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Mapomac

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Dato che "stranamente" nel forum ci sono più utenti che hanno a che fare in un modo o nell'altro con questa coltura, apro questa discussione per poter confrontare tecniche e scelte agronomiche.

 

Dato che sarebbe inutile (ma se qualcuno vuole farlo, sarò ben lieto di mettere in risalto la cosa) riportare il ciclo colturale in quanto reperibile su altre fonti e comunque abbastanza "standard", ho pensato di esulare questa parte per passare direttamente a domande precise su aspetti caratteristici della coltura.

Nel caso le vostre periziose ricerche non diano buoni frutti, ecco qualche spunto interessante:

 

Pomodoro da industria - Fertirrigazione.it e Pomodoro da industria

 

Sarebbe utile ad ogni intervento riportare sempre il proprio areale di riferimento, in quanto come sappiamo, questo influisce molto sullo sviluppo della pianta e di conseguenza sulle tecniche da adottare.

 

Inizio con alcune domande:

 

- Densità di trapianto. Chi ritiene corretto, per esperienza o meno, un trapianto più fitto (circa 40.000 piante/ha) nei trapianti precoci ? Questo per "forzare" la pianta ed accorciare il ciclo vegetativo.

 

- Piantine in alveolo o cubetto precompresso ? Credo che ci sarebbero libri da scrivere in merito...

 

- Lunghezza delle piante. Chi ritiene corretta, per esperienza o meno, una lunghezza della pianta superiore allo standard medio-basso, quindi 15-20 cm (compreso pane di terra) ? Questo per permettere un trapianto più in profondità e di conseguenza uno sviluppo radicale tendenzialmente fittonante (ovvio che dipenderà poi molto dal tipo di irrigazione)

 

- Lunghezza delle piante 2. Chi ritiene corretta, per esperienza o meno, una lunghezza della pianta superiore allo standard medio-basso, quindi 15-20 cm (compreso pane di terra) ? Questo per evitare che, causa ad esempio ritardo nelle irrigazioni, la pianta perdendo turgore si pieghi e l'apice arrivi a toccare terra, dove nel caso di residui di diserbi può riportare ustioni non trascurabili.

 

Per ora non mi viene in mente altro. A voi la parola.

Modificato da Mapomac
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  • 2 settimane dopo...

beh io qui mi diverto, il pomodoro e' la mia vita,pero' bisognerebbe scrivere un libro.

le teorie sono tutte buone, ma sono le condizioni che cambiano sempre, il tipo di terreno dove si trapianta, le varieta', l'umudita' del terreno, l'acqua al trapianto, la temperatura del terreno,e poi lascatemelo dire, con delle piante del cazzo del pomodoro non ne fai neanche con una nave di biostimolanti.

il segreto e' far partire bene le piante,e se la pianta e' gia' in stres di suo come puo' superare lo stess da trapianto in pochi giorni, o peggio come fa' a non morire???

provate a far soffrire una piantina al trapianto, magari senza irrigarla nel giusto modo e poi ditemi che risultato avete.

1 parte

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ma se volete parliamo anche di tutto quel pomodoro che andra seminato quest'anno, non sarete mica convinti che lo ritireranno tutto????

o che lo pagheranno tutto????

ma tutta questa gente che si sta' attrezzando senza uno straccio di diritti storici sanno cosa stanno facendo, magari, sanno che il disaccopiamento totale puo' partire anche dal 2009,ma che prima di dircelo, magari ci fanno trapiantare.

spero tanto tanto tanto di sbagliarmi

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il discorso delle nuove attrezzature fa parte del rischio di impresa, ad esempio c'è molta gente che ha investito bei soldini in attrezzature e trebbie per il grano e quest'anno, per via del prezzo e del meteo, non si è seminato un gran che.....

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Il discorso però è un po' diverso in quanto sul pomodoro, c'è molto meno contoterzismo (anche se va aumentando). Ed essendo il pomodoro coltura che richiede "quote" (un po' come le quote latte), molte si stanno attrezzando senza avere certezze sul futuro.

Nella migliore delle ipotesi, la domanda sarà sempre alta, e pertanto tutti riusciranno a conferire a prescindere dagli storici che hanno.

