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Protesta degli agricoltori


HP90

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questa settimana palermo è stata immobilizzata dalla protesta degli agricoltori. oltre alla crisi generale del settore, che in parte è anche colpa degli stessi agricoltori, data la loro totale incapacità ad essere competitivi, la si deve motivare anche alla luce della mancata pubblicazione dei bandi per l'attiribuzione dei fondi comunitari che si attendono già da ben due anni. la soluzione? un profondo rinnovamento della classe dirigente e impreditoriale, che siano al passo con i tempi.

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Miglior contributo in questa discussione

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Il problema principale è che essendo troppe zone quelle svantaggiate in sicilia, si fa fatica a fare produzioni buone, usando tecniche e mezzi e attrezzi e gestioni innovative.

Quindi oggi si "piange" per i prezzi da saldi che ha il grano duro(coltura che ricopre la maggior parte dei terreni) ma la Sicilia è indiettreggiata perchè la gente non avendo ricavi non ha voluto e potuto imparare come si fa la Vera agricoltura.

 

dispiace dirlo ma è cosi.

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Intanto qualcuno dice che qualcosa di strano c'è

----------------------

 

News Coldiretti

 

PREZZI: COLDIRETTI, DA GRANO A PASTA + 400. BENE TAR SU MULTE ANTITRUST

 

Allarme Coldiretti: crollate le semine ed è a rischio la pasta di grano italiano

 

Il grano duro viene pagato oggi 18 centesimi al chilo agli agricoltori mentre la pasta raggiunge in media a 1,4 euro al chilo, con un ricarico di circa il 400 per cento, se si considerano le rese di trasformazione. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base del servizio sms consumatori, nel commentare positivamente la conferma da parte del Tar del Lazio delle multe per un totale di 12 milioni di euro inflitte dall'Antitrust alla fine dello scorso febbraio a ben 22 societa' alimentari e a due associazioni per aver creato un “cartello” per mantenere alti i prezzi della pasta. Il comportamento denunciato dall’Antitrust ha avuto - sostiene la Coldiretti - pesanti conseguenze se si considera che la pasta è il piatto preferito dagli italiani che l 'anno scorso ne hanno consumati oltre 1,5 milioni di tonnellate, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro.

 

Il prezzo della pasta - sottolinea la Coldiretti - è rimasto pressoché stabile rispetto allo scorso anno nonostante le quotazioni del grano siano scese su valori inferiori di ben il 30 per cento mettendo a rischio il futuro delle coltivazioni Made in Italy. Gli agricoltori italiani in queste condizioni economiche sono costretti a ridurre le semine del grano destinato alla produzione di pasta italiana, che interesseranno quest'anno - precisa la Coldiretti - una superficie di terreno non superiore al milione di ettari, con un calo stimato di circa un terzo.

 

Una crisi che non è giustificata dal consumo di pasta di semola che in Italia è cresciuto in valore del 2,8 per cento nel primo semestre 2009 rafforzando il primato degli italiani nel consumo che è fissato - sottolinea la Coldiretti - attorno ai 26 chili a persona, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese. Peraltro – continua la Coldiretti - circa la metà della produzione italiana è esportata in Germania (19 per cento), Francia (15 per cento), Regno Unito (14 per cento) Stati Uniti (7 per cento) e Giappone (5 per cento). Un piatto di pasta su quattro consumato nel mondo e' fatto in Italia che è leader nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di tonnellate), del Brasile (1 milione di tonnellate) e della Russia (858 mila tonnellate). Per salvare la pasta di grano italiano la Coldiretti è impegnata nel progetto una “filiera agricola tutta italiana” per tagliare le intermediazioni e combattere le distorsioni e le speculazione dal campo alla tavola con il coinvolgimento delle imprese agricole, dei mercati degli agricoltori, delle cooperative e dei Consorzi Agrari che hanno recentemente varato l'holding “Consorzi Agrari d'Italia.

 

http://www.coldiretti.it/docindex/cncd/informazioni/808_09.htm

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intanto i prezzi del grano qui sono sempre ridicoli e la gente non vuol seminare piuttosto si prende la Pac e li lascia vuoti.

Ora col problema delle nuove normative ci saranno altri guai per chi non fa le giuste rotazioni.

