jd3130 Inviato 7 Gennaio Condividi Inviato 7 Gennaio Inverter è originale del 2010 e va ancora. Uno solo 16 kwp. Non è un grande impianto. Produce circa 16000 kw anno Da.qui a. 2030. Renderà circa 50000€ comodi. Ovviamente se. Non si rompe nulla. Se uno compra oggi quanto deve pagare? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Cri78 Inviato 8 Gennaio Condividi Inviato 8 Gennaio Ma i risultati del secondo bando quando escono? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Primo Inviato 8 Gennaio Condividi Inviato 8 Gennaio 4 ore fa, Cri78 ha scritto: Ma i risultati del secondo bando quando escono? per il Parco Agrisolare la prima tranche è stata pubblicata sul sito del Masaf a questo link. credo che questo sia un primo elenco, in quanto ancora stanno ultimando le istruttorie. 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Primo Inviato 8 Gennaio Condividi Inviato 8 Gennaio Fotovoltaico nel 2024 Mi permetto di scrivere alcune righe in quanto ultimamente, dopo la 4.0 ed i vari bandi ISMEA e non, per l'azienda cui lavoro sto approfondendo il discorso FOTOVOLTAICO; nel nostro caso si tratta di fotovoltaico sui tetti, ma le considerazioni che andrò a scrivere di seguito valgono anche per gli impianti a terra (laddove possibile, es. "solar belt") e per i tanto discussi agrivoltaici. Secondo voi c'è convenienza oggi a costruire un impianto fotovoltaico? Sicuramente la convenienza c'è quando è previsto qualche finanziamento pubblico, ma ci potrebbe essere anche senza, e cercherò di spiegarvi il perchè. Se noi oggi realizzassimo un impianto FV e andassimo a valorizzare l'energia al PUN (prezzo Unico Nazionale), avremmo che la media è di circa 0,08 €/kWh, quindi per rientrare dell'investimento occorreranno circa 10 anni (anno più, anno meno in base all'incidenza dei costi fissi sul totale, quindi al dimensionamento dell'impianto). Se avessimo un contributo al 40%, ovvio che al posto che in 10 anni rientreremmo in 6 anni (molto bene). Ma se potessimo valorizzare in modo maggiore l'energia, rispetto ai 0,08 €/kWh cui il GSE mediamente liquida l'energia in eccesso immessa in rete? Dai miei approfondimenti (preciso che sono un contadino agronomo, non un ingegnere elettronico), ci sono almeno un paio di strade da percorrere per aumentare la redditività dell'impianto fotovoltaico e sono le seguenti: CER e PPA. Dette così, credo vi dicano ben poco, ma andiamo a vederle brevemente una per una CER sta per Comunità Energetica Rinnovabile: un'impresa agricola realizza un'impianto fotovoltaico ed immette in rete l'eccesso di energia la quale viene valorizzata dal GSE sulla base del PUN... e fin qui niente di nuovo. Se però l'azienda costituisse una Comunità Energetica con delle imprese (o famiglie) che si trovano sotto la stessa cabina primaria di distribuzione, di avrebbe che al PUN si potrebbe aggiungere il contributo previsto per le CER, pari a circa 0,11 €/kWh ( tale valore dipende dalla dimensione dell'impianto, dalla sua localizzazione e dal PUN). Ma come funziona? Quando ne ricorrono le condizioni l'impianto FV produce energia e l'eccedenza la immette in rete; dall'altra parte ci sono consumatori che contemporaneamente dalla rete prelevano energia per le proprie utenze... fin qui nulla di nuovo ma, se queste due figure si costituissero in una CER, sull'energia contemporaneamente immessa in rete dal produttore ed utilizzata dal consumatore, verrebbe liquidato il contributo di 0,11 €/kWh da ripartire tra produttore e consumatore ad una percentuale stabilita dal contratto di CER (prendiamo ad esempio 60% produttore e 40% consumatore). Esempio: ho un'impianto di 90 kWp che produce circa (in Centro Italia) 100.000 kWh/anno; tale quantitativo di energia viene interamente immesso in rete e genera un ricavo di € 8.000,00 €/anno valorizzando l'energia al