Nel caso però di un calo (dovuto forse anche a questo entusiasmo), molti si potrebbero ritrovare ad a non sapere a chi conferire tutto o in parte il prodotto.

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Scusate (Mapo e Luca), per chi come me non sa assolutamente nulla della materia, potreste spiegare bene le problematiche a cui avete accennato?

 

Cioè, l'entusiamo menzionato porta evidentemente alla "corsa" al pomodoro (forse l'anno scorso ha spuntato prezzi alti?), e quindi vi sarà un'offerta più alta della domanda, ma questo è dovuto ad un mercato che non assorbirà tutto il prodotto.....perchè? Importazioni estere o saturazione della filiera?

 

Apriamo un altra discussione?

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ripredo la parola per dire la mia.

al nord abbiamo molte storie di biancaneve e i sette nani, in cui chi e' pieno di debiti, chi non li ha ma li vuole fare chi chi chi.

siamo alle solite, per tanti motivi stiamo ancora una volta tirandoci la zappa sui piedi.

anche se questanno riuscissimo a consegnare tutto, ma segnatevi quello che vi dico e' impossibile dal lato logistico,' l'hanno prossimo, andremo a fare, un contratto con roba in magazzino, dunque e' il 2010 che sara' ,un anno a ricavo -20%.

seguitemi nel discorso, se questanno rimane nei campi un 10% di prodotto, il prezzo cambia, ma le industrie hanno raggiunto comunque il loro obiettivo,se esiste una op ci saranno molte discussioni su chi ha lasciato il prodotto, il perche..... se si consegna direttamente ad una coperativa ci sara qualcuno che in settembre dira' noi non lasceremo in campagna nulla, pero dovremo pagare un po' meno, pero pero................ cambia niente,ma prendiamo meno di 8 E.

poi l'anno prossimo, 2010, si dovra' ridurre le superfici,e dovremo decidere quanto ridurle, allora brondolin luca che sono parechi anni che mette pomodoro,vuole sapere, ma io devo ridurre per fare piacere a chi????

forse il mio concetto e' troppo tra le righe ma non voglio andare oltre.

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Scusate (Mapo e Luca), per chi come me non sa assolutamente nulla della materia, potreste spiegare bene le problematiche a cui avete accennato?

 

Luca il tuo discorso è condivisibile e concorderai con me che la cosa è abbastanza complessa, soprattutto per uno che non è del settore. Dato che tu lo sei, puoi ben immaginare come sia difficile per un "estraneo" capire la cosa. Ti va di provare a tradurre il tutto.

 

Provo io a scrivere qualcosa, sentiti libero di integrare e correggere dove ritieni opportuno. Utilizzerò esempi ipotetici e piuttosto banali, pertanto gli eventuali esperti non si scandalizzino.

 

Le colture industriali - Il perchè del contratto

 

Le colture industriali (quindi anche il pomodoro) sottostanno ad una filiera più complessa delle altre colture. Questo essenzialmente perchè il loro utilizzo prevede passaggi del tutto paragonabili ad un processo industriale.

Non si tratta infatti, ad esempio, di cereali che hanno una filiera relativamente semplice (facile stoccaggio, vendita) oppure non si tratta di foraggio, dove la gestione delle fasi post-raccolta (stoccaggio, movimentazione, vendita, trasporto ecc) sono alla portata di "tutti".

Visto che le colture industriali, dopo l'agricoltore, hanno come operatore delle industrie, è intuibile come questa caratteristica implichi la necessità da parte delle stesse di dovute garanzie:

 

- avere garantiti volumi minimi, per far funzionare gli impianti sia in termini di tecnici, che di convenienza economica.

- avere una stima dei volumi che l'industria si troverà a lavorare l'anno dopo.

- scelte e strategie aziendali.

- adeguamenti aziendali/impianti.

- previsioni di sviluppo o riduzione.

 

Per fare questo si stipulano contratti tra aziende e produttori. L'azienda quindi si tutela, assicurandosi i volumi stabiliti ad un prezzo stabilito. I produttori si tutelano avendo la certezza di avere una struttura alle quali conferire il prodotto ad un prezzo stabilito.

