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Un nuovo futuro per l’agricoltura locale 🌾


BennyB

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Ciao a tutti, amanti dell’agricoltura e di tutte le sue sfumature! Potete chiamarmi Luca, vengo dal Friuli Venezia Giulia, e oggi vorrei raccontarvi un progetto che potrebbe davvero interessarvi. Non ho esperienza diretta in questo settore, ma nutro una grande ammirazione per il vostro lavoro e credo che questa iniziativa possa aiutarvi a promuovere e valorizzare ciò che fate ogni giorno con passione. 💚
(Spero di essere nella sezione giusta)

📦 Ecco di cosa di cosa parlo:
Stiamo lavorando a un portale online pensato per agricoltori e produttori artigianali di prodotti locali. Una piattaforma innovativa che vi permetterà di caricare e vendere i vostri prodotti in modo semplice e diretto.

Grazie alla geolocalizzazione, i consumatori potranno cercare prodotti nella loro zona, riducendo al minimo la competizione tra produttori e favorendo un approccio locale e sostenibile.
 

Perché è speciale?

  • I clienti comprano locale: meno competizione, più valorizzazione del territorio.
  • Possibilità di ritiro in loco per ridurre l’impatto ambientale o spedizione a casa.
  • Libertà totale per voi: scegliete le modalità di pagamento e gestione delle vendite.

Questo progetto vuole essere un punto d’incontro tra tradizione, innovazione e sostenibilità. 🚜

Se siete agricoltori o produttori di prodotti artigianali locali interessati, o semplicemente curiosi di sapere di più, scrivetemi!
Sarò felice di ascoltarvi e ricevere i vostri consigli per rendere questo progetto il più utile possibile.

(Non metto link perché non voglio far passare questo post come pubblicità, ma semplicemente dar voce a un progetto che potrebbe interessare tutti. 😊)

Un caro saluto,

Modificato da BennyB
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Sì ma ad un agricoltore nn serve,può andare bene per un orticoltore o per chi ha una stalla ma cmq devi vendere un prodotto finito e questo implica lavorazioni e stoccaggio oltre che permessi vari…


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In questo momento se riesci a dare un valore aggiunto alla tua materia prima è l’unico sistema per fare reddito, chiaro che implica difficoltà, spese ecc ecc


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1 ora fa, Calle 89 ha scritto:

Sì ma ad un agricoltore nn serve,può andare bene per un orticoltore o per chi ha una stalla ma cmq devi vendere un prodotto finito e questo implica lavorazioni e stoccaggio oltre che permessi vari…


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Ciao Calle89,  

Grazie mille per il tuo prezioso feedback e per il consiglio!  

Il progetto è pensato per essere flessibile e adattabile, con l’obiettivo di agevolare al massimo la vendita dei prodotti, che si tratti di frutta e verdura fresche o di confetture artigianali, per esempio. Ovviamente il produttore deve già avere in possesso i vari requisiti per poter vendere. L’idea è proprio quella di creare un portale che promuova il territorio e i prodotti locali, eliminando gli intermediari.  

Apprezzo tantissimo il tuo suggerimento, è davvero utile per migliorare il progetto. Ne farò sicuramente tesoro.

Grazie ancora!

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34 minuti fa, Pello97 ha scritto:


In questo momento se riesci a dare un valore aggiunto alla tua materia prima è l’unico sistema per fare reddito, chiaro che implica difficoltà, spese ecc ecc


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Grazie anche a te Pello97 per il tuo suggerimento!

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In questo momento se riesci a dare un valore aggiunto alla tua materia prima è l’unico sistema per fare reddito, chiaro che implica difficoltà, spese ecc ecc


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Sì certo,ma se produci cereali o simili c’è poco da fare,o ti fai la farina e la pasta o zuffoli l aida….purtroppo o sei talmente grosso da fare filiera completa oppure vendi ai commercianti…
Discorso diverso se fai ortaggi,poi se mi dici che ti fai la marmellata ok ma nn puoi di certo basarci la fortuna di un azienda tipica italiana


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Qui entriamo in un argomento che, da solo, varrebbe un forum a parte; poichè la vendita "a casa", ovvero nell'azienda produttrice, avrebbe un senso, ma richiede molte energie e dedizione; non può essere considerata come integrazione, altrimenti non si riesce a seguire bene l'azienda e il punto vendita.

Per fare buona cosa servono molti prodotti da offrire contemporaneamente e per il maggior tempo possibile, servono le serre per ampliare l'offerta temporale e locali refrigerati per supplire i picchi di produzione.

Ortaggi e frutta sarebbe l'ideale, passare al trasformato (marmellate ecc) si "passa il fosso" entrando in un settore molto più spinoso, a causa delle gestione sanitaria della filiera.

