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2023 in Vigneto


ALAN.F

Messaggi raccomandati

3 ore fa, ALAN.F ha scritto:

C'era una volta , vicino al confine, tra Collio e Slovenia una famiglia che produceva vino divino, ed ogni bottiglia veniva venduta , perché in quella vedevi la loro tenuta.
Vuoi per soldi , vuoi per amore, vuoi per la morte del fondatore, un giorno un Marchese Antinori, Il più grande produttore privato. Il terzo italiano , se la comprò.
Ma chi oggi compra più quel vino. Che una volta era divino? Forse Cambiato è? O semplicemente quel sorriso e poesia più non ha?
Addio Jermann
Al funerale i piccoli ridenti Vignaioli Indipendenti, mormorarono fra i denti.

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Oddio, Jermann è da ben prima di Antinori che poco c'entra col vino in bottiglia. Il Vintage Tunina non è più buono da quando ha rilevato Antinori? L'enologo è diventato un truffatore che mescola polverine? La sapiente mano di chi pota è diventata una motosega del Lidl? Chiediamoci piuttosto perché proprio il Collio è l'esempio fulgido del "Micro è morte". Sai quante realtà celano alle loro spalle enormi aziende Venete o di chissà dove che foraggiano la poesia? Il Collio friulano è quanto, purtroppo, di più evidente di come la disgregazione e le piccole dimensioni tarpino le ali a realtà che non hanno nulla da invidiare a nessuno al mondo.

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Adesso, ALAN.F ha scritto:

Dimenticavo...mio zio 1,5 ettari di nettarine anni 80....poi Villone e 4 ettari del vicino...hobbista , perché lui lavorava per Patuelli come trattori sta.

Anni d'oro 

540 e vulcano

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31 minuti fa, ALAN.F ha scritto:

Dimenticavo...mio zio 1,5 ettari di nettarine anni 80....poi Villone e 4 ettari del vicino...hobbista , perché lui lavorava per Patuelli come trattori sta.

Anni d'oro 

Un po' come adesso insomma. Con 1,5ha di nettarine si fanno le trincee per ammucchiare i soldini..💸💸💸💸💸

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Un po' come adesso insomma. Con 1,5ha di nettarine si fanno le trincee per ammucchiare i soldini..
Poi uno come me che mangia le mele Stayman , Abbondanza , Commercio......Red Delicius

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allora io dico la mia, che sto in mezzo. non sono micro, non sono grande.

la plv del 2021 mi ha fatto paura (prosecco forever)

Le domande sono molteplici, almeno quelle che mi vengono in mente:

- cosa me ne faccio della pac (ho 5,6 ha tra affitto e proprietà, e non ho ancora capito cosa mi arriva di pac...) se tanto non mi paga lo studio che mi segue le pratiche del vigneto? boh, per ora prendo quello che arriva, come ho sempre preso da umile povero qualsiasi contributo comunale, provinciale, regionale o statale o altro sulla mia famiglia numerosa. 

-  la pac non mi cambia la mia situazione contabile, realmente, visto il valore delle uve. 

- attualmente è poco più di un hobby (faccio fare a terzisti le lavorazioni più onerose e io mi occupo della cura delle stupidaggini), ma sto anche riflettendo se mi convenga abbandonare il mio lavoro sicuro, a incasso fisso (non dico nè tanto nè poco perchè finora, 18 anni mi ha sempre fatto campare), per fermarmi sulla terra, per passione che sta crescendo, per valore economico, per liberarmi dall'incubo del "capo" o del collega "malato di mente". In questo senso valutare anche il senso del contributo economico della pac tornerebbe a essere interessante.

