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Condizionalità Rafforzata: BCAA6, come la gestirete?


DjRudy

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Con la nuova PAC è stata introdotta nella Condizionalità Rafforzata (indispensabile da adottare anche per prendere il semplice premio base), la BCAA6 che prevede:

Assicurare la copertura vegetale dei terreni agricoli a seminativo per 60 giorni consecutivi nell’intervallo di tempo compreso tra il 15 settembre e il 15 maggio successivo (si controlla l’assenza di lavorazioni), adottando una delle seguenti pratiche:

  • mantenere la copertura vegetale, naturale (inerbimento spontaneo) o seminata (almeno 60 giorni consecutivi tra il 15 settembre e il 15 maggio successivo);
  • lasciare in campo i residui della coltura precedente, fatte salve l’esecuzione delle fasce tagliafuoco.

Le Regioni e le P.A. possono disporre individuando il periodo di tempo in cui deve essere garantita la copertura all’interno comunque dell’intervallo temporale 15 settembre – 15 maggio successivo, in funzione dell’ordinamento colturale prevalente e/o dell’andamento storico della piovosità e/o delle caratteristiche pedologiche e di pendenza dei suoli.

Problema non da poco per chi ha terreni argillosi, e di solito prepara i terreni (per le colture primaverili) entro ottobre, per poi al massimo passarli con un minivibro appena prima della semina o addirittura semina direttamente sulla crosta, tale tecnica permette sempre ottime emergenze e il mantenimento della struttura del terreno che si è creata nel periodo invernale.

Cosa ne pensate di questa ulteriore regola che complica ulteriormente la vita all'agricoltore?

 

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Se poi sarà consentito l'uso del Roundup, non credo possa essere un problema insormontabile
Diversamente se non dovesse esserlo
Sempre parlando di inerbimento spontaneo

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27 minuti fa, DjRudy ha scritto:

Cosa ne pensate di questa ulteriore regola che complica ulteriormente la vita all'agricoltore?

Che dovrebbero smettere di drogarsi di brutto.

Modificato da Tiziano
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Penso che sia un altro scempio alla nostra professione. Un agricoltore (che ormai sono certo è considerato un bifolco da chi ha scritto sta roba) saprà almeno lavorare il suo terreno. Fare una norma che ti impone di non toccare il terreno per 60 gg da metà settembre che vale per tutti mi sembra una stronzata. Va bene nei miei terreni a me non cambia nulla li lavori anche con uno sputo ma su certi altri poi come li lavori?  Se sono secoli che si lasciano a prendere l'inverno per poterli lavorare oggi basta qualche genio ha deciso che non si può più in nome di un ambientalismo becero e qualunquista.... è comunque un incoerenza enorme il fatto che vuoi un inerbimento del terreno ma poi metti le cover crops in un cassetto non considerandole al fine della rotazione ma poi andando a fare un psr a parte. Se vuoi una copertura del terreno in inverno le consideri al fine della rotazione e anche senza metterci un centesimo avresti ottenuto ciò che volevi perché sarebbero seminate in larghissima scala. Sarà anche meglio che lasciare il terreno alla mercé della sorghetta,stellaria e tutto il resto. 

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Da noi esporre terreni agli agenti atmosferici (gelo in particolare, se venisse quest'anno) durante il periodo invernale è fondamentale. Se li tocchi in primavera e ti dice no viene solo un gran porcaio.
Ribadisco cosa il ragionier Ugo Fantozzi avrebbe detto di questa pac.

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Se si tratta di non toccare il terreno per 60 gg, questo almeno qui da noi non è nessun problema
Qui mi pare si dica di tenerlo inerbito per 60 gg
La cosa è molto diversa e più complicata da gestire

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Solite regole assurde per non farci prendere più neanche un contributo.

Voglio vedere vietando le lavorazioni dal 15 settembre al 15 novembre oppure da metà marzo a metà maggio che casini che vengono fuori.

