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Collezionismo di Trattori Storici Opinioni e Basi Condivise


Dinosaurer

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Allora apro questo post per discutere del collezionismo dei trattori d'epoca che in questo periodo sta conoscendo un periodo di grande fermento.

Attorno al mondo del trattore d'epoca gira un sempre maggior numero di persone, dai semplici appasionati eredi del vecchio trattore del nonno, ai collezionisti appassionati di marchi particolari, ai raccoglitori con i piazzali pieni sino al collezionista dell'ultim'ora che acquista per sentito dire e spende cifre folli pur di avere il proprio gioiello in cascina.

Mi piacerebbe discutere con voi affrontando un discorso ad ampio raggio sul fenomeno del collezionismo, su come andrebbe fatto, e di approntare alcune basi condivise fondamentali.

 

Allora comincio io fuoco alle polveri!

 

Per prima cosa comincio esponendo la Tabella redatta dalla Commissione Trattori e Motori e Macchine Agricole che fa capo all'A.S.I. che spero sia la prima base condivisa in cui inquadrare le macchine agricole in nostro possesso:

 

1° Trattori Preistorici: sino al 1892

2° Antenati: dal 1893 al 1916

3° Pionieri: dal 1916 al 1933

4° Veterani: dal 1934 al 1945

5° Classici: dal 1946 al 1955

6° Post Classici: dal 1956 al 1970

7° Moderni: Veicoli costruiti da almeno 20 anni.

 

Ora una volta inquadrata la categoria secondo me il collezionista può agire in vari modi che magari andrò ad indicare nel corso della discussione tuttavia se mi è consentito parto da una citazione del Sig. William Dozza che rappresenta uno dei riferimenti più importanti nel settore del Collezionismo di Macchine Agricole d'epoca Italiano.

Per quanto mi riguarda penso che abbia centrato ottimamente il punto ed io non saprei spiegarlo con parole migliori per questo cito sperando di non commetere irregolarità di alcun genere:

 

Dal Libro Trattori Classici Italiani: All'interno di queste classifiche si sviluppano collezioni e raccolte: le prime sono mirate ad un'argomento, mentre le altre spaziano dove vogliono e dove possono.

In linea generale una collezione esprime un'idea una filosofia un momento storico, economico, sociale. Collezionista è colui che focalizza la propria attenzione su un'argomento, lo studia. lo approfondisce, ne diventa il padrone. Vi sono collezionisti di marche modelli di periodi od altro.

 

Per quanto mi riguarda a parte la mia adorata Fiat 18 che è stato il trattore di famiglia, da grande appassionato del marchio OM la mia attenzione si è focalizzata soprattutto sulla produzione OM ovvero oltre che sperare di riuscire prima o poi ad avere l'intera produzione trattoristica OM vorrei provare a mettere insieme anche gli altri pezzi di OM.

Dagli OM mascherati Fiat ovvero i Fiat che hanno nelle loro fusioni il marchio delle fonderie OM tipo Fiat 25R Fiat 215 ecc ecc.. fino ad arrivare al Fiat 1300 motorizzato dal possente OM CP3 a sei cilindri.

Sarà un duro lavoro forse impossibile per le mie possibilità ma l'idea è gettata e vado avanti finche riesco, tuttavia la passione per il trattore d'epoca è tanta ed oltre agli OM se capita non riesco a resistere al fascino di altri marchi tipo Same, Landini, Lamborghini... potrei continuare per delle ore.. comunque la mia collezione è iniziata dal marchio OM soprattutto per il fascino che esercitò un OM 35/40R su un ragazzino di 12 anni una notte che lo vidi venir a tirar fuori dal fosso un nostro parente rimasto impantanato, ricordo ancora il rumore che fece quando si mise in moto quel ruggito tipico dei Motori OM-Saurer a doppia turbolenza.

Voi che ne pensate avete iniziato la vostra collezione su basi ragionate o è cominciata per caso e poi non si è più fermata?

