamo consumare meno ed e' dalle piccole pratiche quotidiane che dobbiamo iniziare. 

La sostenibilita' va declinata a piccoli passi rinunciando al di piu' inutile imposto dal mantra consumistico.

Ps : avete capito perche' sono contro i fendini con l' rtk. Sono fonte di distrazione e quindi un pericolo.

Proprio un bel ragazzo. Anche lui mantiene il cardio con una corsetta. Fisichino sprecato sui campi.

1993, che album: get a grip. Se avessero aspettato altri 2 anni mi sarei proposto io per il bagnetto. A gratis.

Ps.1: non che mi riguardi ma io ve lo dicei perche' voi lo facevate. 

https://www.pmi.it/impresa/normativa/378735/soglia-contanti-approvata-modifica-si-torna-a-2mila-euro.html?utm_source=facebook&utm_medium=link

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6 minuti fa, CBO ha scritto:

E' il consumatore tipo che come me va in montagna e, dopo una mattinata a salire dietro alla nipotina per aiutarla se serve, avrebbe bisogno di un goccetto di incorragiamento per scendere ma non puo' averlo perche' la bottiglia in sacca e' scomoda e il tetra fa troppo festival dei barbun e allora si scanna una birretta pagato piu' del vinello pur sapendo che i costi di struttura/ produzione del secondo sono multipli del primo.

Numeri. Io parlo di liberta' e non di obbligo. Non voglio imporre il rischio di impresa a nessuno ma non voglio nemmeno che sia limitato il mio perche' altri non se lo possono permettere.

E' solo questo il punto. 

Se non lo faccio io lo fara' il mio concorrente sapendo che arrivare primi significa assumersi un rischio che viene ampiamente ripagato dalle fatiche del secondo. Ci sono 2 aziende storiche locali che han fatto il mercato dei vini in fusto. Erano talmente sedute sui fusti che non hanno visto che il resto del mondo era passato dalla poverta' della dabigiana al lusso della bottiglia e adesso (ultimi 6/7 anni) devono inseguire. 

Tu ti dichiari affezionato al vetro perche' non hai provato la lattina. Pure io prima di affezionarmi ai tanga, rigorosamente leopardati, ne avevo un opinione ambigua. Provato il primo (su gentile concessione della mia nipotina che mi inseguiva con la scopa) ho superato subitissimo ogni ritrosia. 

Provare per credere. Il senso di liberta' offerto da certi tanga e' eccezionale. Fosse per me sarebbe da tempo inserito nell' elenco dei dip obbligatori per i negretti del campo. 

Se l' amico Silvio, maestro di tanga, fosse salito al Colle, come promesso alla sua povera mamma, avrebbe inaugurato il settennato firmando il giorno stesso un dpr con effetto retroattivo che proibiva la vendita e l' uso di intimo diverso dal tanga e/o peri. Bonus di 50 eurini/mese per chi optava per la nudite' (nudite' sottolineo).

Purtroppo il laicismo clericale ha interrotto il sogno di Silvio che era anche il mio: salvare l' Italia per salvare il mondo intero.

Se vogliamo salvare il mondo dobbiamo consumare meno ed e' dalle piccole pratiche quotidiane che dobbiamo iniziare. 

La sostenibilita' va declinata a piccoli passi rinunciando al di piu' inutile imposto dal mantra consumistico.

Ps : avete capito perche' sono contro i fendini con l' rtk. Sono fonte di distrazione e quindi un pericolo.

Proprio un bel ragazzo. Anche lui mantiene il cardio con una corsetta. Fisichino sprecato sui campi.

1993, che album: get a grip. Se avessero aspettato altri 2 anni mi sarei proposto io per il bagnetto. A gratis.

