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Prezzi prodotti agricoli e strategie di mercato


DjRudy

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Il nostro grano è sicuramente senza gliphosate, ma che sia senza Don la vedo davvero dura, dato che al sud il 70 % fa ringrano (perché purtroppo non hanno alternative viste le condizioni pedo-climatiche), non fa nessun fungicida nemmeno con il diserbo.... Caro mx tu sai fare bene il grano come molti marchigiani ma dalla Toscana e Marche in giù di grano fatto bene ce ne è ben poco e senza fungicida sia al diserbo ma soprattutto alla spigatura il Don c'è.

 

Non dico queste cose a caso, in quanto basta chiedere a Diliddo (grosso contoterzista di Cerignola) che trebbia 1700 ha annui di grano di cui gran parte di questi ci fa sia diserbo che concimazione, bene il 90 % del grano su cui fa tutti i lavori si riducono a 200 kg/ha di urea a febbraio e diserbo a marzo senza un goccio di fungicida, dopo di che ci si vede a trebbiatura. E secondo voi questo è il modo giusto di fare grano di qualità (ovvero con almeno 12-13 di proteine e senza DON)?

Stessa identica tecnica fanno qui da me in collina, mentre in pianura Pisana la tecnica colturale piano piano si è affinata e il grano viene di qualità.

 

Ok protestare per i prezzi bassi ecc, sono io il primo, ma facciamoci anche un analisi di coscienza ogni tanto, e cerchiamo di capire cosa succede nel resto d'Italia e non solo nella propria azienda o al massimo nella propria provincia.

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Tutto vero ... ma in quel link da me postato gli esami sono stati fatti su " grandi " marchi e quelli di sicuro non comperano il grano che tu giustamente incrimini . Barilla , Divella , Granoro , Voiello , ecc. hanno la loro filiera e per entrarci devi soddisfare un pò di requisiti ( eppure la " miscela " l'hanno fatta ) .... o no ? Quei grani farlocchi con p.s. 75 o giù di lì forse li usano per le galline . Parlo a ragion veduta , il mio grano ps 80 e 14 di proteine e ZERO umidità , la filiera Armando ( per 0,5 punti in meno di proteine , ne richiedevano 14,5 ) non me lo ha preso .... e ora è a € 19/q.le ! A saperlo prima non avrei manco diserbato altro che fungicida !

Modificato da Amendola
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me ne sono accorto anch'io, da quando ho imposto tre concimazioni e fungicida le cose sono nettamente migliorate, però non posso darne una colpa a mio nonno, ha fatto tutto lui fino ad un 7 anni fà a 86 anni.

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Il nostro grano è sicuramente senza gliphosate, ma che sia senza Don la vedo davvero dura, dato che al sud il 70 % fa ringrano (perché purtroppo non hanno alternative viste le condizioni pedo-climatiche), non fa nessun fungicida nemmeno con il diserbo.... Caro mx tu sai fare bene il grano come molti marchigiani ma dalla Toscana e Marche in giù di grano fatto bene ce ne è ben poco e senza fungicida sia al diserbo ma soprattutto alla spigatura il Don c'è.

 

Non dico queste cose a caso, in quanto basta chiedere a Diliddo (grosso contoterzista di Cerignola) che trebbia 1700 ha annui di grano di cui gran parte di questi ci fa sia diserbo che concimazione, bene il 90 % del grano su cui fa tutti i lavori si riducono a 200 kg/ha di urea a febbraio e diserbo a marzo senza un goccio di fungicida, dopo di che ci si vede a trebbiatura. E secondo voi questo è il modo giusto di fare grano di qualità (ovvero con almeno 12-13 di proteine e senza DON)?

Stessa identica tecnica fanno qui da me in collina, mentre in pianura Pisana la tecnica colturale piano piano si è affinata e il grano viene di qualità.

