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Quando si comincia con i trattamenti ??


frack71

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16 ore fa, martinaz ha scritto:

Mah vai a capire ! l'è fadiga....sto pensando anche all'MCPA che potrebbe evaporare con le temperature alte ,ma l'autore del post il 5500 non so se lo usa...e cmq se fosse MCPA il danno su foglia nn sarebbe omogeneo su tutte le fila ,ma solo su quelle trattate nelle ore più calde (ovvio che io verso le 8,30 max 9 spengo il macchinino\barra diserbo

No no mai usato diserbo....ho la ruota nel trincia.....

A casa mia può essere carenza di tutto.......

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Il 25/9/2022 Alle 15:30, martinaz ha scritto:

Scrivo anch'io carenza di K ,ne ho tante anch'io ,specialmente piante belle cariche

Mi dovrò decidere a spendere evri in una bella passata di solfato K&Mg 30\10 granulare

Sicuramente problemi K e mal assorbimento e traslocazione K e Mg ma poi sembrano chiazze da o Zolfo o Karathane ad alte temperature che in quest'estate non sono mancate. Sembrano goccione di zolfo e ugelli un pò dispettosi. E' probabile una razione con prodotti fitosanitari anche a distanza di giorni. Di fondo ci sono problemi di K/Mg che poi sia solo mancanza o portainnesto/ varietà e clone non so. In questo caso serve sapere la zona ovviamente e la coppia vclone e portainnesto.

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5 ore fa, CultivarSé ha scritto:

Sicuramente problemi K e mal assorbimento e traslocazione K e Mg ma poi sembrano chiazze da o Zolfo o Karathane ad alte temperature che in quest'estate non sono mancate............

Zolfo e karathane io ci sono sempre andato piano ,quindi lo escluderei .

Tu che sei studiato assai , spiega le eventuali cause che renderebbero male assorbito e\o trasloccato il K e Mg (un caffè truccato per ricompensa)

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1 ora fa, martinaz ha scritto:

Zolfo e karathane io ci sono sempre andato piano ,quindi lo escluderei .

Tu che sei studiato assai , spiega le eventuali cause che renderebbero male assorbito e\o trasloccato il K e Mg (un caffè truccato per ricompensa)

Ipotesi allora degli ugelli sbrodoloni, un pò di pastone negli ugelli e le goggiolone non perdonano poi magari un saltello una assolcata e saltando si puliscono, sbroffano o non arriva miscela, detta prorpio terra a terra con quel tocco di milanesismo, dopo che ha fatto le strisce al riso con zolfo e flint.

Caso del Potassio. Credo proprio che da voi non manchi, bene che sia marne, argilli e peggio, argille plioceniche sono bel lungi da essere povere di potassio ma .... da dan....

le cause sono tantissime quasi meglio trattare del marciume apicale del pomodoro che è più rapido come l'olio di ricino.

Una causa sono i portainnesti e la coppia portainnesto nesto, una causa fisiologice e forse anche una variabile guarda caso.... fitosanitaria nel senso che, come la disaffinità di molte drupacee anche nella vite attacchi virali possono innescare cose strane tra le quali uno squilibrio nutrizionale che ha cause dovute alle infezioni. Cellule infette o sono intoppate da virus e da alto o sono sregolate e non riscono a far entarer Potassio e Magnesio. Oppure il nesto isola fisicamente il portainnesto con calli o sostenze chimiche impedendo il flusso nello xilema  in parte oltre che nel floema per cui girando male e scambiando male i due minerali o meglio i minerali, Ca, K, Mg  e zuccheri sono squilibrati e le cellule non riescono a farli entrare. 

Altro caso classico squilibrio nel terreno fra carbonati e ionio di Calcio e magnesio addirittura di sodio.

Fake di squilibrio da potassio dovuto al complesso dei virus dell'Accartocciamento, quella simpatica brigata, aggregazione di virus trasmesso dalle cocciniglie floccolose , P. fici e compagnia, che imitano il rossore tipico degli squilibri da potassio.

