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21 minuti fa, Simo23 ha scritto:

un kwp ormai comprato bene viene sui 1000 euro, non c'è nessun rischio finanzario, li recuperi sempre in tempi abbastanza contenuti, poi il resto diventa guadagno

Quanto te la pagano la luce?

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Nel frattempo il mio consulente mi ha detto di stare sereno e rilassato, attendiamo l uscita del bando definitivo e poi si potrebbe decidere con calma il dafare.
Vorrei comunque chiedere a voi circa 1000m² di tetto sfruttabili che dimensione d impianto possono ospitare?

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7 minuti fa, eugeniobufano886 ha scritto:

Nel frattempo il mio consulente mi ha detto di stare sereno e rilassato, attendiamo l uscita del bando definitivo e poi si potrebbe decidere con calma il dafare.
Vorrei comunque chiedere a voi circa 1000m² di tetto sfruttabili che dimensione d impianto possono ospitare?

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Fai circa 6 mq per kwp

Sarebbero più o meno 160 kwp poi dipende se ci sono delle tare (camini, ecc) 

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1 ora fa, Simo23 ha scritto:

un kwp ormai comprato bene viene sui 1000 euro, non c'è nessun rischio finanzario, li recuperi sempre in tempi abbastanza contenuti, poi il resto diventa guadagno

Un kwp su una taglia sotto i 20 kw costa intorno ai 2000€..mi risulta 

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1 ora fa, Simo23 ha scritto:

un kwp ormai comprato bene viene sui 1000 euro, non c'è nessun rischio finanzario, li recuperi sempre in tempi abbastanza contenuti, poi il resto diventa guadagno

Ti chiedo di portare i dati oltre al costo, che mi sembra verosimile, vorrei sapere la produzione che prevedi e l' entroito derivante dalla produzione/vendita dell' energia.

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Questo è il costo reale dell’energia pagata a me negli ultimi dodici mesi per 100kwp

per chi si aspetta però questi numeri ricordo che quindici mesi fa era a 2 centesimi a kWh e solo chi vendeva se n’è accorto 

6B7F0C40-5599-4990-883B-610C221DE8B4.jpeg

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2 ore fa, eugeniobufano886 ha scritto:

Nel frattempo il mio consulente mi ha detto di stare sereno e rilassato, attendiamo l uscita del bando definitivo e poi si potrebbe decidere con calma il dafare.
Vorrei comunque chiedere a voi circa 1000m² di tetto sfruttabili che dimensione d impianto possono ospitare?

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su 1000 mq netti io ci ho messo 200kwp

ps: come scritto quanche messaggio dietro l'ho pagato molto meno di 1000€/kwp, 2 inverter SMA da 110 cad e  pannelli ja solar da 345 cad.

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2 ore fa, pastore ha scritto:

Questo è il costo reale dell’energia pagata a me negli ultimi dodici mesi per 100kwp

per chi si aspetta però questi numeri ricordo che quindici mesi fa era a 2 centesimi a kWh e solo chi vendeva se n’è accorto 

6B7F0C40-5599-4990-883B-610C221DE8B4.jpeg

Pastore diciamo anche una cosa però....un lockdown come quello che si è visto 2 anni fa non si è mai visto nella storia...un po' come il petrolio a 2/3 $ al barile...

e cmq non pensate che se i russi / ucraini si accordano torniamo tutti a tarallucci e vino....visto l'europa com'è fragile sul lato dell'emergenza energetica saremo sempre esposti a come si svegliano al mattino arabi russi e africani....vedi negli anni passati i vari saddam, gheddafi, yatollah e ora putin....

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Concordo volevo solo sottolineare di non prenderli come riferimento per calcoli futuri, un prezzo medio di calcolo lo si può fare di 6centesimo al kWh tenendo conto di qualche periodo di calo o di rialzo 

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il mio consiglio spassionato in questo preciso momento è questo...bisogna assolutamente informarsi per mettere i pannelli... 

investire del tempo in questo campo ora è importantissimo, parlo di tempo perchè di soldi si parlerà dopo...quando si avranno in mano dei progetti e soprattutto dei business plan...

gli impianti fotovoltaici sono ad un livello di ricerca avanzato, la gente che li monta in via di massima ha esperienza e quindi parliamo di prodotti sicuramente testati e super testati... bisogna informarsi sui costi di acquisto e istallazione ma anche e soprattutto sui probabili prezzi di vendita...

al momento per chi non autoconsuma il consiglio è di fare un contratto di vendita fisso per 7/10 anni ( si chiama PPA) , magari indicizzato ma che permetta di fare dei calcoli subito, senza sorprese...

