Vai al contenuto

Messaggi raccomandati

1 minuto fa, Gianni il Folle ha scritto:

Io sono abituato a cercare di estrapolare il buono che trovo in ogni interlocutore. E anche cbo ha una parte buona in fondo. È vero, scrive con quell'aria saccente di chi ti guarda dall'alto al basso, di chi ti osserva dal finestrino di una rs6, magari a noleggio, di chi a quarant'anni suonati di diverte ancora a saltellare con la nipotina in spiaggia a Casalborsetti. Insomma, è fatto alla sua maniera ma anche lui apporta qualcosa alla comunità di tractorum.

Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk
 

Vero vero! Però purtroppo sta invecchiando! Non pubblica più della topa!

  • Like 4
  • Haha 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie Francesco, adesso ho capito cosa è sto benedetto b1, e soprattutto,  che a me non serve sapere cosa è un b1 ! grazie comunque 
Scusa ma non capisco. Tu sei viticoltore o terzista?
Giusto per fare il fighetto anch'io...se sei viticoltore devi sapere cosa hai in B1 per prevedere, compilare, il quaderno di campagna (o anche solo il registro trattamenti), o anche fosse per sapere con precisione quale è la quota massima di uva che puoi produrre.
Ma anche per fare una previsione di produzione è un conto economico di convenienza o meno di un investimento in base a ettari e produttività (lo so che è teorica, ma rappresenta IL punto di partenza)
E se sei un terzista, la fattura la fai a ettari...e anche qui fa fede il B1, non il "mio nonno diceva che qua era quasi mezza pertica"..

Inviato dal mio BV5900 utilizzando Tapatalk

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Francesco F. ha scritto:

Scusa ma non capisco. Tu sei viticoltore o terzista?
Giusto per fare il fighetto anch'io...se sei viticoltore devi sapere cosa hai in B1 per prevedere, compilare, il quaderno di campagna (o anche solo il registro trattamenti), o anche fosse per sapere con precisione quale è la quota massima di uva che puoi produrre.
Ma anche per fare una previsione di produzione è un conto economico di convenienza o meno di un investimento in base a ettari e produttività (lo so che è teorica, ma rappresenta IL punto di partenza)
E se sei un terzista, la fattura la fai a ettari...e anche qui fa fede il B1, non il "mio nonno diceva che qua era quasi mezza pertica"..

Inviato dal mio BV5900 utilizzando Tapatalk
 

Io faccio il viticoltore , conosco benissimo il mio mestiere. Esistono gli agronomi o agrotecnici o consulenti che mi curano la parte burocratica e senza dubbio più noiosa. Detto questo , conosco quanto posso produrre su ogni singola particella, so  come fare un conto economico o una previsione senza sapere cosa sia un b1 e soprattutto solo con un diploma di perito meccanico! 
ps. Il mio qdc è un agenda old style che fotografo al mio agronomo che la digitalizza ! 
figo no? 

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Io faccio il viticoltore , conosco benissimo il mio mestiere. Esistono gli agronomi o agrotecnici o consulenti che mi curano la parte burocratica e senza dubbio più noiosa. Detto questo , conosco quanto posso produrre su ogni singola particella, so  come fare un conto economico o una previsione senza sapere cosa sia un b1 e soprattutto solo con un diploma di perito meccanico! 
ps. Il mio qdc è un agenda old style che fotografo al mio agronomo che la digitalizza ! 
figo no? 
Si ma a parte il b1 che è solo una cavolata, la punta dell'iceberg diciamo, c'è tutto un mondo dietro che ignoriamo, a nostro sfavore. Magari sappiamo a grandi linee come funziona ma non conoscendo i cavilli poi facciamo errori oppure non sfruttiamo appieno le potenzialità in nostro possesso. Poi arrivano gli avvoltoi come cbo e ci fregano, ridendo sotto i baffi xké per loro siamo come bimbi a cui hanno rubato le caramelle.

Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk

Link al commento
Condividi su altri siti

17 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Io sono abituato a cercare di estrapolare il buono che trovo in ogni interlocutore. E anche cbo ha una parte buona in fondo. È vero, scrive con quell'aria saccente di chi ti guarda dall'alto al basso, di chi ti osserva dal finestrino di una rs6, magari a noleggio, di chi a quarant'anni suonati si diverte ancora a saltellare con la nipotina in spiaggia a Casalborsetti. Insomma, è fatto alla sua maniera ma anche lui apporta qualcosa alla comunità di tractorum.

Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk

 

Scrivo e mi vesto, quando possibile, come vorrebbe la mia povera mamma che quasi certamente non mi avrebbe fatto fare il Cerletti di inizio anni 90. Un bestiario vivente nemmeno lontanamente paragonabile con quello frequentato dagli eredi. 

Ai miei tempi il Cerletti era considerata la scuola per i minus habens ne piu' ne meno di un istituto professionale per gli amichetti della mia nipotina che oggi spesso pregano di non aver bisogno di un idraulico o di un elettricista per non essere spennati vivi. 

Essere contadini non ci obbliga a scrivere e vestire come tali sempre e comunque. 

Il contadino non mezzadro solo 3 generazioni fa era il signore del paese. Non dobbiamo mai dimenticare le nostre origini.

Comunque che sia un vestito o una macchina sono sempre oggetto di dileggio da parte dei bulli. Solo le nipotine apprezzano l' estro di un esteta e tanto mi basta. 

Screenshot_20211202-140435_Facebook.jpg

 

Screenshot_20211204-073005_Facebook.jpg

 

Screenshot_20211204-075749_Facebook.jpg

 

Screenshot_20211204-075122_Facebook.jpg

 

17 ore fa, monster ha scritto:

Vero vero! Però purtroppo sta invecchiando! Non pubblica più della topa!

