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Aratri Portati


DjRudy

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Il motore lavora male a singhiozzo ma comunque l' abbinamento con un aratro con attacco troppo basso è la causa principale dell' enorme slittamento.

Qualche giorno fa ero nel fango e ti assicuro che slittavo quasi di meno; quando il carico di terra ed acqua da giraìre era troppo, il mio trattore rispondeca impennando la ruota anteriore fuori dal solco.

 

si in effetti un altro problema è la mancanza di uniformità delle misure degli attacchi. in quel caso li chi fa aratri dovrebbe prevedere due posizioni di attacco per adeguarle meglio al trattore che ci va davanti

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Ciao, la situazione del video è diffusa, è un poco il gioco dei commercianti, non vai avanti? Ti serve una macchina più grossa! di questo passo lavorerete con le navi, la cosa che dovrebbe far riflettere gli addetti è che NESSUN venditore di trattori vi spiega come funziona lo sforzo controllato, le caratteristiche da rispettare nelle attrezzature e come abbinarle, diventa un fai da te, che porta ad una agonia, perchè se non ho una base di partenza, su cosa lavoro? La realtà è questa, lo si evince dai video che circolano su YouTube, il tuo trattore gommato non tira? Pronto il quadricingolo, stupendo,con tutti i vantaggi che ne derivano, tanto lo "pagate" voi, se qualcuno prova a fare un ragionamento diverso, giù merda come piovesse, ho memoria di quando la gente usava la testa, poi hanno inserito il PSR, buona cambiale a tutti

 

Ma voi produce aratri su misura x ogni trattore e ogni marca?o fare un po' di modelli in base alle altezze di attacco?Sono curioso

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Ma voi produce aratri su misura x ogni trattore e ogni marca?o fare un po' di modelli in base alle altezze di attacco?Sono curioso

Ci sono varie categorie di potenze, con vincoli di triangolazione ed altezza tiro, 100 cv non sono 300 e non ha le stesse altezze, quindi va attrezzato di conseguenza, il tiro basso è una carenza progettuale di base per risolvere il ribaltamento e le relative pressioni in questa fase, se vedi semiportati della stessa marca, i tiri magicamente si alzano, potenza della tecnica???

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Ci sono varie categorie di potenze, con vincoli di triangolazione ed altezza tiro, 100 cv non sono 300 e non ha le stesse altezze, quindi va attrezzato di conseguenza, il tiro basso è una carenza progettuale di base per risolvere il ribaltamento e le relative pressioni in questa fase, se vedi semiportati della stessa marca, i tiri magicamente si alzano, potenza della tecnica???

P.S.

lo sforzo controllato è quella cosa che non pensa, analizza un carico e reagisce di conseguenza, quindi il carico che riceve deve essere: centrale, di lavoro, non trasversale, il terzo punto è basilare per il corretto funzionamento e quindi corretta deve essere la triangolazione, voi pensate che non siano cose importanti, e che se grossi gruppi fanno determinate scelte, va fatto così, io penso invece che il sollevatore di un trattore venga risaltato o compromesso dall'attrezzatura che vi applico, negli ultimi tempi gli attacchi dei trattori si sono alzati parecchio, con loro anche i fori di attacco terzo punto, se continuo ad usare come aratro le caratteristiche del modello "Roma" devo pensare che Romolo e Remo sono morti da tempo, Saluti Gabriele.

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Personalmente condivido i pieno tuo ragionamento su ge9metrie ,tuttavia seguo solitamente parecchi 900 operanti con stesso aratro del video ,sempre fuoriisolco ma nessuno si comporta così,ergo come detto in precedenza le geometrie sbagliate conteranno sicuramente ma ,almeno in questo caso c'è una componente di settaggio sbagliato della macchina

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Da quello che so io il terzo punto in lavoro deve avere un'inclinazione in lavoro che segue una retta ideale che s'incontra con l'assale anteriore, poi gli attacchi posteriori (rimanendo sempre entro certi margini) più sono alti e più tirano sotto l'attrezzo e più sono bassi e più il trattore domina l'attrezzo. Le parallele ovviamente devono essere più libere possibile e centrate non tirare lateralmente.