Cosa contiene il contratto ? Essenzialmente il quantitativo che il produttore conferirà ed il prezzo unitario.

Il fattore prezzo è quanto mai complesso. Ad esempio si potrebbe ricordare come in certe annate la stipula del prezzo sia stata fatta a stagione inoltrata, quando gli agricoltori avrebbero già dovuto esserne a conoscenza, per effettuare le dovute dovute scelte colturali, ordini ecc. Va ricordato come il prezzo stesso sia solo un riferimento, in quanto in realtà è uno standard, suscettibile di maggiorazioni o decurtazioni, in funzione dei parametri qualitativi del prodotto conferito.

 

Annate buone e cattive - Cosa cambia al produttore

 

Accade a volte che quello che dovrebbe essere uno strumento utile, a volte si rivela dannoso per il produttore. Vediamo come.

 

Annata X, il produttore A fa un contratto per conferire all'industria 10. L'industria ha stipulato un contratto con 100 produttori e stima una quantità conferita di circa 1000 (10 x100).

L'annata X si mostra successivamente con buone rese, ma alcuni produttori per problemi ad esempio meteorologici, non saranno in grado di conferire i 10 preventivati. Accade quindi che l'azienda debba sopperire a questa mancanza. Per farlo può far conferire ad alcuni produttori, quantitativi maggiori, nel caso questi abbiano avuto rese particolarmente elevate (per bravura, fortuna ecc.). In questo caso nella maggioranza dei casi al produttore verrà conferito un prezzo uguale (ovviamente suscettibile delle integrazioni sopraccitate) a quello in contratto.

Nel caso di annate caratterizzate da scarse produzioni (vedi annata 2008) può esserci una vera e propria corsa al prodotto da parte delle aziende, con politiche più o meno corrette di "lusinga" nei confronti dei produttori, offrendosi di pagare prezzi più elevati, nessun limite di conferimento, scarto fisso ecc.

 

Annata Y, il produttore A fa un contratto per conferire all'industria 10. L'industria ha stipulato un contratto con 100 produttori e stima una quantità conferita di circa 1000 (10 x100).

L'annata Y si mostra successivamente per rese ottime, tutte abbondanti e sottostimate. L'azienda raggiunge l'obiettivo produttivo prefissato molto in anticipo (non considerando importazioni più o meno ufficiali, su cui ci sarebbe da scrivere un capitolo).

Cosa accade ? Il produttore A avrebbe dovuto conferire solo 10, ma la sua resa è di 14. L'azienda ha capacità di "rifiutare" il conferimento, ma ovviamente non lo fa. Si limita ad offrire al produttore di conferire ad un prezzo più basso. Altre volte (ma sono rari i casi) le aziende proprio non stoccano più prodotto, arrivando ad annate come il 2006, dove parecchi ha sono marciti in campo perchè gli agricoltori non sapevano a chi conferirlo.

 

Cosa accade l'anno dopo, l'annata Z ? Molto probabilmente nell'annata precedente (Y) le industrie a fronte di prodotto disponibile a basso prezzo (dovute alle rese elevate) avranno comunque spinto al massimo impianti e stoccaggio per fare "incetta" di prodotto. Pertanto nell'annata seguente, la Z, si parlerà di scorte di magazzino, di produzioni in eccesso e si parlerà di ridurre le superfici (in quanto le produzioni non sono prevedibili con certezza, mentre le superfici si). Cosa dice Luca, o chi per lui? Dice che essendo lui produttore storico, magari attrezzato al meglio negli anni, ha fatto investimenti credendo nella coltura, perchè deve ridurre le superfici ? Magari a favore di produttori "nuovi" ?

 

Questo è grosso modo quello che accade, come detto è tutto molto semplificato e per ogni riga ci sarebbe da scrivere una pagina in merito.

Ora ci si potrebbe dire che si le rese non sono programmabili, ma un certo "accanimento" agronomico c'è sempre. Detta in altri termini c'è sempre la corsa ad elevare le rese. Come sappiamo l'andamento della risposta dei fattori produttivi in funzione delle rese, è una curva che tende ad all'orizzontale, pertanto mi sembra legittimo chiedersi se la ricerca di rese extra, che comportano un costo in relazione alle rese normali proporzionalmente maggiore, sia, anche in funzione dei problemi sopra elencati, economicamente conveniente.