La classica, eccesso di pH e calcare attivo con bassa sostanza organica......

Però non dovrebbero esserci le macchie marroni così centrali e sparse tipiche di bruciature.

Altra ipotesi funghi fogliari minori tipo Antracnosi della vite e si spiegano le macchie marroni e necrotiche m aparliamo di patogeni se non secondari anche terziari, cosa che quest'anno può esistere.

Altra cosa bisognerebbe una foto da vicino per vedere se le macchie non hanno un lofth di qualche simpatico inquilino.

per aver qualche chanche in più vedere il grappolo con eventuali segni di seccume del rachide o scoloramento o diversa colorazione e maturazione dell'uva.

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31 minuti fa, CultivarSé ha scritto:

Ipotesi allora degli ugelli sbrodoloni, un pò di pastone negli ugelli e le goggiolone non perdonano poi magari un saltello una assolcata e saltando si puliscono, sbroffano o non arriva miscela, detta prorpio terra a terra con quel tocco di milanesismo, dopo che ha fatto le strisce al riso con zolfo e flint.

Caso del Potassio. Credo proprio che da voi non manchi, bene che sia marne, argilli e peggio, argille plioceniche sono bel lungi da essere povere di potassio ma .... da dan....

le cause sono tantissime quasi meglio trattare del marciume apicale del pomodoro che è più rapido come l'olio di ricino.

Una causa sono i portainnesti e la coppia portainnesto nesto, una causa fisiologice e forse anche una variabile guarda caso.... fitosanitaria nel senso che, come la disaffinità di molte drupacee anche nella vite attacchi virali possono innescare cose strane tra le quali uno squilibrio nutrizionale che ha cause dovute alle infezioni. Cellule infette o sono intoppate da virus e da alto o sono sregolate e non riscono a far entarer Potassio e Magnesio. Oppure il nesto isola fisicamente il portainnesto con calli o sostenze chimiche impedendo il flusso nello xilema  in parte oltre che nel floema per cui girando male e scambiando male i due minerali o meglio i minerali, Ca, K, Mg  e zuccheri sono squilibrati e le cellule non riescono a farli entrare. 

Altro caso classico squilibrio nel terreno fra carbonati e ionio di Calcio e magnesio addirittura di sodio.

Fake di squilibrio da potassio dovuto al complesso dei virus dell'Accartocciamento, quella simpatica brigata, aggregazione di virus trasmesso dalle cocciniglie floccolose , P. fici e compagnia, che imitano il rossore tipico degli squilibri da potassio.

La classica, eccesso di pH e calcare attivo con bassa sostanza organica......

Però non dovrebbero esserci le macchie marroni così centrali e sparse tipiche di bruciature.

Altra ipotesi funghi fogliari minori tipo Antracnosi della vite e si spiegano le macchie marroni e necrotiche m aparliamo di patogeni se non secondari anche terziari, cosa che quest'anno può esistere.

Altra cosa bisognerebbe una foto da vicino per vedere se le macchie non hanno un lofth di qualche simpatico inquilino.

per aver qualche chanche in più vedere il grappolo con eventuali segni di seccume del rachide o scoloramento o diversa colorazione e maturazione dell'uva.

azz!

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In attesa della potatura, Babbo Natale è già arrivato da noi e ha lasciato altri 2 regalini... Pellenc ha lanciato i nuovi modelli quindi ne ho approfittato per accaparrarmi gli ultimi avanzi di magazzino a prezzo scontato, mi sono sempre trovato bene con le vinion e batteria piccola, comoda e leggera.
Nel frattempo ho chiuso la campagna 2022 con l'ultima fertirrigazione post vendemmia, pulito l'impianto e effettuato il rimessaggio del gruppo motopompa c67be9db93fe0cdc4c5e005e5ef0096a.jpg

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6 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

In attesa della potatura, Babbo Natale è già arrivato da noi e ha lasciato altri 2 regalini... Pellenc ha lanciato i nuovi modelli quindi ne ho approfittato per accaparrarmi gli ultimi avanzi di magazzino a prezzo scontato, mi sono sempre trovato bene con le vinion e batteria piccola, comoda e leggera.
Nel frattempo ho chiuso la campagna 2022 con l'ultima fertirrigazione post vendemmia, pulito l'impianto e effettuato il rimessaggio del gruppo motopompa emoji123.pngemoji123.pngemoji123.pngc67be9db93fe0cdc4c5e005e5ef0096a.jpg

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Bravo. Che ansia però! Hai fatto NPK in ferti?

