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Pac 2023-2028


DjRudy

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2 ore fa, gasgas ha scritto:

Buon giorno a tutti volevo chiedere ai colleghi dell'Emilia Romagna se è vera questa notizia
Grazie
Buon fine anno 10f97898179ca722db157c9c5c3f49f6.jpg

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Non capisco perché adesso sta spopolando questo fantomatico articolo che spaccia per una novità 2024 un bando che è vecchio come Noè, e tra l'altro è uscito pure l'anno scorso. 

Odio questa informazione distorta. 

Tra l'altro un bando a cui ha aderito pochissima gente, e sarà sempre così (chi è che impegna il suo terreno per 20 anni?). 

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Non capisco perché adesso sta spopolando questo fantomatico articolo che spaccia per una novità 2024 un bando che è vecchio come Noè, e tra l'altro è uscito pure l'anno scorso. 
Odio questa informazione distorta. 
Tra l'altro un bando a cui ha aderito pochissima gente, e sarà sempre così (chi è che impegna il suo terreno per 20 anni?). 
Confermo

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30 minuti fa, Bio27 ha scritto:

Non capisco perché adesso sta spopolando questo fantomatico articolo che spaccia per una novità 2024 un bando che è vecchio come Noè, e tra l'altro è uscito pure l'anno scorso. 

Odio questa informazione distorta. 

Tra l'altro un bando a cui ha aderito pochissima gente, e sarà sempre così (chi è che impegna il suo terreno per 20 anni?). 

1500 sono meglio che affittare, almeno sei sicuro di prenderli

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Tra la fine degli anni '80 e l' inizio dei '90 c'era il set aside con impegni anche oltre i 20 anni.
Gestisco dei terreni che Hanno terminato l'impegno mi pare nel 2015.....
1.000.000 di lire poi diventato circa 500,00 euro all'anno con uno sfalcio.... Area interna collinare e argillosa..... Come biasimare chi ha aderito?....

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5 ore fa, gasgas ha scritto:

Buon giorno a tutti volevo chiedere ai colleghi dell'Emilia Romagna se è vera questa notizia
Grazie
Buon fine anno 10f97898179ca722db157c9c5c3f49f6.jpg

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Mah, io (dal 2018) ho aderito a molti dei bandi per il ritiro dei seminativi, sia per 10 che per 20 anni, e sostanzialmente mi ritengo soddisfatto della scelta. In azienda ho filari alberati, prati umidi e macchia radura. Complessivamente coprono circa il 20% dei miei seminativi e li ho posizionati nei terreni più difficili o difficilmente lavorabili. Credo che il miglior beneficio che apportino è proprio il fatto di rendere il paesaggio agricolo (in particolare in pianura padana) più accettato a tutti coloro che agricoltori non sono. Poi chiaramente aumenta la biodiversità, diminuiscono gli impieghi di fitosanitari,  concimi e combustibili, sembra che ci sia anche un maggiore sequestro di CO2, in particolare da parte dei prati umidi. Da come è scritto il titolo dell'articolo sembra che ti vengano dati soldi in cambio di non fare nulla, ma come penso tu possa ben capire, non è assoltamente così: hai molti impegni e vincoli da rispettare e non dico che non si porti a casa la pagnotta, ma più o meno si porta a casa come se fosse seminativo, ad esempio quest'anno mi hanno reso più dei seminativi coltivati (non ci voleva molto), ma normalmente rendono meno; del resto se non ci fosse un compenso penso che nessuno ritirerebbe il terreno dalla produzione per fare dei boschetti o dei prati umidi. In fondo ci dicono che dovrebbero essere gli agricoltri i primi a tutelare la biodiversità, e se ci pagano per farlo mi sembra giusto prenderlo in considerazione.

 

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16 ore fa, ansimoni ha scritto:

Mah, io (dal 2018) ho aderito a molti dei bandi per il ritiro dei seminativi, sia per 10 che per 20 anni, e sostanzialmente mi ritengo soddisfatto della scelta. In azienda ho filari alberati, prati umidi e macchia radura. Complessivamente coprono circa il 20% dei miei seminativi e li ho posizionati nei terreni più difficili o difficilmente lavorabili. Credo che il miglior beneficio che apportino è proprio il fatto di rendere il paesaggio agricolo (in particolare in pianura padana) più accettato a tutti coloro che agricoltori non sono. Poi chiaramente aumenta la biodiversità, diminuiscono gli impieghi di fitosanitari,  concimi e combustibili, sembra che ci sia anche un maggiore sequestro di CO2, in particolare da parte dei prati umidi. Da come è scritto il titolo dell'articolo sembra che ti vengano dati soldi in cambio di non fare nulla, ma come penso tu possa ben capire, non è assoltamente così: hai molti impegni e vincoli da rispettare e non dico che non si porti a casa la pagnotta, ma più o meno si porta a casa come se fosse seminativo, ad esempio quest'anno mi hanno reso più dei seminativi coltivati (non ci voleva molto), ma normalmente rendono meno; del resto se non ci fosse un compenso penso che nessuno ritirerebbe il terreno dalla produzione per fare dei boschetti o dei prati umidi. In fondo ci dicono che dovrebbero essere gli agricoltri i primi a tutelare la biodiversità, e se ci pagano per farlo mi sembra giusto prenderlo in considerazione.

 

chiaro che alla fine si fa quello che conviene, è un po come il fotovoltaico, ma è prpprio a causa di queste politiche scellerate che andiamo in malora, e succederà come con le mascherine (perdonate la metafora) che quando ci servivano non ne avevamo

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Tieni presente che per ripristinare a seminativo i prati umidi basta una ruspa e una livella e in un mese di lavoro hai il terreno pronto alla semina, anche se non penso che le superfici che interessano queste azioni siano determinanti per il sostentamento della popolazione (se è questo che intendevi dire con il paragone delle mascherine)

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certo il mio riferimento è generale per esempio il fotovoltaico, strade... in ogni caso passa un anno prima di avere un raccolto, poi fino a che punto si può fare impresa perchè c'è il contributo?

ad esempio il pnrr è finanziato con l'assurdo aumento dei tassi di interesse da parte della della bce

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La realtà è ben diversa. (forse)

Oramai mi son fatto una mezza idea... (complottista? ma magari fosse solo una mia fisima mentale, un po' di prozac o simili e mi sentirei a posto 😄)

é cominciato tutto tanti anni fa.

prezzi delle produzioni in costante calo, come se ci fosse "abbondanza"...anche se gran parte della popolazione mondiale è sotto la soglia della fame...

contributi agricoli a fondo perduto, soldi facili basta produrre il giusto...

sovvenzioni per nuovi macchinari, cosi l'agricolo è contento, lavora meglio e non si lamenta...

poi sono arrivati i PSR, le PAC, i bandi Inail e PNRR... basta fare quello che ti dicono...

e intanto i prezzi scendono...

poi, taglio...son finiti i denari... e chi si è indebitato? eeehh...

ma non è ancora finita... gli agricoli sono una specie che ce ne mette a capire...

Tutto questo mi ricorda la storia di NOAM CHOMSKY. chi era costui? faccio prima a copiare e incollare che scrivere il romanzo... 🙃

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"Questa storia famosissima e conosciuta da molti, detta anche il principio della rana bollita di Noam Chomsky, linguista, filosofo e saggista statunitense,  spiega un principio importantissimo che bisogna tenere sempre a mente. Non ci sono basi scientifiche che dimostrano questo principio, ma è un ottimo spunto, valido in sociologia e psicologia, per spiegare determinati comportamenti.

Immagina un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida e la rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale e adesso l’acqua è calda. La rana apprezza questo calore però inizia a stancarsi ma non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda e la rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce, morta bollita.


Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.

La morale di questa storia quale è?

Con questo principio l’autore voleva descrivere come la società e le persone molto spesso accettano passivamente, situazioni spiacevoli e distruttive senza reagire alle oppressioni, prepotenze, alla scomparsa dei valori e di etica, al degrado, adattandosi per poi accorgersene quando ormai è troppo tardi. Accettare la condizione di schiavitù in cui il sistema ormai ci sta abituando, privandoci della libertà e della dignità, distrugge e fa morire lentamente le nostre anime.

Viviamo in un mondo dove siamo tempestati di informazioni di cui non si riesce, tra l’altro, a capire la veridicità.  Siamo totalmente presi dalla routine di tutti i giorni, dai mille impegni e corriamo continuamente per produrre denaro, come in una ruota del  criceto  e spesso non ci accorgiamo di quello che ci accade o, se ce ne accorgiamo, ormai non c’è più niente da fare.

