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Buonasera a tutti, ho un allevamento di circa 120 vacche in mungitura più rimonta, circa 220 totali, mi è stato consigliato un biogas da 300kw ma ho molti dubbi che riesca ad andare una settimana con circa
110mc di liquame (lo davamo ad un biogas e diceva che produceva molto)
una 50ina di mc di letame 
140qli di silotriticale

Quale costruttore ti ha detto quel numero? Perché a me hanno detto che con quel numero di animali non garantiscono i 100kw solo liquame, probabilmente sono gli stessi che dicevano anni fa che funzionavano solo i mega e adesso che hanno abbassato la taglia ti intortano e ti dicono di fare il 300


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Allora...

Ho a disposizione il liquame di 120 vacche in mungitura

Il letame di circa 100 manze/vitelle...(non so se sia utilizzabile considerando che c'è qualche sasso in mezzo alla paglia)

Per circa 3 mesi la sansa di 1 frantoio grandicello

Ho già 1200mc di vasche per stoccare il digestato

Sarebbe remunerativo fare un impianto da 100-150kw?

Risparmierei anche la bolletta?

Quanto insilato di triticale andrei ad usare per completare la razione?

 

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8 ore fa, AleJohnDeere ha scritto:

Allora...

Ho a disposizione il liquame di 120 vacche in mungitura

Il letame di circa 100 manze/vitelle...(non so se sia utilizzabile considerando che c'è qualche sasso in mezzo alla paglia)

Per circa 3 mesi la sansa di 1 frantoio grandicello

Ho già 1200mc di vasche per stoccare il digestato

Sarebbe remunerativo fare un impianto da 100-150kw?

Risparmierei anche la bolletta?

Quanto insilato di triticale andrei ad usare per completare la razione?

 

Allora.... per accedere al contributo del gse quindi i 23.5 centesimi/kw ľ80% della "razione" deve essere composta da scarti aziendali (liquame e letame in questo caso) e solo il 20% da triticale e/o insilato di mais di seconda semina. Con 120 vacche più di 100kw non li fai ma dubito già di questa cifra. Un'azienda qui vicino con circa 300 vacche più triticale fa andare un 190kw e un'altra da 450 un 300kw. Nella mia cooperativa abbiamo 1MW solo a liquame di una ventina di stalle che hanno aderito, ovviamente il liquame è in eccesso. Come costi più diventa piccolo più difficilmente lo ammortizzi perché le vasche da fare come costi da un 100 a un 300 non cambia di molto, cambia un po il costo del motore ma come opere murarie e impiantistiche sei li li con la differenza che fatturi 1/3 

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2 minuti fa, #VG# ha scritto:

Allora.... per accedere al contributo del gse quindi i 23.5 centesimi/kw ľ80% della "razione" deve essere composta da scarti aziendali (liquame e letame in questo caso) e solo il 20% da triticale e/o insilato di mais di seconda semina. Con 120 vacche più di 100kw non li fai ma dubito già di questa cifra. Un'azienda qui vicino con circa 300 vacche più triticale fa andare un 190kw e un'altra da 450 un 300kw. Nella mia cooperativa abbiamo 1MW solo a liquame di una ventina di stalle che hanno aderito, ovviamente il liquame è in eccesso. Come costi più diventa piccolo più difficilmente lo ammortizzi perché le vasche da fare come costi da un 100 a un 300 non cambia di molto, cambia un po il costo del motore ma come opere murarie e impiantistiche sei li li con la differenza che fatturi 1/3 

Quindi idea da scartare, grazie

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Non è del tutto vero che si spende uguale....
Chiaro che meno kw fai maggiore è il costo per kw dell'impianto... Ma a parità di matrici non varia molto...
Diverso se usi solo liquame... Perché digestore è quasi il doppio di un pari potenza che va anche ad insilati...
Ad ogni modo per chi fosse interessato senta più produttori e si faccia fare dei bussiness plan....
Non si fermi al sentito dire..

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Concordo con i consigli e i numeri che ha detto @vara. Noi abbiamo fatto fare i conti e con 250 vacche in mungitura più rimonta arriviamo a 120 kW,il restante sono scarti di razione, cappelli delle trincee e coltura dedicata ( nel nostro caso consideravamo sorgo). Alla fine arriveremmo a 190 kW...peccato essere rimasti esclusi dalla graduatoria pubblicata ieri l'altro...