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Il 2/10/2022 Alle 14:26, Gianni il Folle ha scritto:

In attesa della potatura, Babbo Natale è già arrivato da noi e ha lasciato altri 2 regalini... Pellenc ha lanciato i nuovi modelli quindi ne ho approfittato per accaparrarmi gli ultimi avanzi di magazzino a prezzo scontato, mi sono sempre trovato bene con le vinion e batteria piccola, comoda e leggera.
Nel frattempo ho chiuso la campagna 2022 con l'ultima fertirrigazione post vendemmia, pulito l'impianto e effettuato il rimessaggio del gruppo motopompa emoji123.pngemoji123.pngemoji123.pngc67be9db93fe0cdc4c5e005e5ef0096a.jpg

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bravo! ti prendi un pochino avanti...

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  • 2 settimane dopo...
Il 3/10/2022 Alle 07:19, Gianni il Folle ha scritto:

Si ho fatto npk + ferro. Sono stato un po' alto col potassio in modo da cercare di limitare quel fenomeno di cui si parlava giorni fa. Poi in primavera si ribatterá.

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Il ragionamento fila peccato però che Npk in autunno non è il massimo, solo sulle argille alte di 5 ha senso ma mderatamente. Meglio pippare la vigna di acidi organici per far lavorare le radici e il ferro. Il potassio credo che tutti ti diranno è molto, abbastanza liscivabile. Azoto sì, fosforo ha un certo senso.... meglio l'altro amico boro insieme. In autunno a foglia verde una bombetta di azoto, boro e tanto acido e merda. Organico strutturato quasi da asfaltare la vigna su terreni alti di pH chiaro su bonifiche o rivoni costieri magari no. Fosse stato anche solo agosto il potassio aveva un certo senso. In  ferti.  tanto comunque anche se fosse è la pianta e le condizioni cancro del 2022 che non lo fanno assorbire. Il seccume del rachide puoi buttarci di tutto ma è il portainnesto/innesto che non fungono. Basta poi entrare nel limite della parola, V. barlandieri, V. riparia o obtusifolia ... meno la rupestris per dirti che in America spazio Usa la vite è una bestia da Fiume non da collina, da sassi e sabbia non da mattoni crudi..

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Il 6/10/2022 Alle 08:57, Francesco F. ha scritto:

Anche il Lithiotadmio lo fa se lavorato bene, il problema sono i costi. Sono cose che si sanno ma non si usano anche perchè ad oggi le tecniche per macinare, micronizzare e setarare le frazioni sempre più fini sono  aventi anni luce rispetto già solo a fine 90-2000.  bisogna poi vedere i costi anche perchè non credo che la lavorino tutti in maniera uguale e perfetta, Già solo col Lithotadmio e le alghe in generale c'è una prateria su come vengono trattate e lavorate.

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12 ore fa, CultivarSé ha scritto:

Il ragionamento fila peccato però che Npk in autunno non è il massimo, solo sulle argille alte di 5 ha senso ma mderatamente. Meglio pippare la vigna di acidi organici per far lavorare le radici e il ferro. Il potassio credo che tutti ti diranno è molto, abbastanza liscivabile. Azoto sì, fosforo ha un certo senso.... meglio l'altro amico boro insieme. In autunno a foglia verde una bombetta di azoto, boro e tanto acido e merda. Organico strutturato quasi da asfaltare la vigna su terreni alti di pH chiaro su bonifiche o rivoni costieri magari no. Fosse stato anche solo agosto il potassio aveva un certo senso. In  ferti.  tanto comunque anche se fosse è la pianta e le condizioni cancro del 2022 che non lo fanno assorbire. Il seccume del rachide puoi buttarci di tutto ma è il portainnesto/innesto che non fungono. Basta poi entrare nel limite della parola, V. barlandieri, V. riparia o obtusifolia ... meno la rupestris per dirti che in America spazio Usa la vite è una bestia da Fiume non da collina, da sassi e sabbia non da mattoni crudi..

