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Quando si comincia con i trattamenti ??


frack71

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Secondo me ci si fa pipponi assurdi per non fare 1 insetticida del quale non avremo più traccia dopo 20 giorni. Ma di cosa stiamo parlando?? Inquinano di più le microplastiche rilasciate dalle suole delle scarpe nei cortei degli ambientalisti. Ma da, su, vediamo di ricondurre il tutto alla sua vera dimensione. 
Ah, e non è che facendo Epik (neonicotinoide, attenzione, il demonio..) non ho api. Anzi. Se ne volete ne trovo almeno uno sciame all'anno addosso a qualche pianta. 
Piuttosto, so di vigneti che per i fitoplasmi hanno subito danni dal 20% a 5 anni dall'impianto. 
Straquoto.

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2 ore fa, luca ha scritto:

È arrivata l'estate piena...voi come vi comportate?cbo ha le macchine piene di fanali...io se tratto di notte faccio più danni che altro...si porte all'alba poi a cavallo di mezzodì è meglio fermarsi?e riprendere dopo le 17?nel caso mio enervin duo microthiol e radiant domani....

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Hai mai provato a trattare di notte perche' non sei il primo che aveva certi preconcetti. 

Quando ci prendi mano e se le pendenze lo consentono ovviamente ti garantisco che non vedi l'ora che arrivino le calure. Meno stress per te e per i mezzi e non servano i fari di San Siro. 

Gli stessi preconcetti che ci sono o meglio c'erano sulla vendemmia notturna. Da 4/5 anni e' diventata una moda per chi puo'. 

A me piacevano le notturne ? 

Venendo alla domanda. Se hai ettari tratti senza guardare l'orologio o il termometro. Se invece puoi gestirti il caldo che brucia e' quello delle prime ore pomeridiane (13/14-16).

E comunque piu' e' concentrata la miscela piu' rischi. Tanto per tornare ai tema volumi ottimali. 

Ma ci sono tante tante variabili. Io per esempio lavoro sempre sul ph per ottimizzare il prodotto che mi interessa maggiormente nei limiti del possibile. Anche li' devi state attentino. Poi se usi zolfo in formulazione liquida sai che rispetto al classico microt il rischio scottatura e' maggiore.

Poi dalle 17 in questo periodo puoi tirare fino alle 22 e anche oltre tanto la goccia trova una parere calda e asciuga velocemente.

3 ore fa, stefano57 ha scritto:

A me risulta che nel Veneto la lotta alla  fd è obbligatoria da questo anno solo nelle  zone stabilite dal decreto allegato, per le rimanenti zone e per gli anni precedenti è/era  obbligatoria solo se  riscontrata. 

image.png

Flavescenza-Decreto-34-del-4_6_2020.pdf 176 kB · 1 download decreto flavescenza.pdf 251 kB · 0 downloads

Ho postato quelle slides non a caso perche' mi immaginavo che fosse Franceschino a calare l'asso.

Ma il tema fd e' troppo importante per essere affrontato da un punto di vista moralistico. L' fd era quasi sparita nel comprensorio del coneglianese perche' a cavallo di secolo tanto era la scaga tra i colleghi che c'era un arco di 10 giorni in cui non avevi dubbi che il vicino avesse trattato perche' c'era fisso un certo odorino.

Poi a fine prima decade e' scesa l'attenzione sul bobbone del valdobbiadenese e trattare per l'fd e' diventato di libero arbitrio. A distanza di qualche anno siamo tornati a punto e a capo con l'aggravante che ora l'fd ha (io lo sto notando dal 2016/2017) una pressione molto maggiore anche in aree della bassa trevigiana a confine con il veneziano e ha molto piu' carburante per la diffusione massiccia di vitigni che sono ospiti ideali: chardonnay e pinot che fanno un ottimo ponte per il glera varietale medio ma se sottoposto a pressione si ammala. 

Ripeto l'fd e' un problema serio. La regione e' gia' in ritardo perche' i frutti dell'fd del 2019 li vedi nel 2020 nel 2021 e nel 2022 ... tradotto l'emergenza che vediamo oggi e solo la punta di qualcosa di molto piu' grosso che bolle e purtroppo siamo orfani degli strumenti piu' efficaci (fosforganici) e quindi abbiamo una strada tutta in salita.

Chiudo: Francesco, il suo vicino e il sottoscritto sono di Treviso ... 