 

Screenshot_20211130-132019_Facebook.jpg

Screenshot_20211121-220430_Facebook.jpg

11 ore fa, Dayco ha scritto:

Io faccio il viticoltore , conosco benissimo il mio mestiere. Esistono gli agronomi o agrotecnici o consulenti che mi curano la parte burocratica e senza dubbio più noiosa. Detto questo , conosco quanto posso produrre su ogni singola particella, so  come fare un conto economico o una previsione senza sapere cosa sia un b1 e soprattutto solo con un diploma di perito meccanico! 
ps. Il mio qdc è un agenda old style che fotografo al mio agronomo che la digitalizza ! 
figo no? 

Stai tranquillo io ti sono vicino. Pure io tengo un agendina cartacea di quello che non si deve vedere e sapere se non nell' intimita'.

Se ho capito bene il tuo tecnico trasferisce il tutto in un registro digitale. Stai facendo anche tu una certificazione di qualita? 

Concordo che il nostro settore meriterebbe maggiore professionalita'. Avere piena e diretta conoscenza di quello che facciamo ci permetterebbe di essere chirurgici rispetto a certe affermazioni o convinzioni da parte degli estranei che non si fanno tanti problemi a darci degli ignoranti se ci permettiamo di entrare nel loro orticello professionale. 

Purtroppo il primario e' come un campp senza recinzioni in cui sono liberi di entrare cani e porci con tutto quello che ne consegue.

@Gianni il Folle questo il mio attuale quotidiano causa bulli. Spero che con il metaverso tu lo veda.

No avvoltoio. Semplicemente autoraccomandato. 

https://www.facebook.com/artemioilragazzodicampagna/videos/939512719902725/

Visto che ufficio? E che vicina di porta? 

Tristezza.

 

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 3/12/2021 Alle 14:10, Dayco ha scritto:

A cosa ti serve sapere cosa è un b1 scusami? Secondo il mio modestissimo parere servirebbe molta più cultura agronomica specialistica, tutto il resto è fumo 

 

Mi sa tanto di presa per il culo la tua risposta e a tal proposito ti dico che Non discuto sulla pseudochimica ragionata da te( cosa pensi che stiamo a pettinar le bambole qui?) o sulle chiacchiere sul b1 o sulle bottiglie di plastica, ragionamenti a mio modo di vedere , per L “ignorante “che sono , inutili ! L atteggiamento di saccente che sostieni e continui a sostenere non porta a niente nella collettività ! Scendi di qualche gradino e proverai più soddisfazione se diventi comprensibile a tutti! Usa i termini giusti nel giusto contesto, se vuoi dar parvenza di essere interessante ! Diversamente prenditi gli applausi di chi non ha capito un cazzo del tuo discorso senza senso. Non credere di essere L intelligenti di  turni solo perché usi paroloni ! Io e parte degli agricoltori come me, ignoranti, siamo abituati a fare i fatti! Le chiacchiere le lasciamo agli altri!  Stai comodo e sereno che se questo è il tuo modo di rispondere puoi farne a meno per quel che mi riguarda ! Caro

Ho sempre pensato di esser l'unico che molto spesso non capiva un cazzo di quel che leggevo. Mi sento meno solo adesso. Grazie.

Però io avrei preso un Bertoni..?

Scherzo. Come ho già detto, si casca in piedi.

  • Like 1
  • Haha 1
Link al commento
Condividi su altri siti

4 minuti fa, alefriuli ha scritto:

Ho sempre pensato di esser l'unico che molto spesso non capiva un cazzo di quel che leggevo. Mi sento meno solo adesso. Grazie.

Però io avrei preso un Bertoni..?

Scherzo. Come ho già detto, si casca in piedi.

?????

Link al commento
Condividi su altri siti

Beh, bene. Mezz'ora è un tempo accettabile per far ripartire la macchina. Una volta che sai i punti critici e ti tieni in casa un po' di ricambi il problema non è insormontabile. Tanto ognuno ha le sue e per ognuno devi tenerti dei pezzi in casa (io per esempio ho sempre almeno 4 ventole del Bertoni, 2 dx e 2 sx). 
Pensa che io in 11 anni non ho mai cambiato una ventola o un motore idraulico del Friuli.......

Inviato dal mio AGS2-L09 utilizzando Tapatalk

Link al commento
Condividi su altri siti

Ho sempre pensato di esser l'unico che molto spesso non capiva un cazzo di quel che leggevo. Mi sento meno solo adesso. Grazie.
Però io avrei preso un Bertoni..
Scherzo. Come ho già detto, si casca in piedi.
Lui che dispensa consigli gratuiti a tutti, che vi regala saggezza in ogni post, che contribuisce ad aumentare il vostro background!!! Poi lo denigrate così... Cattivoni.
È come dare perle ai porci, pillole di saggezza ai rinoceronti.

Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk


Link al commento
Condividi su altri siti

22 minuti fa, mattia 3645 ha scritto:

Pensa che io in 11 anni non ho mai cambiato una ventola o un motore idraulico del Friuli.......

Inviato dal mio AGS2-L09 utilizzando Tapatalk
 

Beh, di Friuli non si discute la qualità costruttiva. Poi conosco chi ha dovuto cambiare motori idraulici. Assistenza impeccabile.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 2/12/2021 Alle 11:41, CBO ha scritto:

Per lo stesso motivo quando hai deciso di spostarti sul Friuli il paragone lo dovevi fare con un tris di pari volume di questo tipo

https://www.agricolmeccanica.it/prodotti/dia-tris/

che non e' questo

https://www.agricolmeccanica.it/prodotti/neb-tris/

perche' il Friuli che hai acquistato e' un atomizzatore e non un nebulizzatore come il Martignani. Se poi tu vuoi trasformare un atomizzatore in un nebulizzatore libero di farlo ma i miei Friuli a recupero i 150 litri li erogano ben  prima di aver percorso il 50% di un ettaro con lineari da 3200/3400 mt in piena vegetazione. 