Ma scusa che differenza c'è tra farlo in autunno, cioè ora o in inverno tra gennaio o febbraio massimo diciamo? Io sapevo che anche il potassio come il fosforo non era dilavabile con forti piogge. Che poi quest'anno la vite sta andando in letargo un pò prima mi sembra.

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4 ore fa, superbilly1973 ha scritto:

Ma scusa che differenza c'è tra farlo in autunno, cioè ora o in inverno tra gennaio o febbraio massimo diciamo? Io sapevo che anche il potassio come il fosforo non era dilavabile con forti piogge. Che poi quest'anno la vite sta andando in letargo un pò prima mi sembra.

credo anch'io che le viti vadano a dormire prima. per me potrebbe essere causa dello stress idrico. qui non piove decentemente da mesi. molte viti stanno già coricando le foglie (pur non avendo fatto freddo).....speriamo non secchino. :(

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4 ore fa, alexbrown ha scritto:

credo anch'io che le viti vadano a dormire prima. per me potrebbe essere causa dello stress idrico. qui non piove decentemente da mesi. molte viti stanno già coricando le foglie (pur non avendo fatto freddo).....speriamo non secchino. :(

No non vanno in letargo adesso stanno chiudendo le porte e finestre per cui sono ancora in attività. La cosa ha un suo senso perchè dopo il 1992-94 con studi di elementi marcati o meglio con nucleotidi, si è visto che le radici col piffero che vanno in letargo, chiudono baracca ben oltre l'autunno e se possono tentano a chiudere tardi anche modificando la circolazione delle linfe nel fusto. Il pianto stesso è una prova che sono le radici per prime a sondare la situazione fine inverno-primavera. Anzi alcune varietà di arboree non bloccano completamente le radici, rallentano al minimo solo l'assorbimento dell'acqua. Solo in casi estremi le radici si fermano del tutto.... e del resto secondo voi... il posto più caldo dov'è? Sotto terra!!! Casomai acqua e azoto non sono assorbiti oltre novembre dicembre ma il resto serve anche come minerali, elementi antigelo. Poi ci sono i rapporti con i funghi, batteri, alghe, micorrizze che rallenta, le micorrizze incappucciano e mediano con la radice e fanno spesso la Pappa Pronta alla radice che deve solo aprire le porte al vicino. 

In alcuni casi entrano batteri e altri microbi diciamo con effetto tipo Paraflu, altri con effetto peggiorativo. 

Quindi letargo no ma solo un rallentamento o una vacanza di fine anno se si mette male. 

Quello che cambia è il'70% del sopra ma sotto si stiva e si tiene via allegramente anzi anche nel troco, nei rametti si stiva amido, zuccheri, azoto, proteine, amminoacidi, batteri e altro, boro, fosforo, un minimo movimento c'è . Chiaramente sotto dove è oggettivamente più caldo, anche perchè il terreno è un volano termico e più è scuro e fine più tiene calore, sotto le cose rallentano ma cedono poco. Esiste anche una siccità invernale dannosa, occhio.

Questione elementi, il potassio si liscivia sempre un pò chiaro dipende dai terreni, ovvio e condiviso che dove c'è argilla e magari argilla di certi tipi il problema o non c'è o non esiste proprio perchè il potassio è lì già da milioni di anni. Il problema è appunto la capacità delle piante ad estrarlo.... la vite non è Barbabietola che estrae potassio anche dalle argille più feroci e cariche.