Alla fine pane e pasta sempre cari e grano che qui te lo pagano a 14 euro quintale.

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intanto i prezzi del grano qui sono sempre ridicoli e la gente non vuol seminare piuttosto si prende la Pac e li lascia vuoti

 

Magari Conte chi lascia da seminare e si prende la Pac,desse la terra in affitto!!invece preferisce lasciarla incolta o pagare per tenere pulito......

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ciao ragazzi...ecco qualcosa di cio' ke siam riusciti a fare oggi a foggia....511 trattori.....O0

t35721_DSCN0463.JPG t35722_DSCN0456.JPG]

 

Qesto è l'esercito che mi piace! O0

In Sicilia la Giunta Regionale il 27 ottobre avrebbe dichiarato lo stato di crisi dei mercati per i comparti agricoli dell’Ortofrutta del settore vitivinicolo del cerealicolo dell’olio e della zootecnia.

Questo potrebbe significare che i prezzi restano "cosa loro", per gli agricoltori qualche regalino da richiedere con qualche questionario rompicapo. :muro:

Vedremo come si muoveranno le nuove associazioni di agricoltori.

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noi siamo solo all'inizio....il 18 c.m. si riscende in strada, e stavolta non compostamente come ieri.....pero'....ammazza quanto fastidio abbiamo dato....ahahahaha

il Granaio d'Italia si sta svegliando....se ne vedranno delle belle ed io, ovviamente, vi terro' aggiornati cari colleghi

ps...datevi da fare in tutta Italiaaaaaaaaaaaaaaaaaa

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Ok al gruppo AgricoltoriArrabbiati, ben venga.

Ben vengano anche le proteste i cortei e tutto il resto per sensibilizzare chi di dovere.

 

Però dico anche una cosa da profano: oltre alle proteste, in giro ci sono proposte SERIE e ATTUABILI per dare realmente una svolta al settore?

Ossia, Voi Agricoltori oltre a protestare avete ben chiare le soluzioni per risolvere una parte dei problemi del comparto agricolo? Che cosa secondo Voi dovrebbero fare le Istituzioni preposte?

Parliamone.

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Le istituzioni dovrebbero farci difendere i nostri prodotti......noi siamo un paese che rispetto al resto d'europa facciamo prodotti di QUALITA' e quelli dobbiamo fare e difendere.....non possiamo competere con nessuno per quanto riguarda i costi elevati che abbiamo.....e quindi ci possiamo difendere solo fadendo qualità e abbiamo le palle per farla...... ma se poi nessuno ci tutela e nessuno fà in modo che questa quelità venga riconosciuta, allora cari miei mi dispiace ma quà si chiude bottega tutti!!!

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San, non mi fraintendere, io sono perfettamente d'accordo con Te, ma comunque per dare credito alla discussione stessa ed anche alle proteste mettiamo un po' di concetti chiari in tavola (non che il Ministro ci legga, ma non si sa mai...): secondo Te (e secondo tutti gli altri) la soluzione per tutelare il prestigioso Made in Italy quale potrebbe essere?

Chiudere le frontiere? Tassare le importazioni? Limitare i trasporti di prodotti qua e là per l'Italia? Che cosa secondo Te va fatto?

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Ok Filippo non ho frainteso......comunque io tasserei le importazioni verso i paesi non europei, anche perche per quelli europei non potrei credo.......e bisogna far sì che il nostro prodotto venga riconosciuto e non passare inosservato o addiritura contraffattto come succede spesso.....l'industria di trasformazione deve collaborare con noi anziche correre all'estero a cpmperare i prodotti da trasformare..

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Ok al gruppo AgricoltoriArrabbiati, ben venga.

Ben vengano anche le proteste i cortei e tutto il resto per sensibilizzare chi di dovere.

 

Però dico anche una cosa da profano: oltre alle proteste, in giro ci sono proposte SERIE e ATTUABILI per dare realmente una svolta al settore?

Ossia, Voi Agricoltori oltre a protestare avete ben chiare le soluzioni per risolvere una parte dei problemi del comparto agricolo? Che cosa secondo Voi dovrebbero fare le Istituzioni preposte?

Parliamone.

Questo video dopo la parte iniziale che è in tema con il 1° novembre,

dopo espone abbastanza bene il problema.

Qual è la soluzione?

Io dico CONTROLLO.

