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Mapomac

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Hai ragione Plinio, ma il pomodoro a differenza di altre colture richiede, a livello di meccanizzazione, una specializzazione che non puoi inventarti da un giorno all'altro. Quello che mi lascia perplesso è come quest'anno, più di altri, ci sia gente che di punto in bianco mette 30 ha di pomodoro senza avere, ad ora, qualcuno che ad esempio glieli raccolga, senza avere l'attrezzatura adatta per gestire un turno irriguo su ulteriori 30 ha (vuol dire un ruotone dedicato solo al pomodoro). Questa la chiamo incoscienza...

 

Su quella che può essere l'incoscienza nel senso che il primo anno basterebbero 3ha e non 30 siamo d'accordo, ma siccome spesso e volentieri ci sono in giro degli imbonitori che spacciano ai meno esperti certe cose come fossero tutte rose e fiori qualcuno poi ci prova... Qualche anno fa ad esempoio il Consorzio Agrario andò cercando anche qui in zona qualcuno che iniziasse a fare pomodoro, dicendo che avevano già fatto tutti gli accordi con i terzisti per le operazioni di trapianto e raccolta.

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quali sono i terreni vocati ,e perche' , e quali terreni sarebbe meglio adibirli ad altree coltivazioni.

Il discorso è questo ed è una "metafora" abbastanza riassuntiva della stranezza della realtà agricola italiana:

 

- Terreni pesanti, tessiture argillose. Ottime produzioni, sia in termini quantitativi ma soprattutto qualitativi (gradi brix). Il rovescio della medaglia sono campi piccoli per la necessità di avere fossi e scoline, ergo...difficoltà o non possibilità di entrare direttamente con i semi-rimorchi, tempi di lavoro maggiori etc. Se piove, specie se in epoca avanzata, la raccolta può diventare da molto difficoltosa ad impossibile

 

- Terreni di medio impasto o sabbiosi. Ottime produzioni, qualche grado brix in meno. Campi più grandi, meccanizzazione in genere più facilitata. Diversa gestione dell'irrigazione.

 

- Areali o zone con alte temperature notturne, specialmente in agosto, possono portare a ritardi sulla maturazione delle bacche. Si rimedia, a volte, facendo irrigazioni per mitigare le temperature.

Che problemi agronomici si deevono afrontare per la modulazione della raccolta?

 

Avere una scalarità di raccolta che consenta di coniugare la capacità di raccolta del produttore e il ritiro delle industrie non sempre è cosa di facile realizzazione. Agronomicamente parlando vi è la necessità di avere al momento della raccolta un grado di maturazione per quanto possibile uniforme su tutte le bacche. Questo per ridurre ovviamente gli scarti dovuti al verde o al marcio.

Per fare questo si "calcola" generalmente quando interrompere l'irrigazione per mandare in stress la pianta e portare così ad invaiatura il maggior numero di bacche.

Diversamente, per problemi agronomici o mancata congruenza tra i tempi in campagna o quelli industriali si può ricorrere a maturanti. Non è però una vera e propria maturazione, il colore c'è ma, c'è differenza tra bacche normali.

 

pomodoro e quali caratteristiche ricercare nelle numerose varieta' , prendendo in esame le varieta' testimone , e qualche varieta nuova , e sul piano vrietale dove sta andando la ricerca e la selezione

Come già detto è intuibile preferire:

- scalarità di maturazione

- taglia della pianta compatta

- se prende piede la "nutraceutica" varietà ad alto contenuto di licopene

- colore...per produzione di pelati o cubettato

 

qui hai accennato all'irrigazione a manichetta, mentre in altre zone si effettua ancora quella a pioggia, motivo di tale scelta.

- massimizzi le produzioni, specie per chi ha poca terra

- risparmio idrico

- metodo dalla migliore efficienza idrica

- fertilizzazione possibile anche a vegetazione sviluppata

- utilizzando un ruotone su terreni sabbiosi avresti un turno irriguo estremamente ridotto, causa scarsa ritenzione idrica del terreno.

- gli impianti a manichetta sono estremamente automatizzabili

 

Idem sulla scelta della pacciamatura , materiali e metodi

La pacciamatura su pomodoro da industria NON viene usata.

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Che la pacciamatura non ci sia , forse e' piu una scelta agronimica , perche qui mi ricordo che dalle parti di racconigi , i pomodori 5 anni fa erano pacciamati ,erano nei campi lungo le strade e si vedeva.