Per il divieto di asportare i residui almeno lì ha una logica però obbligare nn lo vedo giusto

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Solite regole assurde per non farci prendere più neanche un contributo.
Voglio vedere vietando le lavorazioni dal 15 settembre al 15 novembre oppure da metà marzo a metà maggio che casini che vengono fuori.
Per il divieto di asportare i residui almeno lì ha una logica però obbligare nn lo vedo giusto
Divieto di asportare i residui, rappresenterà una tragedia per chi si occupa di vendita paglia

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Adesso, agrario ha scritto:

Divieto di asportare i residui, rappresenterà una tragedia per chi si occupa di vendita paglia emoji19.png

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Pensa che stavo di cominciare a prendere l’attrezzatura da foraggio…

Si in effetti molti commercianti di paglia chiuderanno

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Non capisco il perché... visto che si parla di una pratica tra inerbimento spontaneo e mantenimento residui dal 15 settembre perché la paglia non la dovrei portare via a giungo-luglio? Ad andare a metà settembre di erbe spontanee se non si fa secondo raccolto ne crescono eccome....

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sempre più una supercazzola degna di tognazzi......

la tempesta perfetta sta arrivando........prezzi in discesa.......contributi in forte calo .......costi alti.....trattori cari come l'oro..........

fortuna che il consumatore vuole tanta qualità e un imballaggio ecosostenibile,e tanta tanta tecnologia...

ieri ho dato il concime con il trattore che guidava da solo, e dosava in base alla velocità/largezza/capezzagne.....

sono veramente SMART, sono a posto......

a parte sto "meme" del cavolo.......tutte queste "clausole vessatorie" secondo me sono tutte da vedere se poi ci saranno, qui sono un pò più ottimista, quell che mi manda in bestia è un taglio incondizionato per TUTTI.....e non va, non va, sono rimasti 2 spicci

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1) se si semina colza, favino , grano o  orzo la semina va effettuata entro il 15 settembre? 
 

2) se si effettua rotazione di grano colza orzo favino come si rispetta questa norma?

c é scritto che vale per tutta la superficie seminativa spero di aver capito male 

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L'argomento è molto molto stimolante. Specie se questa misura doverre essere sostenuta a modo, penso sia imprescindibile non aderirvi per ragioni non solo economiche.

Se non è ancora chiaro tra gli agricoltori che, come mai prima d'ora, si dovranno rimettere in discussione molte delle consuetudini agronomiche consolidate in 50/60 anni di "falsa agronomia" o, con una definizione più soft facile agronomia".

Tali consuetudini, col tempo, si sono via via rafforzate di pari passo con la possibilità da parte degli agricoltori facile (fin troppo) accesso/eccesso (fino talvolta ad arrivare all'abuso)  di imput produttivi, e questo sia a livello di agrofarmaci, sia di consumo di acqua irrigua, sia (se non soprattutto) in tertmini di lavorazioni, diffusamente e spesso inutilmente aggressive, profonde, ripetute... tutto in funzione di un più ampio margine d'impresa.

Questo approccio/tendenza per fino almeno agli anni '90 è stato vincente e, soprattutto in Italia, l'intero mondo agricolo si è adagiato su questa "comfort zone", supportati da un indotto economico a monte che, senza un adeguato contrasto da parte della ricerca e del sostegno istituzionale non si è certo preoccupato più di tanto a cercare concretamente soluzioni alternative con il sostegno di misure alternative e sostenibili alla chimica e/o alla sovra meccanizzazione sostenuta.

Ciò ha determinato un sorta di dipendenza tra gli agricoltori, storicamente poco vocati ai cambiamenti e più vocati a ripetere ossessivamente quelle azioni che, magari solo sul breve hanno portato ad un aumento del delta d'impresa.

Questa situazione poi, unitamente al sempre maggiore interesse dei consumatori verso le tematiche ambientali e  la salubrità alimentare, negli ultimi 20 ha generato l'ossessione del biologico, con tutte le  contraddizioni, speculazioni e assurdità di cui piano piano ci si sta rendendendo conto, almeno lo spero.

Questo però non sposta il focus del fondamentale cambiamento che il nostro modo deve affrontare e, purtroppo, sono dovuti accadere drammi  bellici ed ambientali per accellerare questi cambiamenti.

EBBENE, a questo punto, tornando in argomento, il mio pensiero è che non sarà certo il contenuto di argilla dei nostri terreni o lo scombinamento del proprio "modus operandi" che potranno nè rallentare nè tantomeno impedire l'ingresso delle cover crop a copertura invernale incentivate da questa BCAA6.