PUN. Ipotizzando la CER di cui sopra, al produttore spetterebbe anche il 60% del contributo CER pari ad 0,11 €/kWh, quindi ulteriori 0,066 €/kWh che corrispondono al altri 6.600,00 €/anno. Non vi dovrete preoccupare del fatto di riscuotere il corrispettivo, in quanto questo verrà liquidato dal GSE (o chi per lui) alla Comunità Energetica che poi lo ripartirà tra i componenti alle percentuali stabilite. Il produttore continuerà a vendere energia al GSE al prezzo del PUN. Il Consumatore continuerà a pagare l'energia consumata ad Enel o altri. Tutto resta invariato, di differenza c'è solo che viene liquidato il contributo in percentuale sull'energia contemporaneamente condivisa tra i componenti delle Comunità. PPA sta invece per Power Purchase Agreement, tradotto contratto di acquisto di energia. In questo caso ci sono un produttore ed uno (o più) consumatori: il produttore vende energia al GSE e riscuote il PUN di 0,08, mentre invece il consumatore consuma energia elettrica e la paga al fornitore (es. 0,45 €/kWh). Con il PPA è possibile fare un contratto a lungo termine tra produttore e consumatore, fissando un prezzo fisso per entrambi: il produttore vende a 0,08 ed il consumatore acquista a 0,45 €/kWh.... consideriamo un prezzo concordato di 0,21 €/kWh. Anche qui vale il discorso della contemporaneità di produzione e consumo. Ma per il produttore si passa dal prezzo PUN di 0,08 a più del doppio, cioè 0,21 €/kWh (+262,5%), mentre per il consumatore si passa dagli attuali 0,45 a 0,21 €/kWh (-63%).. il vantaggio è importante e reciproco. Oltretutto, questo meccanismo permette di stabilizzare il prezzo sia per il produttore il quale potrà redigere un business plan con numeri certi e non stimati, che per il consumatore che non sarà più soggetto alle fluttuazioni di mercato, ma saprà da oggi per i prossimi 5-10-15 anni quanto pagherà l'energia. Unica nota, se l'impianto di produzione è "off-site", cioè lontano dal POD del consumatore, andrà corrisposta un'indennità ad e-distribuzione per il dispacciamento dell'energia (ancora non sono riuscito a quantificarla, ma non credo sia tale da compromettere i businessplan). Così iniziano a spiegarsi le corse all'accaparramento delle terre e dei tetti da parte di gruppi di investitori: quando vengono da voi i businessplan ve li fanno vedere con il prezzo dell'energia valorizzato al PUN, ma invece dietro hanno progetti ben più redditizi quindi, cari colleghi.... o li spennate per bene per vendergli la terra (o per il diritto di superficie anche se questo d'ora in poi sarà tassato), oppure iniziate a valutare di investire in fotovoltaico guardandovi bene attorno se c'è chi potrebbe consumare l'energia da voi prodotta, per non buttarla in rete a vanvera e farci guadagnare i Traders. L'argomento è interessante, lungo e complicato, ancora alcune sfaccettature devono essere chiarite (es. il Decreto delle CER deve ancora essere pubblicato), ma è estremamente interessante ed offre un'opportunità di diversificazione d'investimento per aziende agricole che vogliono essere sempre più multifunzionali ed essere al passo coi tempi. 4 3 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
1760michele Inviato 8 Gennaio Condividi Inviato 8 Gennaio 53 minuti fa, Primo ha scritto: Fotovoltaico nel 2024 Mi permetto di scrivere alcune righe in quanto ultimamente, dopo la 4.0 ed i vari bandi ISMEA e non, per l'azienda cui lavoro sto approfondendo il discorso FOTOVOLTAICO; nel nostro caso si tratta di fotovoltaico sui tetti, ma le considerazioni che andrò a scrivere di seguito valgono anche per gli impianti a terra (laddove possibile, es. "solar belt") e per i tanto discussi agrivoltaici. Secondo voi c'è convenienza oggi a costruire un impianto fotovoltaico? Sicuramente la convenienza c'è quando è previsto qualche finanziamento pubblico, ma ci