 

non mi chiedere che macchina usavano , aveva una coppia di dischi che saranno stati un metro di diametro spessi un paio di cm che di fatto falciava le piante , il nylon e una parte del terreno sottostante e lo tirva su verso una scala al reparto selezionamento , mi sembra francese , ma non ne sono certo.

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Qua in romagna i piani di trapianto ancora stanno andando bene, va bè che la pioggia caduta a parte oggi è stata praticamente irrilevante...vedremo cosa succede

per quanto riguarda la manichetta, vero che è più comoda all'atto dell'inizio/fine turno irriguo ma è anche piu difficile da gestire...(vedi messa in posa, toglierla, toglierla dal pick up della macchina perche ormai arriva al primo selezionatore, ecc)cosa che con un rotolone non succede. Certo che è necessaria una buona organizzazione per poter riuscire a gestire 5-6 rotoloni in modo da farli funzionare sempre...comunque a quanto ne so la differenza di produzione è favorevole verso il rotolone, anche se non si ottimizza il consumo di acqua...

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Che la pacciamatura non ci sia , forse e' piu una scelta agronimica

 

Sicuro che non fossero pomodori da mensa ? Su che superficie c'era la pacciamatura ?

In campo aperto avrebbe costi e gestione impensabili.

 

Le macchine di certo non mancano, basterebbe usare le stesse che vengono impiegate, sempre in campo aperto, su melone e cocomero.

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non avevano tutori , erano a terra.

 

 

non era molta superfice , erano occhio croce 2 ettari , ora in quella zona c'e la rotonda della circonvallazione SS20 , e ce un vivaio di pioppi

 

comunque aalla raccolta aveva partecipato gli inviati di obbiettivo agricoltura di TCP e avevano fatto vedere come la macchina lavorava.

 

NOn so quantocosti al metro il nylon da pacciamatura preforato , ma viste che e' un prodotto di abbastanza largo uso , non penso sia dei costi fuori dal normale , visto che avevano proposto di usarlo anche per il mais a meta degli anni 90 .

 

scusate il fuori tema

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...comunque a quanto ne so la differenza di produzione è favorevole verso il rotolone, anche se non si ottimizza il consumo di acqua...

 

ne sei sicuro?

io non me ne intendo e credevo che la manichetta fosse al top sia per produzione, che qualità e risparmio idrico.

 

con il rotolone che gestione si ha della fertirrigazione?

le malattie fungine sono maggiori?

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ne sei sicuro?

io non me ne intendo e credevo che la manichetta fosse al top sia per produzione, che qualità e risparmio idrico.

 

con il rotolone che gestione si ha della fertirrigazione?

le malattie fungine sono maggiori?

 

Vi è un'articolo interessante, in merito, su un numero recente dell'informatore agrario. Affermavano di avere una plv maggiore nel caso di irrigazione con rotolone. Mi sento di dissentire.

 

Con il rotolone la gestione della fertirrigazione è piuttosto imprecisa:

 

- distribuzione spaziale piuttosto variabile

- non tutti i concimi se somministrati sulla parte aerea possono risultare innoqui.

 

Le m. funginee possono essere senz'altro maggiori specialmente in quegli ambienti caratterizzati da forte umidità (es. ferrarese, ravennate).

 

non avevano tutori , erano a terra.

Sinceramente penso sia stata una prova fine a se stessa.

Hai presente com'è fatta la macchina per la raccolta ? Improponibile raccogliere con la pacciamatura.

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quella che ho visto aveva 2 dischi spessi 2 cm controrotanti ,con una testa di taglio di circa 140 , che passavano sotto la pacciamatura e raccoglievano il tutto nylon pianta e bacche , comandati idraulicamente , e li depositacano su una scaletta fatta di maglie, tipo quelle del cavapatatate , e li depsitavano su un tappeto oscillante dove veniva tolta la terra e cernite manualmente , dove venivano divise quelle matura ,dallo scarto (piante e nylone bacche verdi ) veniva scaticato a terra.

 

il resto veniva deposto su un semirimorchio stagno che passava a lato .

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Vi è un'articolo interessante, in merito, su un numero recente dell'informatore agrario. Affermavano di avere una plv maggiore nel caso di irrigazione con rotolone. Mi sento di dissentire.

 

Con il rotolone la gestione della fertirrigazione è piuttosto imprecisa:

 

- distribuzione spaziale piuttosto variabile

- non tutti i concimi se somministrati sulla parte aerea possono risultare innoqui.

 

Le m. funginee possono essere senz'altro maggiori specialmente in quegli ambienti caratterizzati da forte umidità (es. ferrarese, ravennate).

