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Il 26/1/2023 at 07:13, EnricoTr ha scritto:

Si tratta di fotovoltaico a "pieno campo" tipo quello che hanno fatto a San Bellino o un impianto agrovoltaico con strutture sopraelevate?

L azienda che acquista e sviluppa il progetto non ha dato info in merito al tipo di strutture che verranno installate

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  • 4 settimane dopo...

Comunità energetiche, cosa cambia con il nuovo decreto semplificazioni

 

Dalle facilitazioni per le CER finanziate dal Piano Ripresa e Resilienza alle deroghe previste per l’autoconsumo di rinnovabili in ambito agricolo

 
Comunità energetiche decreto
via depositphotos.com

Comunità energetiche rinnovabili, le misure dedicate nel Decreto PNRR3

(Rinnovabili.it) – In attesa di conoscere le novità per le CER introdotte dal Decreto Comunità Energetiche del MASE, per l’autoconsumo nazionale arrivano alcune facilitazioni. Le riporta il Decreto Legge PNRR3, pubblicato in questi giorni nella Gazzetta Ufficiale e entrato in vigore il 26 febbraio. 

Il provvedimento, che riporta nel complesso una serie di semplificazioni per gli impianti rinnovabili nazionali, riserva alcuni interventi anche per le nuove forme di condivisione energetica. Prevedendo, ad esempio, che fino 31 dicembre 2025 i comuni sotto 5mila abitanti a cui è rivolto l’investimento 1.2 dell’M2C2 del PNRR, possono affidare in concessione, aree o superfici nelle proprie disponibilità per la realizzazione degli impianti volti a soddisfare i fabbisogni energetici delle comunità energetiche rinnovabili.

Il tutto ovviamente nel rispetto dei principi di concorrenza, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, parità di trattamento e non discriminazione. Agli enti locali il compito, mediante appositi bandi o avvisi tipo adottati dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), di indicare  quali aree o superfici impiegare, la durata minima e massima  della concessione e l’importo del canone richiesto. “Qualora più comunità energetiche rinnovabili richiedano la concessione della medesima area o superficie, si tiene conto, ai fini dell’individuazione del concessionario, del numero dei soggetti partecipanti a ciascuna comunità energetica rinnovabile e dell’entità del canone di concessione offerto”. 

CER di imprese agricole, gli incentivi

E ancora. Il decreto semplificazioni prevede che le comunità energetiche, i cui poteri di controllo siano esercitati esclusivamente da piccole e  medie imprese agricole possano accedere incentivi per la condivisione dell’energia previsti da decreto di recepimento della RED II (e disciplinati dall’atteso Decreto Ministeriale CER). Una misura che apre le porte anche all’energia prodotta da impianti agrivoltaici e di potenza superiori a 1 MW. “Fermo restando il pagamento degli oneri di rete, per la quota di energia condivisa da impianti e utenze di consumo non  connesse sotto la stessa cabina primaria”.

La misura interessa qualsiasi impresa agricola, in forma individuale o societaria, anche per il  tramite delle loro organizzazioni di categoria, e cooperative di settore. Le stesse disposizioni si applicano anche alle altre configurazioni di autoconsumo diffuso realizzate da cooperative o imprenditori agricoli, imprese agroindustriali e del settore della trasformazione del sughero.

 

https://www.rinnovabili.it/energia/comunita-energetiche-rinnovabili/comunita-energetiche-cosa-cambia-con-il-nuovo-decreto-semplificazioni/

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Qua l'articolo del Sole24 ore, da leggere molto molto molto attentamente!

https://www.ilsole24ore.com/art/comunita-energetiche-ecco-come-si-accede-incentivi-e-contributi-fondo-perduto-pichetto-nuova-energia-all-italia-AEsREDsC

estrapolo un paio di passaggi secondo me importanti:

Il contributo a fondo perduto a valere sul Pnrr

Riguarderà invece solo le comunità realizzate nei comuni sotto i cinquemila abitanti, la misura che permette l'erogazione di contributi a fondo perduto fino al 40% dell'investimento. L'intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti: in questo caso la misura è finanziata con 2,2 miliardi di euro del Pnrr e punta a realizzare una potenza complessiva di almeno due gigawatt e una produzione indicativa di almeno 2.500 GW l'ora ogni anno.