Siamo entrati nella routine e quando ci svegliamo è troppo tardi.  Così perdiamo (e finiscono) relazioni importanti, Ci accorgiamo del nostro stato di salute, lavorativo e finanziario, quando ormai c’è poco da fare."

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Ora traete voi le conclusioni, io vado a prendere la mia pastiglia quotidiana... 😁

 

 

 

Modificato da alexbrown
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A partire dal 2024, un nuovo obbligo impatta sulle aziende agricole italiane: la BCAA 8, che prevede che almeno il 4% dei seminativi di un'azienda agricola sia destinato ad aree ed elementi non produttivi. Questa normativa, introdotta dalla Politica Agricola Comune (PAC), mira a preservare la biodiversità e a salvaguardare elementi caratteristici del paesaggio.

La BCAA 8 si articola attraverso il mantenimento degli elementi distintivi del territorio e il divieto di potare siepi e alberi durante la stagione di riproduzione e nidificazione degli uccelli. L'obiettivo è promuovere la sostenibilità ambientale, ma le nuove disposizioni generano sfide, specialmente per le aziende intensive con più di 10 ettari di seminativi.

Tuttavia, alcune aziende sono esentate da questa normativa. In particolare, quelle il cui utilizzo dei seminativi per la produzione di erba o piante erbacee da foraggio supera il 75%, le aziende con superficie agricola ammissibile costituita per più del 75% da prato permanente e le aziende con una superficie di seminativi inferiore a 10 ettari.

La BCAA 8 rappresenta una novità per il 2024, poiché l'obbligo è stato rinviato per il 2023, conosciuto come Deroga Ucraina. L'obbligo del 4% di superfici ed elementi non produttivi potrebbe avere un impatto maggiore sulle aziende intensive, ma le aziende situate in collina o montagna potrebbero trovare più agevole rispettarlo, avendo spesso superfici marginali che possono essere destinate a terreni a riposo o a elementi permanenti del paesaggio.

Le aziende agricole specializzate, soprattutto nelle coltivazioni intensive come il mais nella pianura padana o il granoturco nel Tavoliere delle Puglie, dovranno affrontare sfide significative. Per rispettare l'obbligo del 4%, dovranno destinare una percentuale considerevole dei loro seminativi ad aree non produttive.

Gli agricoltori sono chiamati a censire tutti gli elementi non produttivi permanenti presenti nelle loro aziende, come siepi, stagni, fossati e muretti a secco. Questi elementi strutturali, una volta censiti, possono essere utilizzati ogni anno fino al 2027. Solo in caso di insufficienti elementi strutturali, gli agricoltori dovranno ricorrere ai terreni a riposo per rispettare le disposizioni della BCAA 8. La corretta pianificazione e la conoscenza dettagliata degli elementi non produttivi dell'azienda diventano quindi strategiche per affrontare al meglio questo nuovo obbligo normativo. 

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In Emilia Romagna si parla in questo periodo solo che verranno regalati soldi per l'abbandono della terra. Nulla di più falso.  Solo zone umide o macchie, che hanno avuto già contributi in passato.  E i soldi sono pochissimi.  Possiamo dormire tranquilli.

https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/sviluppo-rurale-23-27/bandi/2023/sra26-aca26-ritiro-seminativi-dalla-produzione

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Il 4% non è ammissibile ti stanno dicendo di non produrre di perdere reddito poi ecosistema 5 devi seminare ma lasciare terreni senza raccogliere fino al 30/09 figurati gli incedi roba da matti chi c’è andato a fare questa proposta all u e

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La realtà è ben diversa. (forse)
Oramai mi son fatto una mezza idea... (complottista? ma magari fosse solo una mia fisima mentale, un po' di prozac o simili e mi sentirei a posto )
é cominciato tutto tanti anni fa.
prezzi delle produzioni in costante calo, come se ci fosse "abbondanza"...anche se gran parte della popolazione mondiale è sotto la soglia della fame...
contributi agricoli a fondo perduto, soldi facili basta produrre il giusto...
sovvenzioni per nuovi macchinari, cosi l'agricolo è contento, lavora meglio e non si lamenta...
poi sono arrivati i PSR, le PAC, i bandi Inail e PNRR... basta fare quello che ti dicono...
e intanto i prezzi scendono...
poi, taglio...son finiti i denari... e chi si è indebitato? eeehh...
ma non è ancora finita... gli agricoli sono una specie che ce ne mette a capire...
Tutto questo mi ricorda la storia di NOAM CHOMSKY. chi era costui? faccio prima a copiare e incollare che scrivere il romanzo...
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"Questa storia famosissima e conosciuta da molti, detta anche il principio della rana bollita di Noam Chomsky, linguista, filosofo e saggista statunitense,  spiega un principio importantissimo che bisogna tenere sempre a mente. Non ci sono basi scientifiche che dimostrano questo principio, ma è un ottimo spunto, valido in sociologia e psicologia, per spiegare determinati comportamenti.
Immagina un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida e la rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale e adesso l’acqua è calda. La rana apprezza questo calore però inizia a stancarsi ma non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda e la rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce, morta bollita.

Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.

La morale di questa storia quale è?

Con questo principio l’autore voleva descrivere come la società e le persone molto spesso accettano passivamente, situazioni spiacevoli e distruttive senza reagire alle oppressioni, prepotenze, alla scomparsa dei valori e di etica, al degrado, adattandosi per poi accorgersene quando ormai è troppo tardi. Accettare la condizione di schiavitù in cui il sistema ormai ci sta abituando, privandoci della libertà e della dignità, distrugge e fa morire lentamente le nostre anime.
Viviamo in un mondo dove siamo tempestati di informazioni di cui non si riesce, tra l’altro, a capire la veridicità.  Siamo totalmente presi dalla routine di tutti i giorni, dai mille impegni e corriamo continuamente per produrre denaro, come in una ruota del  criceto  e spesso non ci accorgiamo di quello che ci accade o, se ce ne accorgiamo, ormai non c’è più niente da fare.
Siamo entrati nella routine e quando ci svegliamo è troppo tardi.  Così perdiamo (e finiscono) relazioni importanti, Ci accorgiamo del nostro stato di salute, lavorativo e finanziario, quando ormai c’è poco da fare."
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Ora traete voi le conclusioni, io vado a prendere la mia pastiglia quotidiana...
 
 
 
Bella e giusta considerazione, stesso vale per la citazione

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Capitolo controlli:

Ma se uno prende solo premio base, senza ecoschemi o  altro è sempre soggetto a vincoli o controlli? 

Perché sono riuscito a fare subentrare mia zia nel contratto di mio nonno, ma per non perdere contributi, l'associazione mi ha fatto passare temporaneamente i titoli a mio amico (per ritardo nella risposta contratto li avrei persi) se li volessi passare a mia zia, per non fargli avere grane o vincoli  per il fatto diserbo su  non fattibile se si fanno ecoschemi su eventuali colture dove prima c'era grano, se prendo solo titolo base ci saranno controlli?

Diciamo che la base su 8 ettari sono 1100€ di cui poi sottrarre la domanda circa 300€, quindi non so se rischiare multe o qualcos'altro per 800€.

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1 ora fa, d9n ha scritto:

Capitolo controlli:

Ma se uno prende solo premio base, senza ecoschemi o  altro è sempre soggetto a vincoli o controlli? 

Perché sono riuscito a fare subentrare mia zia nel contratto di mio nonno, ma per non perdere contributi, l'associazione mi ha fatto passare temporaneamente i titoli a mio amico (per ritardo nella risposta contratto li avrei persi) se li volessi passare a mia zia, per non fargli avere grane o vincoli  per il fatto diserbo su  non fattibile se si fanno ecoschemi su eventuali colture dove prima c'era grano, se prendo solo titolo base ci saranno controlli?

Diciamo che la base su 8 ettari sono 1100€ di cui poi sottrarre la domanda circa 300€, quindi non so se rischiare multe o qualcos'altro per 800€.

Non si capisce una mazza. 

Comunque se non chiedi eco-schemi ovviamente non sei tenuto a rispettare gli obblighi relativi ai soli eco-schemi, ma devi comunque rispettare la condizionalità (rafforzata), e quindi tutte le varie BCAA. 

E quindi sei sempre soggetto a (possibili) controlli. 

Modificato da Bio27
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18 ore fa, Bio27 ha scritto:

Non si capisce una mazza. 

Comunque se non chiedi eco-schemi ovviamente non sei tenuto a rispettare gli obblighi relativi ai soli eco-schemi, ma devi comunque rispettare la condizionalità (rafforzata), e quindi tutte le varie BCAA. 

E quindi sei sempre soggetto a (possibili) controlli. 

Quindi come pensavo per prendere a mala pena 800€ rischio x multa o controlli vari.

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