 

Ok protestare per i prezzi bassi ecc, sono io il primo, ma facciamoci anche un analisi di coscienza ogni tanto, e cerchiamo di capire cosa succede nel resto d'Italia e non solo nella propria azienda o al massimo nella propria provincia.

magari scrivo cavolate, ma mi pare "di aver capito" che il problema del DON è in buona parte dovuto alle precipitazioni fra spigatura e maturazione, che solitamente al nord sono più frequenti e al sud meno....e se non ricordo male, la campagna scorsa Vangy "aveva lamentato" più danni che benefici del fungicida dato in spigatura con il clima asciuto, o sbaglio?:cheazz:

 

Aggiungo anche queste considerazioni del CREA trovate nel web:

 

I vari aspetti della qualità del grano duro (tracciabilità, rintracciabilità, requisiti igienico

-

sanitari)

La qualità del grano duro è un sistema complesso che comprende oltre alle caratteristiche intri

nseche del

prodotto, requisiti del contesto produttivo, di garanzia dell’origine (tracciabilità), di sicurezza igienico

-

sanitaria (Tab. 6). Negli ultimi anni, in tutti i settori agroalimentari, è stata avviata una politica di grande

attenzione verso metodi

di produzione che garantiscano al consumatore la qualità e l’origine del prodotto

(sistemi di qualità certificata) attraverso una rigorosa organizzazione ed un accurato controllo di tutte le fasi

produttive. Anche nella filiera del grano duro questi siste

mi hanno trovato applicazione, come dimostra la

presenza sul mercato di pasta prodotta con il 100% del grano duro nazionale, l’ottenimento del marchio

DOP per il pane di Altamura e

per la

pagnotta del Dittaino ed il crescente sviluppo della filiera e dei c

onsumi

della pasta biologica.

Tabella 6

.

Le diverse accezioni di qualità del grano duro per i vari attori della filiera

Sementiere

Agricoltore

Stoccatore

Molitore

Pastificatore

Consumatore

Germinabilità

Produzione e

stabilità della

resa

Umidità

Ceneri

Quantità di proteine

Tenuta alla cottura

Peso

dei

semi

Peso

ettolitrico

Semi

rotti/impurezze

Peso ettolitrico

Qualità del glutine

Aspetto e color

e

Aspetto

sanitario

Resistenza

alle patologie

ed agli stress

ambientali

Peso ettolitrico

Umidità

Indice di giallo

della

semola

Rapporto

qualità/prezzo

Assenza di semi

estranei

Quantità di

proteine

Quantità di

pr

oteine

Resa in semola

Colore omogeneo

Standard qualitativi

costanti.

Assenza di

contaminanti

(micotossine, met

alli

pesanti, assenza

residui fitofarmaci)

Assenza di

contaminanti

(micotossine, metalli

pesanti, assenza

residui fitofarmaci)

Assenza di

contaminanti

(micotossine, metalli

pesanti, assenza

residui fitofarmaci)

Uniformità del lotto

Uniformità del lotto

Valore nutrizionale

Quantità di proteine

Origine della

materia prima

In Italia, per garantire una corretta gestione della qualità, sono state sviluppate procedure che includono il

monitoraggio e la valutazione delle proprietà

tecnologiche e strutturali della granella, in modo da garantire

all’utilizzatore, orientato alla ricerca di un prodotto con caratteristiche qualitative costanti, quantitativi di

materia prima qualificata sulla base dei requisiti richiesti. Nel comparto de

l grano duro, infatti, la

qualificazione della granella subito dopo la raccolta al momento del

conferimento per l’ammasso

è un

Audizione

XIII

Commissione

permanente (

Agricoltura

) Camera

del

02/08

/2016

Risoluzione n. 7/00987 del 04/05/2016

(Mongiello)

Risoluzione n. 7/01045 del 06/07/2016

(L’Abbate)

Risoluzione n. 7/

01054

del19/07/2016 (Faenzi)

Risoluzione

n. 7/

01068.

del 27/07/2016 (Zaccagnini)

8

aspetto essenziale del sistema qualità perché permette di differenziare correttamente le partite di qualità

superiore e di realiz

zare lotti di qualità omogenea mediante lo stoccaggio differenziato.

Per quanto riguarda la qualità igienico

-

sanitaria, nel settore dei cereali e dei prodotti derivati, la presenza di

micotossine, gruppo di diverse molecole tossiche prodotte in seguito agl

i attacchi di

Fusarium

spp.

,

rappresenta un fattore di rischio per la sicurezza d’uso, poiché tali composti, anche se diversi tra loro dal

punto di vista chimico, hanno come comune denominatore una elevata stabilità

e quindi la persistenza

lungo la catena alimentare, con importanti effetti negativi sulla salute dell’uomo e degli animali.