Modificato da Dinosaurer
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Miglior contributo in questa discussione

Miglior contributo in questa discussione

Il discorso dei "collezzionisti improvvisati" è vero,e se devo dire la verita' avendone conosciuti,non mi piace l'idea che hanno come dici tu: tanto per avercelo nell'aia o nel garage,è piu' fanatismo che collezionismo.Un vero collezzionista nutre passione per l'oggetto,di cui ne conosce la storia,i pregi i difetti e cosi' via,quindi una passione vera e fondata,la passione mica si improvvisa.

La mia passione è piu' o meno nata omologamente alla tua:un ragazzino di 9 anni affascinato dai lavori effettuati dal papa',con i vari mezzi agricoli,in particolare un BM12 e poi il ruggito di un V4 SAME,ovvero il Centauro55,da cui ho preso il nickname.

A 13 anni andai a lavorare con papa',lui con l'Explorer,io col Centauro,facevo solo trasporti col rimorchio perchè naturalmente ero poco pratico(anche se in retro col rimorchio....).Ecco che li,su quel sedile tagliuzzato,parti' la mia passione sempre piu' forte,anche essendo a contatto con altri trattori,come minitauro,taurus ecc.

Iniziate le superiori,inizia la passione per la meccanica e vado a lavorare come apprendista in una officina SAME,dove studiavo molto piu' che a scuola,in particolare mi documentavo sui motori a V,di cui sono abbastanza informato.

Io per il momento posseggo solo il Centauro55 V,che svolge il suo lavoro e spero di restaurare (come sto facendo con la mia Fiat 127),ma non mi dispiacerebbe avere un 450,un Leone,un SamettoV ecc. ecc.Sono molto giovane,ancora studio e spero con un po' di fortuna di collezionare qualche altro "V".

Quindi sarei un collezionista di una marca in particolare,anche se stimo e apprezzo le altre marche,sono sempre mezzi agricoli che hanno fatto la storia della meccanizzazione agricola.

Spero di non avervi annoiato col racconto,ma era + forte di me:asd:

Modificato da Centauro55
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centauro55 vai tranquillo...nessuna noia,anziO0!!!

per quanto mi riguarda la mia collezione e cominciata diciamo per "invidia" perchè molti amici del mio paese possiedono trattori d'epoca,e io che avevo 12 anni mi facevo dei viaggioni su questi mezzi,pensando:"can se ne avessi uno"

pronti via!!!dopo essere stato promosso in seconda media,mio padre mi chiese cosa mi sarebbe piaciuto come premio( i miei coetanei chiedevano il cellulare,la playstation etc etc)e io me ne sono uscito dicendogli:"mi piacerebbe un trattore per fare i raduni con gli altri"!subito fu buttata in ridere da mio padre,che pensava ad una voglia passeggera data dall'età....2 settimane dopo per 950.000 lire ho portato a casa il mio primo trattore,ovvero il landini R3000.

gioia immensa,anche se era verniciato fiat senza un particolare motivo!

da allora è partita la mia passione totale in questo mondo.

oggi all'età di 21 anni posseggo 4 mezzi di cui vado fiero e mi permetto di condividere con dinosaurer(non me ne voglia:)) il sogno di arrivare un giorno ad avere la collezione completa di OM,perchè si tratta di mezzi ASSOLUTAMENTE FANTASTICI!

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Sono daccordo con voi ragazzi, anche io ho inizato a tirare il carretto mentre mio padre caricava le balle quadre di fieno con la piccola 18, pensare che avevo ancora le gambe talmente corte che non arrivavo a schiacciare completamente il pedale della frizione, allora mio padre che era metalmeccanico (ora in pensione) mi fece una prolunga per la frizione e li nacque la mia passione per i trattori che coltivo ancora oggi.

Centauro ha centrato il punto della discussione mi piacerebbe discutere proprio dei collezionisti e di quelli improvvisati che secondo me hanno causato con la loro passione per le "mode" l'innalzamento progressivo ed inarrestabile delle quotazione per le macchine agricole d'epoca, se pensate che qualche tempo fa prendevi una 211 per 500.000 £ ed ora non te la mollano a meno di 1700 € circa mi viene da pensare che non sia solo una fatto di rarità o di importanza della macchina stessa ma di moda.