- penso che comunque i contributi siano sempre una modalità di distorcere il mercato. è ovvio che io parlo dal mio punto di vista, in cui mio papà ha sempre vissuto senza far conto della pac ma solo sulle sue forze; sono cosciente che alcune realtà in italia e europa non starebbero in piedi senza contributi.

ma ha senso dare contributi a chi non sta in piedi da solo? per quale ragione non si sta in piedi? il contributo potrebbe essere finalizzato, come i psr, agli investimenti specifici, a chi vuole fare un passo avanti davvero, non solo sulla carta, non solo perchè si ha installato il kit 4.0 che poi non usi (ma ti permette di avere il contributo)

Pac come salvagente per colture a bassa redditività che danno poco margine: ha senso? sappiamo già la risposta, e sappiamo che è un meccanismo (europeo o mondiale) distorto volto a non far produrre quello che vorresti ma a tenere legati gli agricoltori a burocrazia, meccanismi mortali da cui non se ne esce.

Non sono d'accordo con @alefriulicirca il fatto che i contributi debbano essere garantiti solo ai "grossi": questi, infatti, proprio per la loro natura hanno economie di scala che i piccoli non si possono permettere, per cui i contributi pac non dovrebbero prenderli. punto

sono più d'accordo con @ALAN.Fche rinuncia, perchè il suo ragionamento fila perfettamente per la sua realtà (e forse perchè mio padre ci ha pensato tante volte a fare la stessa scelta, e per esempio non ha mai chiesto contributi all'impianto per non avere vincoli particolari da rispettare)

 

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In questo senso si entra nel paradosso che i grandi con le economie di scala hanno bisogno dei contributi, i piccoli invece sopravvivono anche senza...

La faccenda non è semplice, ogniuno a casa sua fa le sue valutazioni, con il proprio sudore ed il proprio tempo che decide di dedicare ad una attività anziché un'altra.

Non giudico nessuno, anzi,  penso alla mia realtà che è un'azienda media e finisco con il considerarmi un morto che cammina, non sono piccolo da dover fare un secondo lavoro, ma non sono talmente grande da poter crescere in modo tale da darmi sicurezza per il futuro della mia azienda. E credo che in questa situazione si ritrovino la maggior parte degli agricoltori.

Si vive "all'annata" sperando in tempi migliori

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1 ora fa, Francesco F. ha scritto:

allora io dico la mia, che sto in mezzo. non sono micro, non sono grande.

la plv del 2021 mi ha fatto paura (prosecco forever)

Le domande sono molteplici, almeno quelle che mi vengono in mente:

- cosa me ne faccio della pac (ho 5,6 ha tra affitto e proprietà, e non ho ancora capito cosa mi arriva di pac...) se tanto non mi paga lo studio che mi segue le pratiche del vigneto? boh, per ora prendo quello che arriva, come ho sempre preso da umile povero qualsiasi contributo comunale, provinciale, regionale o statale o altro sulla mia famiglia numerosa. 

-  la pac non mi cambia la mia situazione contabile, realmente, visto il valore delle uve. 

- attualmente è poco più di un hobby (faccio fare a terzisti le lavorazioni più onerose e io mi occupo della cura delle stupidaggini), ma sto anche riflettendo se mi convenga abbandonare il mio lavoro sicuro, a incasso fisso (non dico nè tanto nè poco perchè finora, 18 anni mi ha sempre fatto campare), per fermarmi sulla terra, per passione che sta crescendo, per valore economico, per liberarmi dall'incubo del "capo" o del collega "malato di mente". In questo senso valutare anche il senso del contributo economico della pac tornerebbe a essere interessante.

- penso che comunque i contributi siano sempre una modalità di distorcere il mercato. è ovvio che io parlo dal mio punto di vista, in cui mio papà ha sempre vissuto senza far conto della pac ma solo sulle sue forze; sono cosciente che alcune realtà in italia e europa non starebbero in piedi senza contributi.

ma ha senso dare contributi a chi non sta in piedi da solo? per quale ragione non si sta in piedi? il contributo potrebbe essere finalizzato, come i psr, agli investimenti specifici, a chi vuole fare un passo avanti davvero, non solo sulla carta, non solo perchè si ha installato il kit 4.0 che poi non usi (ma ti permette di avere il contributo)

Pac come salvagente per colture a bassa redditività che danno poco margine: ha senso? sappiamo già la risposta, e sappiamo che è un meccanismo (europeo o mondiale) distorto volto a non far produrre quello che vorresti ma a tenere legati gli agricoltori a burocrazia, meccanismi mortali da cui non se ne esce.

