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Magazzino motori


Tiziano

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A mio avviso, bisogna partire dal fatto che con un diesel aspirato di impiego agricolo, tarato sui 2000/2500 giri/minuto, oltre i 20 cv/litro si fa fatica ad andare (se escludiamo i piccoli mono-pluricilindrici  tarati a 3000/3600 giri); perciò i cavalli si ottenevano aumentando, giocoforza, la cilindrata.

Poi ad un certo punto entra anche la filosofia della casa costruttrice, la disponibilità di motori per altre esigenze e anche l'eventuale modularità con cui fosse possibile aumentare via via i cilindri; tanto per fare un esempio, anche Same aveva il suo bel 8 cilindri, da 165 cv, anche se di cilindrata più contenuta, circa 9800cc, che era montato sull'autocarro Elefante che sul trattore prototipo Dinosauro e che era ottenuto addizionando cilindri.

Ma lo stesso 8V Fiat esisteva anche in versione 12 cilindri che 6 cilindri, sempre in conformazione a "V"; e la cosa interessante è che questo v6 era perfettamente sovrapponibile con l'altro 6 cilindri in linea da 13 litri che era assai molto più diffuso, perchè montato sui famosi autocarri 180nc, 619n, ecc ecc e in agricoltura veniva montato sui cingolati Fiatallis fa 200 (ovviamente sottottarato a 200cv invece di 260, mentre il v6 lo troviamo solamente sugli autobus Iveco 370 e, in ambito agricolo, sulla mietitrebbia Laverda mx300.

La differenza più prominente tra  "in linea" e a "v" sta nel fatto che uno è un motore stretto e longilineo, mentre l'altro risulta essere un cubo, per cui potrebbe fare la differenza nel tipo di alloggiamento nel vano motore, specie si vi sono obblighi dimensionali; per il resto, un fattore rilevante è la lunghezza dell'albero motore, che nel 6 in linea risulta molto più lungo, facile a torcere e ad andare in risonanza, tant'è che molti devono avere il dumper anteriore (puleggia ammortizzata che "rompe" i cicli); mentre nel "V" l'albero motore è più corto, meno soggetto a flessioni e in grado di sopportare meglio gli alti giri (i benzina sportivi "sportivi" sono a 6v e non 6 in linea), anche se sono meno equilibrati, perchè il 6 in linea lo è molto di più e perciò molto più "signorile".

Anche la OM, negli anni 50 sviluppò un 8V da 11 litri da 130/150 cv circa per l'autocarro Orione.

Alla fine, insomma, per non avere cilindrate unitarie esagerate, bisognava per forza aumentare i cilindri.

 

 

same sa 1158v.jpg

fiat aifo 12 cilindri.jpg

fiat diesel 6v 79-5 bassa.jpg

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Ecco l'8V Caterpillar, notare i pistoni con solo 2 segmenti e le canne integrali nel monoblocco, cioè senza le camicie riportate..... mi sembra un motore un po' poverino, cioè con soluzioni risparmiose. Un contoterzista della zona l'aveva sul motorscraper, diceva che bucava le canne in continuazione per via delle correnti galvaniche.

 

caterpillar 8v a.jpg

caterpillar 8v b.jpg

caterpillar 8v c.jpg

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Ecco l'8V Caterpillar, notare i pistoni con solo 2 segmenti e le canne integrali nel monoblocco, cioè senza le camicie riportate..... mi sembra un motore un po' poverino, cioè con soluzioni risparmiose. Un contoterzista della zona l'aveva sul motorscraper, diceva che bucava le canne in continuazione per via delle correnti galvaniche.
 
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Ma se bruci le canne in un motore senza camice che fai?
Rettifichi?
E i pistoni maggiorati fino a quante rettifiche ti permettono?
Perchè poi la canna si assottiglia e servono pistoni dal diametro superiore di volta in volta.

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Inviato (modificato)
47 minuti fa, tripleboss ha scritto:

Ma se bruci le canne in un motore senza camice che fai?
Rettifichi?
E i pistoni maggiorati fino a quante rettifiche ti permettono?
Perchè poi la canna si assottiglia e servono pistoni dal diametro superiore di volta in volta.

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Saranno passati una quindicina di anni da quando ne avevamo parlato, non mi ricordo bene tutti i dettagli; so solo che poi alla fine decisero di incamiciarlo, probabilmente utilizzando ricambi di altri motori e facendo artigianato motoristico. Fattostà che poi andava meglio.

Notare anche, nel disegno, che non ci sono le guide valvole riportate ma integrali

Ci sono diversi motori automobilistici che non hanno camicie, infatti in caso di usura c'era da rettificare e usare pistoni maggiorati.

