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agrivoltaico


Simo23

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2 ore fa, Cri78 ha scritto:

O c'è qualcosa che mi sfugge o io tutto sto interesse per l'agrivoltaico non lo vedo

Per 1 Mw ci vuole un milione, che viene 600.000 € al netto del 40 % a fondo perduto. Quindi con un mutuo in 20 anni al 5% sono 48.000 €/anno (e non so se te lo fanno in 20 anni....). Facciamo 50.000 con assicurazione 

I ricavi agricoli su un ettaro e mezzo sono irrilevanti, mettiamo che ci paghi il tenere pulito vicino ai tralicci e il lavaggio (forse)

La tariffa incentivante, se non sbaglio, è 0,085 + 0,01 = 0,095 €/kwh x 1.100.000 kwh al nord  sommano 104.000 €

Quindi alla fine, se tutto va bene, e, cosa fondamentale, la terra è già tua, ti butti in un'impresa finanziaria del genere per 50.000 € all'anno 

D'accordo che lui ti produce mentre tu stai sul divano a bere una birra, ma secondo me è un po poco. La tariffa doveva essere sugli 0,15 almeno. Ma soprattutto perché se vai a vedere le tariffe di 0,44 dei primi fotovoltaici o gli 0,28 dei primi biogas, le balle ti girano non poco 

 

50 mila € annui netti li consideri pochi? Secondo me non sono pochi... anzi... se poi uno di soldi ne ha un po da parte e fa meno mutuo, subito schizzano ancora più su.

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  • 1 mese dopo...

Fotovoltaico, in Ue possibile aggiungere 560 GW solo sui tetti

  

 
 

Dal JRC una stima del potenziale FV su edifici, bacini idro e barriere stradali: 1,12 TW, teoricamente, cui si aggiungono 944 GW dall'agrivoltaico usando solo l'1% della superficie agricola.

 

Nell’Ue potremmo installare oltre 1 TW di nuova potenza da fotovoltaico solo su tetti, bacini idroelettrici e barriere stradali.

Senza considerare i costi, ovviamente ben superiori rispetto a quelli del FV convenzionale a terra, potremmo dunque aggiungere su coperture, strade e invasi delle dighe un volume che supera il target 2030 fissato dalla Solar Strategy europea, pari a circa 720 GW.

Questa la conclusione cui è arrivato uno studio del Joint Research Center della Commissione europea, che si presenta come “un utile punto di partenza per la definizione delle politiche a livello nazionale e regionale, nonché per la ricerca e l’analisi dettagliata di soluzioni specifiche per località”.

Il lavoro del JRC (link in basso) si pone nella cornice della Strategia solare varata dalla Commissione nel 2022, che tra le altre cose evidenza la necessità di un uso multiplo dello spazio per far crescere il fotovoltaico.

La conclusione è che con le tre soluzioni proposte, cioè FV su edifici, galleggiante su bacini idro e nelle barriere stradali, si potrebbero aggiungere in teoria 1.120 GW, di cui 560 GW dal fotovoltaico su tetto, 403 GW dal FV bifacciale verticale lungo strade e ferrovie e 157 GW da impianti galleggianti sui bacini idroelettrici.

Da sottolineare che questo studio non considera una soluzione molto interessante per aggiungere FV con uso multiplo dello spazio, quella del fotovoltaico sulle pensiline nei parcheggi, mentre all’altra grande strada, quella dell’agrovoltaico, il JRC ha dedicato un altro lavoro, pubblicato a ottobre 2023, in cui si stima che facendo impianti solo sull’1% della superficie agricola utilizzata dell’Ue potremmo installare circa 944 GW.

La ricerca fa anche una stima di quanto il FV su tetti, barriere e bacini potrebbe produrre (ipotizzando moduli con efficienza al 22%): teoricamente 1.208 TWh/anno, circa il 48% del consumo totale di elettricità in Ue nel 2022 (2.495 TWh/anno).

