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Quando si comincia con i trattamenti ??


frack71

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Matteo anche al consorzio Agrario l'altra sera è venuto un veneto a dirci che 3 comuni italiani stanno x vietare a tutta la popolazione l'uso di glifo e che secondo lui ci toccherà andare in questa direzione non perché faccia male ma xke la opinione pubblica a deciso così.. Poi sicuro che se lo vietassero arriverà Monsanto con la molecola nuova che costerà 5 volte di più del glifosate

 

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Mi sa che stiamo parlando della stessa riunione, solo che a me ha scritto la cantina, ma era tenuta al CAP. Comunque alefriuli ha confermato il divieto per cui è molto probabile che il trend dei prossimi anni sia veramente quello. Io ho appena messo le ali gocciolanti a terra, se devo lavorare il terreno mi si crea un bel problema. Nuove molecole diserbanti all'orizzonte non se ne vedono, anzi da quest'anno viene vietato anche il Weedazol quindi...

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la cantina dove conferisco ha vietato già da qualche anno il folpet e il mancozeb e la difesa si riesce a fare lo stesso, mentre trovare un diserbo economico e efficace come il glifosate sarà difficile. qualche tempo fa sul forum avevo letto dell'acido pelargonico ma mi sembra che avesse un problema di costo

 

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In questo articolo si spiega come la provincia di Treviso sia tra le meno colpite sul fronte tumori. Non vi è alcuna correlazione, da qualsiasi parte venga esaminata la vicenda, tra fitofarmaci e AUMENTO del rischio tumorale.

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2017/02/22/treviso-la-provincia-dei-falsi-allarmi-per-la-salute/52978

 

preciso quanto sopra:

1- Intanto è solo una proposta. andrà in assemblea dei soci in primavera e POI, se passa, va al ministero.

2- sa molto di propaganda commerciale da parte del presidente Zanette. è successo lo stesso nel docg: nel linguaggio comune si dice che non usino più mancozeb e folpet, ma questo è solo un CONSIGLIO, non un divieto.

Queste informazioni hanno motlo rilievo nell'opinione pubblica internazionale e servono per "ridimensionare" la brutta faccia del prosecco che si era creata dopo l'intervento della trasmissione Report. Parliamo di rilevo internazionale, siti e giornali tedeschi, inglesi e americani in primis

3- sì, il dato statistico è reale, mi sono informato direttamnete in merito, ma riferito al 2014. Ma non possiamo fermarci alla statistica tumorale, questo è solo un indicatore

4- sembra che sia un invito a passare al bio, non pre convinzione ma per costrizione.

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Mi sa che stiamo parlando della stessa riunione, solo che a me ha scritto la cantina, ma era tenuta al CAP. Comunque alefriuli ha confermato il divieto per cui è molto probabile che il trend dei prossimi anni sia veramente quello. Io ho appena messo le ali gocciolanti a terra, se devo lavorare il terreno mi si crea un bel problema. Nuove molecole diserbanti all'orizzonte non se ne vedono, anzi da quest'anno viene vietato anche il Weedazol quindi...

 

c'è una nuova molecola estratta da radice, è un dissecante, ma non ne permettono ancora l'uso (nonostante il brevetto)...le lobby degli agrofarmaci chimici

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Si va bene le lobby, però queste multinazionali "cattive" sono le stesse che da oltre 20 anni vendono il Glifosate a costi irrisori e che hanno permesso a molti agricoltori di appendere la zappa al chiodo. Poi la presunta tossicità del glifosate va anche dimostrata. secondo me non sono molto attendibili esperimenti su cavie che vengono trattate con il prodotto in esame a dosaggi che un umano riceverebbe nell'arco di molte vite.

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L'eliminazione di Glifosate, Mancozeb e Folpet sono solo il primo passo (importante) di un percorso che dovrà arrivare ad una certificazione del processo produttivo del Prosecco. Le motivazioni di salute pubblica o tecniche non c'entrano nulla con queste decisioni, prese principalmente perchè il mercato chiede questo. Lo ha detto ieri ad una riunione il presidente della Doc Prosecco, che non si è espresso in merito ai tempi di questa operazione. Di certo, l'eliminazione delle 3 molecole sarà in vigore, al più tardi, la prossima stagione. Che dire...probabilmente ha ragione il Consorzio, fa solo un pò effetto che il nostro lavoro venga deciso dagli scleri della Gabanelli. Perchè di questo si sta parlando, inutile girarci attorno. Ad ogni modo il precedente è importante, la nuova Doc del Pinot Grigio guarda e copia, per quanto possibile, il modello Prosecco, quindi se tanto mi dà tanto...