Questione fosforo, il problema è che non è tanto la percolazione e lisciviazione è che proprio il suolo quindi le argille e i colloidi vengono portati via. Oltre al fatto che diventa prima o poi indisponibile chimicamente o elettrostaticamente. Gli ossidi lo prendono e non è detto che lo lascino e non è detto che la pianta sia capace di staccarglielo o rubarglielo specie a Sopra fermo. Esiste anche il rapporto coi viventi eh.... mica siamo in idroponica, aereoponica o in una camera bianca e sterile.... che spesso non lo è..... vita vive con vita! Micorrizze, fungazzi, batteri, alghe, licheni ecc.... vivono o vivacchiano anche loro.

Manca nel discorso il convitato di pietra che è purtroppo per i posti secchi. l'interfila e quindi la copertura sopra il terreno, sia viva che morta. Caspita una cover, un sovescio, una copertura spontanea, un prato-frutteto.... oltre alla semplice ed generale Merda hanno un'influenza ben pesante. Capita che il sopra influenza comunque il sotto e gli fa anche da copertina. 

Dico e ribadisco che adesso va benissimo fare le soluzioni estreme tipo, pH e organico con un chelato di ferro, zolfo e tenere vita e pH-Calcare controllati. Sarò ridondante ma meglio le analisi piuttosto che partire a concimare con minerali specie via terreno, prima si sà e meglio è soprattutto per le finanze e il portafoglio. Un'analisi fatta bene dura 5 anni e quindi hai voglia a risparmio o a strategie in 5 anni, si ripagano anche le analisi più assurde e complete. La questione è il "Fatta Bene".

Ricordatevi che anche la Vita è una cultura una forma di micro cover, micro sovescio, micro aiutante, micro ammendo-correttore-fertilizzante fa da spugna ma tutto ha un limite.

Per finire, è la pianta poi che se li cerca e non è detto che sia in grado quindi si va a questioni di provenienza, selezione, tipologia di apparato radicale, specie nel caso degli ibridi e dei portainnesti. Se uno è tipo di fiume non è un tipo di montagna o di collina. Quello che fa è già un gran bel frutto di ricerca e selezione ma spesso parliamo di varietà o ibridi, portainnesti, che hanno 200 anni poca roba recente. Su arboree il lavoro è immane non è selezionare un pisello o un mais,n Ha fatto più strada la Barbabietola da zucchero dai tempi di Napoleone che i portainnesti da poco dopo il Congresso di Vienna o il '48 dell'800 comunque.

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io ho cominciato col dare un po' di pellettato (organico al 2% di azoto) nelle vigne in terra bianca e con terre legate.

circa 70-75 kg a pertica (un ettaro sono 15 delle nostre pertiche, quindi circa 10-11 quintali ad ettaro ).

visti i costi di 24 euro al quintale, ci sta ancora fare un po di ammendante.

contribuirò pure con l'utilizzo agronomico delle fecce e vinacce che, ho visto da esperienza ormai decennale, funziona discretamente nelle terre calcaree e tufose.

 

PS speriamo che aumentando la sostanza organica, si possa avere un terreno con maggior trattenimento dell'umidità, che, in questi ultimi anni, scarseggia in modo pauroso.

Modificato da alexbrown
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14 ore fa, alexbrown ha scritto:

contribuirò pure con l'utilizzo agronomico delle fecce e vinacce che, ho visto da esperienza ormai decennale, funziona discretamente nelle terre calcaree e tufose.

come è la tua esperienza di vinaccia uso agronomico? quantità? la butti fresca o la fai compostare un minimo?

quale è l'obiettivo? abbsasare il ph o aumentare la massa organica?

sono molto curioso perchè in azienda ci stiamo muovendo in questo senso, cominciando innanzitutto con un'analisi della vinaccia (...difficile pure fare questa analisi perchè non ci sono dei modelli da prendere ad esempio, visto che non è un concime organico)