Tra i cinque paesi con il più alto potenziale di generazione da queste installazioni ci sono Francia, Germania, Italia, Spagna e Svezia, che potrebbero contribuire con 716 TWh/anno, grazie soprattutto al fotovoltaico sui tetti, seguito da quello lungo strade e ferrovie.

poetnziale-fv-tett-strade-bacini-paesi-d

L’Italia, si legge, potrebbe teoricamente rimpiazzare fino al 47% della produzione elettrica attuale con il FV su tetti, barriere stradali e bacini idro.

In Finlandia e Svezia, invece, il potenziale maggiore è nel fotovoltaico galleggiante, per le notevoli estensioni di bacini idro di questi due paesi.

Le stime del JRC sono state fatte con le più moderne tecniche di analisi geospazionale, considerando fattori come la geografia, le aree protette, i vincoli ambientali e le limitazioni all’uso del territorio.

Per i tetti, escludendo il 74% delle aree delle coperture con orientamento e/o inclinazione sfavorevole, altri usi, ombreggiatura etc, lo studio stima che ci siano 7.150 km2, pari allo 0,17 % della superficie totale dell’Ue su cui si potrebbero installare impianti fotovoltaici.

Quanto al fotovoltaico galleggiante, lo studio esamina il potenziale su 337 bacini idroelettrici esistenti nell’Unione, ipotizzando una copertura della superficie del 10% (“valore di compromesso ottimale tra impatto ambientale, riduzione dell’evaporazione, costi di investimento e fattibilità” , si spiega), ed escludendo le dighe sotto ai 5 MW e i bacini nelle aree protette Natura 2000: ne esce un’area potenziale di 1.608 km quadrati.

Quanto alle barriere lungo strade e ferrovie, si è ipotizzato di usare strutture verticali di 4 m di altezza (poiché una tipica barriera antirumore sulle autostrade ha un’altezza di 4,2 m), senza moduli nel primo metro da terra e considerando solo i tratti rettilinei con orientamenti favorevoli, esclusi quelli nei centri abitati.

Insomma c’è tanto spazio per fare FV senza occupare suolo, anche se va sottolineato nuovamente che lo studio non considera i costi: se vogliamo aggiungere potenza solare velocemente e con il miglior rapporto costi-benefici, leggasi senza incentivi, queste strade devono essere complanari e non alternative a quella dei grandi impianti a terra.

 

https://www.qualenergia.it/articoli/fotovoltaico-ue-possibile-aggiungere-560-gw-solo-tetti/

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  • 1 mese dopo...

Nei giorni scorsi ho partecipato ad un convegno sull'agrivoltaico è stato detto più volte che mancano ancora le linee guida. La ditta ha provato comunque ha presentato un business plan di cui allego la foto, tuttavia manca l'assicurazione che secondo il tecnico si aggirerebbe intorno ai 5000 euro anno. L'altra cosa che secondo me non si considera è che il 40% del pnrr lo stato (o chi per lui) non te lo da subito quindi il mutuo dovrebbe essere calcolato sull'intero importo 

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io non ne capisco niente in merito, ma sono stato stupito la scorsa settimana quando un tecnico mi ha detto che lo studio in cui lavora ha mandato avanti più di cento pratiche in un giorno per agrivoltaico nella nostra zona (pianura trevigiana)

pensavo intendesse a tetto, invece intendeva che la maggior parte era a terra 

 

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4 ore fa, Francesco F. ha scritto:

io non ne capisco niente in merito, ma sono stato stupito la scorsa settimana quando un tecnico mi ha detto che lo studio in cui lavora ha mandato avanti più di cento pratiche in un giorno per agrivoltaico nella nostra zona (pianura trevigiana)

pensavo intendesse a tetto, invece intendeva che la maggior parte era a terra 

 

A mio parere l'idea dell'agrivoltaico non è del tutto sbagliata, ovviamente a patto che sia fatto in maniera tale da poter coltivare al di sotto. Zone come la maremma o il tavoliere delle puglie ad esempio, trarrebbero vantaggio da un impianto agrivoltaico, il terreno infatti si manterrebbe più umido e le piante sarebbero protette dall’eccessivo irraggiamento solare.  Inoltre con la realizzazione di siepi arboreo-arbustive si andrebbe comunque a mitigare l'impatto visivo. Un agricoltore dunque potrebbe affittare il proprio terreno e continuare la produzione.

