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olivicoltura biologica


Prince 50

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  • 5 mesi dopo...

Visito oggi questa discussione per la prima volta.

Vedo con dispiacere che nessuno ti ha risposto. Mi spiace perchè anch'io vorrei avere informazioni su metotodi bioogici di coltivazione del mio oliveto da circa 1 ha.

Forse gli olivicoltori profeassionali non hanno voglia/interesse/fiducia/esperienza in metodi poco chimici?

Forza ragazzi, un poco di brio e volontà di aprire strade nuove non dovrebbe guastare.

Penso che chi coltiva per se e per una clientela ristretta di conoscenti dovrebbe trarre beneficio e soddisfazione da metodi più salutari.

spero in vostre opinioni e consigli. grazie.

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Salve Alberto63. Se non ho capito male sei di Verona. Non fa troppo freddo per gli olivi? Che varietà di olivo coltivi? Io vivo nel centro della Sicilia e qualche annata fredda mi pone problemi. Una buona Pasqua.

 

 

Fidati che a Verona olivi ve ne sono e pure molti,comuque anche noi abbiamo qualche problemino col freddo se praticolarmente intenso sopratutto su piante giovani e su certe varietà.

 

Alberto,per fare olive biologiche non ci vuole poi molto,fai i trattamenti con ossicloruro di rame so che ci sono anche per il biologico semmai diventa più difficile per la tignola e per la mosca,ma cè qualcosa anche li sono certo chiedi a qualche rivenditore di prodotti ce ne sono di in gamba dalle tue partiO0

 

Come concimazione usi letame di vacca e sei a posto,io è anni che uso letame e nemmeno un granetto di comcime e la produzione è buona se non ottima

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Se non ho capito male sei di Verona. Non fa troppo freddo per gli olivi? Che varietà di olivo coltivi? Io vivo nel centro della Sicilia e qualche annata fredda mi pone problemi.

 

Nella zona collinare di Verona (e sul lago di Garda) fino a 500 m s.l.m. c'è una diffusa e storica presenza di coltivazione di olivi. Il freddo è un problema relativo, più danni fa l'umidità assieme al freddo: Brina, gelate dopo piogge o nevicate. Gli olivi non possono essere coltivati efficaciemente in pianura dove persistono nebbie invernali. Due anni fa (e anche quest'anno) brinate diffuse fino a quote elevate hanno fatto parecchi danni, ma erano parecchi anni che non capitava, direi dal 1985.

Nel mio terreno ho olivi secolari di 300 anni di una varietà autoctona (Favarol) oggi abbastanza snobbata (produzione discontinua, alta resa) la più diffusa varietà è il Grignano (buona produzione, olive grosse, resa bassa).

Si produce un olio dal sapore dolce e profumo intenso.

Molta produzione è di piccoli produttori partime che vendono l'olio a parenti e conoscenti. Ci sono però anche aziende più grandi che commercializzano più in grande.

Anche vendendo a 10 E/al kg spesso si coprono appena i costi vista anche la natura del terreno, per la maggior parte terrazzato.

La raccolta avviene quasi completamente a mano, con pinze o pettini meccanici, e reti e si cerca sempre di più di frangere le olive entro pochi giorni nei molti frantoi locali, che sono i pochi a guadagnare davvero.

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Alberto,per fare olive biologiche non ci vuole poi molto,fai i trattamenti con ossicloruro di rame so che ci sono anche per il biologico semmai diventa più difficile per la tignola e per la mosca,ma cè qualcosa anche li sono certo chiedi a qualche rivenditore di prodotti ce ne sono di in gamba dalle tue partiO0

 

Come concimazione usi letame di vacca e sei a posto,io è anni che uso letame e nemmeno un granetto di comcime e la produzione è buona se non ottima

 

Per la mosca e la tignola sembra siano efficaci trappole a ferormoni o diffusori di ferormoni per indurre confusione sessuale agli insetti.

 

Per la concimazione, avresti ragione, ma distribuire letame a 200 olivi in buona parte a carriole, "l'è dura". Una parte del terreno è di difficile accesso.

Fino adesso ho distribuito stallatico pressato.

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Nella zona collinare di Verona (e sul lago di Garda) fino a 500 m s.l.m. c'è una diffusa e storica presenza di coltivazione di olivi. Il freddo è un problema relativo, più danni fa l'umidità assieme al freddo: Brina, gelate dopo piogge o nevicate. Gli olivi non possono essere coltivati efficaciemente in pianura dove persistono nebbie invernali. Due anni fa (e anche quest'anno) brinate diffuse fino a quote elevate hanno fatto parecchi danni, ma erano parecchi anni che non capitava, direi dal 1985.