Tra le

micotossine di

Fusarium

, il

deossinivalenolo (DON)

, noto anche come vomitossina, è la micotossina più

frequentemente ritrova

ta in grano duro ed attualmente anche

l'unico metabolita, fra quelli appartenenti

allo stesso gruppo (Tricoteceni di tipo B), per il quale esistono dei limiti normativi (Reg.Ce n. 1881/2006)

relativi ai livelli massimi di concentrazione nei prodotti alimen

tari e che, per il frumento duro,

corrispondono a 1750 ppb.

Minori sono

,

invece

,

le informazioni sulla frequenza di contaminazione nel

frumento da tossine emergenti T

-

2 e HT

-

2 (Tricoteceni appartenenti al gruppo A).

Le prime indagini condotte in Italia per

valutare l’eventuale presenza di DON in frumento risalgono

all’annata agraria 1994

-

95 e sono relative alla produzione dell’Emilia Romagna e di diverse regioni

meridionali. Queste indagini evidenziarono una diffusa contaminazione da DON nei campioni proven

ienti

dall’Emilia Romagna, con concentrazioni che talvolta superavano 1.000

ppm (parti per milione)

, mentre non

fu riscontrata alcuna positività nei campioni provenienti dalle regioni meridionali. In seguito, sono state

condotte ulteriori indagini prima ne

ll’ambito del

Progetto MICOCER “Monitoraggio dei livelli di

deossinivalenolo nella granella di frumento duro” (2006

-

2008) e successivamente con il

progetto

MICOPRINCER “Micotossine Principali ed emergenti nei Cereali” (2010

-

2013) finanziati nell’ambito del

Piano Cerealicolo Nazionale (azione 7 del Piano), che hanno previsto una serie d

i azioni al termine delle

quali sono stati:

i) validati i metodi per monitorare la presenza di micotossine (principali come il DON ed

emergenti come T2 e H

-

T2) sulla produzion

e cerealicola nazionale; ii)

acquisiti i dati

sulla diffusione delle

micotossine nei cereali coltivati in Italia; e iii)

proposti metodi e soluzioni

per la prevenzione e il

contenimento degli agenti fungini responsabili della produzione di micotossine sia

mediante interventi di

tecnica colturale che attraverso l’adozione di modelli previsionali (

Sistemi di Supporto alle Decisioni

) in

grado individuare le condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo dei funghi oggetto dello studio, e quindi

allertare preve

ntivamente gli operatori agricoli.

In linea generale, i risultati ottenuti hanno confermato la tendenza ad una maggiore presenza della

micotossina procedendo dalle regioni settentrionali verso quelle meridionali (Nord>Centro>Sud) sia come

incidenza del nu

mero totale di campioni positivi che dei valori medi di concentrazione. L’elaborazione

statistica dei dati relativi al totale dei campioni ha messo in evidenza il ruolo fondamentale svolto

dall’annata, sia come fattore singolo che nella sua interazione con

le altre variabili, soprattutto nelle

province del Nord e del Centro. Il fattore geografico (localizzazione sul territorio) riveste un ruolo primario

soprattutto nel Centro; per quanto riguarda le zone del Sud il fattore di gran lunga più significativo è

la

varietà, in quanto non risultano significativamente influenti né il fattore anno né quello geografico,

confermando così la vocazionalità del territorio per la coltura del grano duro

 

http://www.agricolae.eu/wp-content/uploads/2016/08/CREA-Considerazioni-grano-duro-CREA-01.08.2016-1.pdf

Modificato da Elsi
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c'e' da dire che nessuno o quasi nessuno dei grossisti premia come si dovrebbe la qualità del prodotto, siano proteine o sanità

solo - e neanche tanto - il peso specifico

che incentivo c'e' a fare qualità, se gli acquirenti (salvo alcuni contratti di filiera) se ne strafregano? tanto i molini si approvvigionano come vogliono..

sono d'accordo con dj che una buona responsabilità è degli agricoltori, perchè mediamente (sottolineo mediamente) non si aggregano, nè per fare qualità, nè per sollecitare la filiera o i sindacati (....) ma semplicemente ognun per se' e dio per tutti (la gioia dei sindacati)

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DJ per me Casemx ha ragione e Simone 83 ricorda bene .... che non è legale mischiare 2 tipi di grano : La prassi di miscelare grani contaminati con grani privi di contaminazione al fine di ottenere partite mediamente contaminate (sia pur entro i limiti di legge) è vietata dall’ Europa.Il Reg. CE 1881/2006 al comma 2 dell’ art 3 prevede che:

I prodotti alimentari conformi ai tenori massimi di cui all’allegato non possono essere miscelati con prodotti alimentari in cui tali tenori massimi siano superati”.