Nella prima parte del discorso non mi addentro, preferisco distinguere la cattedra di fitoiatria da quella di meccanica agraria. Seguo quella di meccanica, che non si limita solo alla vanga, cercando la spalla di un buon fitopatologo per depositare il più possibile e nella maniera più uniforme possibile il prodotto sulla vegetazione. Se ho una macchina a tunnel con recupero, tranne i primi interventi, il recupero è minimo.

Questo tuo passaggio lo trovo confuso, non so cosa intendi con "Se poi tu vuoi trasformare un atomizzatore in un nebulizzatore libero di farlo".  Cosa significa? In letteratura nella classificazione delle irroratrici (l'ho già detto nel forum) questi termini non esistono. Nel PAN (10/02/2014 Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana N° 35 A3 Attrezzature per l'applicazione dei fitofarmaci) il termini non esistono. Già nel Veneto i costruttori di Verona usano dei termini diversi rispetto a quelli del Friuli.

Un costruttore veneto dice: Nebulizzatore idropneumatico ad ugelli calibrati...  Cos'è? Un irroratore con ugelli a pressione aero assistito (aeroconvezione)! Quello che volgarmente viene detto atomizzatore! Perchè gli cambi nome? E giù con tecnicismi impressionanti privi di fondamento.

Se già abbiamo difficolta usando termini da depliats tra vicini, figurati quando usi questi termini tra lontani. per questo esiste una letteratura.

Dayco ha preso un irroratore con polverizzazione a pressione a tunnel con recupero, la più piccola (ecco perchè i 40.000 €) delle macchine della Friuli perchè ha una parete vegetativa di 1,20 metri. Sul metro e venti questa macchina, al massimo delle sua prestazione, scarica 30 Newton di forza per la penetrazione del prodotto. Macchine già elencate in questo forum ( da 60.000 €) sono più scarse ma sui due metri.(parlo di tunnel). Se la tara a 150-200 l/ha gli resta al 98% sulla pianta.

Di Marchesi ne conosco diversi come Cognome o come Titolo non ho capito a chi ti riferisci! Scusa.

E per te quale è la differenza fra atomizzatore e nebulizzatore tipo questi che hai elencato??

https://www.agricolmeccanica.it/prodotti/dia-tris/

https://www.agricolmeccanica.it/prodotti/neb-tris/

 

  • Like 1
  • Thanks 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Nella prima parte del discorso non mi addentro, preferisco distinguere la cattedra di fitoiatria da quella di meccanica agraria. Seguo quella di meccanica, che non si limita solo alla vanga, cercando la spalla di un buon fitopatologo per depositare il più possibile e nella maniera più uniforme possibile il prodotto sulla vegetazione. Se ho una macchina a tunnel con recupero, tranne i primi interventi, il recupero è minimo.
Questo tuo passaggio lo trovo confuso, non so cosa intendi con "Se poi tu vuoi trasformare un atomizzatore in un nebulizzatore libero di farlo".  Cosa significa? In letteratura nella classificazione delle irroratrici (l'ho già detto nel forum) questi termini non esistono. Nel PAN (10/02/2014 Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana N° 35 A3 Attrezzature per l'applicazione dei fitofarmaci) il termini non esistono. Già nel Veneto i costruttori di Verona usano dei termini diversi rispetto a quelli del Friuli.
Un costruttore veneto dice: Nebulizzatore idropneumatico ad ugelli calibrati...  Cos'è? Un irroratore con ugelli a pressione aero assistito (aeroconvezione)! Quello che volgarmente viene detto atomizzatore! Perchè gli cambi nome? E giù con tecnicismi impressionanti privi di fondamento.
Se già abbiamo difficolta usando termini da depliats tra vicini, figurati quando usi questi termini tra lontani. per questo esiste una letteratura.
Dayco ha preso un irroratore con polverizzazione a pressione a tunnel con recupero, la più piccola (ecco perchè i 40.000 €) delle macchine della Friuli perchè ha una parete vegetativa di 1,20 metri. Sul metro e venti questa macchina, al massimo delle sua prestazione, scarica 30 Newton di forza per la penetrazione del prodotto. Macchine già elencate in questo forum ( da 60.000 €) sono più scarse ma sui due metri.(parlo di tunnel). Se la tara a 150-200 l/ha gli resta al 98% sulla pianta.
Di Marchesi ne conosco diversi come Cognome o come Titolo non ho capito a chi ti riferisci! Scusa.
E per te quale è la differenza fra atomizzatore e nebulizzatore tipo questi che hai elencato?
https://www.agricolmeccanica.it/prodotti/dia-tris/
https://www.agricolmeccanica.it/prodotti/neb-tris/
 
Byago, ormai dovresti saperlo che cbo crogiola sui tecnicismi, a lui piace fare appositamente confusione per ingarbugliare la faccenda. Diciamo che non è il classico "omo de panza, omo de sostanza". In tutti i sensi
Xo mi interessa il discorso dell'aria del Friuli, praticamente prendendo il modello con parete più piccola si ha un maggior volume d'aria. Ma per esempio quella macchina che ha acquistato l'utente da 1,20m tratta una fascia da 1,20 o ha anche un po' di tara? Nel senso, se ho una parete da 2mt si deve scegliere una macchina da 2mt o leggermente più grande? Xke a sto punto converrebbe trovare la misura più piccola possibile in relazione al mia parete fogliare, per avere la maggior aria disponibile

Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk





Link al commento
Condividi su altri siti

13 ore fa, byago ha scritto:

Nella prima parte del discorso non mi addentro, preferisco distinguere la cattedra di fitoiatria da quella di meccanica agraria. Seguo quella di meccanica, che non si limita solo alla vanga, cercando la spalla di un buon fitopatologo per depositare il più possibile e nella maniera più uniforme possibile il prodotto sulla vegetazione. Se ho una macchina a tunnel con recupero, tranne i primi interventi, il recupero è minimo.