Modificato da iL vErOnEsE
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P.S.

lo sforzo controllato è quella cosa che non pensa, analizza un carico e reagisce di conseguenza, quindi il carico che riceve deve essere: centrale, di lavoro, non trasversale, il terzo punto è basilare per il corretto funzionamento e quindi corretta deve essere la triangolazione, voi pensate che non siano cose importanti, e che se grossi gruppi fanno determinate scelte, va fatto così, io penso invece che il sollevatore di un trattore venga risaltato o compromesso dall'attrezzatura che vi applico, negli ultimi tempi gli attacchi dei trattori si sono alzati parecchio, con loro anche i fori di attacco terzo punto, se continuo ad usare come aratro le caratteristiche del modello "Roma" devo pensare che Romolo e Remo sono morti da tempo, Saluti Gabriele.

 

 

 

a catechismo bisognerebbe studiare vita e opere di san Henry Ferguson

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Ribadisco, lo sforzo controllato non è la profondità di lavoro, quella la regola il sollevatore, lo sforzo controllato, tramite i vari sistemi, analizza il carico, ora se l'attrezzo, non solo gli aratri, tira di traverso, non lo posso contrastare con i tenditori laterali. In lavoro il laterale DEVE essere libero, quindi l'attrezzo deve essere neutro, altrimenti lo sforzo impazzisce, e, vi trovate a lavorare ove 0 è il massimo dello sforzo e 100 è posizione controllata, a 70/80 quindi in posizione controllata, chiaro che allora la macchina pattina, lo sforzo è eliminato, vorrei vedere, questo succede per deficienze progettuali, infatti se prima non allineo il carico non posso avere gli attacchi di traino con relativo terzo punto in posizione adeguata, come fa lo sforzo a sapere che il carico è trasversale e non di differente profondità, allora si appoggia l'aratro o l'attrezzo sulle ruote e si tira d'ignoranza, tanto quella abbonda, saluti Gabriele

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Quel video del 939 col quadri è evidente una mancanza di regolazione dell'aratro e trattore. Tralasciando per un attimo il discorso attacchi, visto che altri Fendt con variopal 9 vanno, lì si ha un trattore che pattina e va a singhiozzo, un aratro che non va nemmeno profondo visto che gli antivomeri sono fuori terra, ultimo corpo che va meno profondo del primo. Lo starà tenendo col terzo punto in tiro.

Ad arare in solco son capaci tutti, sopra se non si riesce a regolare la componente aratro/trattore, si perde tempo gasolio e si rischia di far danni meccanici

 

Nell'altro video un 924 con rabe e 936 con Pietro moro, la dice lunga su come un attrezzo fatto meglio, si risparmi in cv

 

Inviato dal mio BLN-L21 utilizzando Tapatalk

Modificato da Gallo88
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Ho appena portato a casa un ermo FS1 84. 8E anno 1998, Che sarebbe un monovomere reversibile variabile idraulico entro-fuori solco con versoi 8ED.

Qualcuno sa se su quei supporti posso montare versoi da 6 o 5 o sono costretto a rimettere gli 8?

http://www.xtremeshack.com/image/6Mjwd3

Bello! Ne ho cercato uno per anni senza risultati, l'anno scorso ho preso un Mipra simile...

Comunque non ti so aiutare, devi solo chiedere a Ermo

 

Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk

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Beh parlo per esperienza personale, qui il terzista quando non ha voglia e deve fare veloce tende il terzo punto, alza il ruotino e allarga la prima fetta a dismisura e via, poi viene uno schifo di lavoro. Concordo con Gabriele tanta potenza con attacchi regolati male è gasolio buttato.

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Beh parlo per esperienza personale, qui il terzista quando non ha voglia e deve fare veloce tende il terzo punto, alza il ruotino e allarga la prima fetta a dismisura e via, poi viene uno schifo di lavoro. Concordo con Gabriele tanta potenza con attacchi regolati male è gasolio buttato.

il lavoro di schifo non si paga.

