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Savigliano


MCT

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Il nome di un paese, il nome di una fabbrica.

Succedeva un tempo, quando attorno a quella che poteva essere l'attività principale o una delle principali occupazioni delle maestraenze di una cittadina, si cementava una specie di orgoglio paesano che faceva chiamare il prodotto del proprio lavoro, con il nome del luogo dove era nato.

Principi ed azioni lontane, figlie di un modo di intendere i prodotti del proprio lavoro di portarli a simbolo del proprio orgoglio e del modo di essere, prima che di costruire, quell'essere SAVIGLIANO che sicuramente dava vanto a chi li produceva, molto di più che se si fossero chiamati con una sigla astratta, perchè leggere quel nome sulle lamiere in qualsiasi parte del mondo li avrebbe fatti sentire come a casa e da quella casa orgogliosi di essere venuti.

 

Cosi forte dev'essere stato l'attaccamento a tale marchio che sicuramente quando tutto finì non fù facile andare oltre per coloro che ne furono gli artefici, ve lo dice uno che con la storia del SAVIGLIANO non ha nulla a che fare, ma che per sua fortuna una sola volta, ormai saranno passati trent'anni, c'è salito sopra ad un SAVIGLIANO ed ha avuto l'onore di vederlo arare dal posto di guida.

Ero un bambinetto, la passione per i trattori ce l'ho sempre avuta e non credo sia solo una malattia ereditaria, un vecchio contoterzista delle mie parti aveva venduto il suo vecchio SAVIGLIANO OS88, ad un altrettanto vecchio agricoltore che forse sbagliando decennio, forse per errore tattico-agricolo o forse solo perchè nella vita quando ti metti una cosa in testa se prima o poi non la fai ti senti male, acquistò il suo SAVIGLIANO.

Caricato sul sedile posteriore di una Simca 1000 insieme al nipote del contoterzista, mio compagno di giochi, scarozzati da suo padre arrivammo fino all'azienda compratrice, l'OS88 era un pò duro di reni per partire, se non ricordo male l'avviamento era a manovella, cosi per rendergli più facile la partenza gli fu fatta respirare un pò d'etere e se è vero che i trattori hanno un'anima quel giorno l'etere la risvegliò e cosi si mise in moto.

Attaccarono il trivomere e mentre io ed il nipote del terzista ci reggevamo allo schienale di quello che oggi per dimensioni verrebbe tranquillamente scambiato per un divano a due posti, con il figlio del terzista alla guida ci infilammo in un campo per provare come andava, ricordo quattro cose, il rombo del motore Lancia esatau, quella montagna di ferro che camminava, la terra che si rigirava lavorata dal trivomero e la cosa più bella la faccia di quel vecchio agricoltore che a cavallo dell'ultimo corpo del trivomero sorrideva e con una mano sventolava nell'aria il suo cappello, era contento.

 

Da quel giorno non l'ho visti più, ne il trattore ne il nuovo padrone, il primo andato perso in pezzi, roba difficile da credere per un mezzo cosi grosso ma tantè, il secondo passato a miglior vita, come succede per tutti quando il nostro tempo volge al termine.

Poco più di tre anni fà sono tornato in quell'azienda, sempre con il figlio del terzista che trent'anni or sono mi fece fare quel giro indimenticabile, l'OS88 non c'era più, smembrato non si sa dove, come ho detto sopra, ma al suo posto trovammo un OS110, il vecchio agricoltore i SAVIGLIANO che li aveva proprio nel cuore, ma purtroppo l'equazione morto il padrone, abbandonato il trattore in questo caso era stata rispettata in pieno e cosi questa scultura di ferro era e forse ancora è lì, ferma sicuramente da più di vent'anni, lui ed i suoi aratri, coricati sul fianco di un colle, con la stessa maestosità di una muraccia romana (rudere antico), silente e fermo, forte, e maestoso con il suo motore Lancia Esadelta il cui basamento in lega ancora lucido e intonso nulla ha ceduto alla crudeltà del tempo tanto per far capire che il pelo sullo stomaco ancora ce l'avrebbe quello lì, che se non l'hai mai visto non lo conosci ma che se solo gli giri intorno gli trovi il nome scritto nel ferro da quelli che probabilmente sono nati dov'è nato Lui a SAVIGLIANO.

