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  1. La possibilità di gelate tardive è sempre da tenere presente in questo periodo, soprattutto perchè la natura si è svegliata definitivamente sotto la spinta di temperature diurne di 20 °C (Emilia Romagna). Kiwi, Pesco, Ciliegio, Albicocco ma anche Melo e Pero sono in fase di fioritura o post-fioritura per cui il rischio è davvero forte e l'apprensione, in questi frangenti, rischia di prendere il posto dell'obiettività. Come già annunciato nel precedente post, ARPA ha lanciato un allarme Gelata Tardiva a partire da Domenioca 11 ed in particolare per le giornate di Lunedì 12 e Martedì 13. E' chiaro che, a questo punto, non c'è tempo per installare "al volo" un impianto ma possiamo dedicare efficacemente il tempo rimanente per controllare la perfetta efficienza del nostro sistema Antibrina. A tal proposito ho preparato questo CheckList che elenca i controlli da effettuare prima della venuta del freddo. Check List Antibrina - Controlli da non tralasciare mai! Erogatori: Verificare che gli ugelli siano liberi e non occlusi Verificare che i rotori dei microirrigatori dinamici possano muoversi liberamente e non siano bloccati o frenati da incrostazioni, ragnatele o altro Tubazioni: Verificare che le tubazioni in Polietilene fuori terra siano integre e senza rotture o buchi Verificare che i raccordi a compressione siano ben saldi sulla tubazione in Polietilene Verificare che le saracinesche/valvole di ciascun filare, se presenti, siano in posizione APERTA Saracinesche manuali e Idrovalvole manuali o automatiche: Verificare che tutte le saracinesche manuali di settore siano in posizione APERTA Verificare che tutte le idrovalvole manuali siano in posizione OPEN Verificare che i solenoidi delle idrovalvole automatiche siano perfettamente funzionanti Verificare che tutti i rubinetti a 3 vie, in caso di idrovalvole automatiche, siano in posizione AUTO Verificare che tutte le idrovalvole aprano e chiudano correttamente e che non presentino lacerazioni o deformazioni alle membrane Sistemi di filtrazione: Pulire accuratamente gli elementi filtranti dei filtri a rete o dischi Verificare che non siano presenti rotture nelle reti o deformazioni nei dischi Pulire accuratamente la graniglia dei filtri a sabbia con ripetuti lavaggi, sostituirla se necessario, ripristinare la corretta quantità se necessario Verificare il corretto funzionamento dei solenoidi in caso di sistemi automatici Verificare che tutti i rubinetti a 3 vie, in caso di idrovalvole automatiche, siano in posizione AUTO Verificare che tutte le idrovalvole aprano e chiudano correttamente e che non presentino lacerazioni o deformazioni alle membrane Verificare il livello di carica delle batterie delle centraline di controlavaggio Verificare la funzionalità del trasformatore della centralina di controlavaggio se presente Verificare la funzionalità del pilota idraulico che gestisce il lavaggio se presente Verificare tutti i collegamenti idraulici ed elettrici del differenziale di pressione se presente Verificare il corretto funzionamento della centralina di controlavaggio Sensori automatici e termometri: Verificare la funzionalità dei sensori Verificare la funzionalità dei termometri Ripristinare il liquido, se necessario, del termometro a bulbo umido Posizionare termometri e sensori nelle posizioni appropriate Centraline di comando Irrigazione: Verificare il corretto funzionamento della centralina Verificare la comunicazione con il sensore Verificare la comunicazione con la pompa elettrica Pompa elettrica o Gruppo motopompa: Verificare tubo di pesca, succhieruola e valvola di fondo Verificare corretto funzionamento del motore Verificare corretto funzionamento del quadro di comando elettrico Verificare la presenza di corrente/carburante
  2. Irrigare a striscia, non disperdere acqua, concentrare la pluviometria....questi sono concetti che troviamo assolutamente normali quando si parla di Irrigazione a Goccia. Ma se ci si riferisse alla distribuzione dell'acqua effettuata da un microirrigatore? Se, rincarando la dose, dicessi che la striscia in questione è 9 metri in lunghezza e 1 metro di larghezza? Interessante? Può avere qualche applicazione? Se ti dicessi inoltre che la portata per ha di un eventuale impianto realizzato con questo fantomatico microirrigatore sarebbe pari a 12,5 mc/h contro gli 11,0 mc/h di un impianto a goccia (es. frutteto con sesto 4 x 1 e ala gocciolante passo 50 - gocciolatore 2,2 lt/h)? E se la pluviometria calcolata sulla fila larga 1 metro fosse di circa 8 mm/h? Meglio riassumere per non perdersi: Microirrigatore che distribuisce acqua a striscia Dimensione dell'area bagnata m 9,0 x m1,0 Pluviometria calcolata nella striscia pari a 8,0 mm/h/ha Portata per ha dell'impianto 12,5 mc/h (frutteto con sesto 4 x 1) ovvero solo 14% in più di un impianto a goccia Volete la mia valutazione? MOLTO BUONO Escludo il voto di Eccellenza per un solo fattore: la pluviometria è un po' alta e sicuramente superiore alla capacità del terreno di assorbire acqua, quindi, formazione di ristagno e ruscellamento in caso di dislivello. Torniamo con i piedi per terra e scopriamo di che si tratta! Siamo in presenza di microirrigatori sovrachioma con distribuzione a striscia prevalentemente studiati per la protezione antibrina e la climatizzazione di colture caratterizzate da: piantumazione in filare profondità della chioma ridotta e, comunque, non superiore a m 0,8-1,0 La vite in foto è un esempio ma ce ne potrebbero essere altri. L'argomento è però estremamente interessante e l'applicazione sottochioma di erogatori in grado di garantire una distribuzione a striscia sarebbe una cosa particolarmente apprezzabile su diverse colture. Solo per citare qualche esempio: Kiwi Melo Ciliegio Uva da tavola La flessibilità di questi erogatori potrebbe coniugare funzioni diverse tra loro quali: Irrigazione Fertirrigazione Protezione dal gelo Climatizzazione estiva (protezione dalle alte temperature) Al momento microirrigatori sottochioma con caratteristiche simili non esistono sul mercato ma, come ben sapete, la necessità aguzza l'ingegno ed un prodotto per il quale esiste una richiesta consistente prima o poi viene prodotto. Vi esorto a intervenire e postare la vostra opinione al riguardo. A presto