potrebbe essere anche senza, e cercherò di spiegarvi il perchè. Se noi oggi realizzassimo un impianto FV e andassimo a valorizzare l'energia al PUN (prezzo Unico Nazionale), avremmo che la media è di circa 0,08 €/kWh, quindi per rientrare dell'investimento occorreranno circa 10 anni (anno più, anno meno in base all'incidenza dei costi fissi sul totale, quindi al dimensionamento dell'impianto). Se avessimo un contributo al 40%, ovvio che al posto che in 10 anni rientreremmo in 6 anni (molto bene). Ma se potessimo valorizzare in modo maggiore l'energia, rispetto ai 0,08 €/kWh cui il GSE mediamente liquida l'energia in eccesso immessa in rete? Dai miei approfondimenti (preciso che sono un contadino agronomo, non un ingegnere elettronico), ci sono almeno un paio di strade da percorrere per aumentare la redditività dell'impianto fotovoltaico e sono le seguenti: CER e PPA. Dette così, credo vi dicano ben poco, ma andiamo a vederle brevemente una per una CER sta per Comunità Energetica Rinnovabile: un'impresa agricola realizza un'impianto fotovoltaico ed immette in rete l'eccesso di energia la quale viene valorizzata dal GSE sulla base del PUN... e fin qui niente di nuovo. Se però l'azienda costituisse una Comunità Energetica con delle imprese (o famiglie) che si trovano sotto la stessa cabina primaria di distribuzione, di avrebbe che al PUN si potrebbe aggiungere il contributo previsto per le CER, pari a circa 0,11 €/kWh ( tale valore dipende dalla dimensione dell'impianto, dalla sua localizzazione e dal PUN). Ma come funziona? Quando ne ricorrono le condizioni l'impianto FV produce energia e l'eccedenza la immette in rete; dall'altra parte ci sono consumatori che contemporaneamente dalla rete prelevano energia per le proprie utenze... fin qui nulla di nuovo ma, se queste due figure si costituissero in una CER, sull'energia contemporaneamente immessa in rete dal produttore ed utilizzata dal consumatore, verrebbe liquidato il contributo di 0,11 €/kWh da ripartire tra produttore e consumatore ad una percentuale stabilita dal contratto di CER (prendiamo ad esempio 60% produttore e 40% consumatore). Esempio: ho un'impianto di 90 kWp che produce circa (in Centro Italia) 100.000 kWh/anno; tale quantitativo di energia viene interamente immesso in rete e genera un ricavo di € 8.000,00 €/anno valorizzando l'energia al PUN. Ipotizzando la CER di cui sopra, al produttore spetterebbe anche il 60% del contributo CER pari ad 0,11 €/kWh, quindi ulteriori 0,066 €/kWh che corrispondono al altri 6.600,00 €/anno. Non vi dovrete preoccupare del fatto di riscuotere il corrispettivo, in quanto questo verrà liquidato dal GSE (o chi per lui) alla Comunità Energetica che poi lo ripartirà tra i componenti alle percentuali stabilite. Il produttore continuerà a vendere energia al GSE al prezzo del PUN. Il Consumatore continuerà a pagare l'energia consumata ad Enel o altri. Tutto resta invariato, di differenza c'è solo che viene liquidato il contributo in percentuale sull'energia contemporaneamente condivisa tra i componenti delle Comunità. PPA sta invece per Power Purchase Agreement, tradotto contratto di acquisto di energia. In questo caso ci sono un produttore ed uno (o più) consumatori: il produttore vende energia al GSE e riscuote il PUN di 0,08, mentre invece il consumatore consuma energia elettrica e la paga al fornitore (es. 0,45 €/kWh). Con il PPA è possibile fare un contratto a lungo termine tra produttore e consumatore, fissando un prezzo fisso per entrambi: il produttore vende a 0,08 ed il consumatore acquista a 0,45 €/kWh.... consideriamo un prezzo concordato di 0,21 €/kWh. Anche qui vale il discorso della contemporaneità di produzione e consumo. Ma per il produttore si passa dal prezzo PUN di 0,08 a più del doppio, cioè 0,21 €/kWh (+262,5%), mentre per il consumatore si passa dagli