Nel mio terreno ho olivi secolari di 300 anni di una varietà autoctona (Favarol) oggi abbastanza snobbata (produzione discontinua, alta resa) la più diffusa varietà è il Grignano (buona produzione, olive grosse, resa bassa).

Si produce un olio dal sapore dolce e profumo intenso.

Molta produzione è di piccoli produttori partime che vendono l'olio a parenti e conoscenti. Ci sono però anche aziende più grandi che commercializzano più in grande.

Anche vendendo a 10 E/al kg spesso si coprono appena i costi vista anche la natura del terreno, per la maggior parte terrazzato.

La raccolta avviene quasi completamente a mano, con pinze o pettini meccanici, e reti e si cerca sempre di più di frangere le olive entro pochi giorni nei molti frantoi locali, che sono i pochi a guadagnare davvero.

Visto che sono un tuo dirimpettaio (lato bresciano del lago di Garda) mi aggiungo pure io nella produzione di olio d'oliva a latitudini strane, si può dire che intorno a tutto il lago di Garda esiste un microclima che facilita questa coltivazione che di tutto ha tranne che redditizia, vuoi per la scarsa produzione vuoi per la scarsa resa, per lo meno ripaga quel sapore particolare del quale io sono innamorato ( discorso frantoi meglio astenersi...).

Per una coltivazione biologica ormai posso dire che qui in zona lo siamo tutti anche se nessuno certificato, con quello che si prende ormai facciamo tutti il minimo indispensabile, io trattamenti sono anni che non ne do e cali di produzione non ne ho avuti,( nella media, un anno si produce di più e un anno di meno) concimazione naturale, trinciatura delle potature e prato in loco.

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Sono contento di avere ravvivato una discussione che sembrava morta!

Concordo con alEX, molta coltivazione dell'olivo nelle nostre zone è biologica, o comunque poco trattata, nella sostanza anche se non certificata.

Effettivamente è una coltivazione marginale per le aziende. Resiste solo perchè i lavori sono in periodi morti per le altre colture della zona (viti, ciliegi) e ci sono sempre un po di pensionati che raccolgono facendo a metà con il proprietario,

Per quello che riguarda il biologico, uno dei problemi in zona Valpolicella è che la presenza massiccia di vigneti, sempre piu diffusi anche in zone un tempo "esenti" provoca la diffusione di trattamenti (fino a 20-22 l'anno) anche sulle culture adiacenti come gli oliveti o i ciliegi. Ci sono ancora parti di collina in zone meno adatte alle viti, che ben si prestano ad una "coltura" abbastanza naturale.

Sarebbe però soprattutto necessario la diffusione di una "cultura" un po più "naturale".

Intressanti i suggerimenti che ho trovato sui link più sopra circa la consociazione con piante tipo il Giuggiolo per limitare la mosca e o il Fico per la cocciniglia.

Modificato da alberto63
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Giusto alberto 63, almeno nella sostanza è biologico pure il nostro, sopratutto perchè me lo autoconsumo, quindi soddisfazione doppia. In merito a quanto detto da prince 50, beh, a 4€ ne produrrei solo per uso proprio e amici, per il resto o lascerei sulla pianta o taglierei le piante, capisco che sia un ragionamento egoistico, ma con tutto il lavoro che ci va dietro oltre alla raccolta, meglio lasciar perdere, non che qui prendiamo tanto ( prendiamo si di più, ma la resa è molto bassa) ma piuttosto che regalarlo ai frantoi lo lascio sulle piante.

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Purtroppo il mercato è questo. Io mi sento "fortunato"; infatti durante le annate di carica i 4€ scendono ancora. Si spera solo in tempi migliori. Da noi tagliare un olivo secolare è un atto sacrilego. Non se ne parla nemmeno. Buon 1 maggio a tutti

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Da noi tagliare un olivo secolare è un atto sacrilego. Non se ne parla nemmeno.

 

La mia era semplicemente una provocazione, per me l'olivo è una pianta da ornamento oltre che produttrice di buon olio, a malincuore per l'anno prossimo abbiamo in previsione di ridimensionare il numero di piante sia per un fattore pratico sia per un'errata piantumazione, troppo intensiva per inesperienza, ma si parla di piante giovani e ricollocarle in azienda non ne vediamo l'utilità, quindi decidiamo per la vendita almeno di ripensamenti dell'ultima ora.