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il mio consiglio spassionato in questo preciso momento è questo...bisogna assolutamente informarsi per mettere i pannelli... 
investire del tempo in questo campo ora è importantissimo, parlo di tempo perchè di soldi si parlerà dopo...quando si avranno in mano dei progetti e soprattutto dei business plan...
gli impianti fotovoltaici sono ad un livello di ricerca avanzato, la gente che li monta in via di massima ha esperienza e quindi parliamo di prodotti sicuramente testati e super testati... bisogna informarsi sui costi di acquisto e istallazione ma anche e soprattutto sui probabili prezzi di vendita...
al momento per chi non autoconsuma il consiglio è di fare un contratto di vendita fisso per 7/10 anni ( si chiama PPA) , magari indicizzato ma che permetta di fare dei calcoli subito, senza sorprese...
Ma con chi lo fai questo contratto di vendita a prezzo fisso?

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I PPA sono contratti di medio e lungo termine tra i produttori e gli acquirenti di energia, che possono farlo ad un prezzo fisso o indicizzato. Esistono nel mercato da sempre, sono usati in altri ambiti e stipulati all’interno del settore delle commodities e quindi dell’Oil&Gas. Adesso sono diventati una norma anche per le rinnovabili. Perché? Perché oggi le rinnovabili sono degli impianti che devono remunerarsi sul mercato e la cui redditività è esposta, di conseguenza, alla volatilità dei mercati. Dal momento che questi impianti non hanno più – o parzialmente – incentivi pubblici, chi investe in rinnovabili si deve confrontare con l’erraticità dei mercati. Al fine di mitigare questo rischio, i produttori stipulano dei contratti di lunga durata (mediamente da 7 a 15 anni) con dei clienti corporate o con delle utilities, per stabilizzare parte dei propri ricavi, in genere prevedendo un prezzo fisso. L’obiettivo ultimo per il produttore è stabilizzare i ricavi futuri attesi, il che consente di ridurre il rischio di investimento e di accedere più agevolmente a forme di finanziamento.

Il vantaggio della stipula di contratti di questo tipo è duplice: per il produttore detentore di un asset grazie ad un PPA, è possibile ottenere dei finanziamenti; una corporate che sottoscrive un contratto di questo tipo ha la possibilità di approvvigionare una parte della propria energia a prezzi competitivi rispetto al mercato, ridurre il rischio di esposizione alla volatilità dei prezzi (come l’aumento a cui stiamo assistendo in questi mesi) e contribuire in maniera attiva e tangibile allo sviluppo delle rinnovabili.

Per i consumatori industriali ci sono anche dei ritorni di immagine che possono essere valorizzati: sottoscrivendo un PPA il cliente riesce a tracciare il proprio consumo di energia rinnovabile, collegandolo ad un impianto situato in una zona specifica del territorio italiano o estero. Può quindi dimostrare nei confronti dei propri clienti il proprio impegno e il ruolo che sta assumendo nel processo di decarbonizzazione.

Nella stipula di un contratto PPA è fondamentale valutare una serie di clausole che devono garantire la tenuta e solidità del contratto nella durata, perché in un decennio il contesto di mercato, il contesto macroeconomico, il contesto regolatorio possono cambiare e quindi tale accordo deve prevedere ed anticipare i possibili scenari evolutivi che potrebbero realizzarsi durante la vita del contratto stesso.

Per attivare un accordo di questo tipo è previsto il coinvolgimento di diverse aree aziendali: la negoziazione inizia tra il dipartimento di energy management del produttore e il dipartimento acquisti o di energy management del cliente; poi vanno coinvolti anche l’area legale, l’area finanziaria, il dipartimento fiscale, la comunicazione, il marketing. Insomma, si tratta di una procedura complessa e per scegliere il giusto partner vanno tenuti in considerazione la competenza, la solidità, la trasparenza che esso dimostra.

 

 