Tale divieto opera anche nei confronti della detossificazione. Il comma 3 dell’ art 3 recita:

I prodotti alimentari da sottoporre a cernita o ad altri trattamenti fisici per abbassare il livello di contaminazione non possono essere miscelati con prodotti alimentari destinati al consumo umano diretto, né con prodotti alimentari destinati a essere impiegati come ingredienti alimentari”.

Già....però come dice landini 13500 C basta miscelare le semole o le farine ( o quello che ne rimane ) ed il gioco è fatto. Quello che dice DJ sulla qualità del grano al sud itaia però penso vada verificata prima. Per quel che ne so io nella mia provincia tutti i grossi agricoltori fanno il fungicida almeno in spigatura. Io lo ho fatto in alcuni campi anche con il diserbo negli anni passati ma perchè c'erano avvisaglie di malattie. Quest'anno vedo un pò come viene marzo ( L'acqua latita e con essa le temperature alte e l'umidità potrebbero far nascere prima del dovuto malattie fogliari ) e potrei provare a fare due interventi , magari a mezza dose con più principi attivi. QUattro come Stikkio ( se non ricordo male ) mi sembrano troppi da noi, ma due forse si possono fare. Per la concimazione detta tutto il meteo. Io quest'anno volevo fare due concimazioni ma poi se pioveva a gennaio-febbraio come ci entravo? Ala fine ho dato solo 150 kg di urea ma neanche un goccio di acqua ancora. Va detto anche che la concimazione è relativa alle aspettative di resa che dalle mie parti sono tra i 30-35 q.li/ha ( ma in altre zone della sardegna scendono anche a 20 q.li/ha ) e quindi non è che mettiamo poco concime perchè abbiamo il braccino corto...

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Inviato (modificato)

Ecco quali sono i limiti di legge

 

20170301148836915193195.jpg

 

Ergo tutte quelle paste sono perfettamente in regola per la legge attuale.

 

O cambiamo la legge e mettiamo gliphosate zero, oppure il grano estero nella pasta ci andrà sempre, c'è poco da fare, e con il CETA il grano duro rimane ai prezzi attuali (o anche meno) per molti anni.

Modificato da DjRudy
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Le analisi di grano Salus non dicevano che non erano a norma con i limiti di legge, sottolineavano la presenza di tracce di glifosate su pasta dichiarata al 100℅ italiana, il che fa supporre che non sia proprio come dichiarato. Naturalmente le ditte interessate hanno tutto il diritto di difendere i propri interessi e contestare il tutto.

Che poi è anche quello che cerca di fare l'associazione x difendere il "nostro" grano e di conseguenza i "nostri" interessi

 

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Modificato da Elsi
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Ecco quali sono i limiti di legge

 

20170301148836915193195.jpg

 

Ergo tutte quelle paste sono perfettamente in regola per la legge attuale.

 

O cambiamo la legge e mettiamo gliphosate zero, oppure il grano estero nella pasta ci andrà sempre, c'è poco da fare, e con il CETA il grano duro rimane ai prezzi attuali (o anche meno) per molti anni.

 

quindi se oggi mi pagano 16.5 + iva , non ha più senso fare grano duro se andrà pure peggio.........

altra coltura da scartare.........ma è come dire ad uno stabilimento balneare di non affittare più lettini e sdraio.......equivale chiudere

 

terreni argillosi non irrigui...........che ci metto?.....

Modificato da casemx240magnum
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Da noi a 16,50 siamo sotto. "Conviene" (se possibile) lasciare tutto a riposo e non mettere a rischio i soldi della pac.