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Gabriele , in sostanza secondo te il m8gliore aratro in commercio qual'è in relazione a attacchi,materiali,qualità del lavoro?problema attacchi è presente su tutti?in sostanza tu cosa prenderesti escluso tolusso ovviamente

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Gabriele , in sostanza secondo te il m8gliore aratro in commercio qual'è in relazione a attacchi,materiali,qualità del lavoro?problema attacchi è presente su tutti?in sostanza tu cosa prenderesti escluso tolusso ovviamente

 

Le mie sono considerazioni tecniche, basate su esperienze e sperimentazioni varie, una problematica che emerge facendo risaltare lo sforzo controllato, è sicuramente la problematica strutturale, aratri o altro che sia, per spiegare il concetto posso fare l'esempio del filo di ferro, se non carico la macchina tramite l'attrezzo, ma la tiro e basta, è come mettere in trazione il filo, diverso se lo prendo e lo piego sistematicamente, un periodo di cicli e si spezza, questo avviene per la struttura che carica la trattrice, non compete a me dare giudizi o altro su macchine, ripeto ogni attrezzo ha un suo pro o contro, noi abbiamo un targhet sia costruttivo che di mercato, con una filosofia nostra, e soluzioni per ottenere quello che pensiamo sia importante, gli altri fanno quello che ritengono più opportuno, saluti Gabriele

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Si ho capito Gabriele cosa intendi, essendo un grande appassionato di aratri chiedevo solo di menzionare un marchio italiano o straniero che più o meno ricalca meglio i tuoi parametri di valutazione, b vorrei anche una valutazione che includesse anche un esame sui materiali di costruzione. Grazie tante

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Si ho capito Gabriele cosa intendi, essendo un grande appassionato di aratri chiedevo solo di menzionare un marchio italiano o straniero che più o meno ricalca meglio i tuoi parametri di valutazione, b vorrei anche una valutazione che includesse anche un esame sui materiali di costruzione. Grazie tante

 

 

Come sopra, il discorso è complesso, si tratta di scelte, non sempre dettate dalla volontà propria, ma, spesso dalle politiche di mercato, sia come vendita ma soprattutto come reperibilità e concetti di lavorazione dei metalli, le marche estere la fanno da padrone, (non tutte) in quanto non hanno MAI abbandonato le lavorazioni a caldo, intese come stampaggio, forgiatura e trattamento termico, cose che a mio modesto parere sono l'ABC della meccanica.

Detto ciò bisogna stabilire il componente fondamentale per un aratro, attorno al quale si sviluppa tutto il resto, fatto questo, posso pensare di avere una macchina evolvibile, nel senso che, non ho "limiti" nello sviluppo, questo componente è l'ancora, che ha molteplici funzioni, in primis deve permettere di alloggiare una variante di allestimenti dei corpi, senza pregiudicare le caratteristiche di resistenza degli stessi, e, non ultima trasmettere il meno possibile sollecitazioni alla struttura, oltre che fare da struttura stessa, facile no!

La politica poi della tecnologia, cosa di cui a sproposito troppi si riempiono la bocca, senza purtroppo aver alba di cosa parlano, è un aspetto che parte dalle possibilità di lavorazione, se delego a terzi questo piuttosto che quel componente, dubito che vi sarà uno sviluppo, un questo senso gli esteri, hanno fatto il loro gioco, ci hanno tolto la siderurgia, quindi col cazzo che possiamo accedere ad acciai senza passare per loro, la favola dell' acciaio svedese piuttosto che tedesco, ha la stessa credibilità di quella di cappuccetto rosso, forse meno.

L'acciaio è un miscuglio di elementi chimici, il problema ora sono i quantitativi, visto che il monopolio lo detengono loro.

Detto ciò, le valutazioni che si possono fare di un aratro piuttosto che un altro, sono queste, ma le cose che guarda l'acquirente, "giustamente " sono altre, anche perché per fare valutazioni diverse, servirebbe un bagaglio tecnico notevole, senza togliere nulla a nessuno sia chiaro, resta il fatto che queste motivazioni sono frutto di analisi negli anni, delle problematiche con tecniche e caratteristiche costruttive diverse, le soluzioni portate hanno permesso di, a parità di potenza, alleggerire le strutture, aumentare l'affidabilità e migliorare la gestione in termini di costi.

Quello che posso tranquillamente affermare è, man mano che abbiamo capito caratteristiche e logiche di funzionamento dello sforzo controllato, si sono resi imprescindibili i trattamenti termici, che a loro volta hanno delle esigenze di tecniche e scelte metallurgiche in funzione del tipo di trattamento, noi trattiamo in acqua, il materiale prima del trattamento ha una lavorabilità ottima, poi raggiunge mediamente i 45/48 HRC

la durezza non è sinonimo di resistenza, pensa al vetro, ma da qui in avanti è un altra storia, saluti Gabriele

 

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Ma fate anche rinvenimento dopo la tempra Gabriele se posso chiedere?

