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I racconti dei nostri "vecchi"...


fabio88

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Salve a tutti apro questo thread per parlare delle storie raccontate dai nostri, nonni, genitori e familiari riguardanti tutto ciò che riguarda la storia della propria azienda....si può parlare dell'acquisto dei primi mezzi...le stalle...le soddisfazioni che dava l'agricoltura a quel tempo i prezzi della roba ecc ecc:)

proprio ieri sera parlando col papà (classe 1956), mi ha raccontato del loro primo acquisto "serio"....stiamo parlando di un fordson dexta seconda serie (azzurro-bianco) 36cv....nel 1964 quindi mio padre aveva 10 anni, mio nonno con i suoi fratelli e i genitori decisero di acquistare un trattore agricolo...girarono per un pò di tempo vari rivenditori o concessionarie e dopo poco tempo acquistarono il dexta con aratro e erpice a denti....il tutto per la cifra di un milione e 300mila lire che nel '64 non era poco...non vedeva l'ora di tornare a casa da scuola per sedersi sul nuovo acquisto...il primo lavoro fatto fu trasportare con un rimorchietto dei pali di legno per il vigneto....nel weekend lo misero sotto subito provando ad arare....non avendo mai arato prima con un trattore proprio chiesero consiglio a un amico di famiglia che venne a regolare l'aratro e a insegnare come si usava la macchina....dopo un paio di giri la marmitta del dexta non aveva più il colore....vi lascio immaginare l'entusiasmo di mio papà mentre racconta...ho notato negli occhi lucidi mentre mi raccontava tutti questi ricordi quanto la passione poi a me trasmessa lo appassionasse....un anno dopo assieme al dexta perso nuovo gli fu affiancato un super major (usato) modificato in seguito 6 cilindri 120cv..veniva usato sotto la trebbia (una ruston) e in aratura...il dexta quindi solo i lavori leggeri quali, fieno, paglia, erpice, letame ecc ecc....nel 1969 al lancio della serie Y...acquistarono il 4000, successore del 4000 major...gran bella macchina...negli anni 80 il dexta fu ceduto al fratello rimasto di mio nonno in quanto si dividero la proprietà...così il nonno ne prese un altro ma super...il parco macchine era così composto, fordson super dexta 46cv...super major 120cv e 4000Y 65cv....il super major fu venduto causa rottura del cambio e altri lavori da fare a un meccanico verso rovigo che ne cercava uno....il super dexta (maledetta quella volta che l'hanno venduto anche quello) è stato dato via verso la metà degli anni 90....poco dopo il super major...e così con la chiusura della stalla abbiamo dimezzato il parco macchine tenendo solo il 4000 noi e il primo dexta comprato che è ancora funzionante del fratello di mio nonno...abitando vicini lo vedo spesso:)...la chiusura della stalla è stata quasi una scelta obbligata in quanto mio padre lavorava in proprio e la terra era per i weekend...mio nonno lavorava anche lui e alla vacche non poteva andar più dietro nessuno...un vero peccato....

 

 

ora tocca voiO0

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direttamente dal nonno:

correva il lontano 1964 e casa mia si decise di aquistare il primo vero trattore (cingolato)un fiat......piu precisamente un 312c....a quei tempi era un trattore medio,e mio nonno e suoi fratelli non vedevano lora che arrivasse.........e arrivo...praticamente se lo litigavano per usarlo :D

con quello facevano di tutto,a parte i trasporti ovviamente....ma dopo soli 5anni il trattore era giu di motore.....cosi si decisew di cambiarlo e siccome fiat li avevi pienamente soddisfatti nelle prestazioni aquistarono un fiammante 455cm ;) (fata machinaaaa!!!!)aspettavano ansiosi che arrivasse.....e quel giorno in cui arrivo mio nonno e i suoi fratelli stavano vendemmiando con il navaccio dell'uva carico dietro al 312 piantato!ma ad un tratto nel cortile arrivo un camion con su un fabtastico trattore cingolato arncione(a quei tempi rispetto al 312 era una astronave :fiufiu: )il 455cm........cosi mio nonno si affretto a staccare il navaccio dalla 312 e a con questa si ando a casa a manetta, scarico il 455 carifo la 312 e con la nuova macchina ando nel campo attacco il nacvaccio alla 455 e questo con un filo di gas usci senza neanche sentire qualcosa dietro...la 455 faceva anch'essa di tutto......e fu comprato un'araytro piu grande un beliissimo rossi.....con la 455 arrivo anche una carioca per fare i trattamenti nel frutteto e nel vigneto...esattamente un'anno dopo l'azienda si amplio e cera biisogno di un gommato.........arrivo cosi il mitico e inimitabile fiat550/8 2rm comprato nuovo anche quello aiutava il 455 in tutti i lavori!anche in aratura con un sogema portato(che spettacolo i 2 nastro d'oro che arvano insieme ;) )il 550 faceva anche molti trasporti,in particolare durante il peridio della vendemmia a causa della lontananza della cantina veniva usato con 2 rimorchi.....poi furonocomprati nuovi attrezzi....e la mitica bcs per segare il fieno...dopo una decina di anni arrivo la pressa......unua gallignani 149 super,alcuni nuovi

adesso vedremo l'evolversi...