Spero che con questo copia incolla si capisca un pochino cosa si intende per PPA

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I PPA sono contratti di medio e lungo termine tra i produttori e gli acquirenti di energia, che possono farlo ad un prezzo fisso o indicizzato. Esistono nel mercato da sempre, sono usati in altri ambiti e stipulati all’interno del settore delle commodities e quindi dell’Oil&Gas. Adesso sono diventati una norma anche per le rinnovabili. Perché? Perché oggi le rinnovabili sono degli impianti che devono remunerarsi sul mercato e la cui redditività è esposta, di conseguenza, alla volatilità dei mercati. Dal momento che questi impianti non hanno più – o parzialmente – incentivi pubblici, chi investe in rinnovabili si deve confrontare con l’erraticità dei mercati. Al fine di mitigare questo rischio, i produttori stipulano dei contratti di lunga durata (mediamente da 7 a 15 anni) con dei clienti corporate o con delle utilities, per stabilizzare parte dei propri ricavi, in genere prevedendo un prezzo fisso. L’obiettivo ultimo per il produttore è stabilizzare i ricavi futuri attesi, il che consente di ridurre il rischio di investimento e di accedere più agevolmente a forme di finanziamento.
Il vantaggio della stipula di contratti di questo tipo è duplice: per il produttore detentore di un asset grazie ad un PPA, è possibile ottenere dei finanziamenti; una corporate che sottoscrive un contratto di questo tipo ha la possibilità di approvvigionare una parte della propria energia a prezzi competitivi rispetto al mercato, ridurre il rischio di esposizione alla volatilità dei prezzi (come l’aumento a cui stiamo assistendo in questi mesi) e contribuire in maniera attiva e tangibile allo sviluppo delle rinnovabili.
Per i consumatori industriali ci sono anche dei ritorni di immagine che possono essere valorizzati: sottoscrivendo un PPA il cliente riesce a tracciare il proprio consumo di energia rinnovabile, collegandolo ad un impianto situato in una zona specifica del territorio italiano o estero. Può quindi dimostrare nei confronti dei propri clienti il proprio impegno e il ruolo che sta assumendo nel processo di decarbonizzazione.
Nella stipula di un contratto PPA è fondamentale valutare una serie di clausole che devono garantire la tenuta e solidità del contratto nella durata, perché in un decennio il contesto di mercato, il contesto macroeconomico, il contesto regolatorio possono cambiare e quindi tale accordo deve prevedere ed anticipare i possibili scenari evolutivi che potrebbero realizzarsi durante la vita del contratto stesso.
Per attivare un accordo di questo tipo è previsto il coinvolgimento di diverse aree aziendali: la negoziazione inizia tra il dipartimento di energy management del produttore e il dipartimento acquisti o di energy management del cliente; poi vanno coinvolti anche l’area legale, l’area finanziaria, il dipartimento fiscale, la comunicazione, il marketing. Insomma, si tratta di una procedura complessa e per scegliere il giusto partner vanno tenuti in considerazione la competenza, la solidità, la trasparenza che esso dimostra.
 
 
Spero che con questo copia incolla si capisca un pochino cosa si intende per PPA
Si ma io micro produttore col fotovoltaico sul capannone, nella pratica a chi dovrei rivolgermi per stipulare tale contratto? Qualcuno di voi ne ha uno? Con chi?

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Il 1/4/2022 Alle 13:36, pastore ha scritto:

Questo è il costo reale dell’energia pagata a me negli ultimi dodici mesi per 100kwp

per chi si aspetta però questi numeri ricordo che quindici mesi fa era a 2 centesimi a kWh e solo chi vendeva se n’è accorto 

6B7F0C40-5599-4990-883B-610C221DE8B4.jpeg

dove li prendi questi valori? è un tuo excell o sul sito GSE?

Perchè a me arrivano i bonifici del mio export (che è poco) ma non riesco a capire il valore

 

grazie

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5 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Si ma io micro produttore col fotovoltaico sul capannone, nella pratica a chi dovrei rivolgermi per stipulare tale contratto? Qualcuno di voi ne ha uno? Con chi?

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nel tuo caso ti conviene contattare una utilities (tipo A2A, Iren, Enel, Eni, sorgenia, e.on ecc ecc) o direttamente a chi ti preventiva l'impianto....di solito alle fiere c'è sempre qualche stand di gente che smaltisce eternit, istalla fotovoltaico, fanno contratti energia ecc ecc che hanno proposte da fare...

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1 ora fa, bu$ine$$ ha scritto:

dove li prendi questi valori? è un tuo excell o sul sito GSE?

Perchè a me arrivano i bonifici del mio export (che è poco) ma non riesco a capire il valore

 

grazie

Ho fatto una nota sul cell prendendo i valori dalle fatture mese per mese nella sezione rid ..non sono bravo con Excel; in fattura c’è l’importo totale e il numero dei kWh pagati

Modificato da pastore
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nel tuo caso ti conviene contattare una utilities (tipo A2A, Iren, Enel, Eni, sorgenia, e.on ecc ecc) o direttamente a chi ti preventiva l'impianto....di solito alle fiere c'è sempre qualche stand di gente che smaltisce eternit, istalla fotovoltaico, fanno contratti energia ecc ecc che hanno proposte da fare...
ah ecco, sono questi operatori che propongono tali contratti. Oltre quale valore di vendita per kw avrei veramente un ritorno abbastanza favorevole?