In altre zone della penisola però penso che andrebbe proibita la realizzazione.

Considerando poi che in alcune zone la produzione agricola è prevalentemente basata sul mais e garantisce la continuità degli allevamenti locali, l'agrivoltaico dunque non è compatibile a causa dell’altezza delle colture e dei mezzi ad essa collegati.

Prendo la pianura trevigiana come esempio. Gli appezzamenti negli anni si sono ridotti sempre di più via dell'urbanizzazione, gli industriali comprano terreni per produrre vino/olio di produzione propria e le cantine prendono in affitto terreni con contratti ventennali ad importi folli (3/4 il valore di mercato).  Agli agricoltori e allevatori cosa resta? Questo per dire che temo che con l'agrivoltaico si vada a peggiorare la situazione che stiamo vivendo da qualche anno. 

Nel nord Italia, specialmente nelle zone servite da irrigazione artificiale il vantaggio dell'ombreggiatura è pressoché minimo e dunque si andrebbe verso un agricoltaico tradizionale che non comporta altri benefici se non, in caso di affitto a terzi, il canone d'affitto, che probabilmente è maggiore rispetto alla media di mercato.

I business plan per la realizzazione infatti sono validi, e le grandi multinazionali investono, poiché è concesso e assolutamente lecito. Per chi invece ha un attività collegata alla produzione agricola e non può privarsi di essa è impensabile l'investimento. I terreni disponibili alle coltivazioni tradizionali diminuiscono, i prezzi degli affitti dunque aumentano, e il valore delle materie prime? Quello resta un incognita.

Probabilmente chi scrive le leggi non le considera queste situazioni...

 

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  • 2 settimane dopo...

Mi sono interessato a questo argomento perchè ho ricevuto varie offerte e consigli sopratutto di agrivoltaico sopra vigneti. Premetto che esco da investimenti fatti 2011 di fotovoltaico sopra tetto capannoni ( circa 60 Kw tra vecchia stalla e capannoni) e vi posso dire che tutte ste soddisfazioni promesse non le ho ricevute, tra burocrazia, extraprofitti, problemi di impianto, assicurazioni poi lasciamo perdere grandine scorso anno che ho dovuto buttare via tutto inverter compresi perchè si e no mi si erano salvati il 7/8 % dei pannelli ( se non ci credete vi allego foto dei pannelli BUCATI e dopo aver bucato i pannelli ha inciso i pannelli sandwich del tetto, il primo strato lamiera). Ora non riesco a trovare un'assicurazione che mi voglia coprire a pieno, tanti proprio si rifiutano.

Detto questo, grazie assicurazione, il mio dubbio è dato che lo smaltimento dei pannelli deve essere eseguito da ditte apposite ( stile eternit), sulla terra, vigneto, che cazzo succede se viene giu una grandinata come scorso anno? Interviene l' Arpa e mi manda a puttane la terra? i Vigneti? Mi vieta di entrare a raccogliere perchè inquinamento di non so che cazzo di colle o inquinanti in genere.( Sappiamo come funziona l'Italia). Chi ne parla di questo? Qualcuno riesce a darmi delucidazioni a riguardo? Io non penso di investirci soldi, ho paura di prenderne tante ma tante nel cu**. Ora ti promettono l'assurdo e poi te lo mettono nel cosidetto, ho perso la voglia di investire soldi su ste cose. Ma tanto nessuno mi darà certezze, troppo rischio, poi si punta il dito sull'ultima ruota del carro come al solito.

Modificato da Agri.90
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Aggiungo https://iris.enea.it/retrieve/dd11e37c-e332-5d97-e053-d805fe0a6f04/RT-2020-07-ENEA.pdf

Documento scritto da Enea, nel 2020, quiindi non da pinco pallo: "I pannelli e parti di essi possono rilasciare nel terreno, nelle falde o in atmosfera sostanze altamente inquinanti"

 A voi le considerazioni...

Modificato da Agri.90
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Da come ho capito oggi è tardi per partire da zero con un progetto agrivoltaico.

Questione interessante alla quale non so rispondere è il quesito legato a eventuale contaminazione del terreno dovuta a agenti atmosferici estremi come purtroppo ti è capitato.