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  • 1 mese dopo...

mio nonno e suo fratello nel 1956 decisero di acqistare la fiat 18 "la piccola". Avevano da falciare 30000mq e falli tutti a mano non era il massimo :perfido:. Il fiat è stato il primo mezzo a motore ad essere acquistato dalla mia famiglia, dato che mio nonno non aveva ne una macchina ne una motocilcetta, quindi usavano il trattore per tutto, sia per spostamenti che per lavorare...Però mio nonno e suo fratello non facevano gli agricoltori per professione ma solo perchè avevano terreni da coltivare e per riempire un po' di più la pancia...:leggi: Mi raccontava che alla sera quando tornavano dal lavoro andavano sempre a fare lavori per terzi, visto che il fiat è stato uno dei primi trattori nella mia valle. purtoppo negli anni '70 il fiat ormai era andato, e mio nonno ha preso una BCS con carro caron e suo fratello un altro fiat. A seguire nel 1994 abbiamo comprato il lamborghini R503 O0 che tutt'ora abbiamo.

dimenticavo...con la piccola mio nonno e suo fratello facevno gare di aratura e ne hanno vinte parecchie :AAAAH:

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Nel 1959 mio nonno compra i suoi primi 2trattori: Fiat 451c (che faceva i lavori in vigna poco piu) e l' OM 58c (uno degli ultimi) che faceva lavori in campo (suoi e quelli dei vicini).

Nel 1967 vendi i 2 gioiellini e compra una 60c usata, e un 505cm nuovo. Poi nel 1982 vende il 505cm e compra il 665cm (dopo alcuni mesi ritirato dalla Fiat per 2mesi, per fargli delle modifiche ai freni, alle frizioni e ai riduttori). Nel 1997 di decide di comprare un trattore a ruote (se stava fermo era meglio!ahahahah) un lamborghini 684dt. Poi nel 2002 da indietro la 60c e compra un bel tk 85m. Piu i vari attrezzi comprati nei vari anni.

...questa e' la storia della mia azienda.

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Quello che so di mio nonno è che aveva due Bubba Ariete ed un Landini Vèlite insieme a suo fratello (che tutt'ora a 80 anni e passa va al mercato di notte con il suo camioncino a vendere gli asparagi), dopo i testacalda, nel 1961 è stato acquistato il Same 360, credo lo stesso anno o l'anno dopo è stato preso un altro Same 360, prima serie del 1959 preso usato da uno del paese. Sempre in quegli anni sono arrivate due Fiat 211, mi sembra tutte e due usate, nel 1967 la Fiat 70C nuova, poi non so l'ordine di tempo sono stati acquistati la mietitrebbia Clayson (con cui mio nonno andava a trebbiare dagli altri in quanto era uno dei pochi ad avere la mietitrebbia), i Same Italia 35, Centauro 65, Leone 70, Minitauro 55, Fiat 300, Landini R9500 Special, Landini R5000N Special, Landini 8500, Caterpillar D6 e Landini 12500. Negli anni '90 sono stati acquistati il Lamborghini Sprint 674-70 ed il Fiat 680H. Nel 2001 purtroppo mio nonno è venuto a mancare (avevo 6 anni, quindi non mi ricordo molte cose di lui, mi ricordo solo che quando ero con lui continuavo a ridere), L'ultimo acquisto dell'azienda (adesso la conduce mio zio) è stato il Lamborghini R6.150S, nel 2004.

 

I trattori che sono stati venduti sono i due Bubba e il Landini (purtroppo servivano soldi), il Same Leone, Centauro, Minitauro, la trebbia Clayson ed il Landini 12500.

 

Il centauro è di un signore del paese che ha un laghetto e l'ha messo in una capanna a pompare acqua da quando l'ha acquistato da noi, negli anni 80/90.

 

Adesso mi trovo a voler portare avanti la passione che mi è stata trasmessa da mio nonno (dico voler perchè oggi come oggi conviene avere altri lavori da portare avanti), che già quando avevo 4-5 anni mi portava con lui sul trattore.