In un'altra discussione ho invitato a portare raffronti con numeri, valutazioni ecc di trattori penso di aver crato la discussione adatta, perchè vorrei capire su quali basi alcuni trattori vengono sopravvalutati e altri sottovalutati quando magari hanno pari valori conquistati sul campo.

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Sono daccordo con voi ragazzi, anche io ho inizato a tirare il carretto mentre mio padre caricava le balle quadre di fieno con la piccola 18, pensare che avevo ancora le gambe talmente corte che non arrivavo a schiacciare completamente il pedale della frizione, allora mio padre che era metalmeccanico (ora in pensione) mi fece una prolunga per la frizione e li nacque la mia passione per i trattori che coltivo ancora oggi.

Centauro ha centrato il punto della discussione mi piacerebbe discutere proprio dei collezionisti e di quelli improvvisati che secondo me hanno causato con la loro passione per le "mode" l'innalzamento progressivo ed inarrestabile delle quotazione per le macchine agricole d'epoca, se pensate che qualche tempo fa prendevi una 211 per 500.000 £ ed ora non te la mollano a meno di 1700 € circa mi viene da pensare che non sia solo una fatto di rarità o di importanza della macchina stessa ma di moda.

In un'altra discussione ho invitato a portare raffronti con numeri, valutazioni ecc di trattori penso di aver crato la discussione adatta, perchè vorrei capire su quali basi alcuni trattori vengono sopravvalutati e altri sottovalutati quando magari hanno pari valori conquistati sul campo.

Prendiamo per esempio i testacalda...

SECONDO ME hanno un valore maggiore non per questioni di moda ma..

 

1)Perchè sono più datati

2)Perchè ne son stati immessi meno sul mercato

3)Perchè essendo più rari e più datati ai giorni nostri ne son sopravvissuti pochi

4)Perchè sono particolari esteticamente

5)Perchè il motore testa calda non c'azzecca niente con gli attuali motori a differenza di semidiesel diesel ecc dei vecchi fiat om ecc

6)Perchè ha dato l'inizio alla meccanizzazione agricola in Italia

 

Discorso diverso per gli ultimi l25 ,che sempre SECONDO ME vivono alla luce dei loro predecessori e qua possiamo parlare di moda o incompetenza dell'acquirente della domenica che non distinguerebbe un Bufalo da un l25:clapclap:

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Prendiamo per esempio i testacalda...

SECONDO ME hanno un valore maggiore non per questioni di moda ma..

 

1)Perchè sono più datati

2)Perchè ne son stati immessi meno sul mercato

3)Perchè essendo più rari e più datati ai giorni nostri ne son sopravvissuti pochi

4)Perchè sono particolari esteticamente

5)Perchè il motore testa calda non c'azzecca niente con gli attuali motori a differenza di semidiesel diesel ecc dei vecchi fiat om ecc

6)Perchè ha dato l'inizio alla meccanizzazione agricola in Italia

 

Discorso diverso per gli ultimi l25 ,che sempre SECONDO ME vivono alla luce dei loro predecessori e qua possiamo parlare di moda o incompetenza dell'acquirente della domenica che non distinguerebbe un Bufalo da un l25:clapclap:

 

Beh diciamo che su alcune cose ti do ragione, per esempio sul fatto che siano più datati (soprattutto se parliamo dei primi ovvero quelli a vasca del Superlandini del SuperOrsi e via discorrendo) perchè sono particolari esteticamente e perchè ne sono sopravvissuti meno, ma con una riserva perchè se ne sono sopravvissuti meno è soprattutto perchè chi li possedeva dopo averli usati li ha considerati "ferro vecchio ovvero trattori vecchi privi di alcun valore" e se ne è disfatto, cosa che accade oggi con trattori più recenti.

Su gli altri punti non sono daccordo, soprattutto sul fatto del motore testa calda verso quello semidiesel e quello a ciclo diesel e spiego perche.