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Dipende per te che tipo di ritorno finanziario vuoi...se ti accontenti di un 5% anche 7/8 cent è conveniente...

Secondo me ognuno i conti li deve fare per se, perchè il denaro ha un costo diverso per ognuno di noi, così come la propensione al rischio, la capacità di gestione aziendale e degli investimenti ecc ecc.. cmq sono d'accordo che ormai il fotovoltaico è una tecnologia matura...

piccolo OT. vivo in piemonte e non pioveva da più di tre mesi, tutti i gg. l'impianto sottoperformava la curva di produzione anche di tanto (110 kw/h di punta al posto dei 135 previsti), dopo la maxi grandinata di venerdì (che deve avergli dato una bella lavata)  ieri ha fatto 164 kw/h di punta tra le 14 e le 14.30, poi son tornate le nuvole...?

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58 minuti fa, bu$ine$$ ha scritto:

 

piccolo OT. vivo in piemonte e non pioveva da più di tre mesi, tutti i gg. l'impianto sottoperformava la curva di produzione anche di tanto (110 kw/h di punta al posto dei 135 previsti), dopo la maxi grandinata di venerdì (che deve avergli dato una bella lavata)  ieri ha fatto 164 kw/h di punta tra le 14 e le 14.30, poi son tornate le nuvole...?

Secondo me se si fa un raffronto non va fatto con la potenza di picco ma con la produzione giornaliera o meglio su base mensile 

io ho constatato che pulirli non serve a nulla, perché? Perché magari li pulisci oggi è domani ti piove fango, come ad esempio la scorsa settimana da noi, lavandoli se usi prodotti chimici rischi di lasciare di volta in volta un velo di prodotto senza rimuoverlo bene, se usi a qua anche solo un po’ pesante lasci sempre un velo sopra di calcare o minerali che non si vede ma c’è 

niente pulisce meglio dell’acqua meteorica

la differenza di produzione non giustifica ne il tempo ne il costo è spesso si fa più danno che profitto appunto lasciando residui graffiandoli ecc

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3 ore fa, bu$ine$$ ha scritto:

Dipende per te che tipo di ritorno finanziario vuoi...se ti accontenti di un 5% anche 7/8 cent è conveniente...

Secondo me ognuno i conti li deve fare per se, perchè il denaro ha un costo diverso per ognuno di noi, così come la propensione al rischio, la capacità di gestione aziendale e degli investimenti ecc ecc.. cmq sono d'accordo che ormai il fotovoltaico è una tecnologia matura...

piccolo OT. vivo in piemonte e non pioveva da più di tre mesi, tutti i gg. l'impianto sottoperformava la curva di produzione anche di tanto (110 kw/h di punta al posto dei 135 previsti), dopo la maxi grandinata di venerdì (che deve avergli dato una bella lavata)  ieri ha fatto 164 kw/h di punta tra le 14 e le 14.30, poi son tornate le nuvole...?

Tu che impianto hai? A terra? Vendi tutto o hai anche autoconsumo?

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Sono d'accordo Pastore, però al momento l'unico  raffronto che ho è il calcolo di previsione di prestazione giornaliera che mi fornisce il software della SMA analizzando l esposizione, l'inclinazione e la posizione del mio impianto,  unito al meteo, temperatura e vento... ed era un mese che sottoperformava di brutto, mentre oggi con sole pieno, un bel fresco con vento ha battuto le previsioni di un bel 10%... da 890 kwh previsti oggi ha fatti ben 1020?

Io stavo pensando di  provare a salire a lavarli mentre piove, così risparmio sulla spesa dell'acqua e gli pulisco quella morchia che si forma in basso sul pannello...sono inclinati solo di 8 /10 gradi e non defluiscono bene le schifezze...

@EnricoTr impianto 200kwp istallato su tetto ( pannelli sandwich) e vado in autoconsumo totale durante la settimana e vendo praticamente tutto nel week end... da maggio dello scorso anno ho autoconsumato esattamente il 75% di quello che è stato prodotto. 

Quello di enel x mi ha detto che ormai progettano impianti con pannelli da 500watt?

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10 ore fa, bahcwm ha scritto:

Sui tetti, una parte(la prima) e in scambio il rimanente fatto L anno dopo mi è toccato metterlo tutto in vendita diretta

Tu se non sbaglio hai un mega impianto da 500 kWp,  in che anno l'hai installato?? Hai bruciato inverter o pannelli? Se ti va di scrivere come ti sei/stai trovando...

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