La risposta più comune che mi aspetto è questa: in Italia abbiamo poca terra, pertanto occorre sfruttarla tutta ed al massimo.

 

Com'è stato l'andamento in questi ultimi anni ?

 

Perchè ci sia stato un rinnovato interesse nel pomodoro negli ultimo anni, non saprei indicarne il motivo.

Posso solo avanzare ipotesi:

- Negli ultimi anni vi sia stato una aumento dei prezzi dei derivati del pomodoro (1*).

- Un aumento stesso del prezzo con andamento ciclico, che ha toccato l'apice anni addietro per poi scendere e risalire ora (normale ciclo economico) pertanto più fiducia.

- Scomparsa della bietola, necessità di una coltura da inserire in rotazione. Ma questo non spiegherebbe i dati relativi alle superfici investite anni passate quando la bietola era ancora presente. (2*)

 

In merito alla dinamica del prezzo vi è da ricordare come in un periodo di forte fluttuazione dei prezzi, instabilità di mercato evidenziata da importanti cali dei consumi e l'attenzione dei consumatori verso generi alimentari a basso costo, il prezzo fissato per la campagna 2009 di 79,5€/t - uguale a quello del 2008, potrebbe essere visto come un segnale incoraggiante. La giustificazione ufficiale è nel calo del costo dell'energia (pertanto carburanti ed energia elettrica nello specifico), ma secondo alcuni studi anche con meccanizzazione particolarmente elevata, si è arrivati ad un costo di produzione di circa 100 €/t (costo precedente 90€/t). Si evidenzia quindi come per garantire una redditività conveniente, sia necessario elevare le rese (con le controindicazioni sopra descritte), ma soprattutto la qualità del prodotto (essenzialmente grado brix) che permette di portare il prezzo unitario a valori interessanti.

 

Concludo. Forse ho fatto più confusione che altro nelle menti di chi voleva invece risposte chiare. Mi dispiace se forse più che risposte ho fornito ulteriori dubbi e domande.

 

Sono quindi a chiedere a voi: perchè c'è stato il ritorno al pomodoro ?

 

[TABLE]1 - Fonte: Borsa Merci Parma|2 - Fonte: Tomato news

t8461_Immagine2153259.png|t8462_Immagine1.png t8460_Immagine2.png[/TABLE]

 

P.S.

 

- Nafta : North american free trade agreement (accordo nord-americano per il libero scambio tra Usa, Canada, Messico.

 

- Sugli ultimi numeri dell' Informatore agrario e di Terra e Vita, potete trovare approfondimenti in merito.

 

- Per ora direi di mantenere questa discussione, se poi ci sarà (speriamo) molto materiale, vedremo di valorizzarlo con discussione apposita.

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  • 2 settimane dopo...

dopo la tua illustrazione non ha detto niente nessuno.

vediamo se riavvivo l'argomento, sapete che fino ad ora siamo ad un 20% in piu di superfice rispetto alle capacita'di trasformazione delle industrie?????

cooperative comprese, vuol dire che se tutti produciamo bene ,lasceremo almeno un 15% nei campi, dunque gli 8 euro diventano 6.5 forse.........

voi cosa ne penate di questo 2009 sommerso dal pomodoro.????

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mapomac sei un buon provocatore, ma il problema e' molto serio e io non mi preoccupo se il mais o il grano non ci fa' fare piu' bilancio io mi preoccupo perche non dobbiamo piu' fare bilancio col pomodoro, che fra tric e trac ci costa migliaia di euro di investimenti.

per ora sto' pensando di ridurre drasticamete le superfici destinate al pomodoro,visto che chi non ha lo storico lo sta prendendo d'assalto,poi decideremo la strategia giusta per consegnare il poco che ci rimane.

meditate storici del pomodoro, meditate.