Se una azienda medio-piccola volesse affrontare questo tipo di sbocco per la propria produzione, se dotata di personale famigliare collaborativo, potrebbe essere redditizio, ma bisognerebbe comprendere anche l'eventualità di fare qualche mercato settimanale.

Se si offre prodotto buono, a prezzo ragionevole e trattando bene la clientela, si fa presto ad avere un buon giro, anche senza farsi pubblicità e persino mettere fuori cartelli; il passaparola, alla fine, è la miglior pubblicità; ovvio che serve tempo per stabilizzarsi con un "portafoglio clienti" ampio, non è una cosa che si fa in due settimane, diciamo che per partire potrebbe essere utile anche un battage pubblicitario o l'offerta cui sopra, ma se dietro non c'è la sostanza di una buona offerta, l'azione non sta in piedi.

Parlo per esperienza personale, noi vendevamo anche a casa, da un certo punto di vista è anche soddisfazione economica ( a prezzo, si vende benissimo anche la seconda scelta, eccome!) però era un impegno notevole, specialmente nei periodi di punta cui l'azienda richiedeva mano d'opera per altre cose; poi sempre macchine e gente in corte agli orari più disparati e qualche "cagarampin" di troppo mai contento. Poi, quando avevamo le ciliege, si catenava il putiferio, il delirio più totale, francamente insostenibile. Perciò abbiamo deciso di smettere.

Va anche notato, che la maggior parte della clientela ha una certa età (che fa spesa anche per i figli) e non penso che si informi sul web dove trovare un punto vendita, sono persone che hanno tempo di girare e si fanno volentieri qualche km in più per essere sicuri che il prodotto che si vende arrivi proprio dai campi dell'azienda.

 

 

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C’è anche da dire che questa soluzione sarebbe adatta ad aziende medio/piccole che in Italia spesso si trovano in posti alquanto remoti e quindi al cittadino passa la voglia di andare a comprare in modo continuativo,e se devi andare porta a porta ti mangi il guadagno


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l'idea però mi piace molto.

io cerco spesso fornitori di "roba buona" tipo carne e a volte verdura e nel contempo non voglio fare strada in più per cercarli:
 molto spesso le soluzioni ci sono ma non le conosciamo, semplicemente perchè non ne veniamo a conoscenza (cioè non vediamo)

provo a fare un esempio: chiusa la macelleria di fiducia in paese ero alla disperata ricerca di carne buona. parlando con un mio terzista mi ha indicato una stalla che vende la propria carne in maniera sistematica (1 -2 capi a settimana, sottovuoto). Ci passavo davanti spesso, ma non me ne ero mai accorto.

ecco che una idea "tecnologica" di questo tipo diventerebbe utile

chiaramente non sono disponibile a fare 40 km per andare a prendere qualcosa, perchè per me si perde tempo, denaro e diventa non sostenibile a lungo termine.

(anche gli acquisti con il Gas di cui faccio parte, li abbiamo dismessi perchè non ho più mio nipote che fa la spola da casa sua a nostra con le varie cose)

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Il 06/12/2024 at 00:22, Tiziano ha scritto:

Qui entriamo in un argomento che, da solo, varrebbe un forum a parte; poichè la vendita "a casa", ovvero nell'azienda produttrice, avrebbe un senso, ma richiede molte energie e dedizione; non può essere considerata come integrazione, altrimenti non si riesce a seguire bene l'azienda e il punto vendita.

Per fare buona cosa servono molti prodotti da offrire contemporaneamente e per il maggior tempo possibile, servono le serre per ampliare l'offerta temporale e locali refrigerati per supplire i picchi di produzione.

Ortaggi e frutta sarebbe l'ideale, passare al trasformato (marmellate ecc) si "passa il fosso" entrando in un settore molto più spinoso, a causa delle gestione sanitaria della filiera.

Se una azienda medio-piccola volesse affrontare questo tipo di sbocco per la propria produzione, se dotata di personale famigliare collaborativo, potrebbe essere redditizio, ma bisognerebbe comprendere anche l'eventualità di fare qualche mercato settimanale.

Se si offre prodotto buono, a prezzo ragionevole e trattando bene la clientela, si fa presto ad avere un buon giro, anche senza farsi pubblicità e persino mettere fuori cartelli; il passaparola, alla fine, è la miglior pubblicità; ovvio che serve tempo per stabilizzarsi con un "portafoglio clienti" ampio, non è una cosa che si fa in due settimane, diciamo che per partire potrebbe essere utile anche un battage pubblicitario o l'offerta cui sopra, ma se dietro non c'è la sostanza di una buona offerta, l'azione non sta in piedi.