Ci devono essere dei limiti che i grossi non devono superare.

Dunque W il liberismo ma con dei limiti...

 

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ho avuto modo di conoscere di persona Ambrogio Vario; una persona davvero carismatica. da quanto scritto nella delibera regionale non si capisce bene quali siano i settori dell'agricoltura che invece riamangono a galla. tutti i nodi stanno venendo al pettine, a cominciare dalla crisi sociale che scaturisce dall'assenza a livello regionale di un vero e proprio settore dell'industria. la crisi nasce anche dall'enorme massa di lavoratori che assume a livello regionale e che è nettamente superiore, se non il doppio di quella nazionale. penso che la regione possa deliberare tutti gli stati di crisi possibili ma non credo porteranno a sistemare un sistema ormai corrotto; piuttosto che si impegnino a rilasciare i bandi della nuova programmazione, che sono attesi da quasi due anni e che potrebbero incoraggiare un cambiamento di rotta. per quanto riguarda la tiritera della qualità; ma secondo voi in italia tutti producono oro??? c'è chi ancora vinifica per distillare e chi fa grano che a stento raggiunge i 10 di proteina. e l'innovazione imprenditoriale? non mi dite che per sperimentare in sicilia la brassica carinata è dovuta scendere in campo tutta la regione. spero che adesso che gli agricoltori si stanno dando una svegliata se la diano non solo per chiedere soldi e fondi ma che si facciano realmente furbi per dare inizio a un nuovo corso nella produzione agroalmentare medirionale, che fino ad oggi è rimasta a vantaggio solo di pochi eletti.

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Vabbè che sono stato poco a casa, ma non ho visto niente in tv che riguardasse la protesta. Ne hanno parlato?

Certo senza sponsor politici non è facile che la tv si interessi :nutkick:

Mi sa che i comitati della protesta, tenendo le distanze dai "tre" avranno vita difficile :-\

Si va verso 4 sindacati?

Modificato da HP90
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ho avuto modo di conoscere di persona Ambrogio Vario; una persona davvero carismatica. da quanto scritto nella delibera regionale non si capisce bene quali siano i settori dell'agricoltura che invece riamangono a galla. tutti i nodi stanno venendo al pettine, a cominciare dalla crisi sociale che scaturisce dall'assenza a livello regionale di un vero e proprio settore dell'industria. la crisi nasce anche dall'enorme massa di lavoratori che assume a livello regionale e che è nettamente superiore, se non il doppio di quella nazionale. penso che la regione possa deliberare tutti gli stati di crisi possibili ma non credo porteranno a sistemare un sistema ormai corrotto; piuttosto che si impegnino a rilasciare i bandi della nuova programmazione, che sono attesi da quasi due anni e che potrebbero incoraggiare un cambiamento di rotta. per quanto riguarda la tiritera della qualità; ma secondo voi in italia tutti producono oro??? c'è chi ancora vinifica per distillare e chi fa grano che a stento raggiunge i 10 di proteina. e l'innovazione imprenditoriale? non mi dite che per sperimentare in sicilia la brassica carinata è dovuta scendere in campo tutta la regione. spero che adesso che gli agricoltori si stanno dando una svegliata se la diano non solo per chiedere soldi e fondi ma che si facciano realmente furbi per dare inizio a un nuovo corso nella produzione agroalmentare medirionale, che fino ad oggi è rimasta a vantaggio solo di pochi eletti.

 

 

 

Quoto a te caro giuba.

Ovviamente io con dispiacere l'ho sempre scritto tra le pagine del forum.

La vera agricoltura e qualità centra poco con la Sicilia se non qualche raro caso.

 

E' vero che oggi ci son difficoltà , ma da noi perchè si sta male?

 

Se il mulinaro compra grano a minor prezzo che entra da fuori la colpa di chi è ?

Se il nostro grano duro con "scarsi" valori non si vende se non ha prezzi ridicoli di chi è la colpa?

Se gli agricoltori soltanto con le spalle al muro si son svegliati oggi e non prima di chi è la colpa?

Alzando soltanto il prezzo del grano si risolverà?

 

Oltre al sistema corrotto(non ricordo ancora dove non ce ne siano) ci vuole una politica di "Scuola al Agricoltura" , di "Non far entrar prodotti da fuori" , di valorizzare ciò che fanno le Aziende "Capaci"(che c'e' ne sono seppur in minor scala).