1° Fiat e Om non hanno mai costruito trattrici con motore Semidiesel, OM produsse due trattori muniti di motore Testacalda, ma Fiat col Semidiesel non ha mai avuto a che fare quantomeno nel settore industriale/agricolo.

2° Molti trattori in circolazione vengono spacciati per testacalda quando invece sono dei Semidiesel (vedi serie L Landini)

3° che ne siano stati immessi meno sul mercato, faccio l'esempio dell' L25 che è stato il trattore Landini più diffuso in quell'epoca per numeri ovvero 6634 unità prodotte dal 1950 al 1957 se lo confrontiamo col suo diretto concorrente ovvero il Fiat 25RD che venne prodotto in 8482 esemplari dal 1953 al 1955 ci rendiamo conto che ci sono circa 1848 trattori di differenza che non mi sembrano poi moltissimi.

4° non sono daccordo che la meccanizzazione agricola in italia sia iniziata con l'avvento dei testacalda, a me risulta che la meccanizzazione in italia sia iniziata innanzitutto con l'importazione dall'estero di trattrici estere (soprattutto CASE) per le arature di stato, e con la riconversione agricola di numerosi residui bellici motorizzati quelle che oggi definiamo carioche, che in pratica hanno dato vita ai primi trattori costruiti nelle officine di quelli che poi sarebbero diventati costruttori importanti, basti citare l'esempio di bubba che iniziò appunto applicando dei motori a testa calda su dei vecchi trattori Case utilizzati per le arature di stato che venivano venduti a prezzi agevolati perchè sfruttati fino all'osso.

Secondo me il fattore moda influenza per un buon 50% la quotazione attuale dei vari testacalda che si trovano in circolazione, ma questa percentuale è una mia supposizione mi piacerebbe sentire altri pareri in merito.

Modificato da Dinosaurer
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Il discorso che fai tu amarcord,in fondo riprende quello delle classificazioni A.S.I.,ed è giusto che vengano valorizzato i piu' "anziani",e quelli che hanno fatto voltare pagina all'agricoltura evolvendola.

Con questo fenomeno,della "moda del mezzo d'epoca",chi ne possiede uno o i concessionari che ne vengono in possesso,si fanno due conti:un "fanatico" improvvisato,spenderebbe una cifra anche alta per portare a casa un mezzo che vale molto meno di quanto varrebbe materialmente,anche se vale "storicamente"(e quindo loro hanno raggiunto l'obbiettivo di avere il mezzo storico...), di conseguenza il venditore fa' schizzare il prezzo in alto,che naturalmente sara' rivolto allo stesso prezzo al collezionista/appassionato "vero".

Anche il trattore solo "vecchio",si cerca di farlo passare per trattore d'epoca,alzando il prezzo (io non riesco a trovare un Centauro a meno di 4500-5000€...),ormai le "sottovalutazioni" sono rare,si cerca di speculare su tutto...

 

Ps:Dinosaeur io sono Centauro55,Centauro è un'altro omonimo:asd:

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la

 

Ps:Dinosaeur io sono Centauro55,Centauro è un'altro omonimo:asd:

 

Perdonami l'ho scritto di fretta ma lo sapevo che eri tu :asd: per il discorso quotazioni per esempio su e-bay c'è un concessionario che vende un RARISSIMO TRATTORE D'EPOCA fiat 211 al prezzo scontatissimo di € 3900 se non è moda questa!

Modificato da Dinosaurer
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Dino, nel tuo elenco mi pare manchino le trattrici che maggiormente negli anni 30 hanno operato nelle arature di Stato; le Pavesi.

In quanto alla " moda ", parer mio esclusivo e senza nulla togliere o pontificare sull'operato di chi è appassionato di testacalda, ogni parere od altrui convinzione per me è sempre degno del massimo rispetto, ti dò ampia ragione.