Questo tuo passaggio lo trovo confuso, non so cosa intendi con "Se poi tu vuoi trasformare un atomizzatore in un nebulizzatore libero di farlo".  Cosa significa? In letteratura nella classificazione delle irroratrici (l'ho già detto nel forum) questi termini non esistono. Nel PAN (10/02/2014 Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana N° 35 A3 Attrezzature per l'applicazione dei fitofarmaci) il termini non esistono. Già nel Veneto i costruttori di Verona usano dei termini diversi rispetto a quelli del Friuli.

Un costruttore veneto dice: Nebulizzatore idropneumatico ad ugelli calibrati...  Cos'è? Un irroratore con ugelli a pressione aero assistito (aeroconvezione)! Quello che volgarmente viene detto atomizzatore! Perchè gli cambi nome? E giù con tecnicismi impressionanti privi di fondamento.

Se già abbiamo difficolta usando termini da depliats tra vicini, figurati quando usi questi termini tra lontani. per questo esiste una letteratura.

Dayco ha preso un irroratore con polverizzazione a pressione a tunnel con recupero, la più piccola (ecco perchè i 40.000 €) delle macchine della Friuli perchè ha una parete vegetativa di 1,20 metri. Sul metro e venti questa macchina, al massimo delle sua prestazione, scarica 30 Newton di forza per la penetrazione del prodotto. Macchine già elencate in questo forum ( da 60.000 €) sono più scarse ma sui due metri.(parlo di tunnel). Se la tara a 150-200 l/ha gli resta al 98% sulla pianta.

Di Marchesi ne conosco diversi come Cognome o come Titolo non ho capito a chi ti riferisci! Scusa.

E per te quale è la differenza fra atomizzatore e nebulizzatore tipo questi che hai elencato??

https://www.agricolmeccanica.it/prodotti/dia-tris/

https://www.agricolmeccanica.it/prodotti/neb-tris/

 

Nel nostro settore quando parli di Marchesi, senza dettagliare, la testina va in un unica direzione. 

Ne piu' ne meno di quello che succede nel tuo quando si discute del nebulizzatore. 

Se vuoi possiamo fare una prova se gli Antinori e il Martignani non sono il riferimento nella rispettiva categoria. 

Forse conosci troppi Marchesi. Io di Marchesi con oltre 300 ettari in Puglia e una dotazione di 5 semoventi solo per i trattamenti conosco solo loro.

Tu hai scritto che segui un migliaio di ettari per grossi gruppi o ho capito male o abbiamo un concetto di "grosso" diverso.  

La differenza la fa l' aria. Nel primo caso l' aria e' veicolo di trasporto della goccia mente nel secondo genera la goccia di trasporto. 

48 minuti fa, Gianni il Folle ha scritto:

Byago, ormai dovresti saperlo che cbo crogiola sui tecnicismi, a lui piace fare appositamente confusione per ingarbugliare la faccenda. Diciamo che non è il classico "omo de panza, omo de sostanza". In tutti i sensi emoji23.pngemoji23.pngemoji23.png
Xo mi interessa il discorso dell'aria del Friuli, praticamente prendendo il modello con parete più piccola si ha un maggior volume d'aria. Ma per esempio quella macchina che ha acquistato l'utente da 1,20m tratta una fascia da 1,20 o ha anche un po' di tara? Nel senso, se ho una parete da 2mt si deve scegliere una macchina da 2mt o leggermente più grande? Xke a sto punto converrebbe trovare la misura più piccola possibile in relazione al mia parete fogliare, per avere la maggior aria disponibile

Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk




 

Se hai una parete da 2 metri opeterai per un una da 2.20 se devi usare un recupero a recupero.

Tu riesci a trattare i 2 metri precisi precisi o ti dai un margine sotto e sopra? Non dico 50 cm ma 10*2. Io un po' di margine me lo concedo e se la macchina me lo concede chiudo il sopra per avere ancora piu' margine senza abbandonare l' idea di limitare la deriva. 

Avere macchie sulle punte non e' cosa buona e giusta.

Il collega ha margine perche' a occhio penso che abbia paratie ben piu' alte del mezzo. 

Perche' devi avere piu' aria possibile? Tu non devi mica sparare il prodotto fuori per fuori. Tu devi calarlo sulla e nella vegetazione. L' aria devi farti penetrare il prodotto il giusto perche' il recupero lavori veramente poco in termini di antideriva.

Tu questo non lo puoi guardare tempo. Non so se abbia paratie maggiorate ma tu hai bisogno di paratie come le mie. 

Altra cosa non e' con paratie piu' piccole hai piu' aria. Adegui la ciocciola di partenza e hai la stessa identica aria. 

Link al commento
Condividi su altri siti

3 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

...Xo mi interessa il discorso dell'aria del Friuli, praticamente prendendo il modello con parete più piccola si ha un maggior volume d'aria...

No! non funziona così! Se guardi le macchine del costruttore in questione sono tre modelli, tre pannelli, con tre sistemi di ventilazione diversi.

Non ho parlato di Volume ma di Forza.

Le unità di misura sono diverse. Per penetrare mi serve una Forza. La Forza è una causa capace di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo e di modificarlo nel caso di corpo rigido. Unità di misura Newton. Il volume non è altro che un numerino nella formula un pò articolata, quindi "più volume non significa più forza."

Per il resto ti ha risposto correttamente qui sotto CBO 

2 ore fa, CBO ha scritto:

....Se hai una parete da 2 metri opterai per un una da 2.20 se devi usare un recupero a recupero.

Tu riesci a trattare i 2 metri precisi precisi o ti dai un margine sotto e sopra? Non dico 50 cm ma 10*2. Io un po' di margine me lo concedo e se la macchina me lo concede chiudo il sopra per avere ancora piu' margine senza abbandonare l' idea di limitare la deriva. 

Avere macchie sulle punte non e' cosa buona e giusta.

Il collega ha margine perche' a occhio penso che abbia paratie ben piu' alte del mezzo. 