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La mia non è polemica, anzi ! E' discussione costruttiva, sia tu che altri avete espresso disappunto (meritato aggiungo) sul fatto che ci sia stato un' incremento delle superfici negli ultimi anni. Tu stesso prevedi addirittura un'esubero del 20% rispetto alle potenzialità delle industrie trasformatrici.

 

Io qualche messaggio fa ho provato ad indicare qualche motivo, i tuoi invece ?

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  • 2 mesi dopo...

Quando facevamo pomodori la manichetta la mettevamo sotto terra qualche cm altrimenti gli uccelli (soprattutto gabbiani) si divertivano a beccarla...(si purtroppo succedeva anche questo...), la manichetta era normalissima montavamo solo un piccolo assolcatore sulla trapiantatrice.

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il sistma usato è quello della subirrigazione. qui al sud si sta diffondendo per l'irrigazione delle colture arboree. le manichette hanno una vita utile pari a quella dell'impianto, in questo caso. vengono messe in posa a una profondità pari a quella a cui si andrà a trovare l'apparato radicale. uno degli inconvenienti di questo sistema era che le radici della pianta, sospesa l'irrigazione, in una situazione di stress tendono a entare dentro i fori della manichetta ostruendolo e occludendo il labirinto interno. mediante l'ausilio di deboli diserbanti ad azione fitotossica si riesce ad inibire le radici e a tenerle lontane dai fori della manichetta stessa. appena posso allego qualche foto della macchina all'opera in un nuovo impianto di vigneto. altra applicazione interessante di questo sistema la si ha nel verde pubblico dove si protegge il sistema irriguo dai vandali.

 

il link della siplast azienda siciliana tra le leader mondiali nella produzione di tubi e sistemi per l'irrigazione; come si direbbe di necessità virtù.

 

Benvenuti in Subirrigazione.it

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Dico la mia da profano del pomodoro, perchè all'incirca lo stesso discorso vale anche per meloni, cocomeri, zucche o patate. L'aumento delle superfici coltivate a pomodoro per il 2009 dipende dal fatto che la gente non sa più veramente cosa seminare in alternativa!

E perciò ci si butta su qualcos'altro di meccanizzabile che possa impegnare anche superfici consistenti, se poi prendi l'agricoltore che non è uno "storico" della coltura ma che viene consigliato da qualcuno che gli vende il tutto come rose e fiori perchè magari l'ultima campagna è andata benino, ecco che il gioco è fatto!

Ed ecco che l'industria di trasformazione si è garantita il prodotto, fin troppo... ma una volta trapiantati i pomodori gli agricoltori mica se li possono mangiare tutti... e per non lasciarli in campo sono costretti ad accettare le condizioni che gli vengono imposte!

Le barbabietole ormai sono un ricordo, col mais è stata una pessima campagna, grano e sorgo non navigano certo nell'oro, ecco che non è poi così difficile farsi tentare dal pomodoro o qualcosa di simile.

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video interessante, soprattuto per la macchina che mette la manichetta sotto terra. da noi è una pratica usata?

sono manichette particiolari?

La scelta di interrare o meno la manichetta a volte si traduce in una scelta di fede.

Molto però incide la tipologia di terreno. Alcuni esempi:

 

- interrendola è si vero che risulta meno esposta agli attacchi di animali, oltre gabbiani anche grillotalpa ed arvicole, ma su terreni pesanti ne risulta poi difficoltosa la rimozione.

- Su terreni sabbiosi c'è chi, senza il più ben che minimo raziocinio, trapiantando su fila binata, per i primi periodi sposta la manichetta non interrata rispettivamente vicino alle 2 file. Questo in quanto la tessitura del terreno conferisce una distribuzione in profondità e non in larghezza dell'acqua distribuita

 

E perciò ci si butta su qualcos'altro di meccanizzabile che possa impegnare anche superfici consistenti, se poi prendi l'agricoltore che non è uno "storico" della coltura ma che viene consigliato da qualcuno che gli vende il tutto come rose e fiori perchè magari l'ultima campagna è andata benino, ecco che il gioco è fatto!