attuali 0,45 a 0,21 €/kWh (-63%).. il vantaggio è importante e reciproco. Oltretutto, questo meccanismo permette di stabilizzare il prezzo sia per il produttore il quale potrà redigere un business plan con numeri certi e non stimati, che per il consumatore che non sarà più soggetto alle fluttuazioni di mercato, ma saprà da oggi per i prossimi 5-10-15 anni quanto pagherà l'energia. Unica nota, se l'impianto di produzione è "off-site", cioè lontano dal POD del consumatore, andrà corrisposta un'indennità ad e-distribuzione per il dispacciamento dell'energia (ancora non sono riuscito a quantificarla, ma non credo sia tale da compromettere i businessplan). Così iniziano a spiegarsi le corse all'accaparramento delle terre e dei tetti da parte di gruppi di investitori: quando vengono da voi i businessplan ve li fanno vedere con il prezzo dell'energia valorizzato al PUN, ma invece dietro hanno progetti ben più redditizi quindi, cari colleghi.... o li spennate per bene per vendergli la terra (o per il diritto di superficie anche se questo d'ora in poi sarà tassato), oppure iniziate a valutare di investire in fotovoltaico guardandovi bene attorno se c'è chi potrebbe consumare l'energia da voi prodotta, per non buttarla in rete a vanvera e farci guadagnare i Traders. L'argomento è interessante, lungo e complicato, ancora alcune sfaccettature devono essere chiarite (es. il Decreto delle CER deve ancora essere pubblicato), ma è estremamente interessante ed offre un'opportunità di diversificazione d'investimento per aziende agricole che vogliono essere sempre più multifunzionali ed essere al passo coi tempi. Molto interessante. Grazie. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mbx Inviato 8 Gennaio Condividi Inviato 8 Gennaio Io sarò ignorante ma tutti sti giri nel nome del libero mercato proprio non riesco a sopportarli, la corrente e’ corrente, i fili son i fili, si tenessero giu’ i soldi per far funzionare l’infrastruttura e fine, invece no, mille mila contratti perché in qualche modo bisogna guadagnarci pure li, sulla corrente, che al giorno d’oggi e’ come l’aria e l’acqua, bah. Non c’e’ una via di mezzo a sto mondo, o comunismo da nord korea o capitalismo che usa spostatevi. 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
gasgas Inviato 8 Gennaio Condividi Inviato 8 Gennaio mercato libero inculata galattica proveniente da ue (da dove sennò)le infrastrutture sono di enel telecom ecc che gratis non le danno in più devono guadagnare i vari venditori del libero mercato.... 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
EnricoTr Inviato 8 Gennaio Condividi Inviato 8 Gennaio 6 ore fa, Primo ha scritto: al produttore spetterebbe anche il 60% del contributo CER pari ad 0,11 €/kWh, quindi ulteriori 0,066 €/kWh che corrispondono al altri 6.600,00 €/anno Il contributo CER viene dato per l'energia prodotta e consumata all'interno della CER, non è assolutamente detto che il 100% di ciò che produci viene consumato dalla CER anzi,giusto per essere pignoli. Sei sicuro che l'energia ti viene pagata in base al PUN? io questo non l'ho mai capito, sento dire da alcuni che non pagano in base al PUN ma in base al prezzo zonale orario, che di solito a mezzogiorno quando i fottovoltaici producono il prezzo zonale scende Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Tiziano Inviato 8 Gennaio Condividi Inviato 8 Gennaio 7 ore fa, mbx ha scritto: Non c’e’ una via di mezzo a sto mondo, o comunismo da nord korea o capitalismo che usa spostatevi. 6 ore fa, gasgas ha scritto: mercato libero inculata galattica proveniente da ue (da dove sennò)le infrastrutture sono di enel telecom ecc che gratis non le danno in più devono guadagnare i vari venditori del libero mercato.... ...e niente... verità assoluta! Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