Modificato da MCT
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Inviato (modificato)

Non so con precisione l'evoluzione della storia del marchio, sapevo che orbitava intorno alla FIAT tanto che il modello Ciclope montava un motore Fiat al posto del Lancia, Galfrè credo che abbia un'altra genesi, l'argomento è stato creato anche per fare chiarezza e far sapere a tutti lavera storia della casa piemontese, tu essendo nella stessa regione sai qualcosa di più in merito?

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nella mia zone trattori marchio savigliano , non ve ne era.

 

pero trattori con il sedile a 2 posti , ne ho visti in giro , anche se non so dire di che marchchio fossero

 

 

una domanda , per quanto assurda, non e' che poi la savigliano si trasformo in Orsi?

 

so per sentito dire , che vi era una ditta che produceva trebbie da aia , con i relativi motori dapprima a vapore poi tipo testa calda in quella zona.probabilemnte erano arrivati fino a costruire i trattori , ma molto probabilmtente la loro zona era quella del cuneese /albese/alessandrino.

 

entrando un po con in concorrenza con le Ama della zona del tortonese.

 

ma nella mia zona vi erano i Gambino , che fino ad un secolo fa erano una potenza (la leggenda dice che vennero interpelalti dalla fiat agli albori per la costruzione dei motori , poiche avevano anche la fonderia, ma loro rifiutarono , perche' non interessati ....sic...)facevano dalla trebbeie da aia ai motori a testacalda , torchi e tutto quello che serviva nelle cantine , oltre che avevano delle squadre di operai che andavao per cascine a trebbiare orzo grano .

 

erano epoche in cui i costruttori andavano un po a zone.

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Si, sempre la Savigliano medesima, nata appunto nel paese del quale porta il nome quale SNOS ( Società Nazionale delle Officine di Savigliano ) con indicazione per lavori ferroviari si fuse poi con la SAIA e passò con gli stabilimenti a Torino.

E, compresa a pieno titolo tra le grandi realtà Italiane ( Breda , Ansaldo etc.etc.) si espanse e realizzò multiformi realtà.

Ancor meglio...dai un occhiata qui

Savigliano SpA - La Storia 2°

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niente da dire sulla Savigliano in fatto di meccanizzazione agricola

negli ultimi 100 anni , sono sorte e poi di fatto sparite molte realta industriali , che producevano macchine atterzzi , motori (a vapore o a testa calda) nella nostra zona , partendo talvolta anche da a vere la fonderia in casa.

 

quello che ho chiesto oggi a dei mieia maici della zona , conferma che probabilmente la parte che produceva trattori , fini con l'accorrparsi con le officine ferroviarie,gia prima della seconda guerra mondiale .

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  • 4 settimane dopo...

Benvenuto Schluter84 sicuramente se ti informi nella tua città qualcuno ti saprà raccontare qualche bella storia a riguardo di questa azienda, che non costrui solo trattori ma se non sbaglio anche locomobili e tanto altro ancora.

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  • 2 mesi dopo...

Toninope, per caso hai anche avuto occasione di vederlo dal vivo o di usarlo?

Io sono stato su l'OS88 e poco più di tre anni fa sono stato su un OS110 lasciato da almeno vent'anni sotto l'acqua, a vederlo cosi mi piange veramente il cuore, mezzi del genere che hanno fatto fare tanto pane non meritano una fine cosi indecorosa, meglio la fonderia almeno finiscono il loro ciclo in modo produttivo, allo stesso modo di come sono vissuti e non lasciati marcire sotto l'acqua.

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Il Ciclope montava un motore diesel sei cilindri in linea FIAT 203.0/15,

alesaggio 125mm. x corsa 145mm.

Rapporto di compressione 16:1

Potenza massima 105 cv a 1500 giri/min.

Inizione diretta del carburante con pompa in linea, dotata di variatore automatico dell'anticipo e regolatore di velocità meccanico a masse centrifughe.

 

Cambio 5 av + 4 rm velocita da 2 a 10 km/h

Frizioni di sterzo a dischi multipli a secco

Freni a nastro a secco

 

Peso 116 q.li

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Si, questi sono i dati del Ciclope (105 F) con il motore, seppur adattato, del Fiat 682N

( seconda serie, propulsore dal n.5000 in avanti).

Avevo chiesto a Toninopepe cosa riporta il suo depliant per curiosità e riscontro in quanto dalla sua foto pare che sia uno dei primi allestimenti, il monofaro centrale

( chissà...probabilmente da qui la sua denominazione) e non la successiva con i fari laterali e mascherina tipo Cat o Vender.