Parlo per esperienza personale, noi vendevamo anche a casa, da un certo punto di vista è anche soddisfazione economica ( a prezzo, si vende benissimo anche la seconda scelta, eccome!) però era un impegno notevole, specialmente nei periodi di punta cui l'azienda richiedeva mano d'opera per altre cose; poi sempre macchine e gente in corte agli orari più disparati e qualche "cagarampin" di troppo mai contento. Poi, quando avevamo le ciliege, si catenava il putiferio, il delirio più totale, francamente insostenibile. Perciò abbiamo deciso di smettere.

Va anche notato, che la maggior parte della clientela ha una certa età (che fa spesa anche per i figli) e non penso che si informi sul web dove trovare un punto vendita, sono persone che hanno tempo di girare e si fanno volentieri qualche km in più per essere sicuri che il prodotto che si vende arrivi proprio dai campi dell'azienda.

 

 

Grazie per il tuo feedback, davvero prezioso!

Hai ragione, la vendita di prodotti richiede il rispetto di normative specifiche e una solida organizzazione operativa. È un punto cruciale che ho tenuto in considerazione, infatti l'analisi che ho fatto riguarda soprattutto per chi già vende i propri prodotti.

Il portale web mira a essere una vetrina efficace, sia a livello locale che turistico, valorizzando i prodotti del territorio. Promuovere il locale è una scelta che ritengo sempre valida e importante. Capisco che investire in pubblicità richiede tempo e risorse, e per chi produce ma non vende direttamente, l’impegno iniziale può essere doppio, soprattutto per costruire una base clienti, il portale semplifica un po' questo aspetto perché va a "parlare" di te e del tuo prodotto, inizialmente online, ma poi si può "allargare" questa comunicazione anche ad altri contesti. 

Concordo anche sul fatto che buona parte della clientela nelle aree più remote appartiene a una fascia d’età più avanzata. Per questo motivo, il portale non punta solo sulla vendita online ma potrebbe anche funzionare come strumento di prenotazione, con il pagamento effettuato di persona. D’altra parte, il target giovane è una leva importante: molti di noi, me compreso (essendo under 35), sono sempre più orientati verso prodotti locali e artigianali, piuttosto che industriali.

Grazie ancora per lo spunto, ogni riflessione contribuisce a migliorare il progetto. 

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Il 06/12/2024 at 14:02, Calle 89 ha scritto:

C’è anche da dire che questa soluzione sarebbe adatta ad aziende medio/piccole che in Italia spesso si trovano in posti alquanto remoti e quindi al cittadino passa la voglia di andare a comprare in modo continuativo,e se devi andare porta a porta ti mangi il guadagno


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Sì, concordo pienamente. Come dicevo anche a Tiziano, il progetto potrebbe rivelarsi particolarmente interessante per le zone remote. Spesso, infatti, i prodotti migliori si trovano proprio in luoghi meno conosciuti, dove la tradizione, soprattutto quella familiare, è ancora molto forte e radicata.
Grazie per il feedback. 

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Il 06/12/2024 at 15:28, Francesco F. ha scritto:

l'idea però mi piace molto.

io cerco spesso fornitori di "roba buona" tipo carne e a volte verdura e nel contempo non voglio fare strada in più per cercarli:
 molto spesso le soluzioni ci sono ma non le conosciamo, semplicemente perchè non ne veniamo a conoscenza (cioè non vediamo)

provo a fare un esempio: chiusa la macelleria di fiducia in paese ero alla disperata ricerca di carne buona. parlando con un mio terzista mi ha indicato una stalla che vende la propria carne in maniera sistematica (1 -2 capi a settimana, sottovuoto). Ci passavo davanti spesso, ma non me ne ero mai accorto.

ecco che una idea "tecnologica" di questo tipo diventerebbe utile

chiaramente non sono disponibile a fare 40 km per andare a prendere qualcosa, perchè per me si perde tempo, denaro e diventa non sostenibile a lungo termine.

(anche gli acquisti con il Gas di cui faccio parte, li abbiamo dismessi perchè non ho più mio nipote che fa la spola da casa sua a nostra con le varie cose)

Grazie mille per il feedback.

Il digitale ha il grande vantaggio di semplificare i processi, rendere prodotti e servizi più visibili sia ai locali che ai turisti, e spesso di incrementare le vendite grazie alla sua facilità d'uso. Questo è uno dei punti chiave su cui ho basato l'analisi della fattibilità del progetto.

Concordo pienamente: anche io, a volte, preferisco evitare lunghi spostamenti per acquistare qualcosa. La comodità gioca sicuramente un ruolo importante.

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