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bè, spero di potere aggiungere anch'io un piccolissimo tassello......mi sembra che anche i fordson( ford) abbiano dato il loro contributo, c'era la fabbrica qui a bologna......se mi ricordo bene il case avesse la particolarità di avere il motore messo di traverso, invece che in linea, veramente un trattore particolare, quasi all'avanguardia per l'epoca, sopratutto se paragonato con i titan o i mogul che in america erano ancora prodotti. ciao

Modificato da toninoberti85
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Ciao a tutti,

condivido pienamente quello scritto da Junker e Tonino. Alcune precisazioni sull'inizio della meccanizzazione agricola in Italia:

I primi trattori utilizzati per la lavorazione dei terreni in Italia non furono i testacalda ma bensì i trattori con motore a benzina/petrolio (escludendo le trattrici e le locomobili a vapore già in uso dalla fine del 1800), la maggior parte provenienti da Stati Uniti ed utilizzati per l'aratura di stato durante la Prima Guerra Mondiale.

Per chiarire meglio quanto scritto riporto alcuni paragrafi tratti dal Manuale Hoepli del 1920 intitolato "Motoaratura e Motocoltura" autore G. L. Cerchiari:

 

"L'aratura meccanica ci è venuta anch'essa dall'esempio germanico. Il grande sviluppo meccanico industriale di quel paese impose all'agricoltura il progresso delle scienze e ne ottenne risultati assai proficui, così che Giulio Fenoglio poteva scrivere nella Rivista delle Società Commerciali "la produzione agraria in Germania grazie alle tenaci applicazioni degli insegnamenti di G. Liebig di Schulz-Lupitz, di Rimpau, grazie all'impiego colossale dei concimi chimici ed al larghissimo uso di macchine agrarie, non ostante la attrazione della popolazione agraria verso le officine urbane sollecitata dagli alti salari, ha fatto progressi veramente stupefacenti".

Nel 1912 la Germania raggiunse il massimo della produzione unitaria mondiale col 22,6% di grano, [...]. Gli Stati Uniti il 10,7% di grano e il Canada il 13,7%.

E la meccanica tedesca diede trattori robusti, pesanti, costruiti col criterio della resistenza e della durata. Ma... la Germania pensò poi soltanto alla guerra...!

L'America aveva già diffusa l'aratura meccanica nei suoi vasti territori e produceva trattrici agricole capaci di buon lavoro.

Quando l'Europa attinse dall'America ogni soccorso pel grave periodo che stava attraversando (I GUERRA MONDIALE), la industria americana forgiò con celerità vertiginosa centinaia di trattrici agricole di diversi tipi che si diffusero e si imposero in Inghilterra, Francia e da noi.

Furono motori si può dire improvvisati, adatti al momento, alla fretta del momento. L'Ing. CERESA COSTA PAOLO li chiamò con frase felice la "macchina di guerra". Non è detto che essi abbiano risolto definitivamente il problema dell'aratura meccanica, nè che si possano prestare alle esigenze del nostro suolo; nè che siano perfetti per la loro funzionabilità e durata.

Il loro impiego valse alle necessità affannose del periodo di guerra, costituì la miglior propaganda pratica della aratura meccanica, servì da esperimento di sistemi e di zone, preparò il personale capace ed aperse nuove vie alla produzione nazionale che [...] si è proposta con slancio la costruzione di macchine robuste, di agevole maneggio, di resistenza efficace, di pratico rendimento. [...]

I trattori americani erano già in uso in Italia dove qualche tipo era stato ormai accettato (come ad esempio il Mogul 8-16, il CASE 12-25, il TITAN 10-20), ma la difficoltà di provvederli, il loro costo, la difficoltà di provvedere i combustibili, la incertezza sulla scelta dei tipi, sulla loro efficacia a seconda della diversità della natura del suolo ne impedirono una larga diffusione.

Essa si impose invece nel periodo di guerra e fu lo Stato che provvide dalla industria americana alcune migliaia di trattori (circa 6.600).

Ora sono questi che si sono imposti, che sono entrati nell'uso comune e che alla prova hanno dati buoni risultati.

Non sembrano essi tuttavia i meglio indicati ai nostri terreni e non sufficientemente robusti e di sicura lunga durata. L'ingegnosità dei nostri meccanici seppe rinforzare qualche parte debole, disporre anche qualche pezzo di ricambio, poichè la difficoltà di poter avere prontamente pezzi di ricambio fu uno degli inconvenienti di tali macchine."