L'anno prossimo mi metto a fare il casalingo:fiufiu:

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infatti.....anche perchè per la mia realtà non ha senso farlo a risparmio, ma farlo bene, come diceva dj , puntare pure sulla qualit...

ma questo significa

2q 18.46

seme certificato etrattato c3/c5

370 kg di urea distribuiti in 3 volte

diserbo e fungicida

e trattamento fusarium e muffe spigatura

 

quindi caro elsi.......mi sa che hai ragione te .......

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All'inizio era così " Grano Salus la Guerra del Grano " .... ma per il solito buonismo è diventato " Grano Salus produttori in Difesa del Consumatore " .

Io ho sempre condiviso e trovato appropriato il primo perchè cari signori è una guerra contro i pastai e i produttori di sostanze chimiche .... ma come vedete neanche tra noi siamo uniti a difendere a oltranza il nostro prodotto . Caro Casemx mi trovi d'accordo su tutta la linea....ma da quello che leggo in questo tread non vedo altra risposta che .... mettici una pietra sopra .

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All'inizio era così " Grano Salus la Guerra del Grano " .... ma per il solito buonismo è diventato " Grano Salus produttori in Difesa del Consumatore " .

Io ho sempre condiviso e trovato appropriato il primo perchè cari signori è una guerra contro i pastai e i produttori di sostanze chimiche .... ma come vedete neanche tra noi siamo uniti a difendere a oltranza il nostro prodotto . Caro Casemx mi trovi d'accordo su tutta la linea....ma da quello che leggo in questo tread non vedo altra risposta che .... mettici una pietra sopra .

 

Ce ne vorrebbero 10 di Grano Salus e fa bene a fare quello che fa, condivido sempre su fb le sue battaglie anche in vari gruppi agricoli, ma per dovere di cronaca qui sul forum ho riportato anche la tabella con i limiti massimi di legge, che è quello il problema vero, non che nella pasta ci sia il gliphosate, i pastai sono perfettamente in regola perché glielo permette l'UE, è questo che volevo far capire, se nella pasta c'è il gliphosate la colpa è dell'UE e non dei pastai.

 

Basterebbe fare un regolamento comunitario che dice nella pasta di grano duro il gliphosate deve essere pari a zero, questo non escluderebbe il grano canadese (in quanto volendo lo potrebbero tornare a fare con lo sfalcio e raccolta con pick up come hanno sempre fatto fino a 10 anni fa), ma almeno il prezzo del grano aumenterebbe un poco e aumenterebbe soprattutto la sanità della pasta stessa per il consumatore finale.

 

Spero di essermi spiegato bene ora.

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Il fatto di parlarne e confrontarsi è già qualcosa, arrivare ad avere progetti ed idee uguali sarebbe il massimo....Ma non è sicuramente facile.

Intanto ringraziamo il forum che mette a disposizione questi spazi dove ognuno può dire la sua

 

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Il grano estero ci sarà sempre perchè serve per fare buona pasta o almeno questo è quello che hanno sempre asserito i pastai. Storicamente è vero e se vogliamo ha un senso perchè se per caso un anno becchiamo una resa di 20 q.li/ha cosa si fa? Non si mangia più pane o si importa il grano? Quello che è fondamentalmente sbagliato è che in nome del profitto tutto e subito degli industriali e del liberismo economico dell'unione europea ( che poi anche io sono europeo ma chi ca....o se ne frega di sostenere ad ogni costo il liberismo economico! ) si permetta l'importazione ( sleale ) di prodotti economici a prezzi fuori da ogni logica mentre contemporaneamente tutto quello che noi DOBBIAMO comprare per coltivare ce lo fanno pagare un occhio. A me urea a 15 euro al quintale non me ne hnno mai portato a casa. Inoltre se è vero che il grano estero vale per circa il 25 % del nostro fabbisogno ( e per le esportazioni ndr ) come può quella parte dettare legge su tutto il resto? Il fatto è che ora come ora non ci sono alternative al grosso industriale. O iniziamo a cancellare dalla lista della spesa tutti i grandi marchi e compriamo ( anche ad un prezzo superiore ) pane e pasta fatta da produttori di zona oppure ci tocca smettere di seminare da nord a sud isole comprese. Si fanno gli impegni pac alla cdc e basta. Però questo vuole dire niente seme, concime, gasolio etc etc. Trattori fermi, operai a casa ( e loro cosa mangiano ? La pac o la disoccupazione? ) niente gettito iva etc etc. E' questo a cui dobbiamo arrivare? Gli affitti se ne vanno al diavolo e con loro i nostri bei governanti.....