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Nei prossimi giorni quinto trattamento, siamo nella fase di chiusura del grappolo, avendo della rimanenza, secondo voi è corretto fare un ridomil gold mz ( mancozeb + metalaxil) a questo punto della stagioneO passo direttamente al rame? Per l'oidio farò karathane e zolfo bagnabile 

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3 minuti fa, alexbrown ha scritto:

Con inseltticida tratto solo di mattina presto , dalle 5 alle 9. Poi mi fermo e passo al giorno dopo. E acidifico bene la pozione.  O acido citrico o acido solforico.

Nomi commerciali dell'acidificante ? Io uso quello della haifa ma è acido fosforico su diserbi e fungicidi va bene ma su vite no.

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Acido citrico e solforico li prendo in enologia. Il citrico è  sfuso, lo compro a peso. Io ne uso 800gr in una botte da 400 lt. Il solforico è  in bottiglie da litro. Ne uso 500ml in botte . 

Ps cosi si spende meno che prendere prodotti dedicati.

Modificato da alexbrown
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13 minuti fa, alexbrown ha scritto:

Acido citrico e solforico li prendo in enologia. Il citrico è  sfuso, lo compro a peso. Io ne uso 800gr in una botte da 400 lt. Il solforico è  in bottiglie da litro. Ne uso 500ml in botte . 

Ps cosi si spende meno che prendere prodotti dedicati.

Io non trovo che haifa P

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Con inseltticida tratto solo di mattina presto , dalle 5 alle 9. Poi mi fermo e passo al giorno dopo. E acidifico bene la pozione.  O acido citrico o acido solforico.
Citrico azzz non solforico, citrico o acetico non oltre.

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Acido citrico e solforico li prendo in enologia. Il citrico è  sfuso, lo compro a peso. Io ne uso 800gr in una botte da 400 lt. Il solforico è  in bottiglie da litro. Ne uso 500ml in botte . 
Ps cosi si spende meno che prendere prodotti dedicati.
Acetico Ponti oltre 15%vv va già bene costa come citrico ma fa tutto anche diserbo volendo.

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Perché? Che differenza fa?
Il solforico è troppo forte costa assai, interferisce spesso e lascia residuo di zolfo. Acetico e citrico sono organici, relativamente leggeriz si degradano o vengono assorbiti dalla pianta e difficilmente vai sotto i 4 pH, migliori da maneggiare non producono calore quando li diluisci. Il solforico è un mostro è troppo potente. L'acetico promuive la crescita.

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Il solforico è troppo forte costa assai, interferisce spesso e lascia residuo di zolfo. Acetico e citrico sono organici, relativamente leggeriz si degradano o vengono assorbiti dalla pianta e difficilmente vai sotto i 4 pH, migliori da maneggiare non producono calore quando li diluisci. Il solforico è un mostro è troppo potente. L'acetico promuive la crescita.

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Adesso lo trovi, il citrico, anche al supermercato ed. Tigotà.

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42 minuti fa, CultivarSé ha scritto:

Il solforico è troppo forte costa assai, interferisce spesso e lascia residuo di zolfo. Acetico e citrico sono organici, relativamente leggeriz si degradano o vengono assorbiti dalla pianta e difficilmente vai sotto i 4 pH, migliori da maneggiare non producono calore quando li diluisci. Il solforico è un mostro è troppo potente. L'acetico promuive la crescita.

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Per il fatto che sia troppo forte basta usarne meno, per il resto non discuto

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Il 28/6/2020 Alle 09:47, superbilly1973 ha scritto:

Una domanda scema ma stavo discutendo con un mio amico che ha una vigna , si fa per dire, e che non tratta dal nefasto maggio 2018 , anno in cui , dato che pioveva tipo amazzonia, non trattò perchè tanto uva sana non ne rimaneva . Vigna distrutta ovviamente però il discorso era che si dovrebbe trattare solo se vedi segnali di malattia e non a calendario. La mia teoria era che il trattare a calendario non va inteso che tratti ogni 14 giorni ma che se hai condizioni critiche tratti anche ogni 7 e che se invece non hai pressione sulle viti puoi sforare un pochino ma non troppo. Il tutto poi relativo alla diffusione delle viti. Cioè se c'è lo 0,05 % a vite è un conto ma se hai vigne dappertutto devi trattare o infetti tutti. La domanda quindi è : c'è l'obbligo di trattare per chi ha vigne o le si può lasciare andare " nature " ? Cioè nello specifico se io ho una vigna che non tratto, si infetta e poi partono focolai nelle vigne adiacenti, i miei vicini mi possono ritenere legalmente responsabile dei focolai nelle loro vigne ? O rischio solo il linciaggio ?