Nella fattispecie sono convinto che, al di là della correttezza tecnica della pratica du cui sono convinto (così come lo dovrebbero essere tutti gli Agronomi), con le dovute soluzioni agromeccaniche oggi disponibili, sia una soluzione assolutamente praticabile e con rischi non troppo elevati per il successo tecnico della coltivazione primaverile che seguirà.

temo di essermi dilungato un pò troppo, vogliate perdonarmi..

ANDREA

 

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38 minuti fa, 6530johndeere ha scritto:

1) se si semina colza, favino , grano o  orzo la semina va effettuata entro il 15 settembre? 
 

2) se si effettua rotazione di grano colza orzo favino come si rispetta questa norma?

c é scritto che vale per tutta la superficie seminativa spero di aver capito male 

Si parla di copertura vegetale spontanea o seminata(quindi in teoria frumento colza orzo ecc ecc contano come copertura)e non c'è scritto che i giorni si contano dal 15 settembre ma per un periodo di 60 gg nell'intervallo di tempo che va dal 15 settembre al 15 maggio. Quindi tu i 60 gg a quanto capisco li puoi contare anche dal 31 dicembre al 2 marzo per esempio. Nel caso di una semina autunnale o invernale dovresti essere apposto cioè una colza per esempio seminata a fine agosto o primi settembre di da copertura addirittura per tutto l'arco temporale di riferimento. Stessa cosa orzo grano ecc ecc, lo semini per esempio il 20 ottobre? Ecco il 20 dicembre hai già assolto ai 60 gg. In teoria...perché poi si dice che l'intervento dei 60 gg lo stabilisce la pa o le regioni quindi sarà da vedere perché può essere che una regione imponga una copertura dal 15 settembre al 15 novembre  oppure dal 15 dicembre al 15 febbraio e sono due cose ben diverse. Il problema nasce anche per le primaverili perché molti terreni vengono arati presto ancora in estate per esempio d poi lavorati in autunno o inverno per poi seminare in primavera....

Anzi a dirla tutta ci sarebbe anche un'altro problema che riguarda chi ha effluenti da smaltire. Ad oggi lo smaltimento deve coincidere con l'interramento immediato o comunque nelle 12 ore ma nel periodo dei 60 gg stabiliti dalla BCAA6 non sono possibili lavorazioni del terreno a quanto capisco. Di conseguenza anche l'interramento del liquame non può avvenire visto che è di fatto che sia tramite ancore sulla botte, dischiera, ripuntatore sempre di una lavorazione stamo parlando. Cosa vuol dire?? Che ci sarà praticamente un'ulteriore blocco agli spandimento? Perche nella migliore delle ipotesi (parlo per la Lombardia)se i 60 gg venissero contati dal 1º dicembre a fine gennaio ci sarebbero 30 gg di blocco in più rispetto ai 30 attuali di divieto assoluto (15/12-15/01) e 30 di calendari più i mesi di novembre e febbraio....in ipotesi peggiori non voglio addentrarmi....se fosse contato dal 1º novembre vorrebbe dire blocco totale fino al 15 gennaio se spostato al 1º gennaio vorrebbe dire non poter spandere fino ai primi di marzo.... 

Resta da capire se il divieto di lavorazioni impedisce anche di farle per effettuare una semina che adempie all'obbligo di copertura. Cioè se la copertura deve Avvenire dal 1º novembre vorrebbe dire,  se non si ha la possibilità di lavorare il terreno, avere seminato tutti i vernini entro il 30 ottobre oppure dover andare al 1º gennaio lasciando il terreno così com'è....

Sinceramente spero proprio di sbagliarmi e aver capito e inteso male altrimenti diventa veramente un casino impossibile gestire....

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Per chi come ma fa tre colture frumento soia mais,bietola purtroppo abbandonata ormai 4 anni fa perché non più redditizia , non è che che cambia molto..nel senso dicono che i terreni non si possono toccare per almeno 60gg nell'arco temporale tra il 15 sett e il 15 maggio.. ok ma non è specificata una data di inizio e una finale. Per i terreni destinati a grano visto che vengono seminati a fine ottobre non ci sono problemi, mentre i terreni destinati alle primaverili entro metà novembre e spesso anche prima da me sono già tutti sistemati e pronti per la semina..e non vengono più toccati quindi diciamo per stare in buono da metà Novembre ai primi di marzo dove generalmente poi c'e chi lavora i terreni con un minivibro primaverile seguito da un rullo compattatore, o chi semina su crosta come me e da glifosate o prima o dopo la semina insieme a pre emergenza.
Quindi arco temporale da ultima lavorazione
ad inizio lavorazioni primaverile è di oltre 100gg.. poi se si forma erba o no sul terreno in questo arco di tempo a volte succede a volte no..la norma dice mantenere inerbimento spontaneo per almeno 60gg.. mica posso costringere infestanti a nascere se ve ne sono poche...