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Basterebbe fare un regolamento comunitario che dice nella pasta di grano duro il gliphosate deve essere pari a zero, questo non escluderebbe il grano canadese (in quanto volendo lo potrebbero tornare a fare con lo sfalcio e raccolta con pick up come hanno sempre fatto fino a 10 anni fa), ma almeno il prezzo del grano aumenterebbe un poco e aumenterebbe soprattutto la sanità della pasta stessa per il consumatore finale.

 

Spero di essermi spiegato bene ora.

 

Della battaglia di Grano Salus contro il gliphosate mi spaventano molto gli effetti collaterali;

vista la totale disinformazione pilotata dai media non specificatamente agricoli ho il timore che si arrivi al totale bando del glyfosate, anche se impiegato in pre semina;

dico questo perchè l'anno scorso, quando si è trattato di estendere l'autorizzazione all'impiego del Glyfosate (sempre in presemina), il nostro fantastico ministro Martina, con un evidente opportunismo ha manifestato la volontà di arrivare all'agricoltura a Glyfosate zero;

Siamo pronti ad operare senza il Glyfosate?

Quanto saranno disposti a pagare di più i prodotti coltivati senza l'impiego di Glyfosate?

Non ho nessuna fiducia che verranno fatti dei seri distinguo in base al tipo di impiego......e questo mi spaventa molto.

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Arrivare a glifo zero qua e permettere che si faccia pane e pasta con il glifosate in pre-raccolta importato da altre nazioni, sarebbe "il massimo", o forse no?....

 

 

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io non mi meraviglio che possa succedere

succede da anni con gli ogm

proibiti da noi (per me anche giustamente perchè non potremo mai competere con i colossi degli ogm d'oltreoceano) ma importati regolaremente a milioni di quintali

 

questo perchè chi ci governa è stupido e ignorante e non sa cosa è un campo di grano o di mais e non sa distinguere una carota da una rapa...

mi sta venendo una voglia pazza di mollare e tanti saluti a tutti......

se devo ingrassare tutti e tirare solo io la cinghia...beh che muoia sansone e tutti i filistei........o smetto o mi metto a fare i lavori alla cdc giusto per prendere quei 4 soldi di pac e andare in pareggio con i lavori risparmiando su tutto ...punto a fare 20q/HA zero concime zero seme certificato solo diserbo zero trattamenti

amen

Modificato da casemx240magnum
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E della nuova assicurazione al reddito x il grano, da voi se ne sente parlare, la faranno i consorzi di difesa?

 

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mah...per me è impostata malissimo......

poi questi sciacalli governanti mi hanno proprio stancato

mutuo per andare in pensione (con relativa assicurazione vita) e assicurazione contro il calo dei prezzi.....impostata sulla media di 3 anni del prezzo ????.......senza tenere conto dei costi?......e con un costo mica proprio ridicolo........tutte chiacchiere tutte cazzate che non portano a nulla

 

chi mi Assicura a me che funziona ?.................................NESSUNO

allora che vadano a quel paese e quel paese inizia con affan............

 

fateci fare il nostro lavoro........coltivare la terra e vendere i frutti ad un prezzo equo/giusto......e basta

 

imho ovviamente

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Ho poca fiducia anche io.

Qua sino a una decina d'anni fa assicuravano quasi tutti i carciofi contro gelo/grandine e le cose un po' funzionavano, poi hanno aumentato la franchigia, la ℅ del tasso, il contributo statale/regionale diminuito e tempi x averlo allungato....Insomma ora sono pochi che "azzardano".