Non sono d'accordo con @alefriulicirca il fatto che i contributi debbano essere garantiti solo ai "grossi": questi, infatti, proprio per la loro natura hanno economie di scala che i piccoli non si possono permettere, per cui i contributi pac non dovrebbero prenderli. punto

sono più d'accordo con @ALAN.Fche rinuncia, perchè il suo ragionamento fila perfettamente per la sua realtà (e forse perchè mio padre ci ha pensato tante volte a fare la stessa scelta, e per esempio non ha mai chiesto contributi all'impianto per non avere vincoli particolari da rispettare)

 

Però questa è malizia, dai. Non ho scritto da nessuna parte e vi sfido a sottolinearlo se fosse falso, che darei la pac solo ai grossi. Lo rispiego: io non darei contributi a chi non dimostra di ottenere il reddito principale dalla sua attività agricola (meglio così?) o che impronta un piano per arrivare a tale livello. Dare contributi agli hobbisti che tali vogliono rimanere è uno spreco. Meglio darli a chi ne fa una professione evitando contributi a pioggia e inconsistenti. E non parliamo di agricoltura senza contributi, perché non esiste in alcun angolo del pianeta e come l'agricoltura, tutti i settori economici (si, anche gli altri godono di contributi, non solo noi). Il problema nostro è che abbiamo una tal testa incentrata sul piccolo (che nel frattempo è diventato micro e/o è scomparso proprio) che appena si parla di crescere pare di bestemmiare in chiesa. In quanti sono rimasti piccoli per scelta o per missione?? Dai, su, 4 gatti da ammirare, sia chiaro, ma non potranno mai essere colonna portante di un'economia degli anni 2000. Poi, se vogliamo metterci tutti a produrre microvinificazioni, fare pure. Non vedo tutto questo coraggio. Anzi, vedo una levata di scudi a dir di togliere la pac proprio da parte di chi afferma di volervi rinunciare.

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In questo senso si entra nel paradosso che i grandi con le economie di scala hanno bisogno dei contributi, i piccoli invece sopravvivono anche senza...
La faccenda non è semplice, ogniuno a casa sua fa le sue valutazioni, con il proprio sudore ed il proprio tempo che decide di dedicare ad una attività anziché un'altra.
Non giudico nessuno, anzi,  penso alla mia realtà che è un'azienda media e finisco con il considerarmi un morto che cammina, non sono piccolo da dover fare un secondo lavoro, ma non sono talmente grande da poter crescere in modo tale da darmi sicurezza per il futuro della mia azienda. E credo che in questa situazione si ritrovino la maggior parte degli agricoltori.
Si vive "all'annata" sperando in tempi migliori
Esatto, le aziende medio piccole come scrive perfettamente Ale, hanno il destino segnato. Ma sappiamo che la tempistica non sarà così repentina come in altri settori, l'agricoltura ha sempre fatto storia a sé e va a rilento da questo punto di vista. Cioè, alla fine rimarranno solo i big, grosse coop, grossi privati o anche chi si accorperà. Il resto sparirà. Quello che bisogna vedere è il "quando". Io spero vivamente di arrivare indenne alla pensione. E se non riuscirò e mi toccherà cambiare prima, amen, cercherò come tutti un altro posto di lavoro, in questo settore o in un altro. Chi vivrà vedrà, nulla è eterno.

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5 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Esatto, le aziende medio piccole come scrive perfettamente Ale, hanno il destino segnato. Ma sappiamo che la tempistica non sarà così repentina come in altri settori, l'agricoltura ha sempre fatto storia a sé e va a rilento da questo punto di vista. Cioè, alla fine rimarranno solo i big, grosse coop, grossi privati o anche chi si accorperà. Il resto sparirà. Quello che bisogna vedere è il "quando". Io spero vivamente di arrivare indenne alla pensione. E se non riuscirò e mi toccherà cambiare prima, amen, cercherò come tutti un altro posto di lavoro, in questo settore o in un altro. Chi vivrà vedrà, nulla è eterno.