 

Non dimentichiamo anche che tra il 1909 e il 1915 in Italia vennero brevettati numerosi trattori o motoaratrici da personaggi italiani come l'aratrice automobile di Barroncelli o il trattore agricolo di Benedetti e G. Yvelet.

 

Ciao, buona serata

 

Dodo:)

 

P.S. per Tonino: link alla discussione riguardante i trattori CASE: http://www.tractorum.it/forum/trattori-depoca-f29/trattori-americani-j-i-case-1630/

Modificato da Dodo
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Dino, nel tuo elenco mi pare manchino le trattrici che maggiormente negli anni 30 hanno operato nelle arature di Stato; le Pavesi.

In quanto alla " moda ", parer mio esclusivo e senza nulla togliere o pontificare sull'operato di chi è appassionato di testacalda, ogni parere od altrui convinzione per me è sempre degno del massimo rispetto, ti dò ampia ragione.

 

Hai ragione junker, ci ho pensato subito dopo aver scritto ma ero già uscito di casa e ho avuto solo ora la possibilità di mettermi al computer.

Tra l'altro dovrei avere un'incartamento a casa dove avevo letto che la Motoatrice A 3 costruita nel 1911 sia stata in pratica il primo trattore costruito in italia.

Per correttezza va detto che la società che lo costruì si chiamava S.A. la Motoaratrice brevetti Pavesi & Tolotti.

L'ing Tolotti qualche anno più in la uscì dalla società e vi restò solo Pavesi ma questa è un'altra storia.

Modificato da Dinosaurer
Correggo un'errore di datazione per maggiore chiarezza
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CIao Dino,

prima dei trattori Pavesi e Tolotti, la Fiat aveva progettato e iniziato a costruire nel 1917 il FIAT 702. Se non erro le vendite di questo modello iniziarono nel 1918.

Prima ancora di FIat e Pavesi ci furono altri costruttori italiani che costruirono trattori tra cui Barroncelli, Benedetti, Mangiapan. Purtroppo però le loro macchine non vennero vendute in gran numero ed oggi sono rimasti solo disegni o foto d'epoca.

 

Ciao,

 

Dodo

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Ciao Dodo rileggendo bene il mio post mi sono reso conto di aver scritto una castroneria :ave:

Perchè la motoaratrice Pavesi Tolotti che io ho citato come il primo trattore costruito in italia non è stata costruita come ho scritto nel 1919 ma nel 1911.

Provvedo a correggere cosi evito di creare ulteriore confusione, ci ho pensato quando mi hai portato l'esempio di Baroncelli che sapevo aver iniziato dopo Pavesi & Tolotti e qualcosa non mi è tornato :). C'ho proprio una zucca marcia!

Baroncelli con il suo trattore arrivò due anni più tardi nel 1913 come presumo Benedetti e Mangiapan, anche se c'è da dire che il 1913 per il trattore di Baroncelli è una data che ne accerta la sicura esistenza in vita ma non ci sono fonti certe per stabilire in che anno esatto fu costruita.

Modificato da Dinosaurer
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Ciao Dino,

anch'io non avevo capito bene allora. Non avevo pensato alla motoaratrice Pavesi e Tolotti a 3 ruote che di fatto risale al 1911 ma avevo inteso il modello P4 che esce se non sbaglio alla fine del 1917.

Dal manuale dove ho tratto i paragrafi che ho riportato in questa discussione c'è un elenco delle motoaratrici e trattori brevettati in Italia tra il 1909 e il 1915 ( forse ancora oggi rintracciabili). I due brevetti più vecchi credo risalenti al 1909 e 1910 riguardano un "Apparecchio automobile per il lavoro della terra" N. 96.973 di Aye Angelo e brevetto N. 100.714 di Allorio Guido e Cappa Giulio per "Automobile Agricola. Qualcuno sa qualcosa di queste macchine?? Io non sono riuscito a trovare ne foto ne informazioni purtroppo.:cheazz:

 

Per quanto riguarda il trattore Barroncelli invece dal Manuale leggo:

 

"Il trattore Barroncelli viene primo sugli altri in ordine cronologico. Esso fu ideato dal meccanico Alberto Barroncelli di Ravenna e da lui costruito nella sua offinica di Via Rampina, fin dal 1911. Presentato quindi in due tipi al Concorso di Parma del 1913 ebbe lusinghiere accoglienze e fu giudicato, come si meritava assai benevolmente."