Ps.1: non che mi riguardi ma io ve lo dicei perche' voi lo facevate. 

https://www.pmi.it/impresa/normativa/378735/soglia-contanti-approvata-modifica-si-torna-a-2mila-euro.html?utm_source=facebook&utm_medium=link

Va bè anche io preferirei una birretta in certe occasioni ma io appartengo alla regione che mi pare abbia il consumo pro-capite di birra più alto d'italia e quindi sono di parte. Sul formato della lattina poi si ci sarebbe da discutere la quantità e non solo il materiale. Poi come dici tu basta una prova e comunque  anche il brick tipo succo di frutta andrebbe bene. La lattina ha il vantaggio dei piccoli volumi rispetto alla bottiglia indubbiamente. Fare una bottiglia da 0,5 per me è già antieconomico figuriamoci ancora più piccola e poi con la bottiglia hai comunque tappo ed etichetta e packaging moolto più incisivi dal punto di vista economico. Ma perchè scusa ad oggi c'è una norma che ti impedisce di fare la lattina in alluminio per il vino? Sono ignorante al riguardo. Non sapevo neanche della soglia del contante ma ho come l'impressione che sia uno sgarbo al signor grisù più che altro.

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9 ore fa, CBO ha scritto:

allora si scanna una birretta pagato piu' del vinello pur sapendo che i costi di struttura/ produzione del secondo sono multipli del primo.

 

Non ne sarei così sicuro..

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8 ore fa, ISO ha scritto:

Non ne sarei così sicuro..

Visto che ci hai tradito ? passando lo stradone potremmo mettere a confronto i costi se vuoi. 

Definisci gli hl/anno prodotti da te cosi' adeguo i costi per una cantina similare per produrre 1 litro di prodotto.

Direi di articolare, se ti va bene, i costi in 3 macrosistemi utili ad avere una panoramica immediata di come si spende: campo / cantina / amministrazione. 

18 ore fa, superbilly1973 ha scritto:

Va bè anche io preferirei una birretta in certe occasioni ma io appartengo alla regione che mi pare abbia il consumo pro-capite di birra più alto d'italia e quindi sono di parte. Sul formato della lattina poi si ci sarebbe da discutere la quantità e non solo il materiale. Poi come dici tu basta una prova e comunque  anche il brick tipo succo di frutta andrebbe bene. La lattina ha il vantaggio dei piccoli volumi rispetto alla bottiglia indubbiamente. Fare una bottiglia da 0,5 per me è già antieconomico figuriamoci ancora più piccola e poi con la bottiglia hai comunque tappo ed etichetta e packaging moolto più incisivi dal punto di vista economico. Ma perchè scusa ad oggi c'è una norma che ti impedisce di fare la lattina in alluminio per il vino? Sono ignorante al riguardo. Non sapevo neanche della soglia del contante ma ho come l'impressione che sia uno sgarbo al signor grisù più che altro.

Tu bevi birra perche' tu fai una birra brandizzata che ho iniziato a bere prima che diventasse un brand che denota la persona.

Non c'e' una norma generale che vieta l' uso dell' alluminio ma e' l' insieme delle norme che compongono i disciplinari di produzione che lo fanno. 

Disciplinari per esempio che decidono il tappo da usare. Da noi per esempio alcuni produttori declassano il glera rivendicabile a doc/docg a igt per poter usare un normalissimo tappo a corona che il disciplinare non prevede e che a loro detta si adatta di piu' a una determinata tipologia di vino. Spesso sono cantine che vendono anche dabigiane ... (io non vendo dabigiane ma so a cosa servivano le dabigiane quando il glera doc era un igt. Il passaggio da igt a doc ha fatto un morto resuscitato da un russo nelle vicinanze di @Francesco F. ).

Comunque il prose' spaventa. Non e' il prezzo ma il floreale di ribes con un nota di chicco di caffe' appena tostato che prende il palato delle gallinelle. 

https://www.google.com/amp/s/www.winemag.it/prosecco-doc-conquista-wine-paris-2022-rose-spaventa-la-francia/%3famp

 

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? non ho tradito. Ho imparato a conoscere un nuovo prodotto, ad apprezzarlo, ed allo stesso tempo, ahimè, son diventato un po’ (molto) più selettivo nel bere anche i vini. 
 

A parte questo la nostra produzione è molto più altalenante rispetto che al vino. Nel secondo bene o male si può riuscire a confezionare lo stesso quantitativo di anno in anno. Nel settore brassicolo non è proprio cosi. Ed il 2020 ci ha in-segnato. 

Il 2021 lo abbiamo chiuso molto bene considerando che fino ad aprile ci siamo girati i pollici: 4300 hl (nel calcolo ricorda l’accisa.... so che nel settore enologico non la conoscete ?)