Altra questione è la vendita dell'energia, le grosse aziende fanno impianti solo dopo aver stabilito il prezzo di vendita dell'energia prodotta, in caso di mancato accordo non fanno nulla come riportato in questo articolo

https://www.expoclima.net/eolico-offshore-il-fallimento-asta-nel-regno-unito

Quindi assicurarsi bene a quanto si vende l'energia.

Se la si vende a prezzo zonale orario consiglio di andare sul sito del GME per farsi un'idea degli importi

https://www.mercatoelettrico.org/it/Default.aspx

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1 ora fa, Agri.90 ha scritto:

Mi sono interessato a questo argomento perchè ho ricevuto varie offerte e consigli sopratutto di agrivoltaico sopra vigneti. Premetto che esco da investimenti fatti 2011 di fotovoltaico sopra tetto capannoni ( circa 60 Kw tra vecchia stalla e capannoni) e vi posso dire che tutte ste soddisfazioni promesse non le ho ricevute, tra burocrazia, extraprofitti, problemi di impianto, assicurazioni poi lasciamo perdere grandine scorso anno che ho dovuto buttare via tutto inverter compresi perchè si e no mi si erano salvati il 7/8 % dei pannelli ( se non ci credete vi allego foto dei pannelli BUCATI e dopo aver bucato i pannelli ha inciso i pannelli sandwich del tetto, il primo strato lamiera). Ora non riesco a trovare un'assicurazione che mi voglia coprire a pieno, tanti proprio si rifiutano.

Detto questo, grazie assicurazione, il mio dubbio è dato che lo smaltimento dei pannelli deve essere eseguito da ditte apposite ( stile eternit), sulla terra, vigneto, che cazzo succede se viene giu una grandinata come scorso anno? Interviene l' Arpa e mi manda a puttane la terra? i Vigneti? Mi vieta di entrare a raccogliere perchè inquinamento di non so che cazzo di colle o inquinanti in genere.( Sappiamo come funziona l'Italia). Chi ne parla di questo? Qualcuno riesce a darmi delucidazioni a riguardo? Io non penso di investirci soldi, ho paura di prenderne tante ma tante nel cu**. Ora ti promettono l'assurdo e poi te lo mettono nel cosidetto, ho perso la voglia di investire soldi su ste cose. Ma tanto nessuno mi darà certezze, troppo rischio, poi si punta il dito sull'ultima ruota del carro come al solito.

le offerte che hai ricevuto erano per una cessione del diritto di superficie/affitto o saresti stato tu in prima persona a fare tutto?

 

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Adesso, EnricoTr ha scritto:

le offerte che hai ricevuto erano per una cessione del diritto di superficie/affitto o saresti stato tu in prima persona a fare tutto?

 

Io di persona a fare tutto oltre che su qualche appezzamento dare in affitto.

Dipende da regione a regione secondo me, però in generale si è al limite con la decisione se partire o no.

Più che il prezzo dell'energia che in un modo o nell'altro secondo me ottieni la quadra sui terreni di proprietà, e ottima anche direi. Quello che secondo me non avrà una quadra saranno i danni da eventi atmosferici che posso inquinare il terreno, in proposito non c'è una linea guida, non si sa nulla di nulla e dato che ste cose sono le tipiche all'italiana, mi spaventa, chi mi assicura quello che metto sotto? un conto è un possibile seminativo, un conto è l'impianto di un vigneto. Perchè quello che paga è sempre l'agricoltore, oltre che bloccarmi l'investimento che sta sotto che non mi tocchi anche far bonificare( Sarebbe come avere una discarica a cielo aperto). C'è pargono tutte ipotesi utopiche però chi lo sa che fra 4/5/10 anni a causa degli eventi non venga fuori inquinamenti importanti. Io ripeto non investirei ora come ora, questa cosa non è legiferata e la ritengo più importante dell'investimento anche a livello economico.

Sento puzze strane, un conto sono i piccoli impianti casalinghi o su capannoni. Un conto sono migliaia su migliaia di ettari. Ho posto la questione perch quando pongo la domanda nessuno mi dà una risposta. Nessuno.