Modificato da Lodi 300
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il papà di mio nonno e poi anche lui erano commercianti di bestiame mi raccontava sempre di quando andavano a prendere i maialini per poi rivenderli, facevano talmente tanta strada a piedi che quando erano arrivati a casa avevano tutte le zampe consumate. Qua in azienda da me invece tagliavano il fieno sull' attuale pascolo, ricordavano che era una sorta di grande festa anche se decisamente faticosa, squadre di uomini affiancate partivano da un versante per arrivare all' altro e ritorno tutto totalmente a mano, per l' occasione arrivavano i mezzadri dalle altre proprietà e dell altra gente dai paesi vicini. Una signora, ora novantenne, ricorda che per portare il fieno casa partivano con i buoi alle 3 di notte in maniera da poter fare due viaggi prima che facesse caldo. Purtroppo dalle mie parti i trattori arrivarono decisamente tardi , in zona mi pare parlino di 2 25 negli anni 50 e poi qualche motoagricola più tardi e qualche nastro oro. Nella leggenda rimangono muli e buoi vere macchine da lavoro instancabili compagni di lavoro di una generazione di uomini ormai scomparsa sostitutiti da persone che hanno abbandonato la campagna per le comodità della città. In famiglia un posto d' onore nei racconti spettava inoltre a un cavallo che ricordavano particolarmente bravo.

Modificato da texwiller
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Da quello che leggo erano tutti signori nelle vostre zone!

Da me, considerando che fino all'inizio degli anni'70 il Friuli e più precisamente la zona montana era una delle zone più povere d'Italia e veniva chiamato per i noti problemi di sviluppo il meridione del nord ( senza offese postume per nessuno), l'agricoltura era praticamente l'unica fonte di sostentamneto ma era un'agricoltura solamente di sussistenza...

Il territorio era largamente coltivato pur essendo ripido e scosceso e per questo vennero realizzati muri a secco per i campi mentre i prati venivano sfalciati anche in terreni con pendenze del 30%...

L'unica forza lavoro era l'uomo con le varie vanghe, zappe, falci e rastrelli, perchè il terreno non permetteva l'uso di animali ( e oggi di trattori) e a detta dei vecchi era un lavoro veramente duro! Nel periodo della fienagione partivano nel cuore della notte ( 3.00) per raggiungere i prati più lontani all'alba in modo che la rugiada permettesse di sfalciare con meno fatica e a volte la gente non rincasava fino alla formazione, un paio di giorni dopo, del covone...

Il covone prima dell'inverno doveva essere portato a casa e c'era chi portava sulla schiena fino a 1,40q. di fieno che dicono fosse il record assoluto per anche 20 km!

Anche i campi venivano coltivati a mano, il letame veniva portato con le gerle e le stesse portavano a casa il raccolto una volta giunta l'ora...

L'unico mezzo che "alleviava" la fatica era un camion che nel periodo di raccolta delle ciliege faceva il giro in punti prestabiliti dove la gente lo aspettava con gerle e ceste colme...

Per passare alla meccanizzazione ne passarono di anni, il primo trattore fù acquistato se non erro nel '78 dal fratello di mia nonna; un same Falcon...ma l'agricoltura era già passata a miglior vita e i trattori incominciavano a sfruttare i boschi,mentre i pochi campi rimasti venivano, e vengono, ancora oggi coltivati a mano, uno di questi è mio zio che alla bella età di 85 anni coltiva ogni pezzo di terra sfruttabile occupandosi di tutto, dalla vangatura al raccolto...

Mi scuso per il poema...ma mi faccio prendere quando scrivo delle mie terre, sarà mica una colpa? :asd:

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Giusto ieri sono andato sul monte con un signore di 83 anni e mi raccontava di come il periodo della fienagione nonostante le fatiche fosse vissuto quasi come una festa, diceva che un anno aveva dormito nel fieno per 17 giorni e si era portato un paio di pantaloni della festa per andare a ballare una sera in un paese vicino. Questo signore è stato uno dei primi a comprare la bcs e andava a tagliare fino a 30 chilometri di distanza

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Anche dalle mie parti i trattori sono arrivati piuttosto tardi e spesso al termine del loro ciclo di vita, come il Fordson F che il mio povero nonno, allora a mezzadria, ricordava con affetto come "la ford" assetata di petrolio e facile a scaldarsi, tanto da dover lavorare la notte, dall' avviamento riottoso e dall' impennata facile .

Abbandonato il podere per un posto da "precario" in fornace mio nonno andava anche ad ore presso un terzista della zona con un L45 con ruote in ferro dislocato presso un grosso ente con il quale aveva l' appalto per l' aratura.Cosi raccontava delle frequenti visite dei periti che misuravano la profondità che non doveva discostarsi dai 50 cm.Un giorno il suo datore di lavoro si presentò con un fiammante R5000 e pavoneggiandosi per l' acquisto davanti ad una platea di braccianti curiosi ad ogni passata doppiava il povero testacalda condotto da mio nonno il quale si accorse però che il nuovo trattore dava segni di cottura .

Fermò il suo principale e gli disse "scenne" (scendi) prese il suo posto e con passo più calmo riportò la temperatura a valori normali. L' anno dopo però non fu l R5000 a sostituire l L45 ma due D70 di un concorrente.

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