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Per come la intendevo io, realtà come la tua non erano minimamente considerate micro. Forse nemmeno piccole, ma non ho idea della dimensione media della zona e, cosa più importante e, per me, derimente, la capacità di dare pieno e dignitoso sostentamento a chi ci lavora, sia esso proprietario o dipendente. È tutto lì il nocciolo della questione. Non intendo sotto o sopra una certa SAU, sarebbe assurdo confrontare lo zafferano con la soia. Nella mia zona, realtà adesso piccole, 40 anni fa erano medie aziende per esempio. I tempi cambiano, non possiamo sempre guardare indietro e piangerci addosso.

Comunque rettifico: ottimo articolo sull'Informatore che, per l'ecoschema 5 (impollinatori), sulle arboree prevede divieto di fito per periodo di fioritura dell'arborea, non dell'essenza seminata. Resta il divieto di sfalcio marzo-settembre e vietato il diserbo chimico. Ma ormai chissene, tanto rinunciate tutti..😎

Si prevede un anno di magra per i CAA..💸😢

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22 ore fa, ALAN.F ha scritto:

Ettari 1,9
Versione A
Gasolio agricolo assegnato mi sembra 300lt
Rinnovo camera di commercio 60 euro annuo
Cisterna in regola emoji2957.png vabbè ci crediamo
Registro scarico carico fitofarmaciemoji2957.pngvabbè ci crediamo
Taratura atomizzatore...vabbè ci crediamo
Contabilità su tutto.

Versione B
Gasolio agricolo.../niente ...chiamo Ioan Gheorghe e mi porta quello che trova emoji41.png
Niente rinnovo 60 euro
Niente carico scarico fitofarmaci
Taratura Stocazzo
Contabilità semplificata


P.s tenetevi la Pac

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ecco...ma hai dimenticato le analisi del terreno che qui ci fan fare ogni 3 anni e per ogni cultura (vigne- frutta- seminativi...) io ho solo più vigna e sono altri 200 eurozzi.

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21 ore fa, fatmike ha scritto:

Non è tutto. Solo per i nuovi aderenti al bando di adesione a lotta integrata volontaria, sono previsti 450 euro/ha per i vigneti (chiaramente a plafond quindi possono essere meno).
Il fatto è che obbligatoriamente poi devi: 

trovare, sul mercato, un certificatore SQNPI, e ovviamente pagartelo (ad un costo X) che annualmente viene a fare l’ispezione obbligatoria

tenere registrato il magazzino carico/scarico fitofarmaci 

Gestire in regime di lotta integrata anche la parte di azienda/colture sulla quale eventualmente non si richieda il contributo

Vietato perdere terreni sui quali c’è contributo, pena restituzione di tutto quanto già ricevuto.

intendi la ex 2078? ho già comunicato in CIA che non la farò più. non mi voglio martellare gli zebedei ma voglio dare alle vigne tutto quello che è ammesso in etichetta, senza che  "mamma" Europa mi dica lei che fare. ormai sono maggiorenne e posso decider da solo  ;)

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22 ore fa, alefriuli ha scritto:

Mah, ti dirò: 165 circa di Pac, 80 per le aziende sotto i 50 ettari, 120 per il minimo diserbo...se non ti servono, ti lascio il mio iban..😂

guarda ale, tu probabilmente hai una grossa azienda con tanti ettari, io dal mio piccolo  (arriverò a 12 ettari di vigneto finiti gli impianti) non ho troppo da mangiare con i contributi rispetto agli oneri che mi richiedono.  vinificando tutto in azienda e, cercando di barcamenarmi a vendere il prodotto, ho fatto un conto che vivo anche senza il sostegno europeo. vivrò, se me lo permettono, anche meglio senza stress da controlli, ritardi di pagamenti, nervoso dalle organizzazioni sindacali, nuove "begole" che ogni anno si inventano, analisi, controlli, registri, quaderni, matite e biro come alle elementari (che voglio dimenticare  :)  ).