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5 ore fa, Agri.90 ha scritto:

Io di persona a fare tutto oltre che su qualche appezzamento dare in affitto.

Dipende da regione a regione secondo me, però in generale si è al limite con la decisione se partire o no.

Più che il prezzo dell'energia che in un modo o nell'altro secondo me ottieni la quadra sui terreni di proprietà, e ottima anche direi. Quello che secondo me non avrà una quadra saranno i danni da eventi atmosferici che posso inquinare il terreno, in proposito non c'è una linea guida, non si sa nulla di nulla e dato che ste cose sono le tipiche all'italiana, mi spaventa, chi mi assicura quello che metto sotto? un conto è un possibile seminativo, un conto è l'impianto di un vigneto. Perchè quello che paga è sempre l'agricoltore, oltre che bloccarmi l'investimento che sta sotto che non mi tocchi anche far bonificare( Sarebbe come avere una discarica a cielo aperto). C'è pargono tutte ipotesi utopiche però chi lo sa che fra 4/5/10 anni a causa degli eventi non venga fuori inquinamenti importanti. Io ripeto non investirei ora come ora, questa cosa non è legiferata e la ritengo più importante dell'investimento anche a livello economico.

Sento puzze strane, un conto sono i piccoli impianti casalinghi o su capannoni. Un conto sono migliaia su migliaia di ettari. Ho posto la questione perch quando pongo la domanda nessuno mi dà una risposta. Nessuno.

Bisognerebbe chiedere a questi

https://video.corriere.it/video-virali/centinaia-pannelli-solari-distrutti-grandine-ripresa-dall-alto/cd68d994-ecf6-11ee-9b2a-e24dadf21a23

Personalmente non credo serva bonificare il terreno però alzo le mani.

Il prezzo dell'energia venduta è secondario solo nel caso di contributo  sostanzioso come avviene per lagrivoltaico, e non mi riferisco solo al contributo sulla realizzazione, ma anche a quello relativo all'energia venduta.

Il libero mercato come è strutturato adesso, partorirà giornate in cui l'energia viene pagata 2 centesimi come avviene da un paio di mesi in Spagna e Portogallo, durante i picchi di produzione fotovoltaica (dalle 10:00 alle 15:00)

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Vengo ora dalla riunione con una società di progettazione che dovrebbe curare un impianto agrivoltaico nel mio comune e dovrei darle diritto di superficie su circa 1,4 ettari che non sono di certo importanti per il resto dell'azienda. Per i costi di smaltimento ( eventuale) a fine impianto però, dovrebbero versare una somma o una fideiussone assicurativa come se fosse un normale elettrodomestico. Una sorta di RAEE ma moolto più grande. E se lo smaltimento dovesse arrivare prima della fine naturale dell'impianto? A parte le cifre ( 3500 euro per anno per 30 anni con la possibilità di attualizzare al 50% all'inizio ) che mi sembrano un tantino troppo oscillanti per i miei gusti, la parte "agricola" della proposta è facoltativa e soprattutto consiste, se me la ha voluta spiegare bene , in una quota fissa ma solo per la coltivazione non specificando se riguarda le lavorazioni o anche l'acquisto di mezzi tecnici. Di sicuro non riguarda la raccolta e la vendita dei prodotti. Ma che razza di proposta è? Cioè si parla di coltivazioni specializzate , quindi no pascolo in quanto è stato tolto dalla regione sardegna ( strano anche questo ) anche irrigue. Ne riparlerò però detta così mi sembra una proposta fatta apposta perchè venga rifiutata. Altra cosa impianto su pali posti a 9,5 metri di interfila circa. Copre o dovrebbe coprire il 15 % della superficie occupata. Si riesce a fare una stima della produzione in kwh ? Indicativamente ovvio. Mia curiosità personale. Altra cosa che dovrei chiedere : nel caso dell'affitto anno per anno la quota annuale segui andamento dell'inflazione o rimane fissa ?