Secondo me il discorso sui trattamenti, a prescindere dal tipo di prodotti che decidi di usare, è molto più semplice.

Per il discorso peronospera e altri funghi della vite bisogna preservare la copertura delle stesse utilizzando prodotti di copertura che hanno una certa efficienza e durata nel tempo (le etichette non sono vangelo ma la copertura indicata va benissimo), poi sta a noi decidere se la copertura è indicata ad esempio in 10 giorni e la previsione meteo da bello per una finestra di due o tre giorni continuativo allora io tratto con un certo preavviso rispetto al previsto cambio del meteo per ripristinare la copertura.

Poi se per caso piove che butta una bomba d'acqua allora cambiano tutti i piani perchè se ti fa 20mm in tre giorni allora aspetto ma se me ne fa 30 in 8 ore appena ha finito faccio almeno una copertura anche economica ma prudenziale e poi a scadenza copertura trattamento precedente rifaccio o rinnovo.

Quindi le casistiche sono varie e non su può applicare un calendario ma tanto buonsenso.

Per il discorso vicino mattacchione se fosse il mio vicino non starebbe bene...................

 

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18 minuti fa, Johndin ha scritto:

Secondo me il discorso sui trattamenti, a prescindere dal tipo di prodotti che decidi di usare, è molto più semplice.

Per il discorso peronospera e altri funghi della vite bisogna preservare la copertura delle stesse utilizzando prodotti di copertura che hanno una certa efficienza e durata nel tempo (le etichette non sono vangelo ma la copertura indicata va benissimo), poi sta a noi decidere se la copertura è indicata ad esempio in 10 giorni e la previsione meteo da bello per una finestra di due o tre giorni continuativo allora io tratto con un certo preavviso rispetto al previsto cambio del meteo per ripristinare la copertura.

Poi se per caso piove che butta una bomba d'acqua allora cambiano tutti i piani perchè se ti fa 20mm in tre giorni allora aspetto ma se me ne fa 30 in 8 ore appena ha finito faccio almeno una copertura anche economica ma prudenziale e poi a scadenza copertura trattamento precedente rifaccio o rinnovo.

Quindi le casistiche sono varie e non su può applicare un calendario ma tanto buonsenso.

Per il discorso vicino mattacchione se fosse il mio vicino non starebbe bene...................

 

Si. Quello che intendevo far capire a quel mio amico braccino corto era che non puoi aspettare a trattare a quando vedi le prime macchie di peronospora o peggio ancora i primi segnali di oidio. Per l'altra parte del discorso però pensavo che ci fossero degli obblighi di legge proprio in certe regioni dove la vite è molto più diffusa. Cioè che senso ha dare una sanzione da 30000 euro per un presunto trattamento " sotto dosaggio " e poi permettere che un proprietario lasci "nature" la sua vigna magari tutta bella infetta ?  Comunque oggi ho visto la sua vigna  alla quale dovrei fare un trattamento a breve. A parte che una parte è proprio defunta , non ha evidenti segnali di malattia nonostante sia in una zona un pò umida . Non che sia un bel vedere però se riesce a maturare l'uva che ha alla fine potrebbe avere qualche motivo a dire che bisogna limitare i trattamenti fosse solo per non spendere.

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A che dose si utilizza?

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Semplicemente cartina tornasole da 20 e in farmacia. Il solforico lascia ione solfato attivo e un miscela disturba, non è la miscela degli zolfi questo è zolfo a livello di atomo non di polvere anche se lo usi poco comunque è pericolosissimo da versare.

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Allora, il solforico lho usato 2 anni, perchè avava finito il citrico e mi ha detto di usare quello che aziene molto più grandi della mia lo usano comunemente.  Il costo l'anno scorso era di 2 euro a bottiglia da litro ( quindi un euro a botte, un ettaro quando insetticido perché do dose doppia di acqua rispetto ai trattamenti normali). 