 

Sinceramente non avevo mai neanche sentito parlare di fertirrigazione con il rotolone...per quanto riguarda le malattie fungine, non sono in grado di dare dati precisi in quanto l'azienda non è mia:fiufiu:Però sono abbastanza sicuro di non aver mai sentito parlare di trattamenti per peronospora (ad esempio) causati dal fatto di irrigare con il rotolone, eppure come dice mapomac devo dire che d'estate qua l'umidita si fa sentire parecchio..

Modificato da puntoluce
sistemata citazione
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la fertirrigazione mediante aspersione è una cosa poco diffusa o credo del tutto abbandonata. per quanto riguarda le malattie fungine l'irrigazione per aspersione ha come scopo quello di creare una pioggia artificiale, ma non è una pioggia a tutti gli effetti. la presenza di malattie fungine non credo che sia da imputare al metodo irriguo.

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Io essendo solo diciottenne infatti non avevo mai sentito parlare di fertirrigazione per aspersione...e per quanto riguarda i trattamenti...be...come volevasi dimostrare!grazie Giuba!

In effetti io credo che la pioggia artificiale creata dal rotolone sia più facilmente assorbibile e quindi permanga meno umidità nella zona...quindi le malattie fungine non trovano spazio a sufficienza...pero questa è solo una mia ipotesi

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Io negli anni passati coltivavo pomodoro. Facevo fertirrigazione col rotolone (la faccio pure sul mais) solo con concime azotato e devo dire che vi erano dei bei vantaggi (lasciavo un pezzo in un angolo senza concimare per vedere la differenza) soprattutto perchè quando la vegetazione è parecchia è difficile (se non impossibile) intervenire in campo e interrare il concime. La fertirrigazione col rotolone il concime è come se fosse interrato perchè l'acqua scendendo nel terreno lo porta con se. Problemi all'apparato vegetativo non ve ne sono essendo il prodotto molto diluito nell'acqua (50- 80 litri di concime orari in più di 2500 litri minuto di acqua)

Nei casi di irrigazione a manichetta si possono effettuare meno interventi fungicidi in quanto le foglie non vengono bagnate e l'umidita che si sviluppa è minore rispetto alla irrigazione a pioggia (ad esempio pioggia interventi ogni 10 giorni, manichetta interventi ogni 15). C'è da considerare che la necessità di acqua è notevole quando la pianta è a piena vegetazione e con la manichetta è difficile soddisfare la pianta, bisogna intervenire ogni 2-3 giorni, col rotolone ogni 7- 10 giorni (pioggia 40-45 mm circa)

Queste sono le mie esperienze ...

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C'è da considerare che la necessità di acqua è notevole quando la pianta è a piena vegetazione e con la manichetta è difficile soddisfare la pianta, bisogna intervenire ogni 2-3 giorni, col rotolone ogni 7- 10 giorni (pioggia 40-45 mm circa)

Queste sono le mie esperienze ...

 

è proprio questo lo scopo dell'irrigazione localizzata; dare poca acqua ma spesso.

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.....e devo dire che vi erano dei bei vantaggi (lasciavo un pezzo in un angolo senza concimare per vedere la differenza) soprattutto perchè quando la vegetazione è parecchia è difficile (se non impossibile) intervenire in campo e interrare il concime. La fertirrigazione col rotolone il concime è come se fosse interrato perchè l'acqua scendendo nel terreno lo porta con se.

 

scusa angelo, ma se dai il granulare (localizzato o a pieno campo) e poi irrighi a pioggia non lo sciogli per bene il concime?

io credo di si

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dove venivano divise quelle matura ,dallo scarto (piante e nylone bacche verdi ) veniva scaticato a terra.

Quella che hai visto è effettivamente una macchina da raccolta, con il pick-up a dischi. Sinceramente, parere personalissimo, raccogliere il telo mi pare una gran cavolata. Che efficenza ha la cernita elettronica dovendo anche scartare un materiale per la quale non è stata progettata ? Di quanto aumenta lo scarto ? Il telo poi ritorna al suolo ?

Mah...sinceramente questa non l'avevo mai sentita. Scommetto che tra l'altro facevano biologico.