vara Inviato 8 Gennaio Condividi Inviato 8 Gennaio mercato libero inculata galattica proveniente da ue (da dove sennò)le infrastrutture sono di enel telecom ecc che gratis non le danno in più devono guadagnare i vari venditori del libero mercato....Enel distribuzione è una cosa ovvero la proprietaria delle reti Enel energia è un altra cosa ..Enel distribuzione prende soldi da chiunque utilizzi le reti... Con azienda sono su mercato libero da più di 20 anni e vi assicuro il risparmio è sempre stato notevole...Chiunque abbia consumi elevati si è staccato da subito e può confermare quanto scritto da me...Inviato dal mio Pixel 7 utilizzando Tapatalk 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
EnricoTr Inviato 9 Gennaio Condividi Inviato 9 Gennaio (modificato) https://www.e-gazette.it/sezione/rinnovabili/weekend-prezzi-negativi-cosi-troppo-vento-tanto-sole-mandano-rosso-conti-corrent Perché è importante sapere come viene pagata l'energia prodotta(Pun o prezzo zonale orario)? Perché si presenta sempre più spesso la situazione in cui le rinnovabili(intermittenti e non programmabili) producono più energia di quella che il mercato è in grado di assorbire. questo , nei momenti di massima produzione, fa scendere il prezzo a valori addirittura negativi. Questi casi di prezzo negativo si presentano già oggi, figuriamoci tra qualche anno quando avremmo moltiplicato gli impianti fotovoltaici X(n) come vuole l'Europa e la transizione energetica. Se andate sul sito GME potete notare come già oggi il mercato penalizza l'energia prodotta nelle ore centrali della giornata(ovvero quando i fotovoltaici entrano in funzione)nonostante la domanda sia stabile. Quindi ripeto la domanda, come viene pagata l'energia? PUN, prezzo zonale orario, minimo sotto il quale non si scende slegato quindi dalle regole del mercato? Modificato 9 Gennaio da EnricoTr Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
vara Inviato 9 Gennaio Condividi Inviato 9 Gennaio Chi consuma ed è sul libero la paga pun più un piccolo spread... Prima delle speculazioni era 1 euro megawatt ora possono essere da 2 a 5...Inviato dal mio Pixel 7 utilizzando Tapatalk Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Primo Inviato 9 Gennaio Condividi Inviato 9 Gennaio (modificato) 14 ore fa, EnricoTr ha scritto: Il contributo CER viene dato per l'energia prodotta e consumata all'interno della CER, non è assolutamente detto che il 100% di ciò che produci viene consumato dalla CER anzi, giusto per essere pignoli. Dipende come dimensioni impianto di produzione e CER... oggi con i condizionatori è facile far coincidere il periodo di massima produzione del FV con il periodo di massimo consumo di energia elettrica. Se sotto la stessa cabina hai un paio di realtà industriali o, meglio, un centro commerciale, ecco risolto con chi costituire la CER... non prenderai il contributo sui 100.000 kWh/anno prodotti, ma se sei bravo arrivi a 85/90.000... anche dovessi dividere al 50% il contributo CER con il consumatore, son sempre 4.500 euro di fatturato/anno. 14 ore fa, EnricoTr ha scritto: Sei sicuro che l'energia ti viene pagata in base al PUN? io questo non l'ho mai capito, sento dire da alcuni che non pagano in base al PUN ma in base al prezzo zonale orario, che di solito a mezzogiorno quando i fotovoltaici producono il prezzo zonale scende Il PUN non dovrebbe essere altro che la media tra tutti i Prezzi Orari (PO) zonali d'Italia. Questa è la suddivisione in zone d'Italia: E questo è il grafico dell'andamento del Prezzo Orario zonale, per la zona Centro Nord, per la giornata di ieri 08/01/2024 Questa è la tabella del PUN dal 2004: Questo per dire che comunque, il PUN, è un'indice molto attendibile di riferimento per i pagamenti del GSE, ma trattandosi di una media, ci possono essere variazioni tra zone ed orari. Modificato 9 Gennaio da Primo 1 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Primo Inviato 9 Gennaio Condividi Inviato 9 Gennaio 12 ore fa, vara ha scritto: Con azienda sono su mercato libero da più di 20 anni e vi assicuro il risparmio è sempre stato notevole... intendi rispetto al mercato tutelato? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Primo Inviato 9 Gennaio Condividi Inviato 9 Gennaio 6 ore fa, EnricoTr ha scritto: Quindi ripeto la domanda, come viene pagata l'energia? PUN, prezzo zonale orario, minimo sotto il quale non si scende slegato quindi dalle regole del mercato? E' un po' come dire "a che prezzo ti viene pagato il grano"? C'è chi lo vende a mercato libero, chi fa la media delle medie, chi ha la filiera con un Utilizzatore ed infine chi ha un contratto a prezzo predefinito. Mi pare che con l'energia è uguale: se uno rientra nel meccanismo del Ritiro Dedicato (RD), può scegliere di andare a libero mercato oppure optare per il prezzo minimo garantito... se l'impianto è grande, si va a mercato libero con il prezzo orario, la cui media è il PUN. Almeno io l'ho capita così 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
vara Inviato 9 Gennaio Condividi Inviato 9 Gennaio intendi rispetto al mercato tutelato?SiInviato dal mio Pixel 7 utilizzando Tapatalk Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
bu$ine$$ Inviato 10 Gennaio Condividi Inviato 10 Gennaio Il 6/4/2023 at 10:18, bu$ine$$ ha scritto: Buongiorno a tutti, è da tanto che non scrivo (perchè non riuscivo a collegarmi al forum) ma volevo segnalarvi una cosa importantissima, e-distribuzione ha messo online la mappa delle cabine primarie!! Ora è possibile sapere con chi accordarsi per far parte di una comunità energetica! https://www.e-distribuzione.it/a-chi-ci-rivolgiamo/casa-e-piccole-imprese/comunita-energetiche.html Ottimo post di @Primo, davvero grazie per aver esposto in modo molto preciso e completo le tue ricerche, a questo proposito mi sono permesso di riprendere un mio vecchio post dove avevo incollato il link che tutti possono consultare per vedere la suddivisione del territorio. Confermo anche che come anticipato da @vara le aziende che consumano molto sono nel libero (da più di 20 anni) e ci troviamo benissimo, essendo clienti in media tensione è decisamente più difficile cambiare operatore rispetto a un privato ma fattibilissimo. Mi permetto di dire che secondo me saranno le comunità energetiche la vera manna dal cielo per agricoli e industriali, io personalmente vorrei farla con il mio vicino agricolo che ha presentato il bando per un impianto a sostituzione dell'eternit. Confindustria ha già organizzato almeno 2 incontri su questo tema, però (che io sappia) non c'erano rappresentanti delle associazioni agricole... Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Primo Inviato 10 Gennaio Condividi Inviato 10 Gennaio 14 minuti fa, bu$ine$$ ha scritto: Mi permetto di dire che secondo me saranno le comunità energetiche la vera manna dal cielo per agricoli e industriali, io personalmente vorrei farla con il mio vicino agricolo che ha presentato il bando per un impianto a sostituzione dell'eternit. Infatti anche io mi sto documentando perchè siamo dentro lo stesso bando, quindi ora il business sta nel trovare chi consumerà l'energia che produrremo. Anche se il Decreto CER ancora non è stato pubblicato, mi è parso di capire che se un'impianto viene realizzato, come nell'esempio, con un finanziamento in conto capitale al 40% (come ultimo Parco Agrisolare), il futuro contributo in conto energia sarà ridotto di pari percentuale; pertanto da un ipotetico contributo per le CER pari a 0,11 €/kWh, si passerà a 0,066 €/kWh che andrà poi ripartito tra produttore e consumatore. Per quanto riguarda la mappa delle cabine primarie sul sitodi e-distribuzione, questa è indicativa, ma la verifica va poi fatta sulla base dei POD perchè, come nel ns. caso, aziende in due aree di mappa differenti sono sotto la stessa cabina. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