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semplicemente chi ha i terreni vocati per le cover lo farà, come è giusto che sia... chi invece per territorio o struttura aziendale non vuole aderire non aderirà.

Non è una misura che si presta a tutti, bisogna essere sinceri perché si fa presto a parlare da uno dei territori italiani più vocati per fare agricoltura (e si lo so che c'è l'argilla anche a Ravenna).

Però l'Italia non è tutta pianura, e non tutti hanno acqua per irrigare. Mi piacerebbe vedere un girasole a 200/300 slm dopo una bella cover di senape o Favino seminato ad aprile in un terreno al 40% di argilla e 40% di limo cosa combina... su sodo o sul discato che sia, perché tanto o viene un porcaio porcaio perché bagnata o come quest'anno la cover si è bevuta tutta l'acqua disponibile lasciando il girasole già senza riserva idrica prima di partire.

 Sinceramente poi tutto questo sfruttare non lo percepisco e anzi non lo percepisco nemmeno al passato, parlando con chi faceva agricoltura negli anni 90.

Anzi dirò di più, una volta tante pratiche agronomiche erano gestite meglio: diserbi, concimazioni.

Non si può cucire un vestito per tutti e aggiungo... perché in questa società così evoluta basata sul consumismo come elettrodomestici non più riparabili, vestiario usa e getta etc etc i maggiori inquinatori/distruttori sono gli agricoltori?!

Sono un agronomo a cui piace guidare i trattori e sporcarsi le mani, quindi ho il difetto a differenza di certi colleghi (che si divertono a scrivere articoli su internet sovvenzionati dai produttori di macchine) di trovare anche il limite di applicabilità alla teoria e non essere solo filosofo. Il primo obbiettivo di un impresa è fare guadagno, se gli agricoltori devono svolgere anche un ruolo di salvaguardia ambientale e giusto pagare quella mansione con soldi veri, non un contentino specchietto per le allodole, perché certe pratiche sono più complicate e rischiose di altre.

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2 ore fa, #VG# ha scritto:

Si parla di copertura vegetale spontanea o seminata(quindi in teoria frumento colza orzo ecc ecc contano come copertura)e non c'è scritto che i giorni si contano dal 15 settembre ma per un periodo di 60 gg nell'intervallo di tempo che va dal 15 settembre al 15 maggio. Quindi tu i 60 gg a quanto capisco li puoi contare anche dal 31 dicembre al 2 marzo per esempio. Nel caso di una semina autunnale o invernale dovresti essere apposto cioè una colza per esempio seminata a fine agosto o primi settembre di da copertura addirittura per tutto l'arco temporale di riferimento. Stessa cosa orzo grano ecc ecc, lo semini per esempio il 20 ottobre? Ecco il 20 dicembre hai già assolto ai 60 gg. In teoria...perché poi si dice che l'intervento dei 60 gg lo stabilisce la pa o le regioni quindi sarà da vedere perché può essere che una regione imponga una copertura dal 15 settembre al 15 novembre  oppure dal 15 dicembre al 15 febbraio e sono due cose ben diverse. Il problema nasce anche per le primaverili perché molti terreni vengono arati presto ancora in estate per esempio d poi lavorati in autunno o inverno per poi seminare in primavera....

Anzi a dirla tutta ci sarebbe anche un'altro problema che riguarda chi ha effluenti da smaltire. Ad oggi lo smaltimento deve coincidere con l'interramento immediato o comunque nelle 12 ore ma nel periodo dei 60 gg stabiliti dalla BCAA6 non sono possibili lavorazioni del terreno a quanto capisco. Di conseguenza anche l'interramento del liquame non può avvenire visto che è di fatto che sia tramite ancore sulla botte, dischiera, ripuntatore sempre di una lavorazione stamo parlando. Cosa vuol dire?? Che ci sarà praticamente un'ulteriore blocco agli spandimento? Perche nella migliore delle ipotesi (parlo per la Lombardia)se i 60 gg venissero contati dal 1º dicembre a fine gennaio ci sarebbero 30 gg di blocco in più rispetto ai 30 attuali di divieto assoluto (15/12-15/01) e 30 di calendari più i mesi di novembre e febbraio....in ipotesi peggiori non voglio addentrarmi....se fosse contato dal 1º novembre vorrebbe dire blocco totale fino al 15 gennaio se spostato al 1º gennaio vorrebbe dire non poter spandere fino ai primi di marzo.... 