Tre fasce di potenza per le tariffe

Quanto alla tariffa spettante, negli allegati della proposta di decreto vengono indicate tre fasce di incentivi: per gli impianti di potenza fino a 600 kilowatt, la tariffa è composto da un fisso di 60 euro per megawattora più una parte variabile che non può superare i 100 euro per MWh; per gli impianti di potenza compresa tra 200 kW e 600 kW, il fisso è di 70 euro più un premio che non può andare oltre i 110 euro per MW; infine, per gli impianti sotto o pari ai 200 kilowatt, il fisso è di 80 euro più una tariffa premio non superiore ai 120 euro per megawattora. È poi previsto un fattore di correzione a seconda della zona geografica: 4 euro per megawattora in più per le Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria e Abruzzo) e 10 euro per MWh in più per quelle del Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombadia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto). Ovviamente, chiarisce il decreto, nei casi in cui è prevista l’erogazione di un contributo in conto capitale, la tariffa spettante subirà una decurtazione.

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  • 1 mese dopo...

Buongiorno a tutti, è da tanto che non scrivo (perchè non riuscivo a collegarmi al forum) ma volevo segnalarvi una cosa importantissima, e-distribuzione ha messo online la mappa delle cabine primarie!!

Ora è possibile sapere con chi accordarsi per far parte di una comunità energetica!

https://www.e-distribuzione.it/a-chi-ci-rivolgiamo/casa-e-piccole-imprese/comunita-energetiche.html

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Dopo i big dell'energia si cominciano a muovere le associazioni di categoria 🙈, lunedì 17 presso la sede di Confindustria della mia zona ci sarà un incontro su: "comunità energetiche e autoconsumo a distanza".

Vi riporto un estratto della locandina:

"La nuova normativa sulle CER darà un forte impulso alla generazione distribuita e favorirà lo sviluppo di energia a chilometro zero e  delle  reti intelligenti  o  smart grid.  Una Comunità Energetica è un’associazione che produce e condivide energia rinnovabile, per generare e gestire in autonomia l’energia “verde” a costi vantaggiosi, riducendo le emissioni di CO2 e lo spreco energetico."

Avendolo visto solo ora ho richiesto di partecipare in streaming perchè ho un appuntamento e sarò lontano, nel caso riesca a seguirlo vi saprò dire di più.

 

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2 ore fa, bu$ine$$ ha scritto:

Dopo i big dell'energia si cominciano a muovere le associazioni di categoria 🙈, lunedì 17 presso la sede di Confindustria della mia zona ci sarà un incontro su: "comunità energetiche e autoconsumo a distanza".

Vi riporto un estratto della locandina:

"La nuova normativa sulle CER darà un forte impulso alla generazione distribuita e favorirà lo sviluppo di energia a chilometro zero e  delle  reti intelligenti  o  smart grid.  Una Comunità Energetica è un’associazione che produce e condivide energia rinnovabile, per generare e gestire in autonomia l’energia “verde” a costi vantaggiosi, riducendo le emissioni di CO2 e lo spreco energetico."

Avendolo visto solo ora ho richiesto di partecipare in streaming perchè ho un appuntamento e sarò lontano, nel caso riesca a seguirlo vi saprò dire di più.

 

sarebbe utile avere poi quel link per lo streaming... anche solo per capirci di più

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Enel Green Power avvia a Tarquinia la costruzione dell’impianto agrivoltaico piu’ grande d’Italia

 Enel Green Power raggiunge un doppio primato. L’impianto di Tarquinia sarà infatti anche il più grande impianto solare italiano e porterà benefici ambientali, economici e sociali sia a livello nazionale che locale
  • Percorso virtuoso in sinergia con il territorio e in armonia con l’attività agricola presente nell’area

 

Roma, 23 marzo 2023 - Un impianto fotovoltaico da circa 170 MW di capacità completamente rinnovabile integrato con le attività agricole del territorio: Enel Green Power ha avviato a Tarquinia, in provincia di Viterbo, il cantiere per il suo parco solare più grande in Italia, che sarà anche il più grande impianto agrivoltaico a livello nazionale. L’avvio della costruzione dell’impianto, oltre che costituire un grande passo in avanti in termini di dimensioni e capacità produttive - raggiunta la piena operatività saranno circa 280 i GWh medi prodotti ogni anno -, segna anche l’inizio di un progetto che, a regime, permetterà di evitare l'emissione in atmosfera di circa 130mila tonnellate di CO2 ogni anno ed evitare il consumo di circa 26 milioni di metri cubi di gas ogni anno: combustibile fossile che sarà interamente sostituito da energia rinnovabile, prodotta a livello locale e in grado di soddisfare in maniera sostenibile il fabbisogno energetico di circa 111.000 famiglie.