Ora, pure la prima serie ebbe sicuro motorizzazione Fiat ma secondo alcuni qualche esemplare ebbe pure propulsore Lancia come il predecessore OS110 con il motore mutuato dall'Esatau.

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Si Junker la denominazione Ciclope venne data proprio a causa del monofaro centrale, per i motori Lancia, credo che l'OS88 montasse il Lancia Esatau, meno potente dell'Esadelta montato sull'OS110.

 

Comunque motore Lancia con monoblocco in lega d'alluminio dell'OS110 è qualcosa di spettacolare da vedere ancora oggi, quello che ho visto io di Savigliano OS110, sarà sotto l'acqua da almeno 20 anni ma più probabile 25, la ruggine sta facendo il suo porco lavoro, ma il monoblocco del motore Lancia è immacolato non un filo di ruggine, se poi pensiamo che tale motore aveva anche 4 valvole per cilindro, allora credo che si possa dire con certezza che quel motore Lancia per come era concepito e realizzato, ancora oggi ne fregherebbe parecchi a livello di struttura.

Modificato da MCT
Correzione errore: Esatau al posto di Esadelta
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  • 2 settimane dopo...
  • 7 mesi dopo...

Salve a tutti,

mi sono iscritto ieri mentre cercavo su internet informazioni e foto dei trattori savigliano. Mio nonno nel dopoguerra lavorava con un terzista che ne possedeva due o tre ed erano, a quanto mi raccontava (è morto più di 30 anni fa), molto grandi rispetto agli altri mezzi in circolazione in quel periodo.

Ringrazio a chi puo fornire del materiale in merito.

Auguri di buon anno a tutto il forum!

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SAVIGLIANO...questo nome non mi è nuovo e poi mi sono ricordato e ho chiesto a mio suocero , nella nostra zona(bassa Maremma) c'era un contoterzista che ne aveva due e li usava in coppia per vare gli scassi profondi. Io mi ricordo di averli visti ormai in disuso è possibile che mi ricordo la scritta in rilievo sullo schienale del sedile posteriore ?

Ero giovan l'ultima volta che gli ho visti fermi sul piazzale, ma già appassionato e speravo un giorno di risentirli cantare!!! poi il vecchio contoterzista che se la passava piuttosto male un giorno è venuto a mancare ed insieme a lui sono scomparsi anche quei due giganti, in cuor mio spero che siano finiti in mano a qualche appassionato almeno lo spero.................

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Rossoriccardo confermo per la scritta in rilievo sullo schienale del sedile, dalle mie parti ce nè uno abbandonato da oltre 20 anni ed il proprietario purtroppo non ha mai fatto niente per non farlo decadere

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  • 4 anni dopo...
SAVIGLIANO...questo nome non mi è nuovo e poi mi sono ricordato e ho chiesto a mio suocero , nella nostra zona(bassa Maremma) c'era un contoterzista che ne aveva due e li usava in coppia per vare gli scassi profondi. Io mi ricordo di averli visti ormai in disuso è possibile che mi ricordo la scritta in rilievo sullo schienale del sedile posteriore ?

Ero giovan l'ultima volta che gli ho visti fermi sul piazzale, ma già appassionato e speravo un giorno di risentirli cantare!!! poi il vecchio contoterzista che se la passava piuttosto male un giorno è venuto a mancare ed insieme a lui sono scomparsi anche quei due giganti, in cuor mio spero che siano finiti in mano a qualche appassionato almeno lo spero.................

Ciao, i due trattori li avevo visti pure io. Un giorno avevo parlato anche con il proprietario e da lui

ottenuto il permesso di salirci sopra. Mi ricordo che aveva anche due aratri mastodontici.

Lui pero' non li voleva vendere! L'ultima volta passando con la macchina li ho visti dallo

sfasciacarrozze alla Barca del G.

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Ciao, i due trattori li avevo visti pure io. Un giorno avevo parlato anche con il proprietario e da lui

ottenuto il permesso di salirci sopra. Mi ricordo che aveva anche due aratri mastodontici.

Lui pero' non li voleva vendere! L'ultima volta passando con la macchina li ho visti dallo

sfasciacarrozze alla Barca del G.

Chissà che fine avranno fatto?

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