bu$ine$$ Inviato 19 Gennaio Condividi Inviato 19 Gennaio Fotovoltaico in Italia, ad un soffio dai 5 GW di nuova capacità annuale I dati Gaudì di Terna aggiornano ad oltre 4,5 GW la potenza solare installata nei primi 11 mesi del 2023. Per l’Italia si prospetta un nuovo record fotovoltaico dopo i fasti – ormai lontani – del Conto Energia 16 Gennaio 2024 I Numeri del Fotovoltaico in Italia aggiornati a Novembre 2023 (Rinnovabili.it) – Il 2023 potrebbe chiudersi con un consistente record nazionale in materia di energie rinnovabili. Nonostante sia ancora presto per ottenere i numeri finali, dagli ultimi dati pubblicati da Terna attraverso il sistema GAUDÌ (Gestione Anagrafica Unica degli Impianti e Unità di Produzione) emerge un trend più che positivo. Il settore fotovoltaico in Italia è ormai vicino a chiudere l’anno con 5 GW di nuova potenza installata. Una cifra che il Belpaese non vedeva da tempo; per la precisione dall’epoca d’oro del Conto Energia quando il generoso schema incentivante aveva scatenato la costruzione di grandi centrali solari. Allora il picco massimo si era registrato dal 2010 al 2011 con una crescita di ben 9,3 GW annui, imboccando un trend in discesa con la fine del regime, dopo il 2013. Oggi il comparto torna a brillare e ancora una volta è merito degli incentivi. Per la precisione quelli fiscali elargiti con il Superbonus 110% che hanno sostenuto il boom dei sistemi residenziali tra il 2022 e il 2023. Tuttavia quest’anno si è registrato un certo movimento anche nelle taglie commerciali e industriali. La crescita del fotovoltaico italiano 2023 Dai file pubblicati da Terna e aggiornati al 30 novembre 2023 emergono numeri chiari. In undici mesi l’Italia ha installato oltre 4,5 GW di fotovoltaico attivando sul territorio 342.381 nuovi impianti. Di questi solo 7 sono nuovi progetti sopra i 10 MW di potenza unitaria, per una capacità cumulata di 190 MW. Gran parte della crescita annuale si deve ai piccoli impianti, per intenderci quelli di taglia fino a 20 kW, in cui rientrano anche le installazioni residenziali (sotto i 12 kW). Da gennaio a novembre questo segmento ha installato 1.068 MW di nuova potenza a fronte di un aumento di numero di sistemi di 329.549 unità. La crescita mensile della nuova potenza fotovoltaica In realtà l’effetto trainante delle installazioni residenziali è venuto meno con la fine del superbonus 110% e lo slancio di inizio anno per il segmento è andato via via raffreddandosi. Nonostante ciò, la crescita mensile da ottobre a novembre mostra un trend ancora sostenuto. I sistemi solari fino a 20 kW di potenza hanno aggiunto alla rete ben 158 MW. Quelli di taglia commerciale sono cresciuti invece di 73 MW e quelli di taglia industriale di 105 MW. A completare il quadro i grandi impianti con più 158 MW in un mese, di cui 90 MW appartengono alle centrali su scala utility. Riassumendo: in un mese il fotovoltaico in Italia ha installato 494 MW di nuova potenza e se a dicembre 2023 dovesse avvicinarsi ad un risultato simile il solare italiano avrebbe chiuso l’anno con quasi 5 GW di capacità aggiunta nel 2023. Dato in linea con le previsioni di SolarPower Europe, l’associazione di settore in Europa, che il Belpaese ha stimato una crescita annuale di 4,9 GW solari. link:https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/fotovoltaico-in-italia-5-gw-nuova-capacita-annuale/ ben felice che si installi sempre di più soprattutto senza consumo di suolo, quello bisogna preservarlo! 2 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Nick670H Inviato 19 Gennaio Condividi Inviato 19 Gennaio 27 minuti fa, bu$ine$$ ha scritto: ben felice che si installi sempre di più soprattutto senza consumo di suolo, quello bisogna preservarlo! STRAQUOTO Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