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In linea di massima è quanto è stato detto all'ultima riunione della nostra cantina, anche se per il momento nella nostra regione di concreto non c'è ancora nulla, ma prevedo che i cambiamenti arriveranno. Certo comunque che i servizi di Report sono di una superficialità imbarazzante.

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preciso quanto sopra:

1- Intanto è solo una proposta. andrà in assemblea dei soci in primavera e POI, se passa, va al ministero.

2- sa molto di propaganda commerciale da parte del presidente Zanette. è successo lo stesso nel docg: nel linguaggio comune si dice che non usino più mancozeb e folpet, ma questo è solo un CONSIGLIO, non un divieto.

Queste informazioni hanno motlo rilievo nell'opinione pubblica internazionale e servono per "ridimensionare" la brutta faccia del prosecco che si era creata dopo l'intervento della trasmissione Report. Parliamo di rilevo internazionale, siti e giornali tedeschi, inglesi e americani in primis

3- sì, il dato statistico è reale, mi sono informato direttamnete in merito, ma riferito al 2014. Ma non possiamo fermarci alla statistica tumorale, questo è solo un indicatore

4- sembra che sia un invito a passare al bio, non pre convinzione ma per costrizione.

 

Zanette ha messo con le spalle al muro un sistema che deve approvare per non perdere la faccia. Questa fuga di notizie (quando vuole il vostro presidente sa anche tacere vds la mancanza di 2500 e passa ettari dichiarata solo a febbraio 2015 ma verificata da Avepa gia' a novembre 2014) va ben oltre il commerciale.

 

E' vero la docg ci ha limitato gia' da alcuni anni ma per la doc sara' diverso almeno per ora. Il divieto per la doc verra' inserito in disciplinare e condizionera' la rivendivazione delle uve. Non cosi' per la docg dove il divieto a confronto e' molto piu' all'acqua di rose. Gli enti accertatori per esempio saranno diversi. Avepa per la doc e si sa che Avepa i qdc li controlla a campione; i vigiĺi per la docg e dal 2011/2012 non mi risultano controlli in tal senso e comunque le sanzioni sono pecuniarie e basta.

 

Come spesso accade in questo paese paga di piu' chi e' estraneo o meglio meno coinvolto dalla guerriglia ambientalista originata dall'uso smodato dell'elicottero e dilagata poi in altri appunti come distanze e utilizzo "maleducato" dei mezzi di irrorazione.

 

I punti 3 e' condivibile anche se lascia adito a molte interpretazioni. Molto piu' utile sarebbe confrontare i dati a decadi e allora il pololino abbasserebbe la testa perche' dovrebbe lamentarsi con il proprio datore di lavoro. Mio suocero, artigiano dice lui nonostante le dimensioni, mi ripete che a meta' anni 80 era il settore del legno il capro espiatore di tutti i mali. Solo che allora non c'era internet che funziona da megafono anche per le sco..gge.

 

Sul punto 4 tu ne sai piu' di me visto dove lavori. Noi ci abbiamo provato due volte e due volte siamo tornati indietro per coerenza. Sara' il compito degli eredi portare l'azienda alla certificazione. Il piu' grande ha gia' le idee chiare al riguardo. Io e mio fratello non possiamo che accompagnarli quando sara' il tempo. Nostro padre si e' "pensionato" a 50 anni una volta capito che due testardi non si comandano. Ha funzionato con noi mi auguro funzioni anche con la prossima generazione.

 

Quello che mi chiedo e che continuo a chiedere a chi ne sa piu' di me e' se il bio di oggi sia realmente migliore del convenzionale fatto con la testa. Le risposte purtroppo molto spesso sono frutto di impostazioni mentali.