Perche' devi avere piu' aria possibile? Tu non devi mica sparare il prodotto fuori per fuori. Tu devi calarlo sulla e nella vegetazione. L' aria devi farti penetrare il prodotto il giusto perche' il recupero lavori veramente poco in termini di antideriva....

"Il recupero a recupero" me lo devo segnare, troppo bella?!

3 ore fa, CBO ha scritto:

Nel nostro settore quando parli di Marchesi...

OK! i semoventi erano 3 non 5, sono dismessi da mò! L'orientamento è verso i bio, ci stanno lavorando.

3 ore fa, CBO ha scritto:

La differenza la fa l' aria. Nel primo caso l' aria e' veicolo di trasporto della goccia mente nel secondo genera la goccia di trasporto. 

Quindi la prima à un'irroratrice ad aeroconvezione e la seconda un'irroratrice pneumatica. Quello che fa la prima è in grado di farle la seconda e viceversa. O No!

Link al commento
Condividi su altri siti

Quindi la prima à un'irroratrice ad aeroconvezione e la seconda un'irroratrice pneumatica. Quello che fa la prima è in grado di farle la seconda e viceversa. O No!
Ah ecco, sottovalutavo la differenza tra volume e forza che in effetti è evidente. Quindi avere troppa forza è controproducente come ben spiegato da cbo perché si rischia di sparare oltre senza andare a bersaglio. Invece avere troppo volume cosa comporta?

Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk


Link al commento
Condividi su altri siti

Ok! Va Bene! Vista la domanda non è molto evidente.
 
 
Riformulo: troppo volume in un atomizzatore a recupero mi viene da pensare che recuperi troppo, xo gli effetti negativi del trattamento se si recupera troppo quali sono? Intendo a livello agronomico. Non si dovrebbe arrivare al gocciolamento con un atomizzatore a recupero o sbaglio? Male che vada avrà un sovrautilizzo della macchina, sistema filtrante più sporco ecc.

Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk


Link al commento
Condividi su altri siti

23 ore fa, Gianni il Folle ha scritto:

Riformulo: troppo volume in un atomizzatore a recupero mi viene da pensare che recuperi troppo, xo gli effetti negativi del trattamento se si recupera troppo quali sono? Intendo a livello agronomico. Non si dovrebbe arrivare al gocciolamento con un atomizzatore a recupero o sbaglio? Male che vada avrà un sovrautilizzo della macchina, sistema filtrante più sporco ecc.

Inviato dal mio M2007J17G utilizzando Tapatalk

 

Quando parli di volume intendi aria o acqua?

Se il volume d'aria è troppo rispetto il volume vegetativo e ha poca forza non penetra e rimbalza sulla vegetazione aumentando il recupero dal pannello in cui esce. 

Se il volume d'aria è troppo rispetto il volume vegetativo e ha troppa forza penetra e rischia di non depositare bene aumentando il recupero nel pannello opposto.

Per arrivare allo sgocciolamento con una corretta micronizzazione necessitano volumi d'acqua importanti.

Per fare delle valutazioni servono dei numeri.?

nuovo-3.jpg

Modificato da byago
  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 5/12/2021 Alle 12:23, byago ha scritto:

No! non funziona così! Se guardi le macchine del costruttore in questione sono tre modelli, tre pannelli, con tre sistemi di ventilazione diversi.

Non ho parlato di Volume ma di Forza.

Le unità di misura sono diverse. Per penetrare mi serve una Forza. La Forza è una causa capace di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo e di modificarlo nel caso di corpo rigido. Unità di misura Newton. Il volume non è altro che un numerino nella formula un pò articolata, quindi "più volume non significa più forza."

Per il resto ti ha risposto correttamente qui sotto CBO 

"Il recupero a recupero" me lo devo segnare, troppo bella?!

OK! i semoventi erano 3 non 5, sono dismessi da mò! L'orientamento è verso i bio, ci stanno lavorando.

Quindi la prima à un'irroratrice ad aeroconvezione e la seconda un'irroratrice pneumatica. Quello che fa la prima è in grado di farle la seconda e viceversa. O No!

Scusa il post originario e' rimasto salvato senza invio.

Io ne ho sempre contate 5. 2 nella tenuta piu' sud che mi e' di facile osservazione. 3 in quella piu' a nord. Non credo, perche' ne sono sicuro, che spostino di 450/500 km a/r ogni volta 2 macchine. Troppo rischioso visto che quella a sud e' in una fascia d' aria dove il socio di maggioranza batte almeno una volta all' anno negli ultimi anni.

Le semoventi erano operative anche a maggio u.s.. Non capisco perche' abbandonare un multicanala per il semplice bio dove il bio con 3 kg/ha/anno (media trattamento < 300 gr/ha di rame) lo fai con estrema facilita' e il recupero anche trifilare e' comunque perdente in termini di convenienza economica ancor piu' che in un convenzionale in Puglia. 

Ritorniamo sempre li: la sostenibilita' si declina solo come abbattimento della deriva o come un insieme di fattori? Io sono dell' idea che sia l' insieme di fattori la base della sostenibilita'.

Tra l' altro loro utilizzano il materiale della tenuta a nord per un preciso scopo. Davo per scontato che fossero gia' in bio. Bio forse non certificato magari ma di fatto bio come pratica diffusa in loco. 

Devo informarmi. Mi incuriosisce quello che mi hai detto. 

Indubbiamente un irroratrice che sia di un tipo o dell' altro e' un irroratrice.

Quello che e' diverso per me e' il volume utile. Tu hai consigliato delle bar utili per un certo volume che io non mi sogno lontanamente di usare con i miei Friuli specie se faccio una copertura a se stante. 

Anche io nel pordenonese ho pareti da 1.2/1.40 mt di sviluppo verticale nello speronato ma sotto i 320/350 non scendo ed e' il lotto meno "bagnato" dopo il trattamento. 