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57 minuti fa, superbilly1973 ha scritto:

Vengo ora dalla riunione con una società di progettazione che dovrebbe curare un impianto agrivoltaico nel mio comune e dovrei darle diritto di superficie su circa 1,4 ettari che non sono di certo importanti per il resto dell'azienda. Per i costi di smaltimento ( eventuale) a fine impianto però, dovrebbero versare una somma o una fideiussone assicurativa come se fosse un normale elettrodomestico. Una sorta di RAEE ma moolto più grande. E se lo smaltimento dovesse arrivare prima della fine naturale dell'impianto? A parte le cifre ( 3500 euro per anno per 30 anni con la possibilità di attualizzare al 50% all'inizio ) che mi sembrano un tantino troppo oscillanti per i miei gusti, la parte "agricola" della proposta è facoltativa e soprattutto consiste, se me la ha voluta spiegare bene , in una quota fissa ma solo per la coltivazione non specificando se riguarda le lavorazioni o anche l'acquisto di mezzi tecnici. Di sicuro non riguarda la raccolta e la vendita dei prodotti. Ma che razza di proposta è? Cioè si parla di coltivazioni specializzate , quindi no pascolo in quanto è stato tolto dalla regione sardegna ( strano anche questo ) anche irrigue. Ne riparlerò però detta così mi sembra una proposta fatta apposta perchè venga rifiutata. Altra cosa impianto su pali posti a 9,5 metri di interfila circa. Copre o dovrebbe coprire il 15 % della superficie occupata. Si riesce a fare una stima della produzione in kwh ? Indicativamente ovvio. Mia curiosità personale. Altra cosa che dovrei chiedere : nel caso dell'affitto anno per anno la quota annuale segui andamento dell'inflazione o rimane fissa ?

Quindi 3500€/anno*30*50%= 52500€ a ettaro, quanto vale il terreno da voi? Scommetto che la società non intende aquistare il terreno....

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3 ore fa, EnricoTr ha scritto:

Bisognerebbe chiedere a questi

https://video.corriere.it/video-virali/centinaia-pannelli-solari-distrutti-grandine-ripresa-dall-alto/cd68d994-ecf6-11ee-9b2a-e24dadf21a23

Personalmente non credo serva bonificare il terreno però alzo le mani.

Il prezzo dell'energia venduta è secondario solo nel caso di contributo  sostanzioso come avviene per lagrivoltaico, e non mi riferisco solo al contributo sulla realizzazione, ma anche a quello relativo all'energia venduta.

Il libero mercato come è strutturato adesso, partorirà giornate in cui l'energia viene pagata 2 centesimi come avviene da un paio di mesi in Spagna e Portogallo, durante i picchi di produzione fotovoltaica (dalle 10:00 alle 15:00)

Eee ma li in America fanno un buco e nascondono tutto.

in Italia ti chiedono anche la forma dell foglia dell’erba che ci semini sotto ai pannelli

non so io adesso parlo di bonifica però se ci pensi alla fine ed è 20 anni che ho pannelli a casa è come avere eternit quando vai a smaltirli.

parlando con chi li smaltisce l’anno scorso c’è mi dicevano che era come buttare arsenico sulla falda, perché contengono colle e silici trattati con metalli pesanti e altri inerti tipo polifloururi mi pare stesse composizioni del teflon che è altamente inquinante in produzione e sull’umano.

Quindi sicuramente nascerà questo problema non possiamo non metterlo in conto, perché prima contavi 2 kw su 4 case in tutta Italia qua si sta parlando di 2/300 gigawatt in tutta Italia, sui terreni, tral’altro.

per gli smaltimenti dipende che accordi hanno fatto le aziende che li montano, se hanno fatto accordi con ditte che li smaltiscono pagando una sorta di RAEE ( per farla breve).

non ci sono problemi se si presenta problema anche prima del fine vita pannelli perché alla fine è una sorta di propria RAEE per singolo pannello.

oppure fai a meno di fare accordi, chiami le ditte, te lo mettono in quel posto, perché quella maledetta volta che ho cannato ditta installatrice che non aveva questi accordi, me la sono presa lì perché per smaltirli mi hanno chiesto di impilarli su dei bancali ( ho preso dei pallet e li ho estesi apposta) devono essere un tot per bancale e il camion non può contenerne più di un tot di pannelli , quindi puoi pensare che truffa legalizzata ci corre dietro. 

mi sono mangiato un anno di guadagni per lo smaltimento per la cronaca.

attenzione, fate attenzione prima di firmare

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2 ore fa, EnricoTr ha scritto:

Quindi 3500€/anno*30*50%= 52500€ a ettaro, quanto vale il terreno da voi? Scommetto che la società non intende aquistare il terreno....