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2 ore fa, Francesco F. ha scritto:

come è la tua esperienza di vinaccia uso agronomico? quantità? la butti fresca o la fai compostare un minimo?

quale è l'obiettivo? abbsasare il ph o aumentare la massa organica?

sono molto curioso perchè in azienda ci stiamo muovendo in questo senso, cominciando innanzitutto con un'analisi della vinaccia (...difficile pure fare questa analisi perchè non ci sono dei modelli da prendere ad esempio, visto che non è un concime organico)

La teoria (legge) dice massimo 30q.li ettaro. in effetti è un po' pochina, soprattutto per distribuirla uniformemente. io, sono sincero,  aumento un poco la dose.

solitamente la lascio ferma il tempo per fare la domanda di smaltimento e i giorni canonici che potrebbero venire a controllare (5 giorni anche se per alcuni bastano 3. io non ho ancora capito la verità ma sto nel largo).

poi la interro subito con l'estirpatore (compatibilmente con la stagione umida)

ho una vignetta di verdea, di 12 anni, alla quale non ho mai dato altro concime (terra bianca). terra scioltissima e ottima vegetazione. produzione costante abbondante.

ho cominciato a smaltire anni fa perché non davano più niente per ritirarla e restava da pagare i viaggi al camionista. allora, tanto per tanto, ho deciso di usarmela in azienda.

nelle terre calcaree, abbassa il ph e fa il suo dovere. nelle terre legate, dopo qualche anno, si nota la differenza.

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5 ore fa, alexbrown ha scritto:

La teoria (legge) dice massimo 30q.li ettaro. in effetti è un po' pochina, soprattutto per distribuirla uniformemente. io, sono sincero,  aumento un poco la dose.

solitamente la lascio ferma il tempo per fare la domanda di smaltimento e i giorni canonici che potrebbero venire a controllare (5 giorni anche se per alcuni bastano 3. io non ho ancora capito la verità ma sto nel largo).

poi la interro subito con l'estirpatore (compatibilmente con la stagione umida)

ho una vignetta di verdea, di 12 anni, alla quale non ho mai dato altro concime (terra bianca). terra scioltissima e ottima vegetazione. produzione costante abbondante.

ho cominciato a smaltire anni fa perché non davano più niente per ritirarla e restava da pagare i viaggi al camionista. allora, tanto per tanto, ho deciso di usarmela in azienda.

nelle terre calcaree, abbassa il ph e fa il suo dovere. nelle terre legate, dopo qualche anno, si nota la differenza.

Le vinacce sono ottime perchè inacidiscono però giustissimamente per chi mi ha preceduto, andrebbero un pò compostate se non peraltro non trovarsi i boschetti di semini rinati dalle varie uve. Sulla quantità cavolo, i nostri sono terreni che mangiano sia sotto che sopra, sono fogne anche dove non c'è sabbia, problemi con l'organico non ce ne sono. In Otp ho dato una dose da mais e manco più si vede prima di seminare cover- sovescio nell'interfila, parlo di terreni più fini quasi mortmorillonite e quindi argille calciche con un pò di calcare e abbastanza alte di potassio in pedecollina ma ormai ai piedi delle colline in una pianura  spianata dal Po.

Sono curioso di saper in nome del pellettato e dove trovarlo pechè qua in quantità non lo si trova più, usare cuiciattoni mi dispiace, preferisco altro organico e tra presso e prodotto sono curioso, lo darei più che altro sulle erbacee.

Una Verdea in collina in zona  Marchesato deve essere qualcosa di bibbliblico, molto bella come varietà, snobbata perchè troppo gentile ma è un vitigno che a me piace oltremodo. Vederla in zona super vocata, varietà e cloni che sono tipici di terreni leggeri e impropri per l a viticoltura sarebbe un super Must del Top. Anche solo per rompere la monotonia del duetto Moscato d'Asti - Cortese. Scelta biodiversa di tutto pregio.