Se è sempre il consorzio di difesa a occuparsene, fra un po' ci faranno sapere costi e funzioni

 

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io non mi meraviglio che possa succedere

succede da anni con gli ogm

proibiti da noi (per me anche giustamente perchè non potremo mai competere con i colossi degli ogm d'oltreoceano) ma importati regolaremente a milioni di quintali

 

questo perchè chi ci governa è stupido e ignorante e non sa cosa è un campo di grano o di mais e non sa distinguere una carota da una rapa...

mi sta venendo una voglia pazza di mollare e tanti saluti a tutti......

se devo ingrassare tutti e tirare solo io la cinghia...beh che muoia sansone e tutti i filistei........o smetto o mi metto a fare i lavori alla cdc giusto per prendere quei 4 soldi di pac e andare in pareggio con i lavori risparmiando su tutto ...punto a fare 20q/HA zero concime zero seme certificato solo diserbo zero trattamenti

amen

Io leverei anche il diserbo.....fare bene solo i campi che presumibilmente ti daranno rese serie e in quelli ti fai il grano per la semina dell'anno successivo. Una volta che si fa una cosa del genere anche solo una parte dei seminativi, vedi come cambiano le cose. Ti ritrovi drasticamente la metà della produzione, non vendi più semenze, concimi e diserbi ( ed ovviamente chi vende si attacca al tram e non fattura purtroppo per lui ) poi si ritrovano a dovere importare grano in maniera massiccia ( e scommettiamo che aumenta il prezzo del grano ? ) , aumenteranno i celiaci ( con aumento di spese per la sanità ), diminuiscono le giornate dei terzsti e dei oro operai quindi più sussidi per disoccupazione e poi aumenta la percentuale di tossine e glifosatte nelle semole e farine perchè ovviamente diminuisce il nostro grano e aumenta quello canadese. Se poi qualcuno si sveglia e ti chiede grano buono lo si riprende a fare ma su ordinazione per aziende locali. A me come possibile evoluzione non mi sembra così irreale.

Ho poca fiducia anche io.

Qua sino a una decina d'anni fa assicuravano quasi tutti i carciofi contro gelo/grandine e le cose un po' funzionavano, poi hanno aumentato la franchigia, la ℅ del tasso, il contributo statale/regionale diminuito e tempi x averlo allungato....Insomma ora sono pochi che "azzardano".

Se è sempre il consorzio di difesa a occuparsene, fra un po' ci faranno sapere costi e funzioni

 

Inviato dal mio MotoG3 utilizzando Tapatalk

Elsi i vari consorzi di difesa sono sempre stati un magna magna. Mio padre fece l'assicurazione per i carciofi solo una volta. Ti quantificano i danni quando loro dicono che ci sono stati, ti prendono il prezzo loro, e ti dicono che la regione tanto ti paga una parte del premio ( cosa per me assurda che la regione ti paghi parte del premio quando poi il risarcimento SE arriva spetta a te ). Alla fine dei conti se fai quell'assicurazione e NON gela sei fregato. Assurdo. Il premio da pagare è superiore al tuo guadagno netto e SE la regione non ha fondi NON ti finanzia, SE poi NON gela non hai danno e quindi? SE non gela il prezzo è da miseria, devi pagare il premio e magari la regione non ha fondi e tu ti attacchi al tram! No no se devo lavorare mi accontendo di programmare con il meteo e non ingrasso periti e consorzi di difesa. Ah tanto per restare in tema è lo stesso meccanismo dei prestiti di conduzione fatti a tasso agevolato circa 30 anni fa. Ti davano dei soldi a tasso bassisimo perchè gli interessi li metteva la regione....quando aveva i fondi. La regione non aveva più fondi , non ha pagato la tua parte di interessi, quindi gli interessi passivi sono maturati, tu non avevi i soldi perchè li avevi spesi per la tua azienda eh mica a donnacce, cosa è successo? Le banche ti hanno fottuto l'azienda. No no io di assicurazioni del genere ne faccio a meno. Anche perchè in fondo questi mi sanno tanto di derivati finanziari che con l'agricoltura non hanno niente a che fare.

Modificato da superbilly1973
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Come già scritto, anche io sono scettico...Ma scartarle a priori senza capire il funzionamento, non sono d'accordo.

Io ho assicurato tanti anni il carciofo e quando venivano i periti "battagliavo" per difendere gli interessi della mia azienda e con la franchigia al 10℅(e non al 30 come ora) con i costi più bassi e percentuali più alte delle agevolazioni statali/ regionali(all'inizio se ricordo bene 80℅ ora 65)che arrivavano puntuali, la cosa era fattibile e in caso di d'anni eri tutelato senza rischiare di esporti troppo.

In tal proposito mi farebbe piacere sentire cosa ne pensa Alfieri che (se non ricordo male)lui scriveva che era favorevole e le riteneva indispensabili x l'economia della sua azienda

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