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(4300 hl*100)/0.75 = 575mila bottiglie c.a. Solo per dimensionare una cantina che deve avere una capienza di 4300*1.20 = 5200 hl di vasi vinari stabili con un ciclo di 4300/8 = 550*1.20 = 650/700 hl in autoclavi.

5200 + 700 = 6000 hl c.a. almeno. Una media cantina per i criteri nazionali. 

Confrontiamo il tuo prodotto e il varietale piu' redditizio che conosciamo entrambi.

Dati:

575mila/18mila bot/ql= 32 ettari c.a. di glera a doc ovvero 5750 ql.

Costi di campo:

A) ipotesi autoproduzione: costi gestione vigneto + ammortamento impianti (25mila eurini/ha) /terreno (125mila eurini/ha) in 20 anni (dimentichiamoci interessi a debito o di rendimento).

- produzione (32*5500 eurini/ha)= 175mila eurini

- ammortamenti: (150mila*32)/20 = 240mila eurini

= 175+240= 415mila eurini/575mila = 0.73 eurini/bottiglia (con mutuo 20a*9% = 1.05 eurini/bottiglia)

Se agli ammortamenti sostituiamo un affitto cosi':

- affitti: 8500*32 = 270mila eurini

= 175+270 = 445mila eurini/575mila = 0.79 eurini/bottiglia

B) ipotesi acquisto materia prima: 5750 ql*120 eurini/ql = 690mila eurini i.e/575mila = 1.2 eurini/bottiglia i.e.

Tralasciamo l' ipotesi di sfuso perche' non si addice ad un birrificio. 

Dimmi i tuoi costi di campo adesso. 

L' accisa la calcoliamo con i costi di amministrazione. Non l' ho dimenticata ?

Ps.: immagino che per un birrificio che punta tutto su un solo mercato non sia stato un periodo duro  Sto guardando adesso il tuo bilancino 2020 ?

Mi pare di intuire, pero', che non ti sei pentito di aver attraversato lo stradone. Ne sono veramente contento. 

Comunque oggi cosi':

20220219_071149.jpg

non restera' piu' raboso. Sapevo io che il mottense sarebbe tornato utile ?

Che ne sara' del glera in affitto 2020 a scontissimo ? La proprieta' avra' finito di mangiarsi le dita delle mani? Fortuna ci sono anche quelle dei piedi. 

Un altro che pensava di giocare nel nostro orticello finito castigato. 

Non lo faccio per me ma per l' intera categoria ? ho un cuore grande io. 

Finalmente abbiamo la risposta ufficiale alla domanda che ci perseguita da mesi: piantare glera e se si quale glera? 

Chi deve decidere ha piu' elementi per misurare il rischio che si assume. 

Non e' un consiglio. Dico solo in via ufficiosa che lo stesso ragionamento e' maturato anche nell' Asolo. Si attende solo l' ufficialita'.

Ps.: focus di medio l' OltrePo'. 

300 metri o 400 km, pari sono. L' ultima corsa prima del pensionamento. 

Speren ben.

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5 ore fa, CBO ha scritto:

(4300 hl*100)/0.75 = 575mila bottiglie c.a. Solo per dimensionare una cantina che deve avere una capienza di 4300*1.20 = 5200 hl di vasi vinari stabili con un ciclo di 4300/8 = 550*1.20 = 650/700 hl in autoclavi.

5200 + 700 = 6000 hl c.a. almeno. Una media cantina per i criteri nazionali. 

Confrontiamo il tuo prodotto e il varietale piu' redditizio che conosciamo entrambi.

Dati:

575mila/18mila bot/ql= 32 ettari c.a. di glera a doc ovvero 5750 ql.

Costi di campo:

A) ipotesi autoproduzione: costi gestione vigneto + ammortamento impianti (25mila eurini/ha) /terreno (125mila eurini/ha) in 20 anni (dimentichiamoci interessi a debito o di rendimento).