 

La protesta può giovare a qualcosa ma si deve cambiare mentalità (governo e agricoltori).

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come ha fatto notare hp90 della protesta degli agricoltori se ne è parlato poco. ciò non credo che sia dovuto solo a problemi politici ma anche di propaganda e di un appeal, cioè consenso, che negli ultimi anni è sempre più scemato. in parole povere queste proteste vengono viste come recriminazioni lobbistiche da parte di chi in questi anni si è visto affidare ingenti somme e adesso che queste iniziano a scarseggiare sta iniziando ad alzare la voce. capisco bene che non si tratta di questo e che dietro vi è un più complesso problema territoriale e sociale, ma l'opinione pubblica ne sta avendo le scatole piene di un settore che più di essere produttivo sta rimando una palla al piede. penso che non ci sia bisogno di altri sindacati, soprattutto per il modo con cui essi si intendono dalle nostre parti (uffici per il disbrigo pratiche e poi ognuno per i fatti suoi) ma un serio e concreto associazionismo che possa formulare, in accordo con parti sociali, professionisti e perchè no, università, delle serie strategie per indirizzare la produzione agricola in sicilia.

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Riguardo alle "ingenti somme", non sarà facile capire come vengono usate, aspettiamo che la gente si svegli perché la politica non la fanno i politici ma gli elettori.

E siccome la gente non chiede alla classe politica di migliorare il paese, ma chiede di migliorare se stessa, la classe politica che verrà fuori non sarà in grado di migliorare il paese perché ha fatto tutt'altre promesse.

E dunque i finanziamenti non serviranno per creare lavoro, ma serviranno a mantenere il consenso.

Quando arriverà una classe politica in grado di bacchettare i parassiti della società allora tutto migliorerà da solo.

Ma evidentemente quelli che lavorano sono una minoranza, e lo saranno sempre meno...?

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Per quanto riguarda il ritorno mediatico, ieri (mercoledi) ne hanno parlato approfonditamente nella "solita" (nel senso che è rimasta solo questa ad occuparsi di certi temi) AgriTre (in onda su raitre il mercoledi alle 12:30 circa).

Hanno fatto vedere anche alcune immagini del lungo viaggio percorso dai trattori per arrivare a Roma.

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Quoto a te caro giuba.

Ovviamente io con dispiacere l'ho sempre scritto tra le pagine del forum.

La vera agricoltura e qualità centra poco con la Sicilia se non qualche raro caso.

 

E' vero che oggi ci son difficoltà , ma da noi perchè si sta male?

 

Se il mulinaro compra grano a minor prezzo che entra da fuori la colpa di chi è ?

Se il nostro grano duro con "scarsi" valori non si vende se non ha prezzi ridicoli di chi è la colpa?

Se gli agricoltori soltanto con le spalle al muro si son svegliati oggi e non prima di chi è la colpa?

Alzando soltanto il prezzo del grano si risolverà?

 

Oltre al sistema corrotto(non ricordo ancora dove non ce ne siano) ci vuole una politica di "Scuola al Agricoltura" , di "Non far entrar prodotti da fuori" , di valorizzare ciò che fanno le Aziende "Capaci"(che c'e' ne sono seppur in minor scala).

 

La protesta può giovare a qualcosa ma si deve cambiare mentalità (governo e agricoltori).

Se i valori sono scarsi è perchè ancora si vuole mantenere un prodotto naturale,

ma se il vero problema è questo,

basta seminare OGM e possiamo fare anche grano condito già di salsa :asd:

Così il mulinaro non avrà motivo di aquistare all'estero :fiufiu:

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bhe se in sicilia si iniziasse a produrre grano al 12-13 di proteina il "mulinaro" non sarebbe costretto a comprare grano canadese o russo per raggiungere i tenori minimi per produrre la pasta; questo si che sarebbe davvero naturale. non come le solite cavolate sulla genuinità che tendono a far passare per buono quello che buono non è; sicuramente l'immobilismo della conservazione smodatata di stili di coltivazione non più al passo con i tempi non salverà l'agricoltura siciliana. (non mi dite che l'olio fatto 20 anni fa con i metodi per pressione era meglio di quello prodotto oggi).

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