A dare valore al progetto non è solo la capacità produttiva da fonti rinnovabili, ma anche elementi di innovazione e vicinanza al territorio: l’impianto utilizzerà infatti moduli fotovoltaici bifacciali - la cui tecnologia consente di assorbire energia solare sia sulla superficie anteriore sia su quella posteriore - che saranno montati su strutture ad inseguimento del sole, i tracker, per massimizzare e rendere ancora più efficiente la produzione di energia rinnovabile. Il parco solare agrivoltaico sarà realizzato in un’area privata di un’impresa del territorio che collaborerà con Enel Green Power per integrare l’impianto con attività agricole: in particolare, saranno coltivati foraggio e borragine nelle aree libere tra le file dei pannelli e nelle fasce di rispetto degli elettrodotti aerei, mentre nelle fasce perimetrali saranno impiantati ulivi.

“Il parco solare in costruzione a Tarquinia – commenta Salvatore Bernabei, CEO di Enel Green Power – dimostra come sia possibile gestire in armonia la crescita delle energie rinnovabili e l’attività agricola. Si tratta infatti di un impianto che sarà perfettamente integrato con il territorio e che ospiterà colture al suo interno, generando ricadute positive per l’ambiente, l’economia e il territorio e contribuendo alla riduzione della dipendenza energetica dell’Italia”.  

La realizzazione del nuovo impianto conferma l’impegno di Enel Green Power per la transizione energetica sul territorio dell’Alto Lazio e l’attenzione prioritaria alle ricadute positive per l’economia e le comunità locali: le imprese impegnate nella costruzione sono laziali, per la maggior parte proveniente dalla provincia viterbese, con un picco di coinvolgimento occupazionale di circa 330 persone in 13 mesi di tempo stimato di costruzione.

Il parco solare di Tarquinia rientra nel più ampio impegno del Gruppo Enel per un nuovo sviluppo sostenibile del territorio a supporto della transizione energetica, secondo una strategia che pone come priorità la valorizzazione delle strutture esistenti e la costruzione di nuovi impianti di produzione rinnovabile.

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  • 2 settimane dopo...
Il 11/4/2023 at 17:15, savioleo ha scritto:

sarebbe utile avere poi quel link per lo streaming... anche solo per capirci di più

scusami se non ho risp. ma ho visto ora, comunque era un seminario organizzato da Confindustria e veniva rilasciata la pass di accesso dietro richiesta, quindi non avrei potuto passartela...

Vi faccio un breve riassunto, sfortunatamente mi sono collegato in ritardo perchè ero via e ho voluto collegarmi con il portatile perchè hanno proiettato delle slide, per spiegare nello specifico come funziona (o dovrebbe funzionare in quanto sono tutti in attesa del decreto attuativo).

Ci sono stati 2 interventi veramente interessanti, in particolare il Professor Sergio Oliviero che è il responsabile "Business & finance center del Politecnico di Torino"  che ha portato una quarantina di slide e soprattutto dei casi di comunità energetiche già attive e che lui ha contribuito a far nascere, vi allego un link utile https://www.gocer.it/home/

Ha sottolineato l'importanza dello sviluppo SUL territorio, per arricchire il territorio e soprattutto sviluppare una filiera che porta benefici a tutti, benefici che per forza rimangono sul territorio

 

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Arrivate le prime proposte per acquisto di terreni agricoli per parchi fotovoltaici. A parte che vorrei capire perchè il comune non ha posto dei vincoli in modo da escludere le zone veramente produttive, per acquisto completo, di che cifre si potrebbe parlare? Alcuni propongono 50 mila, altri 35 . Devono fare zona , come minimo 20 ettari. So che ci sono già trattative in atto però niente di certo ancora.