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Ciao

Io produco olio biologico. Per i concimi se lo dai ci sono diversi fogliari che sono biologici. Per quanto riguarda la difesa dalla mosca dell'olivo io due anni fa ho usato le trappole con i feromoni. Ogni trappola e costituita da una bustina di deltametrina, una "pastiglia" in plastica che contiene i feromoni ed un pezzo di filferro con il quale si buca la pastiglia e si legano le due cose insieme. L'anno che le ho messe la mosca non ha colpito molto anche se sai, se coltivi gli olivi, che alcuni anni vuoi perchè si passa dal caldo afoso al freddo, non ci sono più le mezze stagioni, vuoi per altri motivi la mosca non punge. Sono una schiavutù, costi per metterlo, ne devi mettere una per ogni albero nel contorno ed al centro una un albero si ed un albero no. Poi prima della raccolta le devi togliere e devi smaltirle. Io l'hanno scorso ho usato lo Splinter fly. Si da con la botte a spalla sulle piante, su una superficie di 20 x 20 cm, non nebulizzato, devi bagnare la superficie. Ha lo stesso principio di funzionamento delle, attira e uccide la mosca maschio. Lo svantaggio è che lo devi dare massimo ogni 15 gg ed il costo. E' però è più veloce rispetto alle esche e non devi passare poi a togliere nulla. ALternativa, anche se non so se è ancora in commercio, è il Rotenone, un principio attivo estratto da una pianta. Bisogna stare attenti dandolo perchè se cade sulla pelle ustiona ed è molto tossico per gli insetti utili. Per questo motivo penso lo abbiano tolto dal commercio.

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Ciao Nikonista. Il prezzo delle trappole è molto elevato e onestamente n on ne sono tanto sicuro della reale efficacia. La mosca spesso colpisce ad anni alterni per cui l'hai collocata l'anno buono ti è andata bene. Io la combatto raccogliendo entro la prima metà di ottobre.

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Infatti io l'anno scorso ho usato lo splinter FLy, un fitofarmaco liquido che si da con la botte a spalla irrorando una piccola porzione, 20 cm x 20 cm, di vegetazione. Ha lo stesso prrincipio delle esche, perchè attira la mosca maschio e la uccide.

PEr quanto riguarda la raccolta anticipata io raccolgo appena apre il mulino, anche quando usavo il Dimetoato, lo davo solo se strettamente necessario. Ti devo dire però che quando è annata di mosca, tu lo puoi raccogliere anticipato ma se sono molte ti distruggono le olive.

Ciao ciao

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Ciao

Io produco olio biologico. ....trappole con i feromoni. Ogni trappola e costituita da una bustina di deltametrina, una "pastiglia" in plastica che contiene i feromoni ed un pezzo di filferro con il quale si buca la pastiglia e si legano le due cose insieme. ....... Sono una schiavutù, costi per metterlo, ne devi mettere una per ogni albero nel contorno ed al centro una un albero si ed un albero no. Poi prima della raccolta le devi togliere e devi smaltirle. Io l'hanno scorso ho usato lo Splinter fly..... Ha lo stesso principio di funzionamento delle esche, attira e uccide la mosca maschio. Lo svantaggio è che lo devi dare massimo ogni 15 gg ed il costo. .......L'Alternativa, .... è il Rotenone,....... molto tossico per gli insetti utili. Per questo motivo penso lo abbiano tolto dal commercio.

 

Ho letto in vari siti di un metodo "fai da te" per costruire trappole per catturare la mosca.

La trappola consiste in una bottiglie di plastica con un paio di fori di circa 3-4 mm e una cerchiatura di nastro giallo, o dotata di un tappo giallo particolare che permette agli insetti di entrare.

L'esca è costituita da qualche dito d'acqua, mescolata ad ammoniaca più pezzi di pesce, sardine o acciughe. L'ammoniaca e l'0dore del pesce in putrefazione attirebbe la mosca.

Una volta entrata nella bottiglia non trova la via di fuga e finisce per annegare.

Il costo è minimo e l'efficacia si dovrebbe misurare facilmente contando gli insetti nelle bottiglie. Quanti ne catturi sul totale delle presenze resta un'incognita, ma quest'anno piuttosto di non trattare per quello che costa vorrei provare.

C'è un po' di lavoro, perchè consigliano di mettere una bottiglia per pianta, e 190 olivi non sono pochi. Devo cominciare a procurami le bottiglie !!!