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Quello che mi chiedo e che continuo a chiedere a chi ne sa piu' di me e' se il bio di oggi sia realmente migliore del convenzionale fatto con la testa. Le risposte purtroppo molto spesso sono frutto di impostazioni mentali.

 

La differenza è molto sottile forse addirittura nulla...

l'importante che il convenzionale sia fatto con la testa.

 

Questo discorso lo si può fare per la vite, discorso diverso per per altre coltivazioni (vedi baby leaf in coltura protetta...)

 

p.s. quest'anno farò la prima vendemmia certificata bio

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Io sono già da alcune vendemmie in bio certificato e dallo scorso anno ho certificato anche la cantina ed i vini. Non è facile esprimersi su ciò che è meglio. Di sicuro anche il bio attuale è poco sostenibile, innanzi tutto perchè il rame non è una risorsa eterna. Poi a dire il vero c'è la questione consumi gasolio. Io mediamente faccio 3 o 4 trattamenti in più di chi usa sistemici e ho di conseguenza consumi di gasolio maggiori. Per contro però posso essere sicuro di non avere residui nel vino (nell'uva ce ne sono di sicuro) e questo lo so perchè la asl mi fa prelievi quasi annuali e uno dei principali controlli sono i residui di rame in quanto metallo pesante e di conseguenza regolamentato. Nella zona nostra in collina è relativamente facile fare uve biologiche, non ho problemi di botrite (tranne rari casi in annate sfavorevoli), niente tignola ne ragno, ma l'Italia non è tutta uguale e in certi areali mi rendo conto che è quasi impossibile.

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Io sono già da alcune vendemmie in bio certificato e dallo scorso anno ho certificato anche la cantina ed i vini. Non è facile esprimersi su ciò che è meglio. Di sicuro anche il bio attuale è poco sostenibile, innanzi tutto perchè il rame non è una risorsa eterna. Poi a dire il vero c'è la questione consumi gasolio. Io mediamente faccio 3 o 4 trattamenti in più di chi usa sistemici e ho di conseguenza consumi di gasolio maggiori. Per contro però posso essere sicuro di non avere residui nel vino (nell'uva ce ne sono di sicuro) e questo lo so perchè la asl mi fa prelievi quasi annuali e uno dei principali controlli sono i residui di rame in quanto metallo pesante e di conseguenza regolamentato. Nella zona nostra in collina è relativamente facile fare uve biologiche, non ho problemi di botrite (tranne rari casi in annate sfavorevoli), niente tignola ne ragno, ma l'Italia non è tutta uguale e in certi areali mi rendo conto che è quasi impossibile.

 

Il problema è proprio il rame...ed il limite dei 6 kg/ha non aiuta in annate come quella passata

solo che è l'unico antiperonosporico efficace ammesso in bio.

 

L'ideale sarebbe poter utilizzare degli induttori di resistenza (ammessi) ed efficaci in modo da "aiutare" la pianta ad autodifendersi dagli attacchi fungini...

 

per gli insetticidi Bio...c'è una buona scelta :)

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per chi può permettersi le macchine, gli atomizzatori a recupero sono una buonissima soluzione al livello di rame.

un' altra possibilità sono le viti resistenti, e un'ultima i funghi antagonisti (da usarsi senza rame) (e che proveremo quest'anno nei ns vigneti)

 

e soprattutto bisogna scordarsi le rese piene! ma accettare che la peronospora faccia il suo danno ogni anno, pure nel 2015.

 

Si va bene le lobby, però queste multinazionali "cattive" sono le stesse che da oltre 20 anni vendono il Glifosate a costi irrisori e che hanno permesso a molti agricoltori di appendere la zappa al chiodo. Poi la presunta tossicità del glifosate va anche dimostrata. secondo me non sono molto attendibili esperimenti su cavie che vengono trattate con il prodotto in esame a dosaggi che un umano riceverebbe nell'arco di molte vite.

non entro nel merito di questa osservazione perchè purtroppo non riesco a capire dove siano i dati "veri". ...poi sono "tarato" contro le lobby di qualsiasi tipo....scusa...