Modificato da Tiziano
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Il 19/7/2022 Alle 21:37, miro filippucci ha scritto:

No no splendidi convenzionali ma forse era una mania dell' epoca o forse la caterpillar spingeva molto nel vendere motori 77195056fb517840140fa58eeeb09049.jpg83cb575a678de8e122f6a9e61ede99ab.jpg3f14f872f0063945457bf3e7ecb76e51.jpg

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potete dire ciò che volete ma vedere un v8 montato su un trattore fa il suo sporco effetto,  secondo me sulla serie 90 ci calzava a pennello il v8 Iveco,  molto meglio dei trattori in foto ???

Modificato da giulio.s
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potete dire ciò che volete ma vedere un v8 montato su un trattore fa il suo sporco effetto,  secondo me sulla serie 90 ci calzava a pennello il v8 Iveco,  molto meglio dei trattori in foto 
Se montavi il v8 sul carro della serie 90, poi gli ingranaggi del cambio lì toglievi con l'aspirapolvere
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A mè incuriosisce la tecnica in generale, e il perchè di certe scelte.
Ma, pensiero personale, obbiettivamente un V8 su un trattore mi sembra una americanata buona per i discorsi da bar dopo 3 o 4 aperitivi.
Il 6 cilindri in linea per le ns attività ritengo sia perfetto.

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46 minuti fa, Gallo88 ha scritto:
2 ore fa, giulio.s ha scritto:
potete dire ciò che volete ma vedere un v8 montato su un trattore fa il suo sporco effetto,  secondo me sulla serie 90 ci calzava a pennello il v8 Iveco,  molto meglio dei trattori in foto emoji16.pngemoji16.pngemoji16.png

Se montavi il v8 sul carro della serie 90, poi gli ingranaggi del cambio lì toglievi con l'aspirapolvere

Ovviamente con tutti i rinforzi del caso

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A mè incuriosisce la tecnica in generale, e il perchè di certe scelte.
Ma, pensiero personale, obbiettivamente un V8 su un trattore mi sembra una americanata buona per i discorsi da bar dopo 3 o 4 aperitivi.
Il 6 cilindri in linea per le ns attività ritengo sia perfetto.

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Infatti....anche john deere ha fatto lo snodato 8850 con V8 da 15700cc 370cv mi pare nei primi anni 90 ma è stato l'unico e non più ripetuto e, se non erro, era disponibile anche la versione con il Cummins 6 cilindri.

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A mè incuriosisce la tecnica in generale, e il perchè di certe scelte.
Ma, pensiero personale, obbiettivamente un V8 su un trattore mi sembra una americanata buona per i discorsi da bar dopo 3 o 4 aperitivi.
Il 6 cilindri in linea per le ns attività ritengo sia perfetto.

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Oltretutto dove si arrivava con un 6 ora ci arrivano con 3


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9 ore fa, tripleboss ha scritto:

A mè incuriosisce la tecnica in generale, e il perchè di certe scelte.


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Esatto, senza fare tanti voli pindarici, quando, esempio, Fiat sviluppò la serie alta della 80 (1180>1880) ovviamente attinse a quanto già aveva in casa, ovvero la serie 8000 e la serie OM cp portata in su di cilindrata rinominato 8300, motori già collaudati, sia in uso camionistico, movimento terra, e sugli stessi trattori serie Nastro oro, precedenti, per cui le scelta fu facile, e in alcuni casi si trattò di applicare la sovralimentazione cui ormai non si poteva più rimandare, visto che c'era la tecnologia e consentiva di usare motori più piccoli.

Ma perchè, questi motori, pur essendo abbastanza modulari, si adottò la soluzione del 6 in linea piuttosto che 6V?, visto anche che di entrambi c'era il 3 cilindri che poteva essera raddoppiato in un senso o nell'altro?

A mio avviso per due motivi molto validi: bilanciamento ciclico e costi di produzione; perchè il 6V deve avere l'apertura delle bancate anche in funzione del bottone di manovella della coppia dei V e se avere un solo bottone di manovella per entrambi i cilindri ( conseguente con le bielle a forchetta o biella madre e biellette) oppure un bottone di manovella per ogni cilindro, con conseguente albero motore più complesso, sfalsamento dei cilindri e maggiore lunghezza del motore. Inoltre l'eventale irregolarità del motore verrebbe trasmessa a tutta la struttora del trattore, essendo il mototore tradizionalmente fisso al carro.

Per quanto riguarda i costi, sicuramente il V avrebbe dovuto avere macchine utensili specifiche  per la lavorazione e inoltre, esso presenta più "inizio e fine" in molti componenti di esso, replicati per il numero di bancate.

E sappiamo che il costo di produzione è un componente fondamentale per la scelta.

Per gli 8 cilindri, ritengo che nessuno, ora si avventuri nel progettare un motore in linea, ci fu qualche esemplare a benzina americano negli anni 30, o il Bugatti da corsa degli anni 50 (progetto Gioacchino Colombo) ma in realtà era un 4 unito con presa di moto al centro dell'albero motore proprio per evitare torsioni dello stesso.