Da me a causa degli impianti gli affitti aumentati del 40% 

ora al mq siamo sui 9/10 seminativo sono tutti a caccia di terra zona centro/ bassa pordenonese 

 

ho visto gente presentarsi con circolari per aggiudicarsi (in affitto ) terre per agrivoltaico

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21 ore fa, Agri.90 ha scritto:

....Premetto che esco da investimenti fatti 2011 di fotovoltaico sopra tetto capannoni ( circa 60 Kw tra vecchia stalla e capannoni) e vi posso dire che tutte ste soddisfazioni promesse non le ho ricevute, tra burocrazia, extraprofitti, problemi di impianto, assicurazioni poi lasciamo perdere grandine scorso anno che ho dovuto buttare via tutto inverter compresi perchè si e no mi si erano salvati il 7/8 % dei pannelli ( se non ci credete vi allego foto dei pannelli BUCATI e dopo aver bucato i pannelli ha inciso i pannelli sandwich del tetto, il primo strato lamiera). Ora non riesco a trovare un'assicurazione che mi voglia coprire a pieno, tanti proprio si rifiutano.

 

buongiorno, scusa ma ti posso chiedere come mai l'assicurazione non ha risposto?

ora quindi hai tolto completamente l'impianto? se fatti nel 2011 eri con il conto energia e lo smaltimento dovrebbe essere garantito... ti ringrazio in anticipo se ti andrebbe di dettagliare la tua situazione.

Lo scorso anno una tromba d'aria ha attraversato il mio paese, danni da paura (al mio vicino gli ha aperto il capannone in 2 e portato via un pezzo di essicatoio) da noi incredibilmente ha devastato lattoneria e cupolotti, segnato leggermente i pannelli sandwich ma fotovoltaico indenne.. 

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12 ore fa, EnricoTr ha scritto:

Quindi 3500€/anno*30*50%= 52500€ a ettaro, quanto vale il terreno da voi? Scommetto che la società non intende aquistare il terreno....

In teroria avrebbe anche la sola vendita però preferirebbero usare lo stesso contratto per tutti. Gli altri interessati hanno chiesto il diritto di superficie perchè comunque è il valore più alto . Posso chiedere cosa danno come acquisto. Quel terreno nello specifico è in zona non irrigua. Una parte con molte pietre e la parte "buona" soggetta ad allagamenti anche se ho fatto un bel fosso e quindi non dovrei avere più problemi . Unico neo è che mio padre acquistò un pezzo tra i due lotti che aveva già in cui c'è una vecchia porcilaia da eliminare perchè blocchetti ed eternit. Poca roba ma da smaltire in ogni caso prima che qualcuno se ne accorga. Come valore considerando la parte buona direi intorno ai 10 mila ad ettaro. Non di più. O meeglio io non ne comprerei a prezzi maggiori. Io invece vorrei capire che produzione annuale potrebbe avere un impianto simile. Lui dice che coprono 15% e quindi 1500 metri quadri di pannelli circa. Poi la produzione agricola a parte per la quale io verrei pagato ( ma per fare cosa ? ) ma non entro nella commercializzazione. Ma allora l'agrivoltaico per chi è ? Sempre per il fondo di investimento? Perchè SE vengono rispettati gli accordi con il ministero ( equindi sono incentivi ma non per il mondo agricolo ) ti ritrovi soggetti con in mano migliaia di ettari di colture specializzate, gestite meccanicamnete o con robot che hanno canali privilegiati di distribuzione di prodotti agricoli . Cioè ci sono un sacco di cose che non vengono dette o che comunque non sono trasparenti. Non so vedremo un pò.