 

Hai ragione Plinio, ma il pomodoro a differenza di altre colture richiede, a livello di meccanizzazione, una specializzazione che non puoi inventarti da un giorno all'altro. Quello che mi lascia perplesso è come quest'anno, più di altri, ci sia gente che di punto in bianco mette 30 ha di pomodoro senza avere, ad ora, qualcuno che ad esempio glieli raccolga, senza avere l'attrezzatura adatta per gestire un turno irriguo su ulteriori 30 ha (vuol dire un ruotone dedicato solo al pomodoro). Questa la chiamo incoscienza...

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...Hai ragione Plinio, ma il pomodoro a differenza di altre colture richiede, a livello di meccanizzazione, una specializzazione che non puoi inventarti da un giorno all'altro. Quello che mi lascia perplesso è come quest'anno, più di altri, ci sia gente che di punto in bianco mette 30 ha di pomodoro senza avere, ad ora, qualcuno che ad esempio glieli raccolga, senza avere l'attrezzatura adatta per gestire un turno irriguo su ulteriori 30 ha (vuol dire un ruotone dedicato solo al pomodoro). Questa la chiamo incoscienza...

 

Quoto in pieno mapomac...infatti nelle mie zone, chi fa il pomodoro sono i 'soliti noti' ma secondo me è giusto cosi...(anche se io non sono tra quelli)per garantire la corretta gestione della campagna...inoltre aggiungo che è importantissimo tenersi informati sull'andamento di mercato per poter piantare un ettarato che anche se sotto la media riesca a garantire il reddito...

 

p.s.: primo messaggio su questo forum che trovo bellissimo!:yeah:

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Ma allora perche aprire uan discussione sul pomodoro , e sulle tecniche, se poi e' una coltura , che non ha molti spazi ed espansione? Almeno nel medio e breve periodo

 

Se è per questo si è anche aperta una discussione sulla camomilla....ed una sul lupino...

 

Che non abbia molti spazi di espansione non è ancora detto, siamo in un periodo di transizione ed essendo il pomodoro un prodotto fortemente legato all'industria e pertanto suscettibile di forti variazioni. Quello che invece si può dire, è che negli ultimi anni si è parlato di ridimensionare le superfici.

 

E poi scusa, chi il pomodoro lo ha sempre messo e lo mette, non può trovare confronti e riscontri tra le diverse tecniche e scelte colturali ?

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Lasciando da parte per un momneto la botanica e parte della biologia del pomodoro , in una discussione sul pomodoro da industria , visto e considerato che si e' partiti parlando di contratti e industria , non sarebbe male parlare un po di piu , quali sono i terreni vocati ,e perche' , e quali terreni sarebbe meglio adibirli ad altree coltivazioni.

 

Come tu hai accennato l'industria e' molto pignola su questo prodotto ,:sia per il fatto che tra raccolta e processamento , deve passare il minor tempo possibile , sia che l'industria deve avere un ciclo di preduzione senza sbalzi , cioe che il prodotto non deve accumularsi o mancare , durante il periodo di raccolta /prima lavorazione ; che problemi agronomici si deevono afrontare per la modulazione della raccolta?

 

pomodoro e quali caratteristiche ricercare nelle numerose varieta' , prendendo in esame le varieta' testimone , e qualche varieta nuova , e sul piano vrietale dove sta andando la ricerca e la selezione,

 

Inoltre avendo avuto contotatti in passto con gente che avevano coltivato il pomodorto da industria nell'areale cuneese , poi abbandonata per il basso reddito , mi spiegavano l'interazione del clima , e considerato che il pomodoro a seconda dell'areale ,del periodo di messa a dimora ,e della sommatoria termica ha un ciclo piu o meno lungo .

 

 

Oltre a sapere quale e' la recessione culturale per non avere problemi fitoiatrici, sopratutto quando si fa una rotazione stretta.

 

qui hai accennato all'irrigazione a manichetta, mentre in altre zone si effettua ancora quella a pioggia, motivo di tale scelta.

 

Idem sulla scelta della pacciamatura , materiali e metodi

 

e infine concimazione di fondo , eventualemnte fertirrigazione , concimazione foliare (boro e altri microelementi), e uso dei maturanti in prossimita della raccolta , e soprtutto tempi di carenza.

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