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IoT (Internet of Things) Precision Farming


Goga Alice

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Salve mi chiamo Alice e sono una studentessa al terzo anno di Design del prodotto industriale del Politecnico di Milano (e dopo aver postato questo messaggio anche nella sezione di presentazione dei nuovi utenti, finalmente lo sposto in quella giusta). Mi rivolgo a voi tramite questo forum perché, essendo la mia tesi di laurea incentrata sulle innovazioni nel sistema agricolo,vorrei confrontarmi con le problematiche reali e opinioni dirette di coloro che lavorano, conoscono e costruiscono il mondo dell'agricoltura. Problematiche che io, intervenendo nel sistema produttivo della filiale solo nella fase finale come consumatrice, non potei mai individuare in maniera oggettiva senza ricorrere al vostro aiuto.

Il tema della mia tesi è incentrato sull'IoT (su indicazione di un azienda produttrice di sistemi intelligenti con la quale dovrei collaborare) all'interno dell'azienda agricola. Cosa vuol dire IoT? L'IoT o INternet degli oggetti, collega tra di loro più oggetti (tramite sensori e internet) facendo sì che essi acquisiscano un'intelligenza potendo così comunicare dati o accedere a database e informazioni aggregate da altri. Esempio: il vasetto delle medicine che ti avvisa se dimentichi di prenderle; sensori che ti avvisano sul cellulare dove puoi trovare parcheggio in città per evitare traffico ed ulteriore inquinamento; gli oggetti hanno quindi un ruolo attivo. Perché tutto questo dovrebbe interessare il mondo agricolo? Questo approccio smart dovrebbe rispondere alle esigenze interne di un azienda (di miglioramento, efficienza, integrazione..), esigenze che mutano a causa della continua evoluzione della domanda da parte del consumatore o a causa della crescente internazionalizzazione dei mercati. Avete quindi riscontrato delle problematiche ricorrenti in questo settore ( problemi che si possono avere lungo tutta la filiera produttiva a partire dal campo fino ad arrivare al consumatore diretto, semina, raccolta, conservazione, stoccaggio, distribuzione, tempistiche, problemi che derivano da agenti atmosferici, insetti)? Indipendentemente dal tipo di attività agricola svolta e in base alla vostra esperienza personale, ci sono dei processi che necessitano di miglioramenti o adattamenti al fine di risparmiare tempo e denaro ed arrivare ad una maggiore efficienza?

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Penso che ci sia già abbastanza automazione, telemetria e cose di questo tipo.

I problemi dell'agrcoltura moderna sono di tipo prettamente economico/contabile. I mezzi per produrre ci sono e sono funzionanti perfettamente.

 

Magari l'introduzione di Rfid sui generi alimentari per evitare di mangiare cibo taroccato di provenienza orientale marchiato come made in italy.

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La precision farming è attualmente molto generosa, secondo me, in termini di offerta. Il principale limite alla sua espansione è di carattere economico in primis e culturale in seconda battuta. Sarebbe interessante però un sistema di controllo in remoto della regimazione dei corsi d'acqua usati per irrigare. Cosicchè io, stando in ufficio o sul trattore, riesca ad aprire-chiudere battenti dei fossi o di canalette per variare la quota dell'acqua e quindi gestire in modo ottimale rotoloni o irrigazione 'a scorrimento'. Il tutto ad un prezzo ragionevole, ovviamente.

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Io credo che in agricoltura ci siano enormi margini per migliorare e razionalizzare un'ampia gamma di operazioni colturali che a tutt'oggi vengono fatte in maniera approssimativa. La prima cosa che mi viene in mente è il controllo degli insetti nocivi, mi spiego meglio:

 

per essere efficaci gli interventi di contenimento degli insetti nocivi mediante pesticidi devono essere fatti in momenti determinati dello sviluppo degli insetti stessi e sono opportuni solamente se il loro numero supera una certa soglia. Per determinare questi dati esistono strumenti piuttosto scomodi da utilizzare per esempio trappole che vanno poste in mezzo alle colture (e camminare per decine di metri in mezzo al mais non è esattamente piacevole) e controllate costantemente per controllare la variazione del numero di catture.

 

Se esistessero delle trappole che rilevano autonomamente le catture e le comunicassero via etere ad un dispositivo che ne elabori i dati si potrebbero fare interventi più mirati ed efficaci anche prevedere con un certo anticipo lo sviluppo degli insetti. Se poi si riuscisse a sviluppare una rete estesa di monitoraggio si potrebbe anche verificare ciò che accade anche nelle vicinanze dei propri terreni.

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in agricoltura c'è già molta automazione. basti pensare alla possibilità di realizzare mappe di produzione durante la raccolta e poi, sulla base dei dati raccolti, elaborare le concimazioni o eventuali interventi da fare l'anno successivo. in un'azienda risicola dove hanno questi sistemi riescono a concimare, soprattutto nell'ultimo passaggio solo dove serve, evitando o effettuando i trattamenti fungicidi solo dove è strettamente necessario.

secondo me potrebbero essere utili dei sensori posti in diverse parti degli appezzamenti che controllino l'umidità del terreno in modo da avvisarci quando il terreno necessita di essere irrigato evitando stress idrici per le piante, sia per quanto riguarda la carenza che l'eccesso di acqua, consigliandoci di irrigare quando il raccolto, ad esempio il mais, ha realmente bisogno di acqua dato che molte volte, sopratutto nelle mie zone che irrighiamo a scorrimento, andiamo ad irrigare l'appezzamento anche se non è ancora necessario e causando così ristagni d'acqua che mandano in sofferenza la pianta o anche per evitare una mancanza d'acqua che può portare anche una maggiore vulnerabilità della pianta ad attacchi di insetti o malattie. spero di essermi spiegato bene.

Modificato da rico 91
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è evidente che sono proprio i settori in cui la mano dell'uomo è ancora importante che richiedono innovazione e ricerca in questo campo....vedasi orticoltura e frutticoltura.... per la cerealicoltura...mah...c'è già tutto... L'unica soluzione sarebbe quella di far lavorare qualcun altro....:perfido:

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