- produzione (32*5500 eurini/ha)= 175mila eurini

- ammortamenti: (150mila*32)/20 = 240mila eurini

= 175+240= 415mila eurini/575mila = 0.73 eurini/bottiglia (con mutuo 20a*9% = 1.05 eurini/bottiglia)

Se agli ammortamenti sostituiamo un affitto cosi':

- affitti: 8500*32 = 270mila eurini

= 175+270 = 445mila eurini/575mila = 0.79 eurini/bottiglia

B) ipotesi acquisto materia prima: 5750 ql*120 eurini/ql = 690mila eurini i.e/575mila = 1.2 eurini/bottiglia i.e.

Tralasciamo l' ipotesi di sfuso perche' non si addice ad un birrificio. 

Dimmi i tuoi costi di campo adesso. 

L' accisa la calcoliamo con i costi di amministrazione. Non l' ho dimenticata ?

Ps.: immagino che per un birrificio che punta tutto su un solo mercato non sia stato un periodo duro  Sto guardando adesso il tuo bilancino 2020 ?

Mi pare di intuire, pero', che non ti sei pentito di aver attraversato lo stradone. Ne sono veramente contento. 

 

I costi in campo purtroppo non li conosco. Non conosco la superficie “da noi” coltivata, le rese/ha ed i costi per le lavorazioni agromeccaniche.

Posso dire che, trasporti esclusi da e per la Germania, la maltazione costa(va?) 20/25 €/q.le. Fino allo scorso anno acquistare orzo maltato (parliamo di semplice Pils, non di cose “strane”) costava 50/55 €/q.le; ora siamo a 100 circa. 

Con 100 kg di orzo maltato si producono circa 450/500 lt di birra finita (dipende dalla qualità del filtro dell’impianto) con un mosto che ad inizio fermentazione ha 12 gradi Plato e a fine fermentazione un grado alcolico di circa 4,8/5.

Parlando di accisa per il 2022 è agevolata a 1,47€/hlg, diversamente sarebbe di 1,794 €/hlg (per i birrifici sotto i 10k hl, sopra questa soglia l’accisa è 2,99 €/hlg).

Aggiungiamo ammortamento sala cottura dove l’investimento per una da 40 hl a cotta varia dai 450 k€ ai 700 k€, più caldaia vapore a metano e gruppo frigo per il raffreddamento mosti.

Lo scorso anno abbiamo confezionato circa 545ooo bottiglie con media 0,4l distribuite tra Horeca e GDO. 

Nel 2020 mi son dovuto fare circa 2 mesetti di ferie forzate, poi, nella ripartenza è sopraggiunto un importante problema familiare che al momento mi tiene legato li. Questo per dire che non mi sono pentito, ma a causa del buco del 2020 alcuni accordi che avevo con la proprietà son saltati e mi son dovuto adeguare rifiutando a luglio 2021 una vantaggiosa offerta di lavoro. (Di nuovo di là dello stradone, a metà tra il birrificio e la cantina ?)

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(4500 hl/4.5) = 1000 ql*100 eurini/ql = 100mila eurini i.e. di orzo.

Manteniamoci alti e fissiamo un costo di materia prima omnicomprensivo di 300mila eurini i.e. 

Riassumendo e prendendo a riferimento l' ipotesi di acquisto da terzi della materia prima abbiamo vino vs birra =690mila vs 300mila eurini i.e. ovvero un rapporto di 2,5/1 a vantaggio del birrificio.

Veniamo alla seconda voce quella che ci distingue di piu' da un punto di vista operativo: cantina. Io rispetto a te anche acquistando uva da terzi ho 10/15 giorni su 365 per lavorarla e devo anche disporre di una capacita' di stoccaggio per conservarla in toto per almeno 40 giorni.

Abbiamo detto che per produrre 575mila bottiglie di bolle da 4200 hl di basi ci serve una capacita' di almeno 6mila hl tra fermentazione + stoccaggio (5200 hl) e presa di spuma (700 hl).

Ipotiziamo di lavorare con vasi di fermentazione/stoccaggio da 520 hl e autoclavi da 100 hl.

5200/520 = 10*65mila = 650mila eurini + 700/100 = 7*40mila = 280mila eurini = 930mila eurini i.e. Prezzo misto nuovo/usato.

Per me i vasi vanno coperti (ne avevo gia' discusso) altri li tengono esterni. Prendiamo l' ipotesi piu' favorevole e decidiamo di lasciare anche le autoclavi a cielo aperto su una platea gia' esistente.