Vedendo la foto il collega e' tutto fuorche' un giardiniere (senza offesa perche' offenderei anche me altrimenti). Ci sono m3 di vegetazione da coprire. Se lo fa come mi par di capire per ragioni di conversione dei vigneti i 150/200 litri/ha in funzione di copertura sono pochi, troppo pochi.

Altra cosa e mi riferisco a macchine pneumatiche: a parita' di diametro in uscita un volume maggiore di aria in condotte di pari diametro non si traduce in maggiore forza di spinta o aumento solo la polverizzazione? 

Mi permetto di aggiungere la parte fitoiatrica alla tua risposta a @Gianni il Folle: ci sono due trattamenti in cui e' accettabile e, a mio modesto parere da hobbista, anche consigliato un minimo percolamento sulla vite (sottolineo vite perche' del resto sono solo un curioso ignorante): insetticida e antibottrico ovvero i due trattamenti che andrebbero sempre fatti a se stanti senza miscele varie se si vuole massimizzarne l' efficacia. 2 trattamenti in cui il basso volume se non mirato (solo nel caso dell' antibott) non dovrebbe essere permesso.

Il resto e' d' obbligo che stia su e che il rapporto tra impostazione di erogaziond ed realmente distribuito erogato non si allontani di molto specie quando abbiamo a che fare con molecole che lavorano per sistemia. Si pagano care ma se leggiamo il rapporto di struttura ovvero le parti realmente ad azioni sistemica di 100 gr il valore % sono bruscolini. 

Il sistemico e' tale dopo qualche ora. A chi me lo chiedo (diversamente dal tecnico dell' agraria che da indicazione precise in termini di ore) chiedo sempre: quando lo fai? Da fine maggio in poi lo fai in notturna quando,  la foglia si apre per respirare e anche se priva della luce lavora a livello di fotosintesi con le termiche residue del giorno o lo fai a mezzogiorno quando la foglia (scambi gassosi = condotti di trasferimento) si chiude per evitare un fenomeno di evaporazione con un effetto contrario a quello a noi utile?

Avere un prodotto sulla foglia non significa che sta lavorando. Le famose 2/3 ... ore come indicazione di massima dell' agraria sono indicazioni da ignorante a ignorante.

Mi va bene una foglia chiusa se faccio una copertura. Devo coprire. Inizio a pensarci con un traslaminare/cicotropico che deve solo penetrare. Inizio a ragionare seriamente delle tempistiche del tecnico dell' agraria quando ho tra le mani un sistemico. 

Io sono sempre stato un notturno. Non mi preoccupa un po' di bagnatura. Anzi se devo fare una gara con un recupero mi va anche bene un po' di bagnatura perche' riduco i volumi, concentro di piu' e ho meno tare da riempimento. Idem quando si spazzola nel post grandinata. Se lo faccio a foglia asciutta il basso volume non funge. Ho bisogno di volumi. Posso pensare e bisognerebbe farlo perche' se decido di trattare in postgrandinata ho una finestra stretta di poche ore (4/5 ore) altrimenti serve a poco, dicevo posso pensare di usare la bagnatura in pianta come alleata per ridurre i volumi e concentrare. La bagnatura mi fara' da veicolo di trasporto.

Da tutto questo e' evidente che se in un recupero in cui ho chimico sistemico o traslaminare per 3 ma ne faccio 4 non perche' mi si e' chiuso un augello ma perche' non ho dosato l' aria non ho trattato in modo efficace e qui un collega che teme forme di resistenza derivanti dalla non lettura delle etchette e delle dosi ivi indicate dovrebbe sollevarsi dal divano e scendere in piazza a protestare perche' tanti anni fa quando alla fiera di S.Lucia mi han trascinato in una discussione su come si fanno le dosi per un recupero ne e' nato un ragionamento che mi ha sollevato da ogni preoccupazione dalla mia idiosincrasia per le etichette immaginando quello che sarebbe stato pesantemente sanzionato da Avepa Padova da li' a qualche anno. I commerciali son terribili. 

Eppure sono ancora tutte molecole di largo uso anche in aziende in cui non si usa un interruttore di resistenza come il folpo (Folpet) e dove, pur essendo cosa nota che salvo non sia espressamente indicata la necessita' di ribattuta della molecola l' efficacia di una strategia = efficienza del chimico si basa sull' alternanza delle molecole, si continua a ribattere finche' l' etichetta o il recupero lo consente.

In sintesi. A prescindere dallo stadio fenologico quando decidiamo dose/ha dobbiamo essere sicuri che quella dose rimanga in campo. Il recupero non ci autorizza a recuperare a prescindere. L' hobbista serio a fine maggio dovrebbe permutare il recupero con un tris per dimostrare il suo interesse per la sostenibilita'. Se non lo fa e' uno che pensa solo a fare marketing sulle spalle delle generazioni future. 

Scusa @byago per la l' aggiunta. Per farmi perdonare e in attesa della tua risposta linko un fagiolo appena caduto ?

https://www.winesurf.it/bottiglie-che-pesano-come-autotreni-carichi-in-salita/

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...
Il 7/12/2021 Alle 12:19, CBO ha scritto:

Le semoventi erano operative anche a maggio u.s.......Devo informarmi. Mi incuriosisce quello che mi hai detto. 

O abbiamo il concetto di semovente diverso o parliamo di aziende diverse, nella documentazione delle macchina certificate in taratura e funzionalità non risultano, se poi vengono usate abusivamente non so, sarebbe grave.

Il 7/12/2021 Alle 12:19, CBO ha scritto:

Quello che e' diverso per me e' il volume utile. Tu hai consigliato delle bar utili per un certo volume che io non mi sogno lontanamente di usare con i miei Friuli specie se faccio una copertura a se stante. 

Anche io nel pordenonese ho pareti da 1.2/1.40 mt di sviluppo verticale nello speronato ma sotto i 320/350 non scendo ed e' il lotto meno "bagnato" dopo il trattamento....i i 150/200 litri/ha in funzione di copertura sono pochi, troppo pochi.