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Arrivate le prime proposte per acquisto di terreni agricoli per parchi fotovoltaici. A parte che vorrei capire perchè il comune non ha posto dei vincoli in modo da escludere le zone veramente produttive, per acquisto completo, di che cifre si potrebbe parlare? Alcuni propongono 50 mila, altri 35 . Devono fare zona , come minimo 20 ettari. So che ci sono già trattative in atto però niente di certo ancora.
Noi cediamo suolo produttivo ed intanto i paesi del golfo cominciano a coltivare grano nel deserto a me qualcosa non quadra

Inviato dal mio SM-G975F utilizzando Tapatalk

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10 ore fa, eugeniobufano886 ha scritto:

Noi cediamo suolo produttivo ed intanto i paesi del golfo cominciano a coltivare grano nel deserto a me qualcosa non quadra

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Se è per questo si pensa di coltivare grano anche nella tundra ... Vere dei periodi di tempo favorevoli alla coltura non vuol dire riuscire a portrla a termine completamente . Per me se ci attrezziamo meglio con invasi facciamo molto di più che con le macchine elettriche .

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  • 2 settimane dopo...

Fotovoltaico, tutti i numeri e le tendenze del 2022 in Italia

Potenza installata, tecnologie, autoconsumi, accumuli: le statistiche complete del Gse. Sintesi e rapporto allegato.

fotovoltaico-impianto-tetto-installazion
  
 

Oltre 210mila nuovi impianti fotovoltaici installati in un anno, per una potenza di quasi 2,5 GW, che ha portato il totale cumulato a 25 GW distribuiti su più di un milione e 225mila impianti.

Sono i principali numeri del fotovoltaico italiano del 2022, al centro del rapporto statistico Gse con tutti i dati e le tendenze del settore. Si vedano anche i dettagli pubblicati a fine gennaio da Qualenergia.it: Fotovoltaico in Italia: ecco l’installato a fine 2022 diviso per regione

Intanto, dalle prime elaborazioni sui dati Terna, emerge che nei primi tre mesi 2023 in Italia si sono realizzati più di 103mila nuovi impianti fotovoltaici, per oltre 1 GW di potenza, +181% rispetto a gennaio-marzo dello scorso anno.

Tornando al 2022, il Gse osserva che il numero degli impianti entrati in esercizio è molto più elevato rispetto al 2021 (+161%), così come la potenza installata (+165%).

Gse-FV-2022-tabella.png

La produzione di energia da FV si è attestata sui 28.121 GWh, in crescita del 12% circa in confronto ai dodici mesi precedenti.

Guardando alle singole regioni, è la Puglia ad aver generato più elettricità con il fotovoltaico, 4.190 GWh, quasi il 15% del totale nazionale, davanti a Lombardia ed Emilia Romagna con rispettivamente 2.984 GWh e 2.616 GWh.

Il Gse poi evidenzia che il 34% della potenza FV riguarda impianti a terra e il 66% è suddiviso tra le installazioni non a terra (edifici, capannoni, tettoie, serre e così via).

Puglia e Basilicata sono le regioni con le maggiori incidenze di sistemi fotovoltaici a terra, rispettivamente il 72% e 62% del totale regionale.

A livello nazionale, si legge nel rapporto statistico, gli impianti di potenza inferiore o uguale a 20 kW costituiscono il 93% del totale in termini di numerosità e il 26% in termini di potenza; la taglia media degli impianti è poco superiore a 20kW.

A fine 2022, si spiega, due sole regioni concentrano il 30,9% delle installazioni FV sul territorio nazionale: Lombardia e Veneto, rispettivamente con 199.637 e 179.089 impianti.

Da notare che il primato nazionale in termini di potenza installata, per la prima volta, è passato dalla Puglia alla Lombardia: quest’ultima, infatti, è arrivata a 3,15 GW (12,6% del totale italiano), circa 100 MW in più della Puglia.

La potenza complessivamente installata in Italia a fine 2022, prosegue il Gse, si concentra per il 45% nelle regioni settentrionali del Paese, per il 36,8% in quelle meridionali e per il restante 18% in quelle centrali.

Guardando poi alle tecnologie, le statistiche rilevano che in Italia il 65% della potenza fotovoltaica installata è in silicio policristallino, il 30% in silicio monocristallino e il 5% in film sottile o altri materiali.