In effetti ne mettevo 500 ml invece di 800gr di citrico. Ma io, uso l'acqua del pozzo ed avevo fatto, diversi anni fa,la prova con le cartine per controllare la durezza e so che le dosi erano risultate quelle

Modificato da alexbrown
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12 minuti fa, alexbrown ha scritto:

Allora, il solforico lho usato 2 anni, perchè avava finito il citrico e mi ha detto di usare quello che aziene molto più grandi della mia lo usano comunemente.  Il costo l'anno scorso era di 2 euro a bottiglia da litro ( quindi un euro a botte, un ettaro quando insetticido perché do dose doppia di acqua rispetto ai trattamenti normali). 

In effetti ne mettevo 500 ml invece di 800gr di citrico. Ma io, uso l'acqua del pozzo ed avevo fatto, diversi anni fa,la prova con le cartine per controllare la durezza e so che le dosi erano risultate quelle

mi sembra francamente strano a quel dosaggio e a quel costo. nn sono esperto (non ci capisco nulla ) di trattamenti ma di acidificazioni sì. Probabilmente il solforico che prendevi era già "diluito" in qualche maniera. quoto il discorso di @CultivarSé

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Strano o meno le cose stanno cosi. E danni a livello visivo sui filari o sull'uva non ne ho mai avuti. Per eventuali problemi differenti non posso dire nulla perché non sono un chimico e non ho materiale per controbattere.

Comunque quest'anno di nuovo citrico. 

Che poi mi diceva il vrnditore di fitofarmaci che bisognerebbe acidificare sempre l'acqua e non solo con l'insetticida. 

Pps. Il solforico era in una bottiglia da litro arancione. Non ricordo marca e concentrazione

 

Modificato da alexbrown
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Ditemi un po', noi non acidifichiamo mai e prendiamo acqua dal pozzo. Sbagliando credo. Ma ovviamente continueremo a sbagliare xke problemi non ne abbiamo mai avuti (grossi attracchi di qualsiasi avversità non ne ho mai visti da me, e la difesa è pressoché identica alle aziende che acidificano in zona) quindi cosa dovrei dedurre? Che finora ho avuto fortuna o che alla fine dei conti posso tranquillamente continuare così???

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58 minuti fa, Gianni il Folle ha scritto:

Ditemi un po', noi non acidifichiamo mai e prendiamo acqua dal pozzo. Sbagliando credo. Ma ovviamente continueremo a sbagliare xke problemi non ne abbiamo mai avuti (grossi attracchi di qualsiasi avversità non ne ho mai visti da me, e la difesa è pressoché identica alle aziende che acidificano in zona) quindi cosa dovrei dedurre? Che finora ho avuto fortuna o che alla fine dei conti posso tranquillamente continuare così???

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La.nostra acqua tra l altro è basica, pH compreso tra 7,30 e 8,30.

La misuravo quando provai di piantare il castagno

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Da quello che so io,  7,30 va molto bene per i trattamenti. (almeno così dice il mio caro prof)

c'è molta differenza a livello chimico tra 7,30 e 8,30 di pH, praticamente un mondo.

comunque se uno si trova bene, mi sembra poco utile cercare il pelo nell'uovo.

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7 minuti fa, Andrea C. ha scritto:

Da quello che so io,  7,30 va molto bene per i trattamenti. (almeno così dice il mio caro prof)

c'è molta differenza a livello chimico tra 7,30 e 8,30 di pH, praticamente un mondo.

comunque se uno si trova bene, mi sembra poco utile cercare il pelo nell'uovo.

Io ho 3 pozzi, e 3 pH differenti, molto differenti.

Idem la.quantita di calcare.

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1 ora fa, ALAN.F ha scritto:

Io ho 3 pozzi, e 3 pH differenti, molto differenti.

Idem la.quantita di calcare.

il punto è proprio quello. bisogna analizzare l'acqua, e poi agire di conseguenza. non tutte le sorgenti sono uguali, per cui i quantitativi di acidificante sono assolutamente differenti per ognuno.

la prima acidificazione che avevo fatto, orma tanto tempo fa, l'avevo fatta con un prodotto (non ricordo il nome) rosso. bisognava versarlo nella bote quasi piena e poi,  man mano che l'acqua si colorava, l'acidità aumentava, quando era rosa, aveva raggiunto il punto di saturazione giusto.

il fatto era che costava molto di più di un citrico. e allora son passato ai metodi più grezzi.... ?

Modificato da alexbrown
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