 

Il rinvenimento comporta un reinserimento nel forno ad una determinata temperatura, pensa alla realizzazione di un versoio, lo tratto sotto stampo e poi lo rideformo con il rinvenimento?

Modestamente siamo stati i primi ad importare il boro in Italia, ora non mi dilungo sulle caratteristiche di questo acciaio, la principale è quella del trattamento a spegnimento, saluti Gabriele

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io da profano di tecniche metallurgiche mi sono limitato a capire, acquistando l'aratro, se fosse un assemblato di parti fornite da terzi o fatte internamente. Non so se si possa fare (intendo per economia) tutto internamente, alla Nardi una volta lo facevano ma poi per motivi vari si sono ritrovati non concorrenziali

 

come agricoltore mi posso informare, ma per insanabili limiti di conoscenze tecniche dovremmo concentrarci piu' che altro sull'accoppiamento trattore-aratro (trattore attuale e trattore che inevitabilmente si deve cambiare dopo 6 anni...), a meno di incaricare un perito o far tirar fuori a Gabriele un trattato di siderurgia/metallurgia

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Il rinvenimento comporta un reinserimento nel forno ad una determinata temperatura, pensa alla realizzazione di un versoio, lo tratto sotto stampo e poi lo rideformo con il rinvenimento?

Modestamente siamo stati i primi ad importare il boro in Italia, ora non mi dilungo sulle caratteristiche di questo acciaio, la principale è quella del trattamento a spegnimento, saluti Gabriele

Ok capito. Scusa ma da quando ho il corso di metallurgia ho la malattia del metallurgista :asd:. Però teoricamente un versoio non rinvenuto è anche più fragile. Dovessi scegliere l'acciaio per un versoio sicuro vorrei un po' di manganese che lo rende resistente all'usura.
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io da profano di tecniche metallurgiche mi sono limitato a capire, acquistando l'aratro, se fosse un assemblato di parti fornite da terzi o fatte internamente. Non so se si possa fare (intendo per economia) tutto internamente, alla Nardi una volta lo facevano ma poi per motivi vari si sono ritrovati non concorrenziali

 

come agricoltore mi posso informare, ma per insanabili limiti di conoscenze tecniche dovremmo concentrarci piu' che altro sull'accoppiamento trattore-aratro (trattore attuale e trattore che inevitabilmente si deve cambiare dopo 6 anni...), a meno di incaricare un perito o far tirar fuori a Gabriele un trattato di siderurgia/metallurgia

A parte che le caratteristiche principali dei Ns. aratri sono le stesse da oltre 20 anni, tipo memoria sul ribaltamento, larghezza di lavoro idraulica, ribaltamento bilanciato, tallone ecc..

gli aggiornamenti si riferiscono a certe caratteristiche costruttive, vedo una complessità mostruosa su aratri di questi tempi,

ora lavorare a sforzo, dal punto di vista tecnico non complica la vita anzi, per rispondere ad ale76, prima di eliminare un settore, sarebbe opportuno capire il perché di quella lavorazione, la bufala del costo non sta in piedi, elimino le lavorazioni che mi permettono di evolvere? di combattere ad armi pari o superiori con la concorrenza? Per contro però ogni modello è per conto suo, ricambi, forature, ancore, tralicci, la filosofia del dimmi cosa ti serve e te lo faccio, ha portato a questo, come dire vado in fendt e chiedo, loro mi fanno….

se invece di eliminare il settore stampaggio e trattamento, senza capire che quello aveva fatto sì che l'azienda fosse diventata tale, avessero eliminati con gli stessi forni quei manager di sto cazzo, tutto sarebbe diverso e forse la situazione non sarebbe quella attuale, che non vedo rosea in certi gruppi nazionali, pongo una domanda cosa serve il traslatore o carrello anteriore che in vari sistemi tutti gli aratri, parliamo di entrosolco hanno, noi l'abbiamo ELIMINATO, eliminare i costi non vuol dire eliminare i dipendenti, vuol dire eliminare le lavorazioni o le soluzioni inutili, chi progetta dovrebbe saperlo a cosa serve, aspetto fiducioso……..ma avevo posto la stessa domanda tempo fa…..pippe come il traslatore, saluti Gabriele

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