bu$ine$$ Inviato 30 Gennaio Condividi Inviato 30 Gennaio Il 10/1/2024 at 12:17, Primo ha scritto: Infatti anche io mi sto documentando perchè siamo dentro lo stesso bando, quindi ora il business sta nel trovare chi consumerà l'energia che produrremo. Anche se il Decreto CER ancora non è stato pubblicato, mi è parso di capire che se un'impianto viene realizzato, come nell'esempio, con un finanziamento in conto capitale al 40% (come ultimo Parco Agrisolare), il futuro contributo in conto energia sarà ridotto di pari percentuale; pertanto da un ipotetico contributo per le CER pari a 0,11 €/kWh, si passerà a 0,066 €/kWh che andrà poi ripartito tra produttore e consumatore. Per quanto riguarda la mappa delle cabine primarie sul sitodi e-distribuzione, questa è indicativa, ma la verifica va poi fatta sulla base dei POD perchè, come nel ns. caso, aziende in due aree di mappa differenti sono sotto la stessa cabina. Ciao @Primo, penso che tu sia al corrente che è finalmente uscito il decreto CER con alcune variazioni, se ti va poi ne discutiamo...anche perchè non mi è ben chiaro come funziona per chi come me al momento è in SSP. Il MASE ha pubblicato il link per il decreto sulle CER https://www.mase.gov.it/sites/defaul...reto%20CER.pdf Qui le FAQ https://www.mase.gov.it/sites/defaul...%20-%20FAQ.pdf Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Primo Inviato 30 Gennaio Condividi Inviato 30 Gennaio 4 ore fa, bu$ine$$ ha scritto: Ciao @Primo, penso che tu sia al corrente che è finalmente uscito il decreto CER con alcune variazioni, se ti va poi ne discutiamo...anche perchè non mi è ben chiaro come funziona per chi come me al momento è in SSP. Il MASE ha pubblicato il link per il decreto sulle CER https://www.mase.gov.it/sites/defaul...reto%20CER.pdf Qui le FAQ https://www.mase.gov.it/sites/defaul...%20-%20FAQ.pdf Grazie, ne ero al corrente. Mi è parso di leggere nel Decreto che la richiesta di adesione alle CER deve essere presentata prima dell'allaccio dell'impianto, quindi mi verrebbe da dire che se hai un'impianto attivo (SSP o RID o altro) non puoi accedere alle CER. Però questa mia informazione prendila molto con le pinze, perchè il Decreto l'ho scorso veramente di fretta approfondendo solo la parte dove parla di cumulo degli incentivi, in quanto al momento sto lavorando su altro pertanto attendo le note tecniche sulle CER di prossima pubblicazione, mi pare entro 30 o 60 giorni dalla pubblicazione del Decreto. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Primo Inviato 30 Gennaio Condividi Inviato 30 Gennaio 4 ore fa, bu$ine$$ ha scritto: Qui le FAQ https://www.mase.gov.it/sites/defaul...%20-%20FAQ.pdf Direttamente dalle FAQ Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
bu$ine$$ Inviato 31 Gennaio Condividi Inviato 31 Gennaio ti ringrazio, lo avevo letto, ma giustamente avevo saltato il preambolo... In teoria già con la fine del 2023 doveva terminare SSP, poi rimandato alla fine 2024...da più parti si dice che probabilmente verrà mantenuto e chi che verrà modificato modificato il decreto per permettere a chi è in SSP può far parte di una CER, da altre parti no....sui forum vedo confusione...o peggio, persone sicure della loro interpretazione...mentre io mi sono basato su ciò che ho letto e, per me che ho sia il 200 kwp in azienda che i piccoli impiantini domestici in SSP, un filo mi girano ecco... Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Cri78 Inviato 13 Febbraio Condividi Inviato 13 Febbraio Ma è normale che del secondo parco agrisolare non si sappia ancora niente? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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