 

In effetti io credo che la pioggia artificiale creata dal rotolone sia più facilmente assorbibile e quindi permanga meno umidità nella zona...quindi le malattie fungine non trovano spazio a sufficienza...pero questa è solo una mia ipotesi

Ma...se adesso si contesta che un'irrigazione soprachioma non aumenta la possibilità di infezioni...Io non so più cosa dire :asd:

A prescindere dal fatto che ad esempio la peronospora, prima malattia del pomodoro, ha come fonte di inoculo le oospore che sono "mobili" in acqua...se prendete un campo di pomodoro "modello" a luglio avete praticamente un tappeto di vegetazione dove non è quasi più possibile riconoscere le file.

Secondo voi acqua somministrata dall'alto su cotanto tessuto verde non va a creare, assieme ai 35°C, le condizioni ideali per qualsiasi fungo ?

 

Guardate che questo non lo dico io, ne è una regola per il solo pomodoro...vale un po' per tutte le colture. O no ?

 

quindi se si irriga per aspersione e non si prtica la fertirrigazione, la concimazione si fa con il granulare localizzato sulle bine?

a pieno campo?

La concimazione si fa localizzata sulle file fino a che riesci ad entrare in campo senza far danni. A pieno campo, ammesso di entrare senza pestare cosa daresti per non bruciare la vegetazione ?

Dopo, o procedi come fa Angelillo oppure sei costretto a "rimediare" con la fertirrigazione con manichetta. Ovviamente se l'hai messa in opera...

Alcune personali considerazioni:

 

- Do per scontato che chi ha la manichetta fa anche fertirrigazione.

- Chi ha la possibilità di coltivare su terreni che non hanno ospitato pomodoro per diversi anni, riesce a raggiungere elevate produzioni (100 t/ha) anche senza l'ausilio della manichetta. Cosa che invece è "costretto" a fare, volendo ottenere alte produzioni, chi fa una turnazione corta.

- Senza nulla togliere all'economicità del sistema di Angelillo, è però risaputo che la distribuzione dell'acqua mediante rotolone non è di certo precisa. In un'ottica di massimizzazione dei fattori produttivi e non ultimo di direttiva nitrati, ha molto senso usare un metodo si efficace, ma così poco preciso ?

- In stadio avanzato della coltura le fertirrigazioni vertono soprattutto a fornire elementi come fosforo, potassio e microelementi, NON di certo azoto. Questo tipo di concimazione ha senso solo se data via manichetta appunto, vedasi come concimano in frutteti e ortaggi. NON è mais...

 

C'è da considerare che la necessità di acqua è notevole quando la pianta è a piena vegetazione e con la manichetta è difficile soddisfare la pianta, bisogna intervenire ogni 2-3 giorni, col rotolone ogni 7- 10 giorni (pioggia 40-45 mm circa)

Se devo trovare un difetto della manichetta, lo trovo nei terreni molto argillosi:

 

- ad agosto l'elevata evapotraspirazione

- le scarse precipitazioni

- le elevate temperature

 

Comportano un'asporto idrico che a volte la ridotta portata della manichetta non riesce a compensare. In alcuni casi se si arriva alla crepacciatura del terreno, in seguito ad un non sufficiente apporto idrico con l'irrigazione, siamo intervenuti con irrigazioni "di soccorso" con rotolone per chiudere le crepe. Crepe che non fanno altro che aumentare l'evapostraspirazione, scoprono e rompono l'apparato radicale.

Come già detto queste irrigazioni hanno anche lo scopo di mitigare la temperatura della pianta e favorirne in alcuni casi la maturazione.

Per evitare il tutto, a mio avviso, nonostante un terreno argilloso conferisca un volano idrico elevato, è opportuno avere un turno delle manichette comunque breve e di modesta portata, di 1-3 giorni (poi, ovvio dipende dal periodo), onde evitare crepacciatura.

 

Il problema invece non si pone nei terreni sabbiosi, dove invece può essere necessario accorciare drasticamente il turno, ma anche le portate, non avendo un suolo che ritenga acqua. Il problema si accentua nell'immediato trapianto, quando le radici non sono per nulla sviluppate nel terreno e specie su in impianti su fila binata, l'acqua drena senza raggiungere fisicamente le piantine.

scusa angelo, ma se dai il granulare (localizzato o a pieno campo) e poi irrighi a pioggia non lo sciogli per bene il concime?

io credo di si

Cosa e quando lo dai ?

Io credo che strini tutto...

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Ma...se adesso si contesta che un'irrigazione soprachioma non aumenta la possibilità di infezioni...Io non so più cosa dire :asd:

A prescindere dal fatto che ad esempio la peronospora, prima malattia del pomodoro, ha come fonte di inoculo le oospore che sono "mobili" in acqua...se prendete un campo di pomodoro "modello" a luglio avete praticamente un tappeto di vegetazione dove non è quasi più possibile riconoscere le file.