Modificato da MET80100
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per chi può permettersi le macchine, gli atomizzatori a recupero sono una buonissima soluzione al livello di rame.

un' altra possibilità sono le viti resistenti, e un'ultima i funghi antagonisti (da usarsi senza rame) (e che proveremo quest'anno nei ns vigneti)

 

 

Il recupero va bene per tutto...riducendo la deriva...e lo spreco

I vitigni resistenti sono una bella trovata, ma ci sono evidenti difficoltà a recuperare le barbatelle, senza contare i vari problemi di registrazione, esclusione dal PRRV ecc...

 

Per i funghi antagonisti mi risulta che non ci siano contro la Peronospora (solo Botrite, Oidio, Sclerotina ecc..), da provare invece l'olio essenziale di arancio....:asd:

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Faccio copia/incolla da bollettino vitivinicolo provincia treviso:

 

Si porta a conoscenza che il giorno 02 marzo 2017 è stata firmata l’Ordinanza Sindacale in cinque Comuni (Conegliano, Colle Umberto, San Pietro di Feletto, Tarzo e Vittorio Veneto) inerente al divieto sull’uso dell’erbicida GLIFOSATE in tutto il territorio comunale, nelle aree pubbliche, per tutte le colture agrarie, ma anche nei giardini privati, dei singoli Comuni sopradescritti, fino alla data del 31 dicembre 2017.

Tale provvedimento è stato introdotto dopo la segnalazione da parte di ARPAV e dalla ex Ulss 7 (ora Ulss 2) sul riscontro (non conforme) nelle falde acquifere dell’erbicida glifosate e del suo metabolita “ampa” in due pozzi nel territorio comunale di Conegliano.

Ulteriori e recenti analisi effettuati negli stessi siti hanno evidenziato il totale rientro nella norma di tale diserbante.

Resta comunque da sottolineare che tale Ordinanza, considerata in un ampio comprensorio (quindi non solo di Conegliano), avvalora un livello di tutela molto avanzato, in un contesto di precauzione e un massimo livello di garanzia della salute umana, in questo caso nella salubrità dell’acqua potabile.

 

Per i funghi antagonisti mi risulta che non ci siano contro la Peronospora (solo Botrite, Oidio, Sclerotina ecc..), da provare invece l'olio essenziale di arancio....:asd:

 

proviamo quelli della Special Agri...esistono...

Modificato da MET80100
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L'olio di arancio quest'anno l'ho provato, ma nel caso della peronospora non sostituisce il rame. é efficace solo contro le spore già presenti nella pianta e quindi è utile a bloccare la malattia che già c'è. A livello preventivo non ha nessuna efficacia secondo me. Combatte meglio l'oidio ed infatti nel trattamento dove l'ho usato avevo dimezzato la quantità di zolfo bagnabile. I vitigni resistenti secondo me potrebbero essere una soluzione, ma attualmente nella mia regione non sono nemmeno autorizzati. Inoltre, per le produzioni a denominazione non sono ammessi. Se solo si svegliassero un po' i nostri grandi amministratori e dessero la possibilità di lavorare geneticamente i nostri vitigni in breve tempo risolveremo i problemi. Si tratterebbe di fare in laboratorio ciò che potrebbe essere fatto naturalmente con un'ibridazione e cioè trasferire i geni della resistenza dalle specie americane alla nostra. La settimana scorsa partecipando ad un incontro su questi vitigni, dicevano che dallo studio del genoma della vite è emerso che i geni responsabili della resistenza alla peronospora sono 3. Pensate che tra 2 cloni dello stesso vitigno ci sono dai 20 ai 60 geni differenti... sarebbero più uguali il vitigno resistente dal non che non due cloni dello stesso vitigno!