Si potrebbe integrare con qualche trappola adesiva a ferormoni per verificare la presenza di infestazione sia per vedere l'efficacia sia per valutare la necessità dell'intervento

Vi farò sapere come va l'esperimento.

Per quanto riguarda l'uso di insetticidi anche se naturali, ho qualche dubbio, sia etico che pratico. Se mettiamo a rischio gli insetti utili, potremmo danneggiare anche gli antagonisti dei dannosi alla nostra coltura, oltre a danneggiare in generale l'equilibrio naturale del luogo.

ciao

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Bell'articolo sul mass trapping:

 

http://www.ortofrutticola.it/tesoridalbenga/olivicola/olivicola1.pdf

 

e bella descrizione su Wiki delle varie tipologie di trappole:

 

Trappola entomologica - Wikipedia

 

A mio parere comunque in entrambi i casi poco più che "pagliativi", dato che nelle annate in cui la mosca fa molte generazioni, di olive biologiche buone ne rimangono ben poche, si spremono molti vermi....

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Penso che è molto determinante in questo caso anche il fattore climatico. Le estati torride della sicilia, l' assenza quasi totale di pioggia e quindi umidità associati ad un raccolto anticipato possono dare un buon esito. Ma quando l'attacco è massiccio anche secondo me nell'olio ci finisce la mosca e/o il suo uovo.

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Bell'articolo sul mass trapping:

 

http://www.ortofrutticola.it/tesoridalbenga/olivicola/olivicola1.pdf

 

e bella descrizione su Wiki delle varie tipologie di trappole:

 

Trappola entomologica - Wikipedia

 

A mio parere comunque in entrambi i casi poco più che "pagliativi", dato che nelle annate in cui la mosca fa molte generazioni, di olive biologiche buone ne rimangono ben poche, si spremono molti vermi....

Ho letto con interesse i link che hai proposto e li consiglio a tutti.

Mi lascia amareggiato il tuo moto di sfiducia.

Ammmetto che non ho studi agrari alle spalle, ma solo un poco di passione e una limitata pratica agricola, che, è doveroso precisare, non costituisce per me la principale fonte di reddito.

Quindi posso forse permettermi di fare anche un poco di "filosofia".

Parlando con un conosciuto e stimato vecchio agricoltore, pioniere della viticoltura biologica in Valpolicella e studiando gli articoli (anche su Wikipedia) sugli insetti dannosi e i loro antagonisti, emerge chiarissimo che un fattore fondamentale per il successo dell'agricoltura biologica è la biodiversità e l'integrità del territorio.

E' illusorio parlare di agricoltura biologica se ci concentriamo solo sulla nostra coltura specifica, sull'uso o non uso di prodotti ammessi.

L'azione per essere efficace deve avere una visione più allargata, almeno sulla gestione complessiva del nostro appezzamento e dovrebbe allargarsi al territorio nel suo complesso.

Vanno ad esempio riservate aree con vegetazione a perdere dove possano trovare rifugio insetti utili che parassitano i dannosi.

Questo naturalmete comporta la limitazione della monocoltura e la riduzione della superficie "a reddito".

Dalle mie parti dove il vino dà ancora, per fortuna, redditi non trascurabili, i vigneti stanno "invadendo" ogni più piccolo anfratto. Non c'è più spazio non solo per siepi, zone boscate o incolte ma nemmeno per colture diverse, ciliegi, frutteti, prati, seminativi o altro.

Il diserbo massiccio e la triciatura a zero sistematica fanno il resto e la biodiversità va a farsi friggere.

Dove il reddito agrario è buono, la smania di ulteriore guadagno fa mettere a coltura tutta al superficie, dove è basso, non lascia spazi economici per gestire superfici improduttive.

In questo contesto è evidente che certi rimedi sono solo "paliativi".

Modificato da alberto63
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  • 2 anni dopo...

Ehi Max, di primo acchito mi sento di dirti di aspettare il responso del frantoio, che potrebbe essere beffardo!! In secondo luogo, prova a sentire il frantoio stesso che sicuramente ha i suoi collegamenti (almeno il mio si comporta cosi').

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Ehi Max, di primo acchito mi sento di dirti di aspettare il responso del frantoio, che potrebbe essere beffardo!! In secondo luogo, prova a sentire il frantoio stesso che sicuramente ha i suoi collegamenti (almeno il mio si comporta cosi').

 

.........e già ma quì siamo in sardegna!!............magari provo a sentire qualche frantoio privato!

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