Resta da capire se il divieto di lavorazioni impedisce anche di farle per effettuare una semina che adempie all'obbligo di copertura. Cioè se la copertura deve Avvenire dal 1º novembre vorrebbe dire,  se non si ha la possibilità di lavorare il terreno, avere seminato tutti i vernini entro il 30 ottobre oppure dover andare al 1º gennaio lasciando il terreno così com'è....

Sinceramente spero proprio di sbagliarmi e aver capito e inteso male altrimenti diventa veramente un casino impossibile gestire....

Per lo smaltimento no problem ….si seminano cover crop e si nutrono con i reflui zootecnici …spandimento con coltura in atto più che consentita dalla legge…..anzi poi….le cover assorbono e ridanno parecchi nutrienti poi a primavera 

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semplicemente chi ha i terreni vocati per le cover lo farà, come è giusto che sia... chi invece per territorio o struttura aziendale non vuole aderire non aderirà.
Non è una misura che si presta a tutti, bisogna essere sinceri perché si fa presto a parlare da uno dei territori italiani più vocati per fare agricoltura (e si lo so che c'è l'argilla anche a Ravenna).
Però l'Italia non è tutta pianura, e non tutti hanno acqua per irrigare. Mi piacerebbe vedere un girasole a 200/300 slm dopo una bella cover di senape o Favino seminato ad aprile in un terreno al 40% di argilla e 40% di limo cosa combina... su sodo o sul discato che sia, perché tanto o viene un porcaio porcaio perché bagnata o come quest'anno la cover si è bevuta tutta l'acqua disponibile lasciando il girasole già senza riserva idrica prima di partire.
 Sinceramente poi tutto questo sfruttare non lo percepisco e anzi non lo percepisco nemmeno al passato, parlando con chi faceva agricoltura negli anni 90.
Anzi dirò di più, una volta tante pratiche agronomiche erano gestite meglio: diserbi, concimazioni.
Non si può cucire un vestito per tutti e aggiungo... perché in questa società così evoluta basata sul consumismo come elettrodomestici non più riparabili, vestiario usa e getta etc etc i maggiori inquinatori/distruttori sono gli agricoltori?!
Sono un agronomo a cui piace guidare i trattori e sporcarsi le mani, quindi ho il difetto a differenza di certi colleghi (che si divertono a scrivere articoli su internet sovvenzionati dai produttori di macchine) di trovare anche il limite di applicabilità alla teoria e non essere solo filosofo. Il primo obbiettivo di un impresa è fare guadagno, se gli agricoltori devono svolgere anche un ruolo di salvaguardia ambientale e giusto pagare quella mansione con soldi veri, non un contentino specchietto per le allodole, perché certe pratiche sono più complicate e rischiose di altre.
Concordo in toto. Troppo facile definire regole a tavolino, uguali per tutti e valide in qualsiasi situazione. Gli agricoltori non sono cretini, dove si può attuare una cover crop coi relativi benefici, lo fanno. Dove si possono diminuire le concimazioni e i fitofarmaci, sono i primi a farlo. Non c'è bisogno che qualche agronomo (molte volte, come scrivi tu, sovvenzionato o cmq con un secondo fine...) indichi la strada da seguire, sappiamo bene rischi e vantaggi, facciamo prove pluriennali direttamente sul nostro areale quindi qualcosa di più specifico non esiste.

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13 minuti fa, Agrigalpad ha scritto:

Per lo smaltimento no problem ….si seminano cover crop e si nutrono con i reflui zootecnici …spandimento con coltura in atto più che consentita dalla legge…..anzi poi….le cover assorbono e ridanno parecchi nutrienti poi a primavera 

Ah bhe parli con uni che ha 2.5m di senape nel campo.... comunque sia non sempre si ha e si avrà la possibilità di mettere una cover se non seminandola in un periodo in cui è meglio stare a casa.....

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