Per quanto riguarda gli autoconsumi, la tendenza è rimasta piuttosto stabile negli ultimi anni, sottolinea il Gse, accelerando in maniera sensibile solamente nel 2022, arrivando a 6.227 GWh, pari al 22,5% della produzione netta complessiva degli impianti FV e al 49% della produzione netta dei soli impianti che autoconsumano.

Gse-FV-2022-autoconsumi.png

A fine 2022, si legge infine nel rapporto, risultavano installati in Italia 230.496 sistemi di accumulo connessi a impianti fotovoltaici, per una potenza nominale di 1.588 MW.

Gse-FV-2022-accumuli.png

Dal 2015 si è registrata una crescita esponenziale degli accumuli; nel 2022, in particolare, i numeri sono quasi triplicati – in termini sia di potenza sia di quantità di installazioni – rispetto al 2021 (410 MW su 75.320 accumuli).

Il 54% del numero e della potenza dei sistemi di accumulo si concentra in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna.

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  • 1 mese dopo...

Decreto parco Agrisolare 2023, ok dalla UE

 

Lollobrigida: “La Commissione Europea ha dato il via libera al nuovo decreto”. Un miliardo di finanziamento per l’efficientamento e la solarizzazione degli edifici agricoli, zootecnici e agroindustriali

 
decreto Parco Agrisolare 2023
Via depositphotos.com

Decreto parco Agrisolare 2023, a breve in G.U.

(Rinnovabili.it) – Si conclude l’iter del Decreto Parco Agrisolare 2023. Con la validazione da parte dell’Esecutivo UE, il provvedimento è pronto per essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed entrare formalmente in vigore. A darne l’ annuncio è il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in una breve nota stampa che riporta le novità del bando 2023. “La Commissione Europea – ha spiegato il ministro – ha dato il via libera al nuovo decreto del bando Agrisolare. Questa misura del PNRR, che ha un fondo di un miliardo di euro, prevede finanziamenti a fondo perduto fino all’80% per la realizzazione di impianti fotovoltaici. Una percentuale che, in alcuni casi, risulta raddoppiata rispetto al precedente provvedimento”. 

L’attesa sull’atto era grande soprattutto vista la stasi che ha colpito gli ultimi provvedimenti attuativi italiani in materia di rinnovabili, dall’ormai disperso Decreto FER 2 al più recente DM sulle comunità energetiche, solo per citarne alcuni.

Decreto del bando Agrisolare, quali novità?

Il nuovo Decreto Parco Agrisolare 2023 programma le risorse residue destinate dal PNRR per interventi di efficientamento e solarizzazione degli edifici agricoli, zootecnici e agroindustriali. Parliamo di un milione di euro sugli 1,5 totali inseriti nel Piano. Entrando nel dettaglio il DM assegna circa 775 milioni di euro a favore delle aziende agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale suddividendo le risorse tra: 

  • contributi a fondo perduto pari all’80% della spesa, con vincolo di autoconsumo, anche nella nuova formula “condivisa” (700 milioni in tutto); 
  • contributi a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo ma con possibilità di vendita al mercato energetico (i restanti 75 milioni). In quest’ultimo caso sono previste maggiorazioni per le PMI e le aree svantaggiate.

Altri 150 milioni sono destinati alle imprese di trasformazione di prodotti agricoli. Per queste realtà il Decreto Parco Agrisolare 2023 prevede fino all’80% di contributo a fondo perduto con la possibilità di valorizzare l’energia prodotta sul mercato. Le risorse restanti sono per  le imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo per le quali è previsto un contributo a fondo perduto pari al 30%, anche in questo caso senza vincolo dell’autoconsumo. E con premi maggiorativi per per piccole e medie imprese in aree svantaggiate.

Nuovi massimali

Rispetto al precedente bando, quello 2023 raddoppierà la potenza massima installabile fino a 1.000 kWp, duplicando la spesa ammissibile per accumulatori (ora a 100.000 euro), che quella per dispositivi di ricarica (30.000 euro). Aumentata anche la spesa massima ammissibile per beneficiario che passa da euro 1.000.000,00 ad euro 2.330.000,00 incluse le spese accessorie (es. rimozione amianto).

“L’obiettivo – ha chiarito Lollobrigida – è favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi di produzione delle imprese. Le spese per l’approvvigionamento energetico, infatti, in media rappresentano oltre il 20% dei costi variabili a carico delle aziende”. 

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  • 2 settimane dopo...
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