 

Ciao

 

Dodo

 

P.S magari apro una nuova discussione sulle prime trattrici in Italia così da non andare fuori tema in questa discussione.

Modificato da Dodo
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  • 1 anno dopo...

Sto notando ultimamente che molti collezionisti stanno,o meglio vogliono snellire i loro "parchi macchine"sia diesel che testa calda,gente che magari ha una decina di trattori punta ad averna 3-4 o giu' di li.vi risulta?

in generale mi sembra che avvengano meno scambi(anche a cifre in linea con il mezzo in esame)vi risulta?

si saranno stufati?saranno finiti i tempi in cui tutti compravano tutto?robaccia compresa!

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  • 2 mesi dopo...

Mah forse in questo periodo di vacche magre il collezionista preferisce magari acquistare pezzi pregiati e scartare i semplici "rottami" che magari in passato portava a casa per poi utilizzare in qualche scambio, ma questa è solo una mia congettura.

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  • 10 mesi dopo...
Prendiamo per esempio i testacalda...

SECONDO ME hanno un valore maggiore non per questioni di moda ma..

 

1)Perchè sono più datati

2)Perchè ne son stati immessi meno sul mercato

3)Perchè essendo più rari e più datati ai giorni nostri ne son sopravvissuti pochi

4)Perchè sono particolari esteticamente

5)Perchè il motore testa calda non c'azzecca niente con gli attuali motori a differenza di semidiesel diesel ecc dei vecchi fiat om ecc

6)Perchè ha dato l'inizio alla meccanizzazione agricola in Italia

 

Discorso diverso per gli ultimi l25 ,che sempre SECONDO ME vivono alla luce dei loro predecessori e qua possiamo parlare di moda o incompetenza dell'acquirente della domenica che non distinguerebbe un Bufalo da un l25:clapclap:

 

Ciao a tutti sono uno di quelli che non distinguendo un Bufalo da un l25 e' diventato possessore di quest' ultimo contribuendo a farne lievitare i prezzi. Scusate la vena polemica ma mi sono sentito punto nell' orgoglio di testacaldista postbellico, secondo questo ragionamento andrebbero snobbati anche L45 l35 L55 per non parlare di Maior , 30 e 35/8 , Arbos Bubba, Orsi Argo e gli innumerevoli Lanz. Inoltre c' e anche chi afferma che i serie L non siano testacalda ma semidiesel forse tratto in inganno dal sistema di accensione a benzina o dalle locandine pubblicitarie di allora che vantavano un progresso tecnico che in realta' non c'era per rendere ancora appetibile il testacalda che rimaneva tale con i suoi cicli termodinamici e le sue fasi di iniezione.

 

CIAO

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Rispondo a Sword in base a quelle che sono le mie impressioni visto che ormai sono già 4 o 5 anni che ci sono un pochino dentro all'argomento trattori d'epoca.

Personalmente ho assistito ad un evoluzione del mercato dei testa calda.. in particolare parlo di Landini

Se fino a qualche anno fa la corsa era ad avere quello più grosso e per grosso intendo L55 e si sborsavano cifre esorbitanti per il trattore di per se ( fra l'altro è ancora cosi.. anche se un filo di calma nei prezzi un po' l'ho notata..) ora è partita la sfida a chi ha il trattore più modificato quello che tira di più!

Conosco più di un officina specializzata in "dopamento e revisione Landini serie L" le modifiche sono stratosferiche, si va dalla sostituzione degli assali anteriori con assali maggiorati passando per l'aumento di giri e fininendo con l'ormai collaudato inserimento di sollevatore idraulico con attacco a 3 punti più distributori.