Diversamento dovremo avere una mq coperto di almeno 600/700 mq*7mt di altezza almeno. 

Prima dei vasi pero' serve ricevere e lavorava la materia prima. Prima e dopo i vasi devo avere strumenti di trasferimento/filtraggio dimensionati. 

Come dimensionare questi 2 settori? Ovvero quanti ql/giorno lavoro in vendemmia. 

Considerato anche il gruppo frigorie per arrivare all' ingresso della linea di imbottigliamento devi mettere sul piatto almeno 1.5/1.6milioni a salire. Dipende da come dimensioni il ricevimento, ripeto. Il ricevimento condiziona il resto. 

Linea di imbottigliamento. Se la fase preimbottigliamento e' condizianata dal volume giornaliero nel breve 10/15 giorni, l' imbottigliamento deve rispondere ad una domanda simile ma diversa: accendo gli interruttori tutti i di' per riempire (575mila/200 giorni) = 2500/3000 bottiglie/giorno o opto per una linea da 10/15mila bottiglie/giorno per efficientare? 

Io ho la mia idea e a chi mi ha chiesto un consiglio ho sempre consigliato di non guardarsi i piedi ma la punta della propria ombra. Tradotto vale la pena avere una linea di imbottigliamento sotto certi volumi? O non e' piu' conveniente farselo imbottigliare a casa? Il criterio a mio modesto parere e' quello di valutare la clientela. 

Io ho cambiato 2 volte la linea di imbottigliamento nel coneglianese. Fatta l' esperienza, nel padovano ho dimensionati spazi e strumentali per una capacita' che ancora non ho ma che arrivera' spero ?

Una linea base usata da tutti i giorni si trova (il 2021 era un anno in cui cercare) a 80/120mila 

Arrivato agli scatoloni come sai non posso carricarli sui camion subitissimo ma devo conservarli per 30 giorni. 

Se i vasi possono stare all' aperto il reparto imbottigliamento e stoccaggio prevedono un tetto. 

 

In sintesi il costo strumentale per un volume di 4200 hl e' di almeno 1.4/1.6milioncini se ricorri anche all' usato. Ex novo superi i 2milioncini con estrema facilita'.

Piu' grande e' il volume piu' basso e' il costo strumentale dell' hl.

Comunque per iniziare bene la settimana vi porto una felice novella: le pulizie di primavera sono iniziate. 

Si spolvera. 

A me non mi tocca per niente. Focus oltrePo'. Il resto solo estirpo.

20220221_071152.jpg

 

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@CBO piange il morto insomma...tipicamente veneto, su questo non c'è dubbio

hai fatto però un errore grossolano : il valore di mercato del terreno è abbastanza basso (125K), meglio raddoppiare... altrimenti i conti sono falsati (...almeno puoi piangere il morto per qualcosa)

per il resto concordo su abbastanza tutto. e spero la regione non approvi la richiesta di espianto.

Dal punto di vista del mercato capisco tutta la necessità, ma il consorzio avrebbe anche altre armi per giocarsi la quantità necessaria: basta aumentare la produzione a disciplinare! e riportarla a 180 +36

è davvero triste il balletto che viene fatto al fine di agevolare i grandi proprietari, che hanno investito su glera 3-4 anni fa, ma i cui proventi non sono agricoli, ovvero sono industriali.

Non so, ritorno sempre a dire che chi vive di agricoltura, alla fine viene bastonato, chi investe i profitti (talvolta non proprio puliti) (scusate l'illazione) da altre attività viene premiato e facilitato

Con buona pace dei grossi terzisti che spesso vivono su queste macro realtà industriali.

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Adesso, Francesco F. ha scritto:

@CBO piange il morto insomma...tipicamente veneto, su questo non c'è dubbio

hai fatto però un errore grossolano : il valore di mercato del terreno è abbastanza basso (125K), meglio raddoppiare... altrimenti i conti sono falsati (...almeno puoi piangere il morto per qualcosa)

per il resto concordo su abbastanza tutto. e spero la regione non approvi la richiesta di espianto.