E’una tua opinione scelta! Mi mancano altri dati nella tua esposizione.

Il 7/12/2021 Alle 12:19, CBO ha scritto:

Vedendo la foto.... Ci sono m3 di vegetazione da coprire.

Se non diamo dei numeri sulla vegetazione parliamo del nulla.

Il 7/12/2021 Alle 12:19, CBO ha scritto:

Altra cosa e mi riferisco a macchine pneumatiche: a parita' di diametro in uscita un volume maggiore di aria in condotte di pari diametro non si traduce in maggiore forza di spinta o aumento solo la polverizzazione? 

Aumenta sia la spinta che la polverizzazione, e allora? Quali sono i parametri che cerchi? Lo so, cerco sempre dei numeri, ma sono quelli che danno la linea alla metodologia da applicare.

Il 7/12/2021 Alle 12:19, CBO ha scritto:

Mi permetto di aggiungere la parte fitoiatrica.........................................l'efficacia di una strategia = efficienza del chimico si basa sull' alternanza delle molecole, si continua a ribattere finche' l' etichetta o il recupero lo consente

E qui concordo.

Il 7/12/2021 Alle 12:19, CBO ha scritto:

In sintesi. A prescindere dallo stadio fenologico quando decidiamo dose/ha dobbiamo essere sicuri che quella dose rimanga in campo. Il recupero non ci autorizza a recuperare a prescindere. L' hobbista serio a fine maggio dovrebbe permutare il recupero con un tris per dimostrare il suo interesse per la sostenibilita'. Se non lo fa e' uno che pensa solo a fare marketing sulle spalle delle generazioni future. 

La dose ad ettaro su etichetta è legge. La maggior parte degli agricoltori trovano che le etichette siano confuse e contraddittorie. Queste spesso si basano su esperienze passate. Ogni paese Europeo utilizza un proprio sistema, se ne contano cinque più altri proposti da vari enti.

Quale è quello giusto?

La commissione organizzatrice del Workshop EPPO,(Organizzazione Europea Protezione Piante) General Standard PP1/239(2) (Unità di riferimento nel calcolo della dose uguale per tutti, simile alla farmacopea umana, in rapporto alla massa o peso in 3D) ha richiesto uno strumento per la conversione della dose uguale per tutti i paesi Europei. La strada è lunga e nel frattempo l’agricoltore o segue l’etichetta o si barcamena nei cavilli burocratici.

A mio avviso è più interessante la dose che rimane sulla foglia che quella su campo; non sono la stessa cosa.

Ho seguito in campo tris pneumatici dal 1988 in Friuli e dal 1994 in Puglia, come ho seguito le macchina a tunnel (1991 Munckhof). Seguo il tutto anche oggi.

Sono stati commessi molti errori nell’impostazione tecnico-commerciale di queste macchine.

Chi è riuscito a sfruttare queste macchine sono piccoli-medi agricoltori che si informano, ascoltano, valutano e si prendono la responsabilità nel loro utilizzo; oggi sono gelosi dei risultati raggiunti (come è giusto che sia). 

Gli altri imitano e se non raggiungono lo stesso risultato criticano.

Questi stessi agricoltori con le macchine a tunnel o confinamento (come le chiamano i Francesi), se riescono a comprenderle a pieno e utilizzandole nel modo migliore possono raggiungere traguardi molto interessanti in quantità di prodotto utilizzato e numero di interventi. Traguardi che molti oggi definirebbero impossibili. Che è la scelta che ha fatto @Dayco stando a quello che ha scritto

Concordo con alcuni dei tuoi punti di vedere le cose e altri un poco meno; ma se continui a mettere troppe cose in un unico post e come buttare la palla in tribuna o in caciara. Un argomento alla volta. Quando più argomenti sono abbastanza chiari si legano con altri e così via, altrimenti è il caos.

Con Affetto?

  • Like 2
  • Thanks 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 16/12/2021 Alle 14:33, byago ha scritto:

1 ) O abbiamo il concetto di semovente diverso o parliamo di aziende diverse, nella documentazione delle macchina certificate in taratura e funzionalità non risultano, se poi vengono usate abusivamente non so, sarebbe grave.

2) E’una tua opinione scelta! Mi mancano altri dati nella tua esposizione.

Se non diamo dei numeri sulla vegetazione parliamo del nulla.

3) Aumenta sia la spinta che la polverizzazione, e allora? Quali sono i parametri che cerchi? Lo so, cerco sempre dei numeri, ma sono quelli che danno la linea alla metodologia da applicare.

E qui concordo.

4 ) La dose ad ettaro su etichetta è legge. La maggior parte degli agricoltori trovano che le etichette siano confuse e contraddittorie. Queste spesso si basano su esperienze passate. Ogni paese Europeo utilizza un proprio sistema, se ne contano cinque più altri proposti da vari enti.

Quale è quello giusto?

La commissione organizzatrice del Workshop EPPO,(Organizzazione Europea Protezione Piante) General Standard PP1/239(2) (Unità di riferimento nel calcolo della dose uguale per tutti, simile alla farmacopea umana, in rapporto alla massa o peso in 3D) ha richiesto uno strumento per la conversione della dose uguale per tutti i paesi Europei. La strada è lunga e nel frattempo l’agricoltore o segue l’etichetta o si barcamena nei cavilli burocratici.

5) A mio avviso è più interessante la dose che rimane sulla foglia che quella su campo; non sono la stessa cosa.

Ho seguito in campo tris pneumatici dal 1988 in Friuli e dal 1994 in Puglia, come ho seguito le macchina a tunnel (1991 Munckhof). Seguo il tutto anche oggi.

Sono stati commessi molti errori nell’impostazione tecnico-commerciale di queste macchine.