Secondo voi acqua somministrata dall'alto su cotanto tessuto verde non va a creare, assieme ai 35°C, le condizioni ideali per qualsiasi fungo ?

 

Guardate che questo non lo dico io, ne è una regola per il solo pomodoro...vale un po' per tutte le colture. O no ?

 

No bè, probabilmente mi sono espresso male io: ovviamente non intendo dire che la possibilità di infezioni non sia elevata (come dici tu una elevata umidità è condizione ideale per qualsiasi fungo, sarebbe un'eresia non pensarlo...io poi che ancora vado a scuola!!!:asd:) ma solamente che le infezioni reali che si riscontrano non sono molte, o almeno, che il rischio di prendere qualche infezione val pure tutti i vantaggi che si hanno utilizzando il rotolone...altrimenti, se fosse automatico prendere la peronospora irrigando con il rotolone ad agosto, non penso che molti si divertirebbero a farlo...:cheazz:e forse queste infezioni non si hanno perchè magari la temperatura esterna molto elevata contribuisce a far evaporare una buona parte di questa acqua, questo è quello che ipotizzo ma ripeto non ho nessun dato alla mano che indichi quanta acqua evapori in queste condizioni...

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per le malattie fungine dipende tutto dalle condizioni che si determinano. l'acqua che cade sulla vegetazione tende a evaporare velocemente e in virtù di tale tempo bisognerebbe valutare il tempo di attivazione del patogeno. lo ritengo un fattore concorrente e non determinante. poi in questo tipo di impianti i trattamenti fungini vengono comunque effettuati a turni stretti, pertanto la variabile diviene abbastanza relativa.

 

per quanto riguarda la fertirrigazione per aspersione qualcuno può darci numi sulle concentrazioni usate? qualcuno di voi usa di qui prodotti adoperati per aumentare il grado brix.

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è proprio questo lo scopo dell'irrigazione localizzata; dare poca acqua ma spesso.

Si, ma nella stagione calda con la pianta alla massima vegetazione di solito è insufficiente l'apporto della sola manichetta, come ha ben spiegato Mapomac

 

per le malattie fungine dipende tutto dalle condizioni che si determinano. l'acqua che cade sulla vegetazione tende a evaporare velocemente e in virtù di tale tempo bisognerebbe valutare il tempo di attivazione del patogeno. lo ritengo un fattore concorrente e non determinante. poi in questo tipo di impianti i trattamenti fungini vengono comunque effettuati a turni stretti, pertanto la variabile diviene abbastanza relativa.

 

per quanto riguarda la fertirrigazione per aspersione qualcuno può darci numi sulle concentrazioni usate? qualcuno di voi usa di qui prodotti adoperati per aumentare il grado brix.

L'acqua evapora velocemete, ma poi i terreno umido e la notte afosa (quindi umida) tipica della nostra zona favoriscono, e di molto, il proliferare dei patogeni. Per parlare terra terra, dopo ogni irrigazione a pioggia 7 - 10 giorni, si esegue un trattamento, con la manichetta si può ben andare a 15 giorni, come dichiarato anche nelle etichette dei prodotti; anche perchè i prodotti non sistemici rimangono sulle foglie indisturbati se non si irriga a pioggia.

 

Per concentrazioni usate in fertirrigazione cosa vuoi sapere? Io ho già messo valori, a grandi linee, in miei post precedenti

 

Per il resto sono d'accordo con l'ottimo Mapomac tenendo pure presente che le produzioni della nostra zona sono spesso superiori alle 100 tonellate .

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volevo un po conoscere se possibile la composizione del concime che usi. per quanto riguarda la manichetta si deve valutare bene la portata della stessa e nei periodi di crisi ricorrere a qualche intervento di soccorso.

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la mia era solo sete di canoscienza

Ed io te la dispenso solo tramite manichetta...poco per volta :perfido:

 

Ci tengo a fare una precisazione. A mio avviso è sempre opportuno specificare le rese.

Se si ha a che fare con un campo da 100-130 o anche 150 t/ha è tutt'altra cosa di un campo da rese "comuni" di 70-80 t/ha.

Nel primo caso si è in una situazione che comporta tutta una serie di elementi ben diversi dal secondo:

 

- massa vegetale

- taglia della pianta

- piante più "spinte" con tutto quello che ne consegue a livello di resistenza alle malattie

- esigenze idriche e nutrizionali.

 

Saluti

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