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L'olio di arancio quest'anno l'ho provato, ma nel caso della peronospora non sostituisce il rame. é efficace solo contro le spore già presenti nella pianta e quindi è utile a bloccare la malattia che già c'è. A livello preventivo non ha nessuna efficacia secondo me. Combatte meglio l'oidio ed infatti nel trattamento dove l'ho usato avevo dimezzato la quantità di zolfo bagnabile. I vitigni resistenti secondo me potrebbero essere una soluzione, ma attualmente nella mia regione non sono nemmeno autorizzati. Inoltre, per le produzioni a denominazione non sono ammessi. Se solo si svegliassero un po' i nostri grandi amministratori e dessero la possibilità di lavorare geneticamente i nostri vitigni in breve tempo risolveremo i problemi. Si tratterebbe di fare in laboratorio ciò che potrebbe essere fatto naturalmente con un'ibridazione e cioè trasferire i geni della resistenza dalle specie americane alla nostra. La settimana scorsa partecipando ad un incontro su questi vitigni, dicevano che dallo studio del genoma della vite è emerso che i geni responsabili della resistenza alla peronospora sono 3. Pensate che tra 2 cloni dello stesso vitigno ci sono dai 20 ai 60 geni differenti... sarebbero più uguali il vitigno resistente dal non che non due cloni dello stesso vitigno!

 

 

si esatto, l'olio di arancio è diciamo "curativo" a differenza del rame che è preventivo,

il loro abbinamento nella strategia di difesa potrebbe essere interessante.

 

per quanto riguarda i vitigni resistenti...dovremo aspettare ancora anni....

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non entro nel merito di questa osservazione perchè purtroppo non riesco a capire dove siano i dati "veri". ...poi sono "tarato" contro le lobby di qualsiasi tipo....scusa...

I dati veri sono difficili da reperire per chi come me è profano della materia, ma da quel che ho capito il glifosate ha si indotto il cancro nelle cavie, però prima di tutto le cavie non sono umani, secondo le hanno esposte a dei dosaggi di principio attivo molto elevati, tanto da essere considerati impossibili per un essere umano da assimilare nel corso di una vita intera, e per questo i sostenitori del glifosate dicono che il test non è attendibile, e su questo punto si sta ancora dibattendo e non si è trovato un accordo. Se poi guardiamo i fatti, il glifosate è sul mercato dai primi anni 80, ma quanti casi di cancro gli possono venir attribuiti? Inoltre le uniche contaminazioni di alimenti accertate riguardano un uso improprio del prodotto da parte di alcuni paesi del nord: In Germania viene usato per essiccare l'orzo distico prima della mietitura, ed infatti è stato trovato nella birra; in Canada l'anno usato per lo stesso motivo sul grano Manitoba, ed infatti è stato trovato nelle farine. Senza queste assurdità il problema del glifosate sarebbe molto ridimensionato, in Italia dicono che è stato trovato in alcune falde acquifere in Veneto non il glifosate ma un sottoprodotto della degradazione del principio attivo, poi resta da capire se è vero. Molti anni fa successe la stessa cosa con l'Atrazina poi si scoprì che le analisi erano state alterate, ma il mostro Atrazina era oramai creato e non si è più tornati indietro.

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Il glifosate è inutile abolirlo per usi esclusivamente inerenti al controllo delle infestanti e non per far arrivare a maturazione fisiologica e/o tecnologica una coltura erbacea; questo principio attivo (se presente individualmente nella soluzione) entra subito a far parte della catena del detrito dopo i primi 2 cm di suolo.... il vero problema, che adesso è stato risolto, erano i coformulanti (ammina disego-polietossilata ed altri tensioattivi).

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  • 2 settimane dopo...

Lo uso da qualche anno. Dove ho cominciato a farlo fin dal secondo anno d'impianto devo solo dire bene. Negli impianti più vecchi dove il problema era già presente, il miglioramento è stato marginale. Ad ogni modo si sa che non cura bensì previene quindi, per quel che viene venduto, direi che è un buon prodotto.

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  • 4 settimane dopo...

Io ho iniziato la campagna dei trattamenti, ho dato la priorità all'oidio, visto il meteo e il clima della mia zona, così ho fatto rame+karathane a file alterne. Comunque siamo in anticipo rispetto allo scorso anno. La prossima volta forse tratto tutte le file.

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Problemi di nottue? Cmq anche io comincerò a trattare il sangiovese che é il più avanti. Karatane e poliram

 

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Io

di solito comincio verso il 25 aprile.

In nel basso ravennate la buttata non è entusiasmante...le mancanze di piogge negl ultimo 2 mesi si stan facendo sentire.

forse siamo addirittura in ritardo di una settimana...

Modificato da ALAN.F
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