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Non è del tutto vero che si spende uguale....
Chiaro che meno kw fai maggiore è il costo per kw dell'impianto... Ma a parità di matrici non varia molto...
Diverso se usi solo liquame... Perché digestore è quasi il doppio di un pari potenza che va anche ad insilati...
Ad ogni modo per chi fosse interessato senta più produttori e si faccia fare dei bussiness plan....
Non si fermi al sentito dire..
Sì dofatti, solo con liquami e letame non si riesce, 8nsilati servono come serve a volte paglia e fieno amche per chi ha suini... perchè i suini hanno diete povere di fibra e solo crusca e poco altro.Da me si stanno sviluppando tanti viogas a fanghi e quelli legati a impianti di compostaggio che chiedono amidi.
Se si vuole fare metri cubi servono extra e miscele.
I biogas in zona partirono per ridurre i quantitativi di azoto e ridurre i liquami ma poi aggravarono il fabbisogno in terra degli allevamenti adesso sono più incosovi sugli allevamenti... le odee sono giustr ma nella pratica serve roba, fibra ma a che amido.

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L'ho già scritto sopra che faccio biogas dal 93 solo con liquame....
Ancora col dire che solo col liquame non si fa biogas.....
Qua da noi non ne vogliono troppo sapere, vogliono fare metri cubi e quellu che han fatto solo liquami hanno smrsso. Premetto che i maggiori biogas in zona sono allevamenti suini e forse è per questo che non è il massimo. Arrivare a gtossi numeri di vacche va in conflitto coi foraggi però, il caso che citavo di biogas anche con lettiera-letame sono allevamenti da carne ben dotati di terreno e con un certo giro di animali.
Sllevamenti da bacche in zona con biogas usano tutti razioni non liqiami puri forse solonper il vil denaro e il.metro cubo drtto akwh viso che s biometano qua è uno e grosso, altri sono smcora in forse. A biometano non so se si regge solo a liquame, le tipologie di impianti e costruttori sono poi tutte fa vedere ma essendoci poi proprietà industriali di progetto non sono standardozzabili.
I motori poi fanno e incidono parecchiosulla resta e i costi finali. Biogas dal 99 e 2000 senza un grande storico.


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  • 2 mesi dopo...
  • 3 settimane dopo...

buonasera.

chiedo consiglio: mi han detto che un biogas che va "solo" con liquami puo' utilizzare anche una certa percentuale di colture dedicate. Se non ho capito male deve essere di secondo raccolto.

Dove posso trovare queste regole scritte in modo chiaro?

mungo 200 vacche e non sono sicuro che bastino per un 100kW

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Il 8/4/2022 Alle 21:40, ago.stino ha scritto:

buonasera.

chiedo consiglio: mi han detto che un biogas che va "solo" con liquami puo' utilizzare anche una certa percentuale di colture dedicate. Se non ho capito male deve essere di secondo raccolto.

Dove posso trovare queste regole scritte in modo chiaro?

mungo 200 vacche e non sono sicuro che bastino per un 100kW

mi rispondo da solo ?

https://www.gse.it/documenti_site/Documenti GSE/Servizi per te/FER ELETTRICHE/Regole e procedure/ADDENDUM alle PA DM FER-E 2016 Biogas Stabilità 2019.pdf

gli impianti siano alimentati “per almeno l'80 per cento da reflui e materie derivanti dalle aziende
agricole realizzatrici e per il restante 20 per cento da loro colture di secondo raccolto”

il Soggetto
Responsabile deve attestare il rispetto di tale requisito sottoscrivendo un’autodichiarazione ai sensi
del D.P.R. 445/2000 coerente con il piano di coltivazione contenuto nel relativo fascicolo aziendale
e con il titolo autorizzativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto;

le tipologie di alimentazione e il rispetto dei relativi requisiti in termini di quantità e provenienza
devono essere verificabili facendo riferimento a quanto riportato nel titolo autorizzativo alla
costruzione e all’esercizio dell’impianto e/o al relativo progetto autorizzato, da trasmettere al GSE
all’atto della presentazione della richiesta di accesso agli incentivi

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  • 2 mesi dopo...