quest'anno vado per i 53 anni, non sono decrepito ma non voglio impazzire per star dietro alle fregole europee e alle esigenze economiche dei sindacati. si fottano tutti. io cercherò di tirare avanti la mia famiglia e gli altri che trovino soluzioni non sulla mia pelle.

so che qualche cosa si inventeranno lo stesso per rompermi i maroni ma spero,almeno,  di essere più leggero. ;)

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12 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

È ovvio che Ale tiri l'acqua al suo mulino, non perde occasione per rimarcare la nostra povertà. Ormai parla da imprenditore di successo, non mi stupirei se fra qualche tempo iniziasse a postare foto alle Maldive con la nipotina, audi rs6 e Lamborghini urus, selfie in smoking dentro ad un ascensore di un hotel di lusso ecc ecc. Quando inizierà a parlare dei cento ettari appena acquistati nel padovano beh, a quel punto la metamorfosi sarà completata. emoji3590.pngemoji3590.pngemoji3590.png
(Ne approfitto per salutare un grande utente scomparso dai radar, sempre sia lodato emoji3583.pngemoji3583.pngemoji3583.png)

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Azz... hai scritto una roba Kafkiana...  :D  :D  

Modificato da alexbrown
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10 ore fa, ALAN.F ha scritto:

100.000 -78.000....somo gain conto capitale 22.000  più una rendita netta media superiore al 5% per oltre 40ann....io di meglio non ricordo...

Poi guardo mio zio che si è fatto il bullone anni 80 com le pesche nettarine a 500lire il kg.....ed ha lasciato alla figlia  .....oro ...

Oggi vediamo quanti lasciano....

si, ma bisogna aggiungere anche il reddito che il terreno ti ha prodotto. dall' 84 ad oggi, qualche cosa avrai guadagnato coltivandolo. il netto va moltiplicato per i 38 anni e sommato ai 22000 euro. almeno credo.  ;)

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21 minuti fa, alexbrown ha scritto:

guarda ale, tu probabilmente hai una grossa azienda con tanti ettari, io dal mio piccolo  (arriverò a 12 ettari di vigneto finiti gli impianti) non ho troppo da mangiare con i contributi rispetto agli oneri che mi richiedono.  vinificando tutto in azienda e, cercando di barcamenarmi a vendere il prodotto, ho fatto un conto che vivo anche senza il sostegno europeo. vivrò, se me lo permettono, anche meglio senza stress da controlli, ritardi di pagamenti, nervoso dalle organizzazioni sindacali, nuove "begole" che ogni anno si inventano, analisi, controlli, registri, quaderni, matite e biro come alle elementari (che voglio dimenticare  :)  ).

quest'anno vado per i 53 anni, non sono decrepito ma non voglio impazzire per star dietro alle fregole europee e alle esigenze economiche dei sindacati. si fottano tutti. io cercherò di tirare avanti la mia famiglia e gli altri che trovino soluzioni non sulla mia pelle.

so che qualche cosa si inventeranno lo stesso per rompermi i maroni ma spero,almeno,  di essere più leggero. ;)

Be, deve essere la crisi dei 53 anni! Dopo oltre 25 anni di ore notturne passate davanti al pc a registrare trattamenti, catture, concimazioni ecc.ecc. , da quest’anno ho deciso di delegare il tutto a terzi. Sul frutteto, il sostegno europeo incide poco e niente, anche perché, saltando un paio di trattamenti, 400 eurini/ ha spariscono in un attimo dalla plv. Avessi in azienda solo vigneto, un pensierino a qualche misura strana, lo farei di sicuro! 

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comunque, mentre noi stiamo qui a disquisire sulla crescita delle aziende agricole italiane, il sig. Bill Gate ha ufficialmente acquistato  quasi 1/4000 millesimo di tutto il territorio agricolo degli USA..... sarà tanta roba?  😬 :D

https://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/economia/bill-gates-si-butta-sui-terreni-e-diventa-il-piu-grande-contadino-damerica/

https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-internazionale/bill-gates-latifondista-investimenti-fondatore-microsoft-2110363.html

Modificato da alexbrown
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si, ma bisogna aggiungere anche il reddito che il terreno ti ha prodotto. dall' 84 ad oggi, qualche cosa avrai guadagnato coltivandolo. il netto va moltiplicato per i 38 anni e sommato ai 22000 euro. almeno credo. 
Dai 3 ai 7k puliti annuo.....