Dal punto di vista del mercato capisco tutta la necessità, ma il consorzio avrebbe anche altre armi per giocarsi la quantità necessaria: basta aumentare la produzione a disciplinare! e riportarla a 180 +36

è davvero triste il balletto che viene fatto al fine di agevolare i grandi proprietari, che hanno investito su glera 3-4 anni fa, ma i cui proventi non sono agricoli, ovvero sono industriali.

Non so, ritorno sempre a dire che chi vive di agricoltura, alla fine viene bastonato, chi investe i profitti (talvolta non proprio puliti) (scusate l'illazione) da altre attività viene premiato e facilitato

Con buona pace dei grossi terzisti che spesso vivono su queste macro realtà industriali.

Il valore fondiario non lo puoi calcolare sul tuo dove si scannano tra vicini. 

L' ho gia' scritto piu' volte: il pordenonese l' ho camprato a 3.65 eurini mq. Il Montello a 18.4. A Susegana a 12.1 ...

Da te sono arrivati 4 anni fa a 22 e qualcosa per 6 ettari. Partiti da 17 secchi. O mi sgaglio?

Sempre seminativi.

Se invece ti riferisci al valore fondiario post impianto l' affare piu' affare che ho fatto per tutti gli eredi e' stato indubbiamente il padovano. 

Solo per quello dovrebbero portarmi l' acqua con le orecchie. 

Per il resto si era gia' scritto: non dovete cedere sui 216 perche' e' a vostro danno ma non spettava a voi ma alla Coldiretti ma se la Coldiretti nomina a presidente un industriale ... ?

C'era uno nel fol che sosteneva l' utilita' di mantenere il glera tal quale come cuscinetto per le emergenze, se ricordi ... se vuoi cerco i post perche' concetto piu' volte ribadito nel 2017/18.

Un cuscinetto antieconomico da remunerare con un prelievo una tantum in denaro dalla doc pur di evitare iniziative di estirpo. 

Tutto scritto. Quando Giorgio da neo presidente Coldiretti disse "il glera va assorbito perche' un problema" tracciava una scelta gia' fatta da pochi per il resto. 

Non c'e' democrazia nel bisnis.

 

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(4500 hl/4.5) = 1000 ql*100 eurini/ql = 100mila eurini i.e. di orzo.
Manteniamoci alti e fissiamo un costo di materia prima omnicomprensivo di 300mila eurini i.e. 
Riassumendo e prendendo a riferimento l' ipotesi di acquisto da terzi della materia prima abbiamo vino vs birra =690mila vs 300mila eurini i.e. ovvero un rapporto di 2,5/1 a vantaggio del birrificio.
Veniamo alla seconda voce quella che ci distingue di piu' da un punto di vista operativo: cantina. Io rispetto a te anche acquistando uva da terzi ho 10/15 giorni su 365 per lavorarla e devo anche disporre di una capacita' di stoccaggio per conservarla in toto per almeno 40 giorni.
Abbiamo detto che per produrre 575mila bottiglie di bolle da 4200 hl di basi ci serve una capacita' di almeno 6mila hl tra fermentazione + stoccaggio (5200 hl) e presa di spuma (700 hl).
Ipotiziamo di lavorare con vasi di fermentazione/stoccaggio da 520 hl e autoclavi da 100 hl.
5200/520 = 10*65mila = 650mila eurini + 700/100 = 7*40mila = 280mila eurini = 930mila eurini i.e. Prezzo misto nuovo/usato.
Per me i vasi vanno coperti (ne avevo gia' discusso) altri li tengono esterni. Prendiamo l' ipotesi piu' favorevole e decidiamo di lasciare anche le autoclavi a cielo aperto su una platea gia' esistente.
Diversamento dovremo avere una mq coperto di almeno 600/700 mq*7mt di altezza almeno. 
Prima dei vasi pero' serve ricevere e lavorava la materia prima. Prima e dopo i vasi devo avere strumenti di trasferimento/filtraggio dimensionati. 
Come dimensionare questi 2 settori? Ovvero quanti ql/giorno lavoro in vendemmia. 
Considerato anche il gruppo frigorie per arrivare all' ingresso della linea di imbottigliamento devi mettere sul piatto almeno 1.5/1.6milioni a salire. Dipende da come dimensioni il ricevimento, ripeto. Il ricevimento condiziona il resto. 
Linea di imbottigliamento. Se la fase preimbottigliamento e' condizianata dal volume giornaliero nel breve 10/15 giorni, l' imbottigliamento deve rispondere ad una domanda simile ma diversa: accendo gli interruttori tutti i di' per riempire (575mila/200 giorni) = 2500/3000 bottiglie/giorno o opto per una linea da 10/15mila bottiglie/giorno per efficientare? 
Io ho la mia idea e a chi mi ha chiesto un consiglio ho sempre consigliato di non guardarsi i piedi ma la punta della propria ombra. Tradotto vale la pena avere una linea di imbottigliamento sotto certi volumi? O non e' piu' conveniente farselo imbottigliare a casa? Il criterio a mio modesto parere e' quello di valutare la clientela. 
Io ho cambiato 2 volte la linea di imbottigliamento nel coneglianese. Fatta l' esperienza, nel padovano ho dimensionati spazi e strumentali per una capacita' che ancora non ho ma che arrivera' spero
Una linea base usata da tutti i giorni si trova (il 2021 era un anno in cui cercare) a 80/120mila 
Arrivato agli scatoloni come sai non posso carricarli sui camion subitissimo ma devo conservarli per 30 giorni. 
Se i vasi possono stare all' aperto il reparto imbottigliamento e stoccaggio prevedono un tetto. 
 