Chi è riuscito a sfruttare queste macchine sono piccoli-medi agricoltori che si informano, ascoltano, valutano e si prendono la responsabilità nel loro utilizzo; oggi sono gelosi dei risultati raggiunti (come è giusto che sia). 

Gli altri imitano e se non raggiungono lo stesso risultato criticano.

Questi stessi agricoltori con le macchine a tunnel o confinamento (come le chiamano i Francesi), se riescono a comprenderle a pieno e utilizzandole nel modo migliore possono raggiungere traguardi molto interessanti in quantità di prodotto utilizzato e numero di interventi. Traguardi che molti oggi definirebbero impossibili. Che è la scelta che ha fatto @Dayco stando a quello che ha scritto

Concordo con alcuni dei tuoi punti di vedere le cose e altri un poco meno; ma se continui a mettere troppe cose in un unico post e come buttare la palla in tribuna o in caciara. Un argomento alla volta. Quando più argomenti sono abbastanza chiari si legano con altri e così via, altrimenti è il caos.

Con Affetto?

1) semovente almeno per me (ma vedo che la mia interpretazione viene accettata nel fol) e' una macchina che non necessita di traino. 

Ti ripeto la domanda: i Marchesi toscano hanno 2 tenute distanti l' una dall' altra oltre 300 km tra a/r. Al di la' della superficie che e' un parametro discutibile (3 semoventi come scrivi tu sono operativamente insufficienti per gestire il tutto anche in un territorio "facile" come quello pugliese) il neo della situazione e' di ordine economico anche per chi fa 6/7 trattamenti anno registrati che possono diventare 10/11 ufficiosamente: il trasferimento dei mezzi. 

Chi sul banco ha la calcolatrice di Allianz guarda ai centesimi di euro. 

Tra l' altro non capisco perche' abbandonare le semoventi vetuste quando il telaio si adatta tranquillamente anche ai recuro? 

Devo verificare vista la comodita'.

2) i dati sono quelli del collega. Ho definito il collega un contadino e non un giardiniere perche' dalle sue foto ho visto una gestione ideale della parete ovvero curata senza cadere nel giardinaggio in cui si dilettano molti colleghi quando possono sfruttare la comodita' dei mezzi. 

Ripeto i volumi da te indicati non sono quelli che uso e consiglio io su pareti del genere su una metrica del collega. 

Non sono un fitopatologo da banco. Io in campo ci vado e vedo cosa succede quando il collega dimentica che la macchina tarata per una copertura non e' una macchina efficiente per un antibot o un insetticida. 

Quando poi ci sono problemi non chiamano il fitopatologo da banco ma chiamano quelli come me che li riporta alla ragione spiegando che la Ferrari ti da un vantaggio sull' asciutto asfaltato ma se vai sul ghiacciato meglio dotarsi di un Pandino 4*4. 

Adattamento del mezzo alle situazioni.

3) la mia era una domanda volta a soddisfare una curiosita' o meglio un dubbio che avevo avuto dopo la lettura del tuo precedente post di risposta a un collega. 

4) non leggo le etichette. Lo sconsiglio per vari motivi. Non so tu ma io quando vengo usato come animale da soma al supermercato mentre spingo il carello mi capita di leggere le etichette di quello che la mia nipotina butta nel carrello. Mi diverte perche' le traduco alla mia nipotina nella speranze che rinsavisca e svuoti il carrello = meno costi. 

La mia nipotina e' come la stragrande maggioranza dei colleghi: non legge o se legge non puo' tradurre. 

Non traducendo non sa cosa ha tra le mani e se uno come me (siamo in tanti che non dipendono dai premi delle agrarie) consiglia che un Poliram (esempio banale) e' tarato dal fitopatologo da banco per un determinato x di vegetazione standard (le leggi sono generali se non entrano nel dettaglio. Questo dice sempre lo zio) non ci credono perche' il fitopatologo da banco ha diffuso il timore della fantomatica "resistenza". 

Resistenza su un principio costruito per fermarsi sulle cellule laminari della foglia? 

Il velo dell' ignoranza e' stato strappato negli ultimi 3 anni con l' introduzione delle dosi/hl. Il famoso fattore x di vegetazione standard e' piu' o meno opportunamente piegato alle evidenze.

E la resistenza sparita per forza di una variazione di etichetta? 

Tu sai che i ditiocarbammati sono stati falcidiati. Ne e' rimasto uno di fatto: il Poliram. Max tratt. 3 anni. 

La casa produttrice per sopperire alla carenza di ditio cosa si e' inventata nel 2020? Il Policron. Stessa costruzione nome commerciale diverso. 

Da 3 si e' passati a 6 trattamenti. E la resistenza? Nel 2021 il Policron e' sparito ... ?

Se vuoi vado avanti perche' di esempi come questo (molto meno cheap dal punto di vista economico) ce ne sono a vagonate e sono il muro che divide noi hobbisti dai professionisti fieri di operare nella legalita' che contraddice alla radice il concetto stesso di sostenilita' a cui tu tieni tanto. 

Per me sostenibilita' e' gestione dei costi prima di riempire la botte non a botte vuota. E tra i costi la voce piu' importante era la chimica. 

Anche a me piaciono i numeri ma bisogna saperli interpretare per usarli in modo efficiente. I numeri sono neutri altrimenti.

Vade retro etichette.

5) la dose in campo era intesa nel tuo significato ovvero se decido di usare 1 gr/ha di Poli deve essere sicuro che rimanga li' dove ho stabilito e non grattarmi la pancia perche' ho fatto 1.5 ha grazie al recupero. 

Il prodotto deve penetrare ma non sfondare. Meno lavora il recupero meglio e' con l' accortezza che se lavora poco perche' slavo le prime foglie e' piu' peggio di sfondare. 

Mi scuso per la solita manfrina ma spero apprezzerai l' impegno per dare un po' di ordine. 

Trovo la mia soluzione piu' efficiente della tua. Sull' efficacia discutiamone. 

Ciao caro.

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

×
×
  • Crea Nuovo...