Quindi per l'8 cilindri, l'architettura a V risulta sostanzialmente obbligatoria; poi faccio notare che il Fiat 8V da 17 litri, era un motore superquadro, cioè con alesaggio superiore alla corsa, cosa normale sui motori a benzina sportivi ma non nei diesel, e questo presumo per il fatto che comunque aveva un regime di potenza massima abbastanza alto, 2400 giri min, per un motore del genere (cilindrata unitaria altre i 2 litri) e il fatto di avere una corsa corta significava minore velocità lineare del pistone.

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12 ore fa, giulio.s ha scritto:

potete dire ciò che volete ma vedere un v8 montato su un trattore fa il suo sporco effetto,  secondo me sulla serie 90 ci calzava a pennello il v8 Iveco,  molto meglio dei trattori in foto ???

Da un certo punto di vista ti capisco, tra l'altro il motore a V risultava essere più "esotico" per via della scelta inconsueta dei cilindri, ma  l' 8280 sarebbe stato veramente una cosa spropositata; ti ricordo che la Same ci aveva provato con il Buffalo, macchina sicuramente interessante per l'epoca.

Va anche detto che il 6V ha una bella sonorità nei passaggi di regime; mi ricordo un camionista che comoscevo che aveva un Mercedes 1919, appunto con il 6v e suonava veramente bene.

 

same buffalo depliant.JPG

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8 ore fa, Tiziano ha scritto:

Da un certo punto di vista ti capisco, tra l'altro il motore a V risultava essere più "esotico" per via della scelta inconsueta dei cilindri, ma  l' 8280 sarebbe stato veramente una cosa spropositata; ti ricordo che la Same ci aveva provato con il Buffalo, macchina sicuramente interessante per l'epoca.

Va anche detto che il 6V ha una bella sonorità nei passaggi di regime; mi ricordo un camionista che comoscevo che aveva un Mercedes 1919, appunto con il 6v e suonava veramente bene.

 

same buffalo depliant.JPG

Chissà  perché same si è sempre ispirata agli animali ho hai pianeti  ho divinità x dare un nome al tratttore, sicuramente ci sarà un perché, i same sono sempre stati trattori lunghi e grandi anche se avevano 80 cv, parlo di same anni 70/80

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Esatto, senza fare tanti voli pindarici, quando, esempio, Fiat sviluppò la serie alta della 80 (1180>1880) ovviamente attinse a quanto già aveva in casa, ovvero la serie 8000 e la serie OM cp portata in su di cilindrata rinominato 8300, motori già collaudati, sia in uso camionistico, movimento terra, e sugli stessi trattori serie Nastro oro, precedenti, per cui le scelta fu facile, e in alcuni casi si trattò di applicare la sovralimentazione cui ormai non si poteva più rimandare, visto che c'era la tecnologia e consentiva di usare motori più piccoli.
Ma perchè, questi motori, pur essendo abbastanza modulari, si adottò la soluzione del 6 in linea piuttosto che 6V?, visto anche che di entrambi c'era il 3 cilindri che poteva essera raddoppiato in un senso o nell'altro?
A mio avviso per due motivi molto validi: bilanciamento ciclico e costi di produzione; perchè il 6V deve avere l'apertura delle bancate anche in funzione del bottone di manovella della coppia dei V e se avere un solo bottone di manovella per entrambi i cilindri ( conseguente con le bielle a forchetta o biella madre e biellette) oppure un bottone di manovella per ogni cilindro, con conseguente albero motore più complesso, sfalsamento dei cilindri e maggiore lunghezza del motore. Inoltre l'eventale irregolarità del motore verrebbe trasmessa a tutta la struttora del trattore, essendo il mototore tradizionalmente fisso al carro.
Per quanto riguarda i costi, sicuramente il V avrebbe dovuto avere macchine utensili specifiche  per la lavorazione e inoltre, esso presenta più "inizio e fine" in molti componenti di esso, replicati per il numero di bancate.
E sappiamo che il costo di produzione è un componente fondamentale per la scelta.
Per gli 8 cilindri, ritengo che nessuno, ora si avventuri nel progettare un motore in linea, ci fu qualche esemplare a benzina americano negli anni 30, o il Bugatti da corsa degli anni 50 (progetto Gioacchino Colombo) ma in realtà era un 4 unito con presa di moto al centro dell'albero motore proprio per evitare torsioni dello stesso.
Quindi per l'8 cilindri, l'architettura a V risulta sostanzialmente obbligatoria; poi faccio notare che il Fiat 8V da 17 litri, era un motore superquadro, cioè con alesaggio superiore alla corsa, cosa normale sui motori a benzina sportivi ma non nei diesel, e questo presumo per il fatto che comunque aveva un regime di potenza massima abbastanza alto, 2400 giri min, per un motore del genere (cilindrata unitaria altre i 2 litri) e il fatto di avere una corsa corta significava minore velocità lineare del pistone.
Bugatti con l'8 cilindri in linea si avventurò anche a cavallo degli anni 30...
Ricordo un esemplare da corsa con un 8 in linea e compressore volumetrico.
Per quegli anni avanguardia estrema.

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