  3. La protezione Antibrina sottochioma è più che mai di attualità in questo periodo. Il mese compreso tra metà marzo e metà aprile viene considerato storicamente il mese della Brinata ma anche della Gelata. I due termini non sono casuali e identificano le due modalità di abbassamento repentino della temperatura nel periodo primaverile. Infatti pur provocando gli stessi effetti, Brinate e Gelate si differenziano nettamente per alcuni aspetti. Vediamo dunque le caratteristiche salienti di Brinate e Gelate rispettivamente: Le Brinate sono tipiche di serate/nottate che seguono giornate caratterizzate da cielo sereno e calma di vento Le Gelate si verificano con cielo coperto da nubi ed in presenza di masse d'aria fredda che si muovono verso il basso Le Brinate sono provocate da perdite di calore per Irraggiamento ovvero il terreno tende a rilasciare in grande quantità il calore accumulato durante il giorno. La colonna di aria calda che sale lascia spazio a masse di aria fredda. Le Gelate si verificano a causa di correnti d'aria fredda che si spostano verso la pianura. Hanno forza e intensità che variano a seconda della velocità del vento e la provenienza. Gli effetti delle Brinate si possono controllare ed attenuare con l'utilizzo di sistemi irrigui specifici. Gli effetti delle Gelate sono difficili da attenuare e controllare a causa delle temperature molto basse che provocano e dell'influenza del vento Questi fenomeni meteo tipici del primo periodo primaverile possono essere contrastati con differenti sistemi tra i quali i Sistemi Antibrina Sottochioma. Un Sistema Sottochioma si differenzia da un tradizionale Soprachioma con irrigatori per molti fattori: ............................" L'articolo continua, per chi fosse interessato, a questo link A presto
  4. Perchè affrontare questo argomento ? L'Italia è un paese frutticolo molto importante, la coltivazione di specie frutticole, in alcune zone è quasi preponderante dando luogo a veri e propri comprensori tra produttori, aziende e distribuzione. Per dare un'idea delle superfici in oggetto, basta citare le principali specie coltivate in Italia: - Melo ~ 70.000 Ha - Pero ~ 50.000 Ha - Ciliegio ~ 30.000 Ha - Pesco e nettarine ~ 100.000 Ha - Actinidia ~ 20.000 Ha La recente decisione del Governo Italiano di eliminare, o quanto meno, ridurre i contributi per le assicurazioni agevolate, pone sempre più in interesse metodi di difesa attiva, nei confronti delle avversità atmosferiche. La sempre più necessaria attenzione all'ambiente, ha già da tempo imputato il settore agricolo, quale principale settore produttivo che utilizza le risorse idriche della terra. L'irrigazione antibrina (così come l'irrigazione convenzionale) se mal gestita comporta uno spreco d'acqua non più trascurabile. Questo metodo di difesa risulta, tra quelli attivi, il più efficace, capace di salvaguardare con relativa semplicità le produzioni dalle gelate primaverili. Fenomeno ancora abbastanza imprevedibile, del quale in futuro occorrerà convivere sempre più, causa della crescente variabilità del clima. E' opportuno ricordare come una gelata tardiva che porti alla distruzione dei fiori, ha effetti che si ripercuoto anche nelle annate successive. Questo per squilibri a livello ormonale che si vengono a creare nel sistema pianta Premesse essenziali - Basi e fondamenti Calore: forma dell'energia che si trasferisce tra 2 corpi che si trovano a temperature diverse, esclusivamente per un differenziale termico. Temperatura: proprietà dei 2 sistemi che indica il flusso energetico (calore) che si muove tra essi. Quando il flusso termina e si ha equilibrio tra i 2 sistemi, i 2 corpi hanno la stessa temperatura. Calore latente: energia necessaria, che esce o entra nel sistema, affinchè vi sia un passaggio di stato. Ad esempio: liquido > solido. Calore latente di solidificazione dell'acqua: calore che esce dal sistema in seguito al passaggio di stato dell'acqua tra liquido e solido. Misurato in circa 80 cal/g. Calore specifico dell'acqua: 4,19 KJ/Kg. Quali tipi di gelate ? Essenzialmente esistono 2 tipi di gelate (ma non sono i soli) che si distinguono per formazione e propensione a formarsi in specifiche zone. Gelate per irraggiamento o inversione termica: il fenomeno è favorito da notti terse prive di nubi e umidità ridotta. Grazie al gradiente termico che è misurato in 6,5°C ogni 1000 m (valore comunque molto variabile) di notte si ha cessione di calore dal terreno, riscaldatosi durante il giorno, all'ambiente. La mancanza di nubi che hanno effetto schermo, e la scarsa umidità che ha volano termico, accentuano il fenomeno. Questo è il tipo di gelate più frequente in pianura. L'entità del danno è inversamente proporzionale all'altezza delle gemme. Le parti basali della pianta sono quelle a risentire per prime. Gelate per avvenzione: tipica del fondovalle è da imputare all'arrivo di masse d'aria a temperature inferiori allo 0°C. In questo tipo di gelate, il danno è pressochè totale, senza distinzioni in altezza.
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