In sintesi il costo strumentale per un volume di 4200 hl e' di almeno 1.4/1.6milioncini se ricorri anche all' usato. Ex novo superi i 2milioncini con estrema facilita'.
Piu' grande e' il volume piu' basso e' il costo strumentale dell' hl.
Comunque per iniziare bene la settimana vi porto una felice novella: le pulizie di primavera sono iniziate. 
Si spolvera. 
A me non mi tocca per niente. Focus oltrePo'. Il resto solo estirpo.
20220221_071152.thumb.jpg.d9b1b65cdd95acd0d49c85798ce2caae.jpg
 
100 euro di malto forse! 100 di orzo è roba da sogni di mezza estate.
I costi energetici di un birrificio?

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16 ore fa, CultivarSé ha scritto:

100 euro di malto forse! 100 di orzo è roba da sogni di mezza estate.
I costi energetici di un birrificio?

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Mi riferivo all' orzo indicato dal collega.

I costi energetico rientrano nella voce C: amministrazione. 

Nel mentre ti faccio un altra domanda: i costi di frigoria per 4200 hl? ?

Comunque qui il discorso dell' amico Putin, maestro di sudeti e cateti, con una d e t, prima di marciare sulla sua capezzagna. 

Sudeti/cateti : Putin = Oltrepo' : Cbo. Equazione di peis chipin.

Versione da cui sono state espunte le parti non pertinenti ovviamente. 

https://winenews.it/it/carlo-petrini-dobbiamo-cambiare-i-parametri-e-cominciare-a-pensare-ai-beni-comuni-e-relazionali_462607/

 

Modificato da CBO
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Mi riferivo all' orzo indicato dal collega.
I costi energetico rientrano nella voce C: amministrazione. 
Nel mentre ti faccio un altra domanda: i costi di frigoria per 4200 hl?
Comunque qui il discorso dell' amico Putin, maestro di sudeti e cateti, con una d e t, prima di marciare sulla sua capezzagna. 
Sudeti/cateti : Putin = Oltrepo' : Cbo. Equazione di peis chipin.
Versione da cui sono state espunte le parti non pertinenti ovviamente. 
https://winenews.it/it/carlo-petrini-dobbiamo-cambiare-i-parametri-e-cominciare-a-pensare-ai-beni-comuni-e-relazionali_462607/
 
PutIn in italia non ci sono, chi ha tentato di invadere i trrritori, Risiko vitivinicolo, è finoto male
I furbi imbottogliatori restano nel loro contuccio tintinnante.
A voler vedere l'OltrePo è roma ai tempi di Cesare, a Conegliano, Asolo, Valdobbiadone, i Pastori artuali Incappucciati, amdavano a cacco di marmotte. In qieste aree è nata la viticoltura è nata non che si sia troppo evoluta ma si sa che sono trrre do tradozionalisti. No Putin, sono i Compagni del Profeta, misti Talebahn e Komeijnisti.

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