9 ore fa, Agri.90 ha scritto:

Eee ma li in America fanno un buco e nascondono tutto.

in Italia ti chiedono anche la forma dell foglia dell’erba che ci semini sotto ai pannelli

non so io adesso parlo di bonifica però se ci pensi alla fine ed è 20 anni che ho pannelli a casa è come avere eternit quando vai a smaltirli.

parlando con chi li smaltisce l’anno scorso c’è mi dicevano che era come buttare arsenico sulla falda, perché contengono colle e silici trattati con metalli pesanti e altri inerti tipo polifloururi mi pare stesse composizioni del teflon che è altamente inquinante in produzione e sull’umano.

Quindi sicuramente nascerà questo problema non possiamo non metterlo in conto, perché prima contavi 2 kw su 4 case in tutta Italia qua si sta parlando di 2/300 gigawatt in tutta Italia, sui terreni, tral’altro.

per gli smaltimenti dipende che accordi hanno fatto le aziende che li montano, se hanno fatto accordi con ditte che li smaltiscono pagando una sorta di RAEE ( per farla breve).

non ci sono problemi se si presenta problema anche prima del fine vita pannelli perché alla fine è una sorta di propria RAEE per singolo pannello.

oppure fai a meno di fare accordi, chiami le ditte, te lo mettono in quel posto, perché quella maledetta volta che ho cannato ditta installatrice che non aveva questi accordi, me la sono presa lì perché per smaltirli mi hanno chiesto di impilarli su dei bancali ( ho preso dei pallet e li ho estesi apposta) devono essere un tot per bancale e il camion non può contenerne più di un tot di pannelli , quindi puoi pensare che truffa legalizzata ci corre dietro. 

mi sono mangiato un anno di guadagni per lo smaltimento per la cronaca.

attenzione, fate attenzione prima di firmare

Ok tu paghi il RAU oggi ma cosa ne sappiamo di cosa sarà tra 30 anni? Cioè anche le assicurazioni dovrebbero pagare in caso di incidente....se gli conviene pagare. E se "fallisce" ? Chi paga? Quindi alla fine questa cosa che uno paga oggi per fare un lavoro tra dico forse 30 anni con i prezzi di 30 anni dopo lascia il tempo che trova anche dal punto di vista normativo. Lui si vanta di avere fatto le cose bene ma sempre un discorso ipotetico è.

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1 ora fa, bu$ine$$ ha scritto:

buongiorno, scusa ma ti posso chiedere come mai l'assicurazione non ha risposto?

ora quindi hai tolto completamente l'impianto? se fatti nel 2011 eri con il conto energia e lo smaltimento dovrebbe essere garantito... ti ringrazio in anticipo se ti andrebbe di dettagliare la tua situazione.

Lo scorso anno una tromba d'aria ha attraversato il mio paese, danni da paura (al mio vicino gli ha aperto il capannone in 2 e portato via un pezzo di essicatoio) da noi incredibilmente ha devastato lattoneria e cupolotti, segnato leggermente i pannelli sandwich ma fotovoltaico indenne.. 

Forse mi sono spiegato male con " non riesco a trovare un'assicurazione che mi copra del tutto" intendo dire che ora come ora nella mia zona a causa della grandinata non tutte le assicurazioni sono disposte ad assicurare l'impianto. O se lo fanno cifre come minimo X2/X3 e neanche con la stessa copertura che avevo precedentemente. Non faccio nomi, ma mi sono affidato al broker con cui assicuro terreni e mi ha storto il naso.

 

Ora non ho rimosso impianto, causa contributi, l'ho rimpiazzato ma l'assicurazione non mi ha coperto (ovviamente) gli inverter che dopo 11 anni davano qualche problema e ho deciso di cambiare ( anche per rimuovere trasformatori grandi e rumorosi che erano necessari con i vecchi inverte); l'assicurazione ha coperto solo pannelli, che me li sono cambiati io per risparmiare qualche soldino per il discorso inverter. L' azienda a cui mi sono affidato per recuperare pannelli mi ha fatto l'avvio e installazione inverter.

 

No non era garantito per quanto mi risulta, mi sono ampiamente informato l'anno scorso, è l'azienda installatrice che quella volta doveva fare gli accordi con qualche azienda di smaltimento, ora funziona in maniera differente mi pare ti debba in qualche maniera essere garantito.

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