Modifiche che invitabilmente costano e aiutano a mantenre alto il prezzo di questi trattori.

Penso che per vedere un p' di calma nei prezzi ci vorrà ancora qualche anno...

Personalmente però la cosa mi va anche bene perchè chi come me guarda alla storicità e non ai bussi quando compra un trattore riesce con un po' di fortuna ad accaparrarsi mezzi che non hanno nulla da invidiare ai landini.. esempio lampante è il Fordson ma c'e ne sono anche altri.. ad un prezzo ragionevole.

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Se fino a qualche anno fa la corsa era ad avere quello più grosso e per grosso intendo L55 e si sborsavano cifre esorbitanti per il trattore di per se ( fra l'altro è ancora cosi.. anche se un filo di calma nei prezzi un po' l'ho notata..) ora è partita la sfida a chi ha il trattore più modificato quello che tira di più!

 

DI MALE IN PEGGIO!!!! SE QUESTO VUOLE DIRE PRESERVARE IL NOSTRO PATRIMONIO STORICO AGRICOLO NON ABBIAMO PROPRIO CAPITO NULLA!!!!:AAAAH::AAAAH:

 

D'altro canto come hai scritto te, per persone come noi, che apprezzano il mezzo per quello che era all'origine a volte si riesce a fare dei veri affari, portando a casa trattori che di storia ne hanno fatta tanta all'estero ma anche in Italia, senza nulla togliere ai testacalda italiani.

 

Dodo

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Secondo me la causa di queste operazioni di " tuning" è che c'è gente che....:gluglu:

 

Ora scherzi a parte ognuno è libero di fare quello che vuole con la sua roba, ma personalmente ritengo certe trasformazioni un offesa prima di tutto al trattore in quanto oggetto storico e poi a quella parte di appassionati ( e spero che siano tanti) di cui faccio parte anchio che vanno alla ricerca dei colori originali nei tratti piu' nascosti del trattore per farlo piu' simile possibile a come usciva dalla fabbrica all' epoca, cura i particolari e si accerta che ogni componente sia della marca, modello e nelle condizioni originali.

In piu' ho un timore...questa moda di modificare i trattori come tutte le mode sara' destinata a finire ? e se si...quanti trattori ci troveremo rovinati magari in modo irreparabile... meditiamo...O0

x dodo: come vedresti un bel manometro digitale sulla marshall?:asd:

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DI MALE IN PEGGIO!!!! SE QUESTO VUOLE DIRE PRESERVARE IL NOSTRO PATRIMONIO STORICO AGRICOLO NON ABBIAMO PROPRIO CAPITO NULLA!!!!:AAAAH::AAAAH:

 

D'altro canto come hai scritto te, per persone come noi, che apprezzano il mezzo per quello che era all'origine a volte si riesce a fare dei veri affari, portando a casa trattori che di storia ne hanno fatta tanta all'estero ma anche in Italia, senza nulla togliere ai testacalda italiani.

 

Dodo

Ciao DODO

Visto che conosci la situazione, spero che al piu' presto venga modificato l'articolo di legge che riconosce i trattori d'epoca come taliO0, so che mi prendero' delle malvolenze, ma per chi come noi predilige l'originalita' sarebbe una manna, verrano certificati solo i MEZZI ORIGINALI, che certamente non potranno piu' lavorare professionalmente, ma avranno altri enormi vantaggi, come la circolazione e l'assicurazione, che attualmente non sono regolari.

Franco

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  • 2 settimane dopo...

Caro Franco se ci fosse stato qualcuno dei nostri beneamati politici appassionato di trattori d'epoca scorrazzeremmo per le strade gia' da tempo ma come mi dicevi tempo fa noi con questa passione siamo considerati "brutti sporchi e cattivi" .In fondo vedo circolare anche sulle strade a quattro corsie automobili anni 20-30 paragonabili per sicurezza e dotazioni ai nostri amati trattori. Ultimamente ho sentito anche dire

che la Forestale effettua controlli sul livello di rumorosita' dei trattori, spero sia una stupidaggine perche' sarebbe proprio il colmo . Ciao a tutti

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