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5 ore fa, alexbrown ha scritto:

La teoria (legge) dice massimo 30q.li ettaro. in effetti è un po' pochina, soprattutto per distribuirla uniformemente. io, sono sincero,  aumento un poco la dose.

solitamente la lascio ferma il tempo per fare la domanda di smaltimento e i giorni canonici che potrebbero venire a controllare (5 giorni anche se per alcuni bastano 3. io non ho ancora capito la verità ma sto nel largo).

poi la interro subito con l'estirpatore (compatibilmente con la stagione umida)

ho una vignetta di verdea, di 12 anni, alla quale non ho mai dato altro concime (terra bianca). terra scioltissima e ottima vegetazione. produzione costante abbondante.

ho cominciato a smaltire anni fa perché non davano più niente per ritirarla e restava da pagare i viaggi al camionista. allora, tanto per tanto, ho deciso di usarmela in azienda.

nelle terre calcaree, abbassa il ph e fa il suo dovere. nelle terre legate, dopo qualche anno, si nota la differenza.

Le vinacce solitamente andavano a ruba ma visti i costi di trasporto restano li. Anche chi faceva olio e olio di vinaccioli era interessato solo che essendo ormai in centro italia il trasporto è una mazzata. Pensavo ci fosse ancora più fervore per ritirare vinacce visti gli anni d'oro anche in annate di picco come il 2018. Con i BigBag, i salamoni non ci sono neppure più troppi problemi di stoccaggio. Ho perso il polso del dopo vendemmia.

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2 ore fa, CultivarSé ha scritto:

Le vinacce solitamente andavano a ruba ma visti i costi di trasporto restano li. Anche chi faceva olio e olio di vinaccioli era interessato solo che essendo ormai in centro italia il trasporto è una mazzata. Pensavo ci fosse ancora più fervore per ritirare vinacce visti gli anni d'oro anche in annate di picco come il 2018. Con i BigBag, i salamoni non ci sono neppure più troppi problemi di stoccaggio. Ho perso il polso del dopo vendemmia.

perfettamente ragione.

quest'anno coi costi trasporto alle stelle la vinaccia è tornata a diventare un problema

anche chi fa olio o altri prodotti non ne ha più di margine

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2 ore fa, CultivarSé ha scritto:

 

Sono curioso di saper in nome del pellettato e dove trovarlo pechè qua in quantità non lo si trova più, usare cuiciattoni mi dispiace, preferisco altro organico e tra presso e prodotto sono curioso, lo darei più che altro sulle erbacee.

Una Verdea in collina in zona  Marchesato deve essere qualcosa di bibbliblico, molto bella come varietà, snobbata perchè troppo gentile ma è un vitigno che a me piace oltremodo. Vederla in zona super vocata, varietà e cloni che sono tipici di terreni leggeri e impropri per l a viticoltura sarebbe un super Must del Top. Anche solo per rompere la monotonia del duetto Moscato d'Asti - Cortese. Scelta biodiversa di tutto pregio.

il pellettato è OVINALP M100. roba di pecora che puzza parecchio :D

per la verdea, sono l'ultimo rimasto in zona ad averla. Rauscedo VCR viene a prendere le marze. poca roba 650 viti messe a 1,30 x 2,50 mt. 

 

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Il 6/10/2022 Alle 08:57, Francesco F. ha scritto:

sempre parlando di caolino: oggi lunga chiacchierata con un agronomo vecchio stampo (e anche di una certa età) che mi diceva avere seguito una bella tesi di laurea, università di padova (conegliano), sull'effetto dell'ombreggiamento sulla produzione di prosecco. tesi con diversi livelli di ombreggiamento (con più o meno strati di telo ombreggiante) e caolino.

la migliore combinazione è l'ombreggiamento al 50%, dove gli zuccheri non vengono variati in maniera significativa ma gli acidi organici ne escono decisamente vittoriosi.

un effetto simile, attenzione non "uguale", avviene con la distribuzione del caolino, distribuito però dall'invaiatura in poi

(quindi il mio trattamento a giugno non ha servito a nulla secondo lui)

 

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