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Io continuo a chiedermi come un proprietario di un appezzamento confinante al mio rinunci a 1200€/ettaro di affitto x 15 anni per permettermi di piantare vigneto che ho quote in scadenza perché il terzista a seminativo di turno gli offre 900€ ettaro di affitto per contratto triennale, quindi logicamente a parità quasi di incasso è molto meno vincolato. Cioè la mia domanda è come fa uno che fa seminativo a offrire cifre del genere che io che dovrei piantare vigneto con una plv molto più alta devo fare bene i conti.

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3 ore fa, alexbrown ha scritto:

si, ma bisogna aggiungere anche il reddito che il terreno ti ha prodotto. dall' 84 ad oggi, qualche cosa avrai guadagnato coltivandolo. il netto va moltiplicato per i 38 anni e sommato ai 22000 euro. almeno credo.  ;)

Comunque, un capitale di 78.000 euro che produce 22.000 euro di interessi dopo 40 anni, significa che ha reso lo 0,7% all'anno. Meno dell'inflazione. 

Modificato da alefriuli
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5 minuti fa, BIANCO86VE ha scritto:

Io continuo a chiedermi come un proprietario di un appezzamento confinante al mio rinunci a 1200€/ettaro di affitto x 15 anni per permettermi di piantare vigneto che ho quote in scadenza perché il terzista a seminativo di turno gli offre 900€ ettaro di affitto per contratto triennale, quindi logicamente a parità quasi di incasso è molto meno vincolato. Cioè la mia domanda è come fa uno che fa seminativo a offrire cifre del genere che io che dovrei piantare vigneto con una plv molto più alta devo fare bene i conti.

Ci capisco poco di seminativo, ma qua fai molta fatica a chiedere 450 euro per un seminativo. Davvero una cifra elevata. Non è che te lo dice per farti alzare la tua offerta?🤔

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9 minuti fa, alefriuli ha scritto:

Comunque, un capitale di 78.000 euro che produce 22.000 euro di interessi dopo 40 anni, significa che ha reso lo 0,7% all'anno. Meno dell'inflazione. 

Scusa Ale,ma stai scrivendo eresie ,  gli investimenti finanziari si compongono in conto capitale ed in conto interessi ...se facciamo una media di 3000 euro netti ,

Sarebbero 120.000+22.000 euro.....142.000......

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Scusa Ale,ma stai scrivendo eresie ,  gli investimenti finanziari si compongono in conto capitale ed in conto interessi ...se facciamo una media di 3000 euro netti ,
Sarebbero 120.000+22.000 euro.....142.000......
4,55netti....x 40 anni , considerando forbice bassa e 78.000 base.... ovviamente il rendimento è sommario e decisamente arrotondato al ribasso rispetto al reale....che sarà almeno sul 7netto

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17 minuti fa, alefriuli ha scritto:

Ci capisco poco di seminativo, ma qua fai molta fatica a chiedere 450 euro per un seminativo. Davvero una cifra elevata. Non è che te lo dice per farti alzare la tua offerta?🤔

Non credo, è una persona apposto il proprietario che conosco da molti anni. Purtroppo qua in zona Portogruaro i terzisti stanno perdendo la testa, ma con la nuova PAC che taglierà sensibilmente il contributo a ettaro non capisco dove vogliano andare a parare. Il terreno in questione è irriguo comodo (rarità in zona) e fa gola a molti. Certo che arrivare ad affitti più alti per piantare glera... Non trovo logico. In più sto notando ultimamente che il vigneto sta diventando "antipatico" a molti per questo sono restii... Il vigneto vicino casa non lo vuole nessuno, complici i media con le loro battaglie contro i "pesticidi" e vuoi anche in una crescente invidia per la salute finanziaria dei viticoltori. 

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