ONLINE IL BANDO 2022 PER L’ISCRIZIONE AL REGISTRO IMPIANTI BIOGAS

Il GSE pubblica il quarto Bando relativo al Registro per gli impianti a biogas. Il Registro verrà aperto il giorno 9 luglio 2022 alle ore 9.00 e chiuso improrogabilmente alle ore 18.00 del 7 settembre 2022. 

Le richieste di iscrizione dovranno essere trasmesse esclusivamente per via telematica mediante il Portale informatico FER - E, accessibile da questo link tutti i giorni, 24 ore su 24, a eccezione dei giorni di apertura e chiusura. 

La procedura è prevista dalla Legge 30 dicembre 2018, n. 145 in applicazione di quanto stabilito dal DL 30 dicembre 2021, n. 228, convertito con modificazioni, dalla Legge 25 febbraio 2022, n. 15. 

Bando, Procedure Applicative del DM 23 giugno 2016 e il relativo Addendum sono disponibili inoltre nella sezione Servizi > Rinnovabili elettriche > Accesso agli incentivi > Documenti.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la sezione Servizi > Rinnovabili elettriche > Accesso agli incentivi > Incentivi Legge 145/2018.

 
 

Incentivi biogas: quarto bando Gse

(Redazione Nextville)

 

Al via le iscrizioni al quarto bando del Registro per gli impianti di biogas di potenza non superiore a 300 kW.

Quest'ultima proroga disposta dal Dl 30 dicembre 2021, n. 228 ("Milleproroghe 2022"), ha esteso a tutto il 2022 gli incentivi — introdotti dalla legge di bilancio 2019 (legge 145/2018) — per i piccoli impianti di biogas.

Il quarto Registro si aprirà alle ore 9.00 del 9 luglio 2022 e si chiuderà improrogabilmente alle ore 18.00 del 7 settembre 2022.

Ricordiamo che gli impianti, oltre al requisito della potenza elettrica (≤300 kW), devono "fare parte del ciclo produttivo di una impresa agricola, di allevamento, realizzati da imprenditori agricoli anche in forma consortile e la cui alimentazione deriva per almeno l'80 per cento da reflui e materie derivanti dalle aziende agricole realizzatrici e per il restante 20 per cento da loro colture di secondo raccolto (...)". L'accesso agli incentivi, inoltre, "è condizionato all'autoconsumo in sito dell'energia".

Le richieste di iscrizione al Registro dovranno essere trasmesse esclusivamente per via telematica, entro e non oltre il termine di chiusura, mediante il Portale informatico Fer-E, disponibile nell'area clienti del sito del Gse.

Modificato da bu$ine$$
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Il problema è il prezzo di costruzione dell'impianto, parecchie aziende con accettata la domanda del gse si sono fermate perché con l'impennata dei costi i conti del business plan non tornavano più. Oltre ovviamente alla parte legata all'alimentazione....

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Il 29/6/2022 Alle 17:17, #VG# ha scritto:

Il problema è il prezzo di costruzione dell'impianto, parecchie aziende con accettata la domanda del gse si sono fermate perché con l'impennata dei costi i conti del business plan non tornavano più. Oltre ovviamente alla parte legata all'alimentazione....

Verissimo oggi in media si spende circa il 20% in più con tutti i rincari

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Ciao a tutti,

sono nuovo del forum. Sono un "operatore" del settore biogas, mi rendo conto che magari non tutti siano molto ferrati a riguardo dato che sono poche le aziende che dedicano le attenzioni dovute agli impianti. Da persona curiosa con una conoscenza limitata alla mia zona (Lombardia) volevo cercare di capire di più in merito a diversi argomenti, per cui chiedo a voi proprietari/gestori di impianti (di qualsiasi dimensione) di contribuire per cercare di soddisfare le mie curiosità. Mi rendo conto che per motivi di riservatezza non vogliate entrare nello specifico riguardo alcune cose, vi chiederei comunque trasparenza e magari la vostra regione/zona.

1-Di che dimensioni è il vostro impianto? Da quante vasche è composto? Chi è il progettista/ditta costruttrice? Che cogeneratore avete?

2-Che genere di contratti di assistenza avete sia (a livello impiantisco/biologico) che a livello di cogenerazione? Ad esempio alcune ditte forniscono contratti di full-service nei quali come suggerisce il nome si paga una quota mensile e sono inclusi tutti i tipi di interventi/assistenza entro x ore a seconda della gravità del problema.

3-Quante ore/personale dedicate al vostro impianto?

4-So che le razioni degli impianti variano in base al periodo dell'anno e agli stoccaggi dei vari materiali, che nel periodo della raccolta di olive ecc. vengono utilizzati scarti di lavorazione, ma al di la di questo, facendo una media, percentualmente che prodotti utilizzate per l'alimentazione del vostro impianto? (Ad esempio 40% liquame/letame, 20% mais, 10% orzo, 30% sottoprodotti) 

5-Che mezzi utilizzate per l'alimentazione degli impianti? Ad esempio, per l'alimentazione di un impianto a solo trinciato vedo molti telescopici, ma anche pale gommate, ognuno ha pro e contro, sarei curioso di capire meglio in base alle vostre esperienze.

6-Stoccaggio in trincea dei trinciati (scusate il gioco di parole), quanta attenzione gli dedicate? In alcune aziende le trincee destinate ad uso biogas non vengono coperte con i classici teli, ma vengono lasciate scoperte oppure gli viene seminato sopra del loietto/sorgo, qualcuno ha mai provato? Ciò che noto è che il cosidetto "cappello", anche se scoperte non supera mai la profondità di 20cm-25cm forse nelle parti laterali e quindi meno pestate. Mi rendo conto che viene utilizzata molta plastica per le coperature delle stesse, mentre capisco per le stalle, non capisco per gli impianti che non soffrono questi marciumi, ma che appunto essendo BIO-energie dovrebbero per un discorso di sostenibilità evitare gli agenti inquintanti (una bobina di telo da 50x20 metri sono 3 quintali di plastica, e ci si copre ben poco.

7-Scelte di semine-lavorazioni-gestione digestato a livello aziendale, dato i prezzi dell'urea di quest anno in molti hanno deciso di interrarlo in quantità diverse a seconda della carica di azoto, con macchianari diversi, voi come vi siete regolati?

8-Sul totale delle lavorazioni da effettuare, quante le fate voi e quante le fate fare al terzista?

Vi chiederei di rispondermi per comodità di lettura in punti come ho fatto le domande, grazie mille.

Fatemi sapere, saluti. 

Modificato da badilorum
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  • 1 mese dopo...

Impianti a biomasse esistenti: incremento della capacità di produzione

REDAZIONE · 22/07/2022  https://www.confagricolturapadova.it/ambiente_ed_energia/impianti-a-biomasse-esistenti-incremento-della-capacita-di-produzione

Si informa che con la legge n. 79/2022 (Legge di conversione del DL 36/22 – PNRR2), la misura “Sblocca motori” introdotta dall’articolo 5 bis “Misure urgenti per incrementare la produzione di energia elettrica da biogas” del D.L. 21/2022, è stata estesa agli impianti a biomasse di potenza fino ad 1 MW.

Così come già previsto per il biogas, anche per gli impianti a biomasse realizzati in ambito agricolo (impianti qualificati all’uso di biomasse agroforestali) ed entrati in esercizio prima del 20 maggio 2022 è dunque consentito il pieno utilizzo della capacità tecnica installata di produzione di energia elettrica oltre la potenza nominale di impianto  e la potenza di connessione in immissione già contrattualizzata, nei limiti della connessione alla rete e nel rispetto della normativa vigente in materia di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale (comma 1).

Tale incremento di produzione potrà essere realizzato nel rispetto delle seguenti condizioni (comma 2):

la produzione di energia elettrica aggiuntiva rispetto alla potenza nominale dell’impianto non è incentivata, per cui non ci sono effetti sulle bollette e sugli oneri generali di sistema;

l’ulteriore utilizzo di capacità produttiva nei limiti del 20% dei parametri vigenti non è subordinato all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati;

l’utilizzo di capacità produttiva oltre il limite del 20%, richiede una modifica del contratto esistente di connessione alla rete.

Si tratta pertanto di una misura interessante, frutto dell’azione portata avanti da Confagricoltura, che consente, laddove ricorrano le condizioni di vantaggio (sia di tipo tecnico che economico) di incrementare la produzione elettrica.

Si segnala da ultimo che i produttori interessati ad incrementare la produzione di energia, nei termini della norma in commento, per procedere all’immissione in rete, dovranno attendere – anche se non espressamente previsto nella legge – la definizione da parte del GSE delle modalità e degli strumenti con i quali gli operatori potranno procedere, nonché a definire le condizioni di ritiro della quota aggiuntiva (tipologia contratto, prezzo, ecc.); ciò anche per non rischiare di contravvenire agli impegni legati alle convenzioni di ritiro in tariffa onnicomprensiva in essere.

Su questo punto si segnala che, anche per quanto riguarda il biogas, il GSE non ha ancora fornito indicazioni agli operatori. Detto questo, sarà nostra cura sollecitare il GSE ad una rapida definizione delle modalità operative anche per impianti a biomasse. Si sottolinea infine che a seguito dell’aumento di potenza dell’impianto occorre verificare l’assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale e all’autorizzazione integrata ambientale.

 

Quanti di voi si sono informati o hanno già aumentato la potenza?

Penso sia una notizia molto molto importante, qualcuno di voi ne era al corrente?

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  • 1 mese dopo...

Nuovo decreto Biometano 2022, in arrivo gli incentivi

 

Il MiTE firma il provvedimento che fornisce sussidi alla produzione di biometano. Gava: “Previsto contributo in conto capitale del 40% sulle spese ammissibili dell’investimento”

 
Nuovo decreto Biometano 2022
via depositphotos.com

I fondi sosterranno anche la riconversione e l’efficientamento degli impianti biogas agricoli esistenti 

(Rinnovabili.it) – Sostenere lo sviluppo del biometano nazionale, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici. Questo l’obiettivo del nuovo decreto biometano 2022, il provvedimento che disciplina l’assegnazione di 1,7 miliardi di euro al settore. L’atto, figlio del Piano nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR), è stato firmato la scorsa settimana del Ministro della Transizione Ecologica e inviato alla Corte dei conti per le consuete operazioni di registrazione. Un intervento fortemente atteso, soprattutto nell’attuale crisi energetica, che dovrebbe permettere di incrementare la potenza di biometano da riconversione da destinare alla rete gas per circa 2,3-2,5 miliardi di metri cubi.

leggi anche Decreto Aiuti ter, 10mld di euro per l’energia

 Cosa prevede il nuovo decreto biometano 2022?

Il nuovo decreto biometano 2022 prevede diverse linee d’azione. Da un lato supporterà la riconversione e l’efficientamento degli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano; destinando quest’ultimo sia nel settore del riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale, sia ai settori terziario e dei trasporti. Dall’altro incentiverà la costruzione di nuove centrali per la produzione di biometano; il testo, come spiega Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione Ecologica prevede anche un contributo in conto capitale del 40% sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto per i nuovi impianti. 

Nel contempo cercherà di migliorare l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala esistenti per i quali non è possibile accedere alle misure di riconversione.

leggi anche Cingolani: in arrivo i decreti Elettricità e Gas Release

Verso nuove aste dal 2022 al 2024

Il nuovo decreto biometano 2022 fornirà incentivi alla produzione con tariffe differenziate sulla base dei costi degli impianti. I sussidi saranno assegnati in base a contingenti di potenza annui, tramite aste pubbliche al ribasso. Le gare si svolgeranno dalla fine del 2022 al 2024, fino all’esaurimento dei fondi stanziati dal Piano.

Si tratta di un provvedimento, ci tiene a sottolineare Gava “utile non solo per la decarbonizzazione, ma anche per ridurre la dipendenza dal gas estero”. “La crisi energetica di questi mesi  – ha commentato la sottosegretaria – ha dimostrato quanto sia necessario investire sui nuovi carburanti, credere nella ricerca e nello sviluppo del settore. Per questo è un grande passo in avanti la dotazione complessiva di 1,7 miliardi di euro del PNRR per la produzione del biometano”.

 

link:  https://www.rinnovabili.it/energia/biomassa/nuovo-decreto-biometano-2022-incentivi/

 

Qualcuno dei presenti si è informato per aumentare la potenza? @vara eri aggiornato su questa possibilità?

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Di sicuro non le cifre di una volta e nemmeno a prezzo di mercato , credo si andrà verso i 20 Cent dopotutto le tecnologie sono già diffuse e collaudate magari ci saranno bonus per raccolta CO2 e